INDICE
1. L’incontro di Pisa su “L’uso pubblico della storia“. Il resoconto e una proposta
2. Aggiornamento concorsi:
2.1. Concorsi da ricercatore
2.2. Dottorati di ricerca
2.3. Borse di post-dottorato
2.4. L’elettorato per il concorso di I fascia di Storia contemporanea
3. Progetti di ricerca 40% per il 1992
4. Istituzioni
4.1. Dipartimento di Discipline storiche, Università di Bologna
4.2. Istituto per le Scienze religiose di Bologna
4.3. Fondazione Luigi Einaudi, Torino
4.4. Istituto italiano di Studi storici, Napoli
4.5. Istituto Luigi Sturzo, Roma
4.6. Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea C.D.E.C.
5. Progetto di Legge per la riforma dei concorsi universitari
1. L’INCONTRO DI PISA (29 GENNAIO 1993) SU “L’USO PUBBLICO DELLA STORIA”.
UN RESOCONTO.
GALLI DELLA LOGGIA ha ricordato quanto intenso sia tradizionalmente, nel discorso politico italiano, il richiamo alla storia. Forse ciò è dovuto all’assenza di una cultura civica unificante. Passando da temi italiani a temi di respiro europeo si è poi soffermato sul problema del crollo dei regimi comunisti dell’est europeo negli anni recenti e su alcune conseguenze che ne sono derivate in ambito storico. Per un verso si è assistito a una deretorizzazione delle letture a forte carica ideologica a lungo dominanti. Ciò ha comportato una nuova attenzione alla storia strettamente politico-militare e una forte enfasi sul ruolo dei singoli, dunque anche una nuova attenzione al documento singolo. Sempre più si tende a considerare il nostro secolo come il secolo del totalitarismo, come l’epoca di ambientazione di smisurati eventi di natura criminale. Ne consegue una crescente analogia tra i metodi della ricerca storica e quelli dell’inchiesta giudiziaria, in particolare per quel che attiene all’individuazione delle responsabilità dei singoli, delle responsabilità personali. Ha poi ricordato come con gli avvenimenti del’91 per la prima volta i ricercatori si siano trovati ad avere a disposizione la documentazione di un paese di sinistra. E’ la prima volta che questo accade, e l’uso disinvolto che di tale documentazione è stato fatto dai media ha destato talvolta un’irritazione scomposta da parte degli storici, una facile accusa di “storia-spazzatura”, di ricerca dello scoop. Resta poi da considerare il fatto -ha concluso Galli Della Loggia – che nella storia contemporanea vige una manifesta anarchia delle rilevanze. Sono così, spesso, proprio i media, attraverso il loro pubblico, a definire ciò che è importante e ciò che non lo è.
GALLERANO, dal canto suo, ha esordito affermando che per “uso pubblico della storia” si deve intendere non solo l’ambito fenomenico individuato dai mezzi di comunicazione di massa, ma anche quello occupato dall’arte, dalla letteratura, dalla scuola, dai musei, infine dalla costruzione dello spazio urbano e monumentale. Di “uso politico della storia” ha invece proposto la seguente definizione: la ricostruzione polemica di eventi a partire dalla memoria di un gruppo. Ha poi ricordato come Habermas abbia denunziato un’opposizione di principio tra uso pubblico della storia e attività scientifica. Secondo Gallerano, però, l’uso pubblico della storia non è una pratica da rifiutare pregiudizialmente. II ruolo della memoria ebraica nell’affrontare e disarticolare il “rimosso” di Vichy ha ad esempio una funzione in quanto mira ad impedire la ripetizione di ciò che è avvenuto. Si è poi detto d’accordo con Galli Della Loggia a proposito della contiguità delle pratiche degli storici con quelle dei procedimenti giudiziari. Solo che in questo caso non si tratta di usare le prove per riabilitare o condannare, bensì di sostenere una linea interpretativa. Si è poi chiesto se oggi all’uso pubblico della storia si ricorra più che in passato, rispondendo dubitativamente. Si tratta di un discorso ricorrente, a partire dall’accusa nietzschiana di “eccesso di storia” nella società di massa. Oggi si fa molto uso pubblico di temi sino a poco tempo fa trascurati dall’indagine storica: lo stato-nazione, le identità nazionali ed etniche. Nell’affrontare questi temi si è forse talvolta spezzato il filo che dovrebbe legare eticità e sapere. Ai fini della costruzione del consenso, alla storia si tende ora a ricorrere in modo intenso, da parte dei politici; ma quasi sempre in modo superficiale. La storia diventa così una sorta di bacino di pesca cui attingere exempla utili allo “spettacolo” della politica. Chi utilizza la storia in questo modo ritiene di avere una audience da raggiungere, molto più che un popolo da educare.
Introducendo il dibattito, LYTTELTON ha ricordato che l’uso pubblico della storia non è nuovo; nuova è però la natura della sfera pubblica cui quell’uso si rivolge. Essa è molto più articolata che in passato.
ISOLA ha a questo punto parlato della audience, del grande pubblico, come dell’oggetto misterioso sin qui trascurato, e ha posto il seguente problema: possono gli storici fare qualcosa per difendere il grande pubblico dalla disinformazione offerta da alcuni divulgatori poco seri, che con i loro libri sono in grado di raggiungere un pubblico assai più vasto di quello toccato dagli storici professionali?
SAVELLI ha posto una questione di metodo: sulla base di quale deontologia si può fare un uso pubblico della storia? Sono necessarie particolari cautele critiche nell’adoperare, per esempio, i documenti provenienti dagli archivi dell’ex-URSS?
POMBENI ha affermato che il problema dell’uso pubblico della storia non consiste nella pura e semplice buona educazione alla storia. C’è un’altra questione di fondo: la deresponsabilizzazione di fatto degli storici che si trovano a duellare su questo piano. Un esempio evidente di questo malessere professionale è offerto dal recente Historikerstreit tedesco, nel corso del quale ciascuno degli intervenuti ha deformato o anche falsificato le posizioni degli altri. In questi contesti, si tende a non porsi il problema di documentare davvero “come realmente è andata”. Risulta invece molto frequentemente vincente la tentazione a cadere nell’affermazione apodittica. D’altra parte, il tempo breve e urgente dei media spesso impedisce per forza di cose il lavoro di documentazione serio. Fare storia in pubblico porta quasi fatalmente a una distorsione della deontologia. Un altro problema grave è quello della scarsissima formazione dei destinatari della storia “pubblica”, frutto di deficienze nel ciclo dell’insegnamento a tutti i suoi livelli. Il livello di circolazione di informazioni storiche puntuali è bassissimo.
DI GIOVANNI a questo punto ha evocato un altro fantasma: il mercato, il luogo che detta le regole di circolazione delle notizie, che impone un sistema della moda, al posto di quello delle idee.
ROMANELLI è tornato sul tema dell’importanza della storia nel discorso politico, percepibile soprattutto in Italia. Storia, dunque, al posto di etica? Ha poi segnalato il diffuso fenomeno di perdita della dimensione storica da parte delle più giovani generazioni.
PAVONE ha centrato il suo intervento sui destinatari attuali della storiografia; sono cambiate la loro estrazione, la loro qualità, sono cresciute le loro dimensioni, e come? Ha poi suggerito di prendere in considerazione anche il tema dei committenti. Quale è il rapporto tra committenti e destinatari? Ha infine proposto di mettere a punto un codice di tecniche corrette per l’uso degli strumenti di informazione nuovi. Si tratta di iniziare un lavoro di “diplomatica” – per così dire – anche della videocassetta.
RANZATO ha posto un altro problema; quello dell’ingenuità – o della distrazione – dei lettori dei mass-media, i quali tendono a leggere acriticamente qualsiasi cosa venga loro proposta.
PEZZINO ha parlato del mercato editoriale dei libri di storia e della necessità di un codice deontologico degli storici contemporaneisti, riferendosi al caso Andreucci. Il guaio è che la storia contemporanea è una disciplina fatalmente molto prossima alle umoralità dei partiti politici. Si sente, comunque, la mancanza di uno statuto disciplinare.
MESSAGGIA ha segnalato come la manipolazione da parte dei media non riguardi solo la storia. Un’indagine recentemente realizzata da un gruppo di fisici della Normale di Pisa sulla divulgazione della fisica sulla stampa ha messo in luce un quadro di pressappochismo desolante (per non ricordare che un esempio eclatante, un quotidiano è arrivato recentemente ad accreditare l’esistenza storica dello scienziato Archimede Pitagorico, cioè di un parto della fantasia di Walt Disney). II problema è insomma generale, riguarda i rapporti tra scienza e divulgazione nel loro insieme.
