Eugenia Casini Ropa
Se nei primi decenni del secolo l’uomo, alla ricerca di una perfetta biomeccanica dell’espressione corporea, gareggia con la macchina introiettandone idealmente le qualità energetiche e cinetiche, negli ultimi decenni lo sviluppo delle tecnologie più avanzate pare invertire questo rapporto. Il mondo della tecnologia digitale, dematerializzando il corpo biologico, ne assume le leggi e le logiche di funzionamento per la creazione di modelli virtuali che trovano di nuovo un ambito di analisi privilegiato nell’arte della danza e nel suo dinamismo metacinetico. La macchina si “umanizza” e si antropomorfizza proponendosi come creatrice di un nuovo spazio-tempo che il corpo danzante è chiamato ad abitare per il futuro.
L’intervento traccerà una sintesi storica del fenomeno visto nei suoi riflessi sulla corporeità e l’estetica della danza del Novecento.