Alessandra Pescarolo
Una ricerca sulle amministratrici e gli amministratori toscani nelle ultime due legislature ci ha consentito di iniziare a riflettere sulle differenze fra donne e uomini nell’esercizio del potere politico, riprendendo linee di ricerca che solo recentemente sono emerse negli studi storici e sociologi e introducendovi una comparazione “di genere”, più frequentemente evocata che praticata nelle concrete strategie di ricerca. Si sono analizzate differenze e somiglianze nelle reti familiari, sociali, politiche. Contrariamente ad uno stereotipo diffuso, le donne sono, più spesso degli uomini, sostenute dai partiti nelle proprie carriere, e fanno invece meno riferimento a alleanze orizzontali e a percorsi complessi nel mondo del lavoro e delle associazioni. Esse presentano in misura più debole degli uomini e tuttavia rilevante tratti idealtipicamente maschili, come la capacità di comando, e li intrecciano con tratti idealtipicamente femminili come la capacità di mediazione e di cooperazione, suggerendo l’idea di una identità complessa, che non si appiattisce sui modelli maschili, e può evocare, con riferimento alla letteratura sulle donne nelle organizzazioni, l’immagine di un modello “androgino”.