di Tommaso Detti
[Annale Il mestiere di storico , V / 2004, pp. 9-13]
L’anno che ci separa dalla redazione del Rapporto di fine mandato di Raffaele Romanelli pubblicato nell’Annale 2003 è stato segnato anzitutto dal lusinghiero successo della seconda edizione del convegno Cantieri di storia , svoltosi a Lecce il 25-27 settembre. La ricchezza dei contributi che vi sono stati presentati e discussi è del resto documentata nel nostro sito web, così da rendere superfluo ogni ulteriore commento. È invece saltato il convegno “professionale” sulle carte non conservate negli Archivi di Stato, previsto per la primavera 2004 in collaborazione con la Società per gli Studi di Storia delle Istituzioni e con il Centro Interuniversitario di Studi Militari. Questa battuta d’arresto è stata in parte compensata dalla buona riuscita del seminario Identità collettive. Sull’uso di alcune categorie analitiche nella ricerca storica , svoltosi a Roma il 27 febbraio 2004. Mi auguro, anzi sono certo, che anche il convegno sui Confini, che avrà luogo a Bolzano il 23-25 settembre 2004, confermi l’ottimo stato di salute della società. Intanto è stata attivata la complessa macchina organizzativa della terza edizione dei Cantieri di storia, che si svolgerà a Bologna nel settembre 2005. Per il periodo che ci separa da quella data l’esperienza del seminario sulle Identità collettive ha suggerito al Consiglio direttivo di sperimentare una formula nuova, sostituendo il consueto convegno “professionale” con tre distinte giornate di lavoro: una sulla storia nella scuola in relazione alle riforme recenti e annunciate, propostaci dalla Società Italiana delle Storiche, alla quale è stata invitata a collaborare anche la Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna; una sulla storia contemporanea nell’Università della riforma, che almeno in parte raccoglie i suggerimenti avanzati da alcuni soci nella nostra mailing list; infine una sulla divulgazione storica. Assieme a questo Annale i soci riceveranno in omaggio il volume tratto dagli atti del convegno Il Mondo visto dall’Italia , curato da Giorgio Del Zanna e Agostino Giovagnoli per Guerini e Associati. Di questa opportunità ringrazio il Vicepresidente Giovagnoli, il cui contributo è stato determinante per concretizzarla. Come ho anticipato nella lettera d’informazione del 5 maggio 2004, tuttavia, i costi di stampa sono ormai divenuti tali, che non è stato possibile fare altrettanto per il volume tratto dagli Atti dei convegni di Perugia su Storia contemporanea e scuola e di Pisa su La storia contemporanea tra scuola e università, curato da Giuseppe Bosco e Claudia Mantovani. Esso sarà perciò proposto ai soci su ordinazione, con un forte sconto sul prezzo di copertina. Con quest’ultimo volume e con l’Annale 2004 la SISSCO inaugura un rapporto di collaborazione con Rubbettino Editore, che mi auguro possa offrire alle nostre pubblicazioni una prospettiva stabile e significativi sviluppi, a partire dall’apertura di una collana tutta nostra, dove vedranno la luce sia gli Annali che le altre pubblicazioni della società. Se ho parlato di un ottimo stato di salute della SISSCO, in gran parte ciò si deve anche al sensibile incremento del numero dei soci, che dal giugno 2003 al maggio 2004 sono saliti da 427 a 508, prolungando un trend ascendente ininterrotto ormai da cinque anni. “Trainato” dal successo del convegno di Lecce, l’aumento di quest’anno (pari al 19%) è una conferma eloquente del ruolo che gli studiosi di storia contemporanea attribuiscono alla SISSCO, del loro apprezzamento per le nostre iniziative e della nostra crescente rappresentatività. A testimoniare tutto ciò, del resto, non sta soltanto il sopraggiungere di 81 nuovi soci ma anche l’“affezione” dimostrata alla SISSCO dagli iscritti di più vecchia data, un numero senza precedenti dei quali ha versato la quota sociale molto prima che l’anno giungesse a termine.
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d aumentare in questi dodici mesi sono state soprattutto le istituzioni (passate da 3 a 11) e le socie (da 164 a 198, con un incremento del 20,7%). Meno sensibile, ma anch’essa rilevante, la crescita dei soci, saliti da 260 a 299 (+15%). La tabella che segue ne mostra lo “statuto lavorativo”, riprendendo le voci adottate lo scorso anno:
“Statuto lavorativo” dei soci (dati estrapolati dai curricula e dal Cineca)
Donne | Uomini | Istituzioni | Totale | % | |
Prima Fascia | 26 | 74 | 100 | 19,7 | |
Seconda Fascia | 35 | 46 | 81 | 15,9 | |
Ricercatore | 24 | 36 | 60 | 11,8 | |
Docente estero | 4 | 14 | 18 | 3,5 | |
Precario postdoc | 36 | 45 | 81 | 15,9 | |
Dottorando | 35 | 32 | 67 | 13,2 | |
Fuori ruolo | 1 | 7 | 8 | 1,6 | |
(Totale universitari) | 161 | 254 | 415 | 81,7 | |
Ricercatore enti | 8 | 7 | 15 | 3,0 | |
Archivista | 1 | 2 | 3 | 0,6 | |
Bibliotecario | 1 | 3 | 4 | 0,8 | |
Funzionario AP | 1 | 5 | 6 | 1,2 | |
Informazione-editoria | 2 | 5 | 7 | 1,4 | |
Insegnante medio | 16 | 9 | 25 | 4,9 | |
Altro | 5 | 12 | 17 | 3,4 | |
Istituzione | 11 | 11 | 2,2 | ||
N.d. | 3 | 2 | 5 | 1,0 | |
Totale | 198 | 299 | 11 | 508 | 100,0 |
Se tutte le componenti risultano aumentate in cifre assolute, gli incrementi più rilevanti riguardano i cosiddetti “precari postdoc” (+20), i ricercatori universitari (+13) e i dottorandi (+12): un segno, questo, che la capacità della SISSCO di far dialogare diverse generazioni di studiosi si è ancora accresciuta. Non è peraltro meno significativo l’aumento di altre figure – tra cui gli insegnanti –, incrementatesi di 18 unità.