A questo punto si sono avute le repliche di GALLERANO e GALLI DELLA LOGGIA. Il primo ha sottolineato come gli studenti della secondaria non amino la storia e come il mercato detti molto spesso le regole. Non c’è comparazione possibile tra i livelli di vendita delle opere basso-divulgative e di quelle scientifiche. Il secondo ha segnalato una responsabilità da parte degli storici, che sono restii a entrare in concorrenza con i giornalisti sul piano della divulgazione. E’ per altro vero che manca anche un minimo di professionalità e di cultura da parte dei giornalisti. Ha poi segnalato il crollo, in epoca recente, di alcune vulgate accreditate a lungo dal senso comune della sinistra (ad esempio, recentemente, il tema del triangolo della morte). E vero, però, che a sancire quel crollo sono stati in gran parte i mass-media.
LYTTELTON si è dichiarato non concorde con il giudizio di non professionalità tributato ai giornalisti, ricordando come siano stati loro ad eseguire il necessario lavoro di critica delle fonti in occasione del caso Andreucci. Spesso accade che anche gli storici professionali si sovraeccitino. Basta ricordare il caso Trevor Roper a proposito dei falsi diari di Hitler.
POMBENI ha sottolineato la necessità di tracciare un confine di scientificità e di rilevanze alla nostra disciplina, la quale altrimenti si espone al rischio di non trovare credibilità.
TOGNETTI si è lamentato del carattere troppo astratto della discussione. E’ la corporazione – ha proseguito – a dettare le regole del gioco, alle quali gli storici poi si attengono. Bisogna tenere conto anche di questo.
PEZZINO ha proposto una definizione a proposito di ciò che è storico-scientifico: l’aderenza tra fonti e significato.
GALLI DELLA LOGGIA ha riproposto il problema dei tempi brevi che contraddistinguono il lavoro dei giornalisti. Per un ovvia esigenza di tempestività fatalmente i giornalisti si trovano a sopravanzare l’informazione offerta, per esempio, dai manuali.
ANANIA ha svolto un intervento nel quale ha sottolineato l’esigenza di procedere ad una storia dei media, argomento spesso ignorato: storia della radio, del cinema, della televisione, oltre che della stampa. Spesso gli storici non hanno la preparazione tecnica per decodificare i messaggi veicolati dagli audiovisivi.
ELLWOOD ha denunziato le condizioni di degrado della cultura storica pubblica in Italia, facendo riferimento ad alcune trasmissioni televisive. Ha poi notato come, comunque, di storia la televisione si occupi sempre di meno. Ha proposto che la SISSCO promuova un’iniziativa per l’ampliamento dell’informazione storica in televisione, in particolare in occasione del prossimo cinquantenario della fine della seconda guerra mondiale. Ha suggerito che la SISSCO elevi anche una protesta formale contro l’attuale gestione, confusa e non professionale, degli archivi ex-sovietici.
ISOLA ha proposto a questo punto la formazione di una commissione SISSCO RAI.
GALLERANO ha ricordato come presso la RAI non esista una cultura della conservazione del documento. Alcuni importanti sceneggiati a sfondo storico degli anni ’60 sono andati perduti, per non ricordare che un caso di sua diretta conoscenza.
ROMANELLI ha aggiunto che quella della conservazione del passato è una cultura di per sé carente in Italia. PAVONE ha appoggiato la proposta di Ellwood. Ha poi ricordato che il mestiere di storico va comunque interpretato alla stregua di un mestiere eminentemente civile. La responsabilità in tal senso va assunta soggettivamente.
GALLERANO ha, infine, dato l’annuncio di un prossimo convegno romano sull’uso pubblico della storia. Si terrà in Campidoglio dal I al 3 marzo 1993.
A proposito dei temi trattati nel seminario, invitiamo i soci che non hanno avuto modo di parteciparvi a spedirci interventi e contributi da pubblicare sul Bollettino. Abbiamo intanto ricevuto da Fulvio Cammarano la proposta che qui di seguito pubblichiamo.
Il recente incontro promosso dalla SISSCO su storiografia e mass-media, ha messo in luce un evidente senso di importanza circa la possibilità di controllare i processi di produzione e diffusione di una corretta informazione storica all’interno dei mezzi di comunicazione. Dal dibattito seguito alle relazioni di Galli della Loggia e Gallerano è emersa la comune opinione che le cause di tale impotenza debbano essere ricercate nello scarso peso, culturale, politico e scientifico della corporazione e nella frenesia che caratterizza il lavoro giornalistico d’oggi, frenesia che talvolta costringe i giornalisti a ricorrere a fonti inaffidabili. Una proposta concreta per ovviare a questo stato di cose potrebbe essere quella di affidare alla SISSCO la compilazione di una sorta di “albo” dei soci dove accanto ad ogni nome è possibile trovare indirizzo, numero di telefono, breve curriculum, aree di competenza e pubblicazioni. L’albo sarà inviato annualmente a tutte le redazioni e ai responsabili dei servizi culturali dei quotidiani, periodici ed emittenti televisive. In questo modo, a mio avviso, si possono raggiungere due obiettivi. Si dà alla Sissco un ruolo propositivo perché favorire “la riflessione sull’età contemporanea come oggetto di studio storico” (Premessa dello Statuto), significa anche essere concretamente disponibili ad intervenire dove la divulgazione storica può diventare pericolosa approssimazione. Si tratta insomma di provare a dar vita ad una specie di marchio DOC della notizia storica, a partire da una istituzione professionale che possa garantire almeno un certo livello di competenza dei propri soci (questo è teoricamente possibile data la presenza di meccanismi di selezione degli iscritti). Da questa nuova funzione “pubblica” la Sissco potrebbe, inoltre, trarre motivo d’ispirazione per agire secondo criteri normativi più coerenti anche nella gestione degli affari interni all’Associazione. In secondo luogo l’iniziativa tenderebbe a rimuovere l’alibi della ristrettezza dei tempi redazionali e della mancanza di consulenti prontamente reperibili che sembra costringere i giornalisti ad affidarsi, indipendentemente dalle questioni affrontate, ad amici più o meno preparati se non addirittura a scendere sul terreno dell’improvvisazione e delle reminiscenze. L’impegno per l’Associazione non appare gravoso, visto che un elenco simile è già stato fatto ad uso interno. Ogni socio dovrebbe indicare il proprio gradimento a comparire in tale “albo”, aggiornando annualmente i dati. L’elenco dovrebbe essere accompagnato da una lettera del consiglio direttivo che ne spieghi le motivazioni e lo trasformi in una coerente occasione di visibilità sociale oltreché di riflessione sull’uso più o meno strumentale della storia nella nostra epoca.
Fulvio Cammarano
2. AGGIORNAMENTO CONCORSI
2.1. Aggiornamento sui concorsi da ricercatore in STORIA CONTEMPORANEA
38. Università di Siena, Facoltà di Giurisprudenza, G.U. 29/11/1991 (cfr. Bollettini n. 7 e 8).
Gli orali si sono tenuti il 3/2/1993.
E’ risultato vincitore il candidato S. NERI SERNERI con il punteggio di 85,90 (38 agli scritti, 9 all’orale, il resto in titoli).
Altri punteggi:
B. WANROOIJ 61,50 (28 agli scritti, 9 all’orale, il resto in titoli);
S. CAVAZZA 44,50 (33 agli scritti, 10 all’orale, il resto in titoli).
39. Università della Tuscia (Viterbo), Facoltà Conservazione dei Beni Culturali, G.U. 29/11/1991, 94 bis.
Rispetto alla terna di commissari pubblicata sul bollettino n. 7, hanno rinunciato S. Lanaro e E. Vitale.
La commissione risulta ora composta da: Elio D’Auria (IP), Camillo Brezzi, Gustavo Corni (A).
40. IULM, Milano, Facoltà di Lingue e letterature straniere, G.U. 20/3/ 1992 (cfr. bollettini 7 e 8).
Le prove scritte si sono tenute nei giorni 14-15 gennaio 1993.
I temi estratti: 1. Stato e società nelle analisi e nelle interpretazioni dell’Italia fascista. 2. Il 1870 nella storia d’Italia e d’Europa.
Concorrenti: Formigoni, Sganga, Marin, S. Cavazza, M. Minesso, P. Ferrari, Dugo.
Gli orali si terranno il 5 marzo 1993.
43. Università di Trieste, Facoltà di Magistero, G.U. 8/5/1992 (cfr. bollettini 7 e 8).
Le prove scritte si sono tenute il 24 e il 25 febbraio 1993.
Concorrenti: G. Valdevit, Puppo, A. Millo, A. Alaimo, S. Cavazza, A. Gaudio, R. Camurri, Di Gregorio, Blasina, Missiroli, M. Minesso, P. Ferrari.
Sono stati ammessi agli orali: Blasina (punteggio degli scritti: 16 e 16), Di Gregorio (14 e 14), Camurri (14 e 14), Valdevit (14 e 14), Missiroli (14 e 14).
Gli orali si terranno a maggio.
2.2. Dottorati di ricerca:
Torino, Dottorato in crisi e trasformazione della società.
Il 4 dicembre 1992 si sono svolte le prove scritte del concorso di ammissione per tre posti all’VIII ciclo del dottorato in Storia contemporanea denominato “Crisi e trasformazione della società” che ha sede a Torino, Dipartimento di Storia, e raccoglie un consorzio di studiosi delle Università di Bologna, Ferrara, Modena, Padova e Torino.
La commissione esaminatrice è composta dai proff. Nicola Tranfaglia dell’Università di Torino, presidente, Raffaele Romanelli dell’Università di Pisa e Franco Ramella dell’Università di Torino, segretario.
Su 75 candidati che avevano presentato domanda, si sono presentati in 31. Lo schema che segue li divide per anno di nascita e per sesso, distinguendo i presenti agli scritti tra il totale dei candidati.
Se si tiene presente che i candidati sono laureati in facoltà letterarie, è innanzi tutto evidente la marcata sovrarappresentanza degli uomini rispetto alle donne. Come si vede, inoltre, il grosso dei candidati è intorno ai 26-31 anni di età. Salvo qualche eccezione, si può notare che i presenti alle prove sono leggermente più giovani, avendo un’età di 26-27 anni, che non sembra particolarmente elevata, trattandosi di laureati che in diversi casi lavorano (insegnanti o impiegati). Dei 6 ultraquarantenni, uno solo si è presentato alle prove.
Dei 31 presenti, 13 erano laureati in Lettere (9 uomini e 4 donne); 10 in Storia (8/2); 3 in Scienze Politiche (2/1); 2 in Filosofia (1/1) e 2 in Lingue (2/0). La maggior parte di loro è laureata in sedi universitarie presenti nel consorzio del dottorato. In particolare 9 a Torino, 7 a Bologna, 3 a Genova, 3 a Pisa, 2 a Roma/ Sapienza, 1 rispettivamente a Camerino, Firenze, Napoli, Trieste, Venezia.
Ai candidati sono stati presentati tre temi tra i quali scegliere:
1. “Il candidato esponga le motivazioni essenziali di un progetto di ricerca (eventualmente il proprio), le metodologie da adottare, le ipotesi da sottoporre a verifica, i percorsi documentari possibili, gli esiti desiderati.”;
2. “Stati regionali, identità etniche e processi di modernizzazione dei secoli XIX e XX. Il candidato esponga, se crede, un caso nazionale.”;
3. “Esiste un modello fascista in Europa? Se sì quali caratteristiche ha? Se no, perché?”
Durante la prova scritta tre candidati si sono ritirati. Gli orali si sono svolti il 2.2.93.
Sono risultati vincitori:
– Daniela ADORNI, con punti 100 (programma di ricerca su “Il controllo del processo elettorale. Confronto tra Crispi nel collegio di Palermo e Giolitti a Dronero”).
– Bruno MAIDA, con punti 87 (programma sui ceti medi a Torino nella crisi del fascismo).
– Enrico FRANCIA, con punti 86 (programma sulla storia della Guardia Nazionale in Italia).
Essi sono nati nel 1959 (Adorni) e nel 1964 e 1966 (Maida e Francia).
1 vincitori vengono da Torino/Scienze Politiche, Torino/Lettere, Pisa/Storia.
Dottorato in Storia dei Partiti e dei movimenti politici, Urbino.
Commissione: Brezzi Camillo, Isnenghi Mario, Giannotti Gianpaolo.
Vincitori: Cerchi Augusto, Pezzella Giulio, Urso Simona
Università di Parma. Due borse per discipline storico-artistiche, filosofiche, pedagogiche, storiche. La borsa per storia è stata vinta da Carlotta Sorba.
Borse postdottorato in Storia contemporanea Università di Torino: Audenino Patrizia, Dolza Delfina, Mana Emma, Mantelli Brunello, Pazzagli
2.4. Elettorato concorso I fascia – Elenco professori ordinari
ELETTORI ATTIVI E PASSIVI
GRUPPO M041 Storia contemporanea
DOTTRINA E TECNICA DEL GIORNALISMO 14430
STORIA CONTEMPORANEA 45520
1 | 00284 | APIH | Elio | 15/06/22 | Univ. TRIESTE LETTERE E FILOSOFIA |
2 | 00315 | ARE | Giuseppe | 25/03/30 | Univ. PISA SCIENZE POLITICHE |
3 | 12595 | BARONE | Giuseppe | 26/05/47 | Univ. CATANIA SCIENZE POLITICHE |
4 | 00701 | BELARDINELLI | Mario | 22/04/40 | IIIa Univ. ROMA LETTERE E FILOSOFIA |
5 | 14861 | BORZOMATI | Pietro | 11/12/33 | Univ. VENEZIA LETTERE E FILOSOFIA |
6 | 01277 | BREZZI | Camillo | 19/07/42 | Univ. SIENA MAGISTERO |
7 | 01429 | CAFAGNA | Luciano | 12/01/26 | Univ. PISA LETTERE E FILOSOFIA |
8 | 01635 | CAPONE | Alfredo | 27/09/37 | IIIa Univ. ROMA LETTERE E FILOSOFIA |
9 | 12.584 | CASELLA | Mario | 23/07/39 | Univ. LECCE MAGISTERO |
10 | 01896 | CASTRONOVO | Valerio | 15/02/35 | Univ. TORINO MAGISTERO |
11 | 13858 | CASULA | Carlo Felice | 28/08147 | Univ. CAGLIARI SCIENZE POLITICHE |
12 | 13879 | CHIARINI | Roberto | 26/04/43 | Univ. FERRARA LETTERE E FILOSOFIA |
13 | 02271 | COLARIZI | Simona | 25/12J44 | Univ. NAPOLI SCIENZE POLITICHE |
14 | 02283 | COLLOTTI | Enzo | 15/08/29 | Univ. FIRENZE LETTERE E FILOSOFIA |
15 | 02452 | CORTESI | Luigi | 31/01/29 | Ist. Orient. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
16 | 02710 | D’AURIA | Elio | 05/01/43 | Univ. TUSCIA (VT) CONS.BENI CULTURALI |
17 | 02843 | DE FELICE | Franco | 15/11/37 | ROMA "La Sapienza"LETTERE E FILOSOFIA |
18 | 02991 | DECLEVA | Enrico | 18/04/41 | Univ. MILANO LETTERE E FILOSOFIA |
19 | 14024 | DETTI | Tommaso | 15/07/46 | Univ. SIENA LETTERE E FILOSOFIA |
20 | 12585 | GIOVAGNOLI | Agostino | 19/02/52 | Univ. SASSARI LETTERE E FILOSOFIA |
21 | 12592 | ISNENGHI | Mario | 19/04/38 | Univ. VENEZIA LETTERE E FILOSOFIA |
22 | 04786 | LANDLIYT | Ariane | 07/03/43 | Univ. SIENA GIURISPRUDENZA |
23 | 12588 | LAZZARINI | Antonio | 12/04/42 | Univ. PADOVA SCIENZE POLITICHE |
24 | 04908 | LEPRE | Aurelio | 15/03/30 | Univ. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
25 | 14268 | MACRY | Paolo | 01/11/46 | Univ. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
26 | 05655 | MAZZETTI | Massimo | 03/04/47 | Univ. SALERNO MAGISTERO |
27 | 05715 | MELOGRANI | Piero | 15/11/30 | Univ. PERUGIA SCIENZE POLITICHE |
28 | 11849 | MENOZZI | Daniele | 19/05/47 | Univ. TRIESTE MAGISTERO |
29 | 06577 | PAPA | Antonio | 12/06/26 | Univ. SALERNO MAGISTERO |
30 | 14497 | PERFETTI | Francesco | 14/08/43 | Univ. GENOVA MAGISTERO |
31 | 07229 | PROCACCI | Giuliano | 20/12/26 | ROMA "La Sapienza"LETTERE E FILOSOFIA |
32 | 07321 | QUAZZA | Guido | 14/06/22 | Univ. TORINO MAGISTERO |
33 | 07366 | RAINERO | Romain | 27/06/29 | Univ. MILANO SCIENZE POLITICHE |
34 | 07614 | ROCHAT | Giorgio | 03/07/36 | Univ. TORINO SCIENZE POLITICHE |
35 | 07835 | RUMI | Giorgio | 15/03/38 | Univ. MILANO LETTERE E FILOSOFIA |
36 | 07877 | SABBATUCCI | Giovanni | 24/08/44 | Univ. MACERATA LETTERE E FILOSOFIA |
37 | 08024 | SANTARELLI | Enzo | 12/01/22 | Univ. URBINO SOCIOLOGIA |
38 | 08895 | TRANFAGLIA | Nicola | 02/10/38 | Univ. TORINO LETTERE E FILOSOFIA |
39 | 08896 | TRANIELLO | Francesco | 06/04/36 | Univ. TORINO SCIENZE POLITICHE |
40 | 12589 | TURI | Gabriele | 08/11/42 | Univ. FIRENZE LETTERE E FILOSOFIA |
41 | 08998 | UGOLINI | Romano | 25/08/45 | Univ. PERUGIA MAGISTERO |
42 | 09001 | ULLRICH | Hartmut | 18/02/43 | Univ. SASSARI SCIENZE POLITICHE |
43 | 09103 | VARNI | Angelo | 19/10/44 | Univ. BOLOGNA MAGISTERO |
44 | 09139 | VENERUSO | Danilo | 01/09/32 | Univ. GENOVA SCIENZE POLITICHE |
45 | 09148 | VENTURA | Angelo | 08/01/30 | Univ. PADOVA LETTERE E FILOSOFIA |
46 | 09231 | VILLANI | Pasquale | 17/06/24 | Univ. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
47 | 09369 | VIVARELLI | Roberto | 08/12/29 | Scuola Norm. PISA Classe di LETTERE |
STORIA CONTEMPORANEA E DEI PAESI SCANDINAVI 45540
STORIA COSTITUZIONALE E AMMINISTRATIVA DELL’ITALIA CONTEMPORANEA 45580
STORIA D’ITALIA CONTEMPORANEA 50336
STORIA D’ITALIA NEL SECOLO XX 45587
STORIA DEGLI SPORT 45620
STORIA DEI MOVIMENTI E DEI PARTITI POLITICI 45685
STORIA DEI MOVIMENTI E DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI 45690
STORIA DEI MOVIMENTI E PARTITI POLITICI 45680
1 | 07123 | POMBENI | Paolo | 10/09/48 | Univ. BOLOGNA SCIENZE POLITICHE |
STORIA DEI MOVIMENTI SINDACALI 45700
1 | 05759 | MERLI | Stefano | 08/07/25 | Univ. MILANO SCIENZE POLITICHE |
STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI 45770
1 | 00060 | AGOSTI | Aldo | 05/06/43 | Univ. TORINO MAGISTERO |
2 | 00520 | BARBAGALLO | Francesco | 05/02/45 | Univ. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
3 | 12591 | GALLI DELLA LOGGIA | Ernesto | 18/07/42 | Univ. PERUGIA SCIENZE POLITICHE |
4 | 04061 | GENTILE | Emilio | 31/08/46 | ROMA "La Sapienza" SCIENZE POLITICHE |
5 | 08262 | SECHI | Salvatore | 29/01/39 | Univ. FERRARA LETTERE E FILOSOFIA |
STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI E SINDACALI 45775
STORIA DEI PARTITI E MOVIMENTI POLITICI 45760
1 | 14182 | GRASSI APOSTOLICO ORSINI DUCAS | Fabio | 26/01/36 | Univ. SIENA GIURISPRUDENZA |
2 | 14402 | MORO | Renato | 24/12/51 | Univ. CAMERINO GIURISPRUDENZA |
STORIA DEI PARTITI E MOVIMENTI SINDACALI 45780
STORIA DEI PARTITI POLITICI 457
1 | 00043 | AGA ROSSI | Elena | 16/08/40 | Univ. L’AQUILA LETTERE E FILOSOFIA |
2 | 03684 | FONZI | Fausto | 16/01/27 | ROMA "La Sapienza"LETTERE E FILOSOFIA |
STORIA DEI PARTITI POLITICI E DEL SINDACALISMO 45800
STORIA DEL GIORNALISMO 46190
STORIA DEL GIORNALISMO E DELL’INFORMAZIONE 46200
STORIA DEL GIORNALISMO E DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA 46210
STORIA DEL GIORNALISMO E DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 46215
STORIA DEL LAVORO E DEL MOVIMENTO OPERAIO 46230
STORIA DEL MEZZOGIORNO 46270
STORIA DEL MOVIMENTO CONTADINO 46280
STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO 46290
1 | 05984 | MONTELEONE | Renato | 01/09/27 | Univ. TORINO SCIENZE POLITICHE |
STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEL SINDACALISMO 46300
STORIA DEL MOVIMENTO OPERAIO E SINDACALE 46310
STORIA DEL MOVIMENTO SINDACALE 46320
STORIA DEL RISORGIMENTO 46500
1 | 00130 | ALIBERTI | Giovanni | 06/04/38 | ROMA "La Sapienza" SCIENZE POLITICHE |
2 | 00599 | BARTOCCINI | Fiorella | 10/09/23 | ROMA "La Sapienza" LETTERE E FILOSOFIA |
3 | 01289 | BRIGUGLIO | Letterio | 02/04/21 | Univ. PADOVA MAGISTERO |
4 | 01995 | CECCUTI | Cosimo | 09/06/44 | Univ. FIRENZE SCIENZE POLITICHE |
5 | 02233 | CIUFFOLETTI | Zeffiro | 18/09/44 | Univ. FIRENZE MAGISTERO |
6 | 02337 | CONFESSORE PELLEGRINO | Ornella | 18/05/40 | Univ. LECCE LETTERE E FILOSOFIA |
7 | 12590 | DEGL’INNOCENTI | Maurizio | 06/05/46 | Univ. SIENA GIURISPRUDENZA |
8 | 03067 | DELLA PERUTA | Franco | 06/05/24 | Univ. MILANO LETTERE E FILOSOFIA |
9 | 14131 | FURIOZZI | Gian Biagio | 21/06/45 | Univ. TRIESTE MAGISTERO |
10 | 04535 | GUDERZO | Giulio | 14/02/32 | Univ. PAVIA LETTERE E FILOSOFIA |
11 | 12587 | LANARO | Silvio | 14/08/42 | Univ. PADOVA MAGISTERO |
12 | 05963 | MONTALE | Bianca | 12/08/28 | Univ. GENOVA MAGISTERO |
13 | 06164 | NADA | Narciso | 14/09/25 | Univ. TORINO LETTERE E FILOSOFIA |
14 | 07953 | SALVESTRINI | Arnaldo | 07/06/32 | Univ. FIRENZE LETTERE E FILOSOFIA |
15 | 08214 | SCIROCCO | Alfonso | 21/12/24 | Univ. NAPOLI LETTERE E FILOSOFIA |
16 | 08659 | TALAMO | Giuseppe | 22/02/25 | IIIa Univ. ROMA LETTERE E FILOSOFIA |
STORIA DEL RISORGIMENTO E DELL’ETA’ CONTEMPORANEA 46510
STORIA DEL SINDACALISMO 46520
STORIA DEL SINDACALISMO E DEL MOVIMENTO OPERAIO 46520
STORIA DELL’AVIAZIONE 47300
STORIA DELL’ESPANSIONE SOCIALE E DELLA DECOLONIZZAZIONE 47385
STORIA DELL’EUROPA CONTEMPORANEA 47440
1 | 15411 | GINSBORG | Paul Antony | 18/07/45 | Univ. FIRENZE LETTERE E FILOSOFIA |
2 | 13584 | LYTTELTON | Nicolas Adrian O. | 26/03/37 | Univ. PISA LETTERE E FILOSOFIA |
STORIA DELL’EUROPA OCCIDENTALE 47460
STORIA DELL’INGHILTERRA E DEL COMMONWEALTH NEL SECOLO XX 47555
STORIA DELL’ITALIA CONTEMPORANEA 47620
1 | 13287 | CORNER | Paul Richard | 19/12/44 | Univ. SIENA GIURISPRUDENZA |
2 | 12594 | SAPELLI | Giulia | 11/03/47 | Univ. MILANO LETTERE E FILOSOFIA |
STORIA DELL’ITALIA POST-UNITARIA 47637
STORIA DELLA FRANCIA CONTEMPORANEA 48380
STORIA DELLA GERMANIA CONTEMPORANEA 48430
STORIA DELLA GRAN BRETAGNA 48470
STORIA DELLA GRAN BRETAGNA E DEL COMMONWEALTH 48475
STORIA DELLA QUESTIONE MERIDIONALE 49130
STORIA DELLA SANITA’ PUBBLICA 49180
STORIA DELLA SARDEGNA 49185
STORIA DELLA SPAGNA CONTEMPORANEA 49280
STORIA DI UNA REGIONE ITALIANA 50330
STORIA DI UNA REGIONE ITALIANA (DENOMINAZIONE GENERALE INCLUSIVA DI TUTTE LE STORIE REGIONALI) 50332
STORIA DI UNA REGIONE ITALIANA (MARCHE) 50333
STORIA E TECNICA DEI MEZZI DI INFORMAZIONE 50860
STORIA E TECNICA DEL GIORNALISMO E DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 45370
STORIA E TECNICA DELL’INFORMAZIONE 50890
STORIA E TEORIA DEGLI AUDIOVISIVI 50930
STORIA E TEORIA DEL LINGUAGGIO GIORNALISTICO 50940
STORIA MODERNA CONTEMPORANEA 51260
STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA 51300
1 | 12593 | PAPA | Emilio | 25/12/31 | Univ. BERGAMO LINGUE E LETT.STRAN. |
2 | 08647 | TAGLIAFERRI | Amelio | 16/12/25 | Univ. UDINE LINGUE E LETT.STRAN. |
STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA II 51302
STORIA SOCIALE CONTEMPORANEA 51540
ELETTORI SOLAMENTE ATTIVI
GRUPPO M041 Storia contemporanea
STORIA CONTEMPORANEA 45520
1 | 02844 | DE FELICE | Renzo | ex Commissario gr.M0411 | 08/04/29 | ROMA "La Sapienza"SCIENZE POLITICHE |
2 | 05218 | MALGERI | Francesco | ex Commissario gr.M0411 | 08/09/34 | ROMA "La Sapienza"SCIENZE POLITICHE |
3 | 07566 | RIOSA | Alceo | ex Commissario gr.M0411 | 19/03/39 | Univ. MILANO SCIENZE POLITICHE |
4 | 07755 | ROSSI | Mario Giuseppe | ex Commiss. gr.M0411 | 29/05/40 | Univ. FIRENZE MAGISTERO |
5 | 08227 | SCOPPOLA | Pietro | ex Commissario gr.M0411 | 14/12/26 | ROMA "La Sapienza" SCIENZE POLITICHE |
6 | 08472 | SPADOLINI | Giovanni | Aspettativa | 21/06/25 | Univ. FIRENZE SCIENZE POLITICHE |
STORIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI 45770
1 | 00320 | ARFE’ | Gaetano | Aspettativa | 12/11/25 | Univ. FIRENZE SCIENZE POLITICHE |
3. PROGETTI DI RICERCA 40% – 1992 (a cura di Tommaso Detti) ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA NELL’OTTOCENTO E NEL NOVECENTO – A. Lepre (Napoli), D. Argentieri (Napoli IUO), P. Iaccio (Salerno), R. De Lorenzo (Calabria): 25 m. CETI DIRIGENTI IN ITALIA DAL FASCISMO ALLA REPUBBLICA – G. Rochat (Torino), M. Legnani (Bologna), A. Recupero (Catania), G. D’Agostino (Napoli), F. Malgeri (Roma), G. Perona (Torino), N. Gallerano (Trieste): 43 m. CULTURA URBANA E IDENTITA’ DI GENERE – A. Arru (Napoli IUO), S. Soldani (Firenze), M. Palazzi (Bologna), G. Fiume (Palermo): 20 m. CULTURE POPOLARI E CULTURE SPORTIVE IN ITALIA E IN EUROPA FRA OTTOCENTO E NOVECENTO – C. Brezzi (Siena), S. Pivato (Trieste), L. Russi (Chieti): 22 m. DALLA GUERRA ALLA DIFESA. LE ISTITUZIONI MILITARI ITALIANE DOPO L’UNITA – P. Del Negro (Padova), L. Ceva Valla (Pavia), G. Rochat (Torino) DEMOCRAZIA, SOCIALISMO, NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE NELL’ESPERIENZA DELLE SINISTRE (1930-1956) -Giuliano Procacci (Roma), A. Agosti (Milano): 30 m. FAMIGLIA, POPOLAZIONE E SOCIETA’ NELLA SICILIA PREUNITARIA R. Spampinato (Catania), M. R. Grillo (Catania)’, F. Riccobono (Palermo): 19 m. I CETI DIRIGENTI ITALIANI TRA ECONOMIA, POLITICA E CULTURA: PERCORSI BIOGRAFICI, TRACCIATI PROSOPOGRAFICI E QUADRI ISTITUZIONALI DALL’UNITA’ AL SECONDO DOPOGUERRA – A. Ventura (Padova), C. G. Lacaita (Milano), [E. Franzina (Verona)]: 20 m. I RITUALI OPERAI IN ITALIA DAL FASCISMO AL SECONDO DOPOGUERRA – A. Riosa (Milano), [S. Colarizi (Napoli), R. Chiarini (Ferrara)], L. Gestri (Pisa), C. Donno (Lecce): 22 m. Si tratta delle proposte di finanziamento approvate nel 1992 dal Comitato consultivo n. 11 per le ricerche di Storia contemporanea. Di ogni ricerca vengono riportati il titolo, i nomi e le sedi universitarie dei coordinatori centrali (in corsivo) e dei responsabili delle Unità operative. Le parentesi quadre indicano UO non finanziate o aggregate ad altre. L’ammontare del finanziamento proposto è in milioni. 1 Il Coordinatore centrale non è Responsabile di UO.
IL PRIMATO SOCIALE: DALLA SOCIETA’ RURALE ALLA SOCIETA’ INDUSTRIALE DEL XX SECOLO – M. Reberschak (Venezia), L. Ganapini (Trieste), G. Roverato (Padova): 23 m.
ISTITUZIONI E AMMINISTRAZIONE NELLE PROVINCE ILLIRICHE IN ETA’ NAPOLEONICA- C. Ghisalberti (Roma), M. R. Di Simone Lalloni (Trieste): 15 m.
LA FORMAZIONE DEL REGIME FASCISTA COME REGIME DI MASSA – E. Collotti (Firenze), P. Corner (Siena), M. Salvati (Bologna), Giovanna Procacci (Modena): 27 m.
LA FORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA ATTRAVERSO I MEDIA- R. Paci (Macerata), D. Ellwood (Bologna), G. Isola (Pisa), [E. Vitale (L’Aquila)]: 23m.
LA FORMAZIONE DELL’UNITA’ NAZIONALE NEGLI STATI UNITI E NEL CANADA – A. M. Martellone (Firenze), R. Cambria (Milano), N. Clerici (Genova): 18 m.
LA SCRITTURA POPOLARE COME FONTE PER LA STORIA CONTEMPORANEA – M. Isnenghi (Torino), A. Gibelli (Genova), E. Franzina (Verona), [V. Calì (Trento)]: 35 m.
MENTALITA’ E CULTURE NELL’ETA’ MODERNA E CONTEMPORANEA: DALLA SOCIETA’ CONTADINA ALLA SOCIETA’ COMPLESSA – A. Pastore (Verona), P. Sorcinelli (Bologna), M. L. Betri (Milano): 22 m.
MODELLI DI SINDACATO IN ITALIA NEL NOVECENTO: SINDACALISMO DI CATEGORIA, SINDACALISMO TERRITORIALE E CONFRONTO INTERNAZIONALE – C. F. Casula (Cagliari), F. Fabbri (Roma), A. Pepe (Chieti)
MOVIMENTO OPERAIO E PARTITO SOCIALISTA IN LIGURIA E PIEMONTE – R. Monteleone (Torino), R. Sinigaglia (Genova), P. Corsini (Parma): 19 m.
ORIGINI E CARATTERI DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – L. Briguglio (Padova), M. Degl’Innocenti (Siena), R. Chiarini (Milano), M. Tesoro (Pavia), [G. B. Furiozzi (Perugia)]: 25 m.
OTTOCENTO MERIDIONALE: VALORI E PROFESSIONI – G. Giarrizzo (Catania), [A. De Francesco (Catania)], O. Cancila (Palermo): 33 m.
POTERE LOCALE E COMUNI NEL XIX SECOLO – A. Lyttelton (Pisa), G. Raffaele (Messina), [O. Cancila (Palermo)], R. Mangiameli (Catania): 25 m.
PROFESSIONI E SOCIETA’ NELL’ITALIA LIBERALE – C. Mozzarelli (Trento), M. Malatesta (Bologna), G. Montroni (Napoli), A. Signorelli (Catania): 21 m.
SCIENZA E TECNICA NELL’ITALIA UNITA – P. Galluzzi (Siena), R. Simili (Trieste), G. Pancaldi (Bologna), R. Mazzolini (Trento): 35 m.
SOCIETA’ E CULTURA NELLA PROVINCIA MERIDIONALE: I LUOGHI DEL SAPERE E LA CIRCOLAZIONE DELLE IDEE – A. Placanica (Salerno)
STORIA DEL LAVORO IN ITALIA SETTENTRIONALE NELL’ETA’ CONTEMPORANEA – A. Varni (Bologna), F. Della Peruta (Milano), F. Taddei (Udine): 40 m.
STORIA DELL’ITALIA REPUBBLICANA – F. Barbagallo (Napoli), G. Barone (Catania), M. G. Rossi (Firenze), N. Tranfaglia (Torino): 40 m.
STORIA DELLA PREPARAZIONE, DELLO SVOLGIMENTO E DEL CONTESTO DEL CONCILIO VATICANO II – G. Alberigo (Bologna), M. Guasco (Torino), G. L. Potestà (Milano): 35 m.
VALORI E INTERESSI NEL DIBATTITO DI POLITICA INTERNA E INTERNAZIONALE NEGLI STATI UNITI DEL NOVECENTO – G. G. Migone (Torino), T. Bonazzi (Bologna), F. Fasce (Genova): 23 m.
4. ISTITUZIONI
4.1. Università degli Studi di Bologna
Dipartimento di Discipline Storiche: Corsi 1992/93
(a cura di Ilaria Porciani)
FACOLTA’ DI ECONOMIA E COMMERCIO
Storia della tecnica
Docente: Maura Palazzi
Corso di laurea in Economia e Commercio
Tema del corso Parte I. Lo sviluppo della tecnica e suoi effetti economico-sociali nell’età moderna e contemporanea. Parte II. L’industria tessile italiana nell’Ottocento: dal lavoro a domicilio alla fabbrica.
Seminari ed esercitazioni: Tecnologia e divisione sessuale del lavoro (a cura della docente).
Storia economica
Docente: Franco Cazzola
Corso di laurea in Economia e Commercio, corso di laurea in Storia indirizzo moderno e contemporaneo
Tema del corso: Parte I. Dall’economia feudale al capitalismo industriale. Parte II. Questioni di storia economica italiana dall’Unità ad oggi.
Storia sociale Docente: Roberto Finzi
Corso di laurea in Economia e Commercio
Tema del corso: Squarci sull’Italia del dopoguerra.
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA
Geografia economica
Docente: Marzia Marchi
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Parte generale. La geografia umana e lo sviluppo economico inteso in senso lato: possibili contributi. Parte monografica. La costruzione della rete ferroviaria in Emilia Romagna.
Geografia politica
Docente: Paolo Fabbri
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Dal territorio allo stato nazionale.
Geografia politica ed economica
Docente: Carla Giovannini
Corso di laurea in Storia indirizzo moderno
Tema del corso: La città industriale.
Seminari ed esercitazioni: E’ previsto lo svolgimento di due seminari, tenuti dal prof. Gambi, sui seguenti temi: 1. Le fonti geopolitiche e geostatistiche di epoca risorgimentale 2. Tesi recenti sulla genesi del paesaggio italiano.
Storia americana
Docente: Federico Romero
Corso di laurea in Storia indirizzo moderno
Tema del corso: Gli Stati Uniti come potenza mondiale: il XX secolo.
Storia contemporanea
Docente: Luciano Casali
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo e moderno; corso di laurea in Lettere, Filosofia, Dams
Tema del corso: Esame comparato dei fascismi europei.
Storia costituzionale e amministrativa dell’Italia contemporanea
Docente: Francesca Taddei
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Il Parlamento italiano dallo Statuto albertino alla Costituzione repubblicana: le funzioni – la rappresentanza politica.
Seminari ed esercitazioni*
Storia dei paesi africani nel secolo XX
Docente: Irma Taddia
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: L’ecologia della povertà. Sistemi economici, istituzioni politiche e ideologie della sopravvivenza nell’Africa Subsahariana.
Seminari ed esercitazioni: Problemi di storia sociale del nord Africa in periodo coloniale (a cura di Ugo
Bisteghi).
Problemi di parentela e strutture sociali in Africa Subsahariana (a cura di G. Dore -Università di
Venezia).
Storia dei paesi afroasiatici
Docente: Guido Valabrega
Corso di laurea in Storia indirizzo orientale
Tema del corso: La Libia e gli equilibri del Mediterraneo.
Seminari ed esercitazioni: Relazioni ed esercitazioni di studenti sui problemi del Maghreb, del Vicino e del Medio Oriente.
Altre attività didattiche: Interventi di esperti, laureati e laureandi per l’approfondimento di specifiche questioni.
Storia dei paesi slavi
Docente: Valerio Marchetti
Corso di laurea in Storia indirizzo moderno
Tema del corso: Intellettuali, socialismo, religione in Russia (1861 – 1923).
Seminari ed esercitazioni: La lingua degli ebrei russi. Avviamento alla lingua e alla cultura yddish (a cura del docente).
Storia dei partiti e dei movimenti sindacali
Docente: Mariuccia Salvati
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: La storia sociale comparata e il pensiero sociologico.
Seminari ed esercitazioni: Categorie ed idealtipi al servizio della storia (a cura della docente).
Storia del giornalismo
Docente: Pier Paolo D’Attorre
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Problemi di storia della stampa italiana nell’età contemporanea.
Seminari ed esercitazioni: L’immagine dei giovani nei mass media: il secondo dopoguerra (a cura del docente).
Altre attività didattiche: Seminario comune all’insegnamento di Storia d’Italia nel secolo XX: L’idea del progresso (a cura di P.P. D’Attorre, M. Boarelli, L. Baldissara, S. Battilossi).
Storia della scienza e della tecnica
Docente: Gian Carlo Calcagno
Corso di laurea in Storia (tutti gli indirizzi), corso di laurea in Filosofia
Tema del corso: Parte istituzionale: Storia generale delle scienze e delle tecnologie. Parte monografica: L’istruzione tecnico-scientifica in Italia dalla legge Casati alla Riforma Gentile.
Seminari ed esercitazioni: Lettura e commento di fonti (a cura del docente).
Agricoltura e industrializzazione in Italia tra Ottocento e Novecento (a cura di L. Moreschi).
Storia della II guerra mondiale e dei movimenti partigiani
Docente: Dianella Gagliani
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: 1943. Cinquant’anni dopo.
Seminari ed esercitazioni: L’Italia in guerra 1940-1943 (a cura della docente). All’interno del seminario sarà organizzato (con la collaborazione di Luisa Cigognetti) un ciclo di proiezioni utilizzando materiali – cinegiornali Luce e film – conservati presso l’Istituto “F. Parri” di Bologna.
Storia del lavoro
Docente: Ignazio Masulli
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Parte generale: Per uno studio della formazione sociale contemporanea. Parte monografica: Razzismo, nazionalismo e invenzione della tradizione.
Storia delle innovazioni tecnologiche
Docente: Giorgio Pedrocco
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Tecnologia dell’industrializzazione europea tra Sette e Novecento.
Seminari ed esercitazioni: La siderurgia italiana tra Sette e Novecento (a cura di F. Degli Esposti).
Agricoltura e industrializzazione in Italia tra Ottocento e Novecento (a cura di L. Moreschi).
Storia delle istituzioni politiche Docente: Francesca Sofia
Corso di laurea in Storia indirizzo moderno
Tema del corso: Istituzioni politiche e Rivoluzione francese: amministrazione, giustizia, finanza.
Storia dell’Europa contemporanea Docente: Pietro Albonetti
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: La Germania dal 1871 al 1990 (profilo di storia generale e questioni di storiografia).
Seminari ed esercitazioni: Da Versailles a Berlino (1919-1989): Le frontiere dell’Europa nel XX secolo (a cura di C. Tonini).
Storia dell’industria
Docente: Alberto De Bernardi
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: L’impresa nella storia dell’industria italiana tra Ottocento e Novecento.
Seminari ed esercitazioni: 1. Capitalismo e Risorgimento nella storiografia italiana 2. La guerra mondiale e il sistema delle relazioni industriali (a cura del docente).
Storia dell’Inghilterra e del Commonwealth nel XX secolo
Docente: Luigi Ganapini Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: L’esperienza del governo Labour (1945-1951) e la tradizione del movimento operaio inglese.
Seminari ed esercitazioni: da concordare.
Storia dell’Unione Sovietica
Docente: Francesco Benvenuti
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Storia del regime sovietico, 1917-1991.
Storia del Risorgimento
Docente: Ilaria Porciani
Corso di Laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Il Risorgimento: temi e questioni di storia italiana dell’800 in una prospettiva europea.
Seminari ed esercitazioni: * (vedi nota).
Storia d’Italia nel secolo XX
Docente: Massimo Legnani
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: 1. Temi e interpretazioni di storia dell’Italia contemporanea 2. “La più piccola tra le grandi potenze”. La presenza internazionale dell’Italia dalla Triplice Alleanza alla Nato.
Seminari ed esercitazioni: 1. Politica estera e opinione pubblica nelle crisi del 1914-15 e 1939-40 (a cura del docente) 2. Idee di “progresso”. Chiavi di lettura nella storia dell’Italia del Novecento (seminario coordinato da P.P. D’Attore con la collaborazione di L. Baldissera, S. Battilossi, M. Boarelli).
Storia economica contemporanea
Docente: Maria Malatesta
Corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo
Tema del corso: Rivoluzione industriale, sviluppo economico e arretratezza.
Seminari ed esercitazioni: Karl Polanyi e l’antropologia economica (a cura della docente).
Storia sociale
Docente: Fiorenza Tarozzi
Corso di laurea in Storia (tutti gli indirizzi).
Tema del corso: Tempo libero, tempo della festa, tempo del lavoro nella società occidentale tra Ottocento e Novecento. Momenti e forme di aggregazione.
Seminari ed esercitazioni: * (vedi nota). Presentazione da parte degli studenti di un elaborato scritto.
Teoria e storia della storiografia in età moderna
Docente: Giuliana Gemelli
Corso di laurea in Storia indirizzo moderno
Tema del corso: Retorica e storia. Approcci metodologici e indirizzi storiografici: Francia, Italia, Stati Uniti. Seminari: Foucault negli USA (a cura della docente).
FACOLTA’ DI MAGISTERO
Archivistica e scienze ausiliarie della storia
Docente: Silvia Neri
Tutti i corsi di laurea
Tema del corso: Fonti e metodologie della ricerca genealogica. Esercitazioni: Gli archivi per la storia medievale, moderna e contemporanea e gli strumenti di consultazione.
Geografia
Docente: Paola Bonora
Corso di laurea in Materie letterarie, rivolto agli studenti di Materie letterarie (secondo esame), Vigilanza scolastica, Pedagogia.
Tema del corso: Città, regioni metropolitane, connessioni sociali nel territorio dell’informazione.
Metodologia della ricerca storica
Docente: Giovanni Greco
Corso di laurea in Materie letterarie
Tema del corso: Metodo e significato del lavoro storiografico.
Seminari ed esercitazioni: Archivi e fonti di metodologia storica.
Storia contemporanea
Docente: Alessandro Albertazzi
Corso di laurea in Scienze dell’educazione
Tema del corso: La costruzione dell’Unità europea. Dagli ideali alla realizzazione (1845-1992).
Seminari ed esercitazioni: Esercitazioni di storia generale e uso delle fonti per gli studenti dei corsi di laurea in Pedagogia e in Scienze dell’educazione (a cura di A. Albertazzi, A. Preti, F. Tarozzi).
Storia contemporanea
Docente: Alberto Preti
Corso di laurea in Pedagogia
Tema del corso: Le radici dell’Europa contemporanea (1914-1950).
Seminari ed esercitazioni: * (vedi nota) Seminario sui temi affrontati nel corso (a cura del docente).
Storia contemporanea
Docente: Angelo Varni
Corso di laurea in Lingue e letterature straniere e corso di laurea in Materie letterarie Tema del corso: L’Italia del secondo dopoguerra.
Seminari ed esercitazioni: * (vedi nota).
* Gli insegnamenti della Facoltà di Magistero di: – Storia contemporanea (A. Varni e A. Preti) e della Facoltà di Lettere e Filosofia di: – Storia del Risorgimento (I. Porciani) Storia costituzionale ed amministrativa dell’Italia contemporanea (F. Taddei)
Storia dei paesi afroasiatici
Docente: Gianni Sofri
Corso di laurea in Materie letterarie
Tema del corso: Conflitti etnici, linguistici, nazionali, religiosi: ritorno del rimosso, nuove emergenze dell’era post-coloniale, vecchi problemi in abiti nuovi? Alcuni “casi”: India, Cina, Birmania, Asia centrale.
Seminari ed esercitazioni: Continuità e frattura nella storia cinese (a cura di M.C. Donato).
Storia medievale
Docente: Hubert Houben
Corso di laurea in Pedagogia e in Scienze dell’educazione
Tema del corso: I Normanni nell’Europa medievale.
Storia medievale
Docente: Francesca Bocchi
Corso di laurea in Materie letterarie
Tema del corso: Le città italiane nel Medioevo.
Seminari ed esercitazioni: Seminario su ‘ Leggere il territorio” ed esercitazioni di storia generale (a cura di R. Dondarini).
Storia moderna
Docente: Albano Biondi
Corso di laurea in Pedagogia
Tema del corso: Ricerche su un mito ossessivo dell’Occidente: il “patto col diavolo”. Seminari ed esercitazioni: di storia generale (a cura di M. Donattini).
FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE
Metodologia della ricerca storica
Docente: Gianfranco Bonola
Tema del corso: Il concetto di storia nell’ebraismo tedesco.
Storia del cristianesimo
Docente: Mauro Pesce
Corso di laurea in Scienze politiche, indirizzo storico-politico
Tema del corso: Il cristianesimo di fronte all’ebraismo. Introduzione storica dalle origini ad oggi. Parte monografica: il caso Mortara.
Seminari ed esercitazioni: Una serie di 20 ore di seminari (a cura di diversi docenti invitati).
– Storia sociale (F. Tarozzi) hanno organizzato una proposta didattica comune che prevede lo svolgimento di seminari validi per completare la preparazione necessaria a sostenere rispettivamente gli esami sopra indicati. I seminari si riferiscono a questi argomenti: – Il tempo libero nell’Italia contemporanea (F. Tarozzi); – La vicenda economica dell’Italia liberale (A. Preti); – La pubblicità nella società italiana tra `800 e `900 (D. Vasetti).
Storia della Chiesa
Docente: Giuseppe Alberigo
Corso di laurea in Scienze politiche, indirizzo storico-politico
Tema del corso: La dimensione assembleare e conciliare nella storia delle società e delle religioni.
Seminari ed esercitazioni: Storia dei concili (a cura di A. Melloni).
Storia e istituzioni dell’Asia Docente: Maria Clara Donato
Corso di laurea in Scienze politiche, indirizzo politico-internazionale (sede di Forlì)
Tema del corso: La modernizzazione denghista: innovazioni e continuità nel comunismo cinese.
Storia moderna
Docente: Giancarlo Angelozzi
Corso di laurea in Scienze politiche, indirizzo storico-politico
Tema del corso: 1. Profilo di storia della storiografia 2. Momenti di storia politica, economica e sociale dei secc. XVI e XVII.
Pubblichiamo qui le prime cinque schede (Istituto per le scienze religiose di Bologna, Fondazione Luigi Einaudi, Istituto italiano di studi storici, Istituto Luigi Sturzo, Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea) pervenuteci in risposta alla lettera alle istituzioni attive nella contemporaneistica inviata a dicembre e pubblicata nel numero precedente del Bollettino.
Ci hanno risposto anche: Fondazione Basso, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico, Irsifar, Istituto Alcide Cervi. Nel prossimo numero del bollettino pubblicheremo le schede relative a questi Istituti.
4.2. Istituto per le Scienze Religiose
Via San Vitale, 114 – 40125 Bologna
tel. 051-239532 – fax 230658
Fondato a Bologna nel 1953, per iniziativa di Giuseppe Dossetti, come istituto di ricerca a livello rigorosamente scientifico nel campo delle scienze religiose. L’Istituto per le Scienze Religiose, che si propone di promuovere, soprattutto tra studiosi laici, ricerche originali di effettivo valore conoscitivo condotte con rigoroso metodo critico aventi per oggetto il cristianesimo storico dalle sue radici vetero-testamentarie sino al suo presente e alle sue prospettive, si è sviluppato in due direzioni tra loro strettamente connesse. Fu costituita una Biblioteca specializzata (diretta dal segretario dell’Istituto prof. Alberigo, ordinario di Storia della Chiesa nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Bologna), che raccoglie tutto quello che viene edito, sul piano scientifico, in campo religioso in qualsiasi parte del mondo. Nella Biblioteca trovano posto ovviamente opere di tutte le confessioni religiose, anche non cristiane, con particolare riguardo all’Ebraismo. Contemporaneamente allo sviluppo della Biblioteca, si è creato un gruppo di ricercatori stabili che, dopo un periodo di formazione presso i migliori maestri esistenti in Europa e nel mondo nelle singole specializzazioni, potessero condurre un lavoro comune a livello scientifico.
L’Istituto è promosso, retto e amministrato dalla “Associazione per lo sviluppo delle scienze religiose in Italia”, costituita con atto notarile il 31.08.1961 ed eretta in ente morale con D.P.R. 03.11.1970, n. 1226.
Iniziative in corso:
– Progetto internazionale di preparazione di una Storia del Concilio Vaticano II (1959-1965).
– Regesto delle Lettere pastorali italiane in età contemporanea.
– Materiali per una biografia critica di A. G. Roncalli – Giovanni XXIII. -Materiali per una biografia critica di L. Milani.
Pubblicazioni:
“Testi e ricerche di scienze religiose” collezione edita dalla Casa Editrice Marietti di Genova.
“Cristianesimo nella Storia. Ricerche Storiche Esegetiche Teologiche” rivista quadrimestrale.
Entità e tipologia del patrimonio librario e archivistico: Consultazione: Patrologia greca e latina, Corpus della patristica orientale, Corpus Christianorum, Acta Sanctorum, Monumenta Germaniae Historica, Collectio Conciliorum del Mansi, Corpus Reformatorum, dizionari, enciclopedie, repertori sia generali che di scienze religiose, cataloghi di archivi e biblioteche, repertori bibliografici italiani e stranieri, annuari.
Periodici:
duemila titoli, dei quali circa 900 correnti, che coprono diversi settori, teologia, storia, orientalistica, attualità, biblica, diritto, liturgia, missionologia ecc..
Patrimonio librario: 200.000 volumi divisi in 27 sezioni principali.
Fondi librari: oltre 10.000 voll. provenienti dai Conventi in via di soppressione dell’Ordine Cappuccino.
Fondi archivistici: Concilio Vaticano II, carte lavori conciliari del card. Giacomo Lercaro e di Giuseppe Dossetti; documenti relativi ai progetti di riforma post-conciliare della diocesi di Bologna (1966-1967); documentazione relativa alla proposta di una legge costituzionale per la chiesa cattolica Lex Ecclesiae fundamentalis; carte di don Lorenzo Milani già conservate dalla madre; fondo relativo alla rivista “Cronache sociali” (1947-1951); carte Roncalli – Giovanni XXIII (1881-1963); carte Adelaide Coari, esponente di spicco del femminismo cattolico del primo Novecento (1881-1966); fondo J. Feiner che copre in massima parte l’attività del teologo ed ecumenista tedesco dalla fine del Concilio in poi; fondo G. Lazzati, conservato a Milano.
Banche dati: Roncalli trascrizione completa di tutti gli scritti di Roncalli editi in italiano e/o in latino, degli inediti del fondo Giovanni XXIII dell’Istituto e di frammenti pubblicati in opere d’occasione. Sono disponibili anche le concordanze a stampa; Milani trascrizione completa di tutti gli scritti di don Milani pubblicati e di quelli del fondo Milani dell’Istituto. Sono disponibili anche le concordanze a stampa; Codices Testi del Codex 1917, del Codex 1983 e del Codex Or (versione 1988); Vat. II Testi originali delle Costituzioni e dichiarazioni.
Istituita nel 1964 e riconosciuta con D.P.R. n. 94 del 01.03.1966.
Enti fondatori: famiglia Einaudi, Istituto Bancario San Paolo di Torino, Cassa di Risparmio di Torino, Fiat SpA, Provincia di Torino, Comune di Torino.
Finalità statutarie: formazione, nel campo degli studi economici, politici e storici, di giovani studiosi e allestimento di strumenti di lavoro adatti alle necessità di una società moderna. In collaborazione con Università ed Istituzioni di ricerca italiane e straniere sarà compito della Fondazione di fornire a studiosi di ogni età i mezzi di lavoro proficuo, non realizzabile se non attraverso intensi rapporti personali fra docenti e discepoli, continui scambi di idee, condizioni favorevoli di ricerca. Inoltre la Fondazione dovrà: 1) continuare ad incrementare le collezioni della biblioteca di Luigi Einaudi, rendendola strumento di lavoro sempre più adatto ai suoi programmi;
2) raccogliere materiali, manoscritti, lettere di e su Luigi Einaudi e curarne la catalogazione ed eventuale pubblicazione;
3) promuovere la stampa del catalogo della biblioteca di Luigi Einaudi e di quelle altre pubblicazioni che la Fondazione riterrà opportune.
Organi della Fondazione: Consiglio di Amministrazione, Comitato Esecutivo, Comitato Scientifico, Collegio dei Revisori dei Conti, l’Assemblea.
Forme di finanziamento: statali (ex lege 123/1980) e pubbliche (Regione Piemonte, Comune di Torino, Provincia di Torino), private (donazioni ed erogazioni di Istituti di Credito, Aziende e soggetti privati).
Iniziative: organizzazione di convegni e seminari nel settore delle scienze sociali (attualmente si sta approntando il calendario per il 1993).
Pubblicazioni (in parentesi l’ultima edizione): “Annali della Fondazione Luigi Einaudi” (XXV, 1991), “Studi” (29), “Classici” (Opere di Giambattista Vasco).
Patrimonio librario ed archivistico: 175.000 volumi, 3.200 riviste. L’Archivio conserva oltre al fondo Luigi Einaudi (circa 300.000 carte) i fondi Nitti, Michels, Rocca, Thaon di Revel, Geisser ed Osti.
Borse di studio e contributi di ricerca: sono oltre 550 gli studiosi che hanno beneficiato di quest’opportunità svolgendo ricerche in Italia, Europa, America del Nord e del Sud. Il relativo bando di concorso ha cadenza annuale e viene pubblicato entro il mese di marzo.
4.4. Istituto italiano di Studi Storici
Ente morale riconosciuto con D.C.P.S. del 09.01.1947 n. 46
80134 Napoli, Via Benedetto Croce, 12
Tel. e fax (081) 5517159-5512390 – C.F. 80016550636
L’Istituto italiano di studi storici è stato fondato nel 1947 da Benedetto Croce e venne eretto in Ente morale con decreto del Capo provvisorio dello Stato del 9 gennaio 1947. Come si legge nella Premessa al suo Statuto, redatta dallo stesso Croce, l’Istituto nacque col proposito di avviare i giovani, che abbiano già compiuto i corsi universitari e che avvertano una vocazione per gli studi storici, “all’approfondimento della storia nei suoi rapporti sostanziali con le scienze filosofiche della logica, dell’etica, del diritto, dell’economia e della politica, dell’arte e della religione, le quali sole definiscono e dimostrano quegli umani ideali e fini e valori, dei quali lo storico è chiamato a intendere e narrare la storia”.
L’Istituto ha sede in Napoli, nel Palazzo Filomarino, a fianco della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce. Esso è stato presieduto, fino alla sua morte, da Benedetto Croce, poi da Raffaele Mattioli (1952-1973), da Maurizio Mattioli (1973-1986), e da Giovanni Pugliese Carratelli (1986-1990). Attuale Presidente è il Senatore Giovanni Spadolini. Primo direttore dell’Istituto fu Federico Chabod (1947-1960), cui è succeduto Giovanni Pugliese Carratelli (1960-1986). Dal 1986 l’Istituto è diretto da Gennaro Sasso. Del Consiglio direttivo hanno fatto parte, tra gli altri: Riccardo Bacchelli, Alessandro Casati, Tammaro de Marinis, Luigi Einaudi, Donato Menichella, Fausto Nicolini, Ernesto Pontieri, Luigi Russo, Ernesto Sestan, Angiolo Tursi, Paolo Baffi. Attuali membri del Consiglio sono: Paolo Baratta, Fabio Cavazza, Alda Croce, Francesco Cingano, Giuseppe Galasso, Roberto Giordano, Maurizio Mattioli, Antonio Nottola, Sergio Siglienti, Ferdinando Ventriglia.
Per rispondere ai suoi scopi statutari, l’Istituto mette a concorso borse di studio per giovani laureati italiani e stranieri; organizza corsi settimanali, seminari e conferenze; cura la pubblicazione di una collana di monografie, di cui sono usciti 35 volumi, degli “Annali”, giunti al volume XI, dove vengono raccolti i contributi dei borsisti, ed inoltre pubblica l’epistolario di Benedetto Croce, che comprende finora 6 volumi. A partire dalla sua fondazione fino ad oggi hanno frequentato l’Istituto 714 borsisti, fra i quali studiosi insigni e a loro volta maestri di intere generazioni nelle Università italiane e straniere.
L’Istituto è dotato di una biblioteca di circa 100.000 volumi e 350 periodici correnti, di argomento storico, filosofico e letterario; possiede inoltre gli archivi di Carlo Cantoni e F. Nicolini.
L’Istituto svolge la sua attività con i contributi dei seguenti Enti: Banca d’Italia, Banca Commerciale Italiana, Banco di Napoli, Banca di Roma, Casa editrice Ricciardi, Crediop, Credito Italiano, IMI, Mediobanca, Ministero per i Beni Culturali, Formez, Regione Campania.
4.5. Istituto Luigi Sturzo
Palazzo Baldassini
Via delle Coppelle 35 – Roma
Storia e struttura:
Luigi Sturzo incominciò a coltivare l’idea di un ente capace di promuovere studi e ricerche nel campo della sociologia e delle scienze morali subito dopo il suo rientro in Italia, avvenuto nel settembre del 1946. Egli voleva fondare un Istituto per le discipline morali e, in particolare, per la sociologia come la intendeva lui, interessata cioè allo studio della società nel concreto, nella sua struttura sociologicamente determinata non solo a livello sociale ma anche individuale e come pensiero comunicato e attuato nella collettività. Il 17 giugno 1951, in occasione del suo 80° genetliaco, un comitato promotore per le onoranze a Luigi