Anno di pubblicazione: 2001
Abbiamo di fronte con questo volume di Roberto Gualtieri il risultato di un’operazione editoriale che possiamo presumere non resterà isolata, come conseguenza della nuova impostazione della didattica universitaria. Cresce infatti l’esigenza di fornire panorami generali della storia contemporanea in un numero relativamente contenuto di pagine, con una forte caratteristica ?introduttiva?. Per realizzare questo obiettivo, l’autore ha scelto una via non scontata: non ha inteso fornire un ?compendio? degli eventi e dei problemi, quanto piuttosto cimentarsi con una sintesi dai caratteri interpretativi ?forti?, senza temere la parzialità. Il volume si ispira a una precisa chiave di lettura metodologica, definibile come storiografia ?delle interdipendenze?. Mirata cioè a evidenziare i nessi tra i processi economici transnazionali, i sistemi internazionali e le trasformazioni della statualità e della democrazia. Naturalmente con questa scelta molte dimensioni non secondarie della storia contemporanea restano per forza di cose assenti, oppure sono solo accennate, in modo del tutto iniziale. Ma è difficile negare che il profilo scelto abbia una sua pregnanza decisiva e sia stato seguito con notevole coerenza e solidità. In questo senso, il sottotitolo del libro dice molto del suo sviluppo: il punto focale è l’Europa, intesa nel suo complesso volto pluralistico ? ma senza separazione delle storie nazionali ? e nei suoi rapporti con il sistema-mondo.
Con questa ossatura di riferimento, il libro si articola su tre grandi passaggi periodizzanti: l’epoca della cosiddetta ?seconda rivoluzione industriale? (1870-1914), l’età delle guerre mondiali e della ?crisi organica? (1914-1945), l’?età dell’oro? del capitalismo (1945-1973). Come si vede, uno schema in cui si intrecciano efficacemente diverse suggestioni del dibattito storiografico recente. Per ogni capitolo viene quindi individuata una tendenza generale, con riferimento alle vicende internazionali e alle fasi dell’evoluzione economica, vedendo poi all’opera queste dinamiche nei diversi contesti nazionali, a cui sono dedicati cenni rapidi e selettivi, ma generalmente non banali. La presentazione è arricchita da sintetici riferimenti ai più vivaci dibattiti storiografici, con esplicite prese di posizione attorno ai nodi più cruciali. Completano ogni capitolo brevi cenni alle modalità di sviluppo della storiografia nel corrispondente periodo, individuate come un terreno particolarmente sensibile per analizzare e discutere la forma culturale assunta dall’intreccio di problemi precedentemente affrontato.
Come si può capire anche da questi pochi cenni, si tratta quindi di un lavoro molto impegnativo, di cui non si può che giudicare positivamente l’intenzione e ritenere abbastanza riuscita la realizzazione. Certo, la sinteticità comporta i suoi quasi ovvi rischi: alle frequenti aperture di illuminanti squarci interpretativi, si affiancano passaggi meno immediati, soprattutto per un lettore che non sia già ?introdotto? nella materia.