Per quanto riguarda i professori e i ricercatori universitari, che costituiscono quasi la metà del corpo sociale, 177 su 241 (pari al 73,4%) si concentrano naturalmente nel settore di Storia contemporanea (M-STO/04). Gli altri gruppi più rappresentati sono nell’ordine gli americanisti (SPS/05), gli storici delle istituzioni politiche (SPS/03), dell’economia (SECS-P/12) e dell’Europa orientale (M-STO/03), che complessivamente contano 35 soci.
Sul totale dei docenti inquadrati nel settore M-STO/04 la percentuale dei nostri soci è salita dal 34 al 36,6. Scomposto per le tre fasce della docenza, dal 2003 al 2004 questo dato rimane sostanzialmente stabile tra gli ordinari (dal 44,6 al 45,1%). Si registrano invece forti variazioni – dipendenti dalle dinamiche delle progressioni di carriera e del reclutamento – tra gli associati e i ricercatori: mentre i primi salgono dal 18,3 al 38,3%, i secondi scendono dal 40,6 al 25,9%.
La distribuzione geografica dei soci non ha avuto sensibili cambiamenti: Toscana e Lazio rimangono le regioni nelle quali lavora il maggior numero dei nostri iscritti (rispettivamente 92 e 91), seguite da Emilia-Romagna (63), Lombardia (49), Piemonte (43), Veneto (25) e Campania (23). Le sedi universitarie più rappresentate sono Bologna con 25 soci, Torino con 19, Firenze con 18, Napoli con 16, Pisa e Roma La Sapienza con 15, Perugia e Siena con 10.
Due terzi dei soci (per l’esattezza 351) sono iscritti alla mailing list, che mentre scrivo ci accingiamo a gestire in proprio non perché sia venuto meno il prezioso supporto fornitoci dalla Biblioteca “Alfredo Oriani” e dalla Rete civica dei Comuni della Provincia di Ravenna (che torno a ringraziare vivamente), ma per alcune implicazioni tecniche di un progetto al quale stiamo lavorando: quello di collegare alla lista un forum di discussione (o meglio, più fora tematici) da pubblicare sulle pagine web. Mi auguro che ciò possa accrescerne l’interesse e la visibilità, favorendo lo sviluppo di discussioni su libri, temi e problemi di carattere scientifico, che affianchino i dibattiti sinora concentratisi soprattutto su questioni di attualità e di politica universitaria.
I testi degli Annali 2002 e 2003 sono stati pubblicati sul sito web. Hanno invece segnato il passo altre iniziative da tempo annunciate per potenziare le attività on line della SISSCO, come ad esempio il progetto di una biblioteca virtuale di pubblicazioni dei soci, ma confido che riusciremo quanto prima ad annunciarne il varo. Che il nostro sito web si sia confermato come un prezioso punto di riferimento per gli studiosi è comunque attestato dalle statistiche degli accessi: dal 1° giugno 2003 al 31 maggio 2004 abbiamo avuto 97.202 visitatori, che hanno consultato 227.981 pagine per una media mensile di 8.100 visitatori e 18.998 pagine. Intanto sono state messe a punto, assieme a una nuova home page, alcune procedure che faciliteranno la composizione e l’invio di una newsletter e renderanno possibile la pubblicazione e l’aggiornamento di dossier tematici direttamente da parte dei soci.
Taccio dell’Annale 2004 perché quando leggerete queste righe lo avrete tra le mani. Riservandomi di integrare e aggiornare questo breve resoconto nel corso dell’assemblea annuale che si svolgerà a Bolzano il 24 settembre 2004, non mi resta che richiamare l’attenzione delle socie e dei soci su un problema derivante dalla continua crescita della SISSCO. Più diventiamo grandi, più il nostro lavoro diventa oneroso e complesso. E poiché tutti teniamo giustamente molto al nostro carattere di associazione “leggera” fondata sul volontariato, avremo bisogno di una partecipazione sempre più larga e attiva delle socie e dei soci.
Con questo auspicio, a maggior ragione desidero ringraziare coloro che più si sono prodigati per far crescere e prosperare la nostra società: dai membri del Consiglio direttivo a quelli della redazione dell’Annale «Il mestiere di storico», da quelli della redazione delle attività on line e delle altre commissioni, sino alle socie e ai soci che di volta in volta si mobilitano per rendere possibili i nostri convegni e i nostri seminari.