Anno di pubblicazione: 2005
Dopo aver prodotto saggi dedicati al rapporto tra figura femminile e cartografia, Luisa Rossi, geografa, docente di Geografia e Storia della geografia e delle esplorazioni, pubblica un volume volto a rintracciare la partecipazione delle donne al viaggio, alla scoperta geografica e alla rappresentazione del mondo. L’altra mappa, che si apre con una Presentazione firmata da Margherita Hack, individua e ripercorre il contributo dato dalle donne alla cartografia, alla geografia e all’esplorazione mediante un ricco elenco di biografie che attraversano i secoli dal Cinquecento al Novecento. Dai viaggi immaginari attribuiti a figure femminili della prima età moderna, Luisa Rossi giunge a rendere a tutto tondo i profili di donne che con tenacia hanno camminato e indagato ai quattro angoli del mondo, contestando e sfatando la concezione diffusa della geografia come scienza non adatta alle donne. Sono Léonie d’Aunet, Ida Pfeiffer, Mary Sommerville, Dora d’Istria, Alexandra David-Néel e altre ancora.
In pieno Ottocento, commista alla pratica del viaggio che oggi definiamo turistico, emerge un’attività di vera e propria esplorazione, di ricerca, che le donne praticano con tenacia e consapevolezza. Ne sono testimonianza i resoconti di viaggio, redatti non sui modelli imperanti, ma come registrazioni di informazioni, osservazioni, riflessioni critiche relative all’itinerario percorso. Le storie individuali sono tra l’altro ricostruite proprio utilizzando la straordinaria ricchezza di letteratura prodotta dalle stesse donne biografate. Si tratta di fonti spesso sconosciute in Italia, ancora più spesso ignorate, ma che in taluni casi rappresentano contributi fondamentali offerti alla geografia o alla cartografia, quando non all’etnografia.
Tuttavia il volume di Luisa Rossi non è solo una raccolta di biografie, rivelandosi infatti anche come un importante contributo alla storia culturale dei pregiudizi che hanno investito il genere femminile nei diversi paesi europei fin dentro all’età contemporanea. Il volume è arricchito da un apparato iconografico ricco e interessante, rappresentativo sia del discorso dedicato alla cartografia, sia illustrativo delle figure delle donne viaggiatrici.
Sulla scorta di una ricerca vastissima e accurata e di un’interpretazione attenta, il lavoro di Luisa Rossi dimostra che, soprattutto a partire dall’Ottocento, attraverso il viaggio e la scrittura di viaggio alcune donne forzarono tenaci limiti culturali, riuscendo, se non a partecipare ufficialmente alla maturazione degli statuti disciplinari, a contribuire con competenza e passione all’ampliamento della conoscenza geografica e dell’indagine naturalistica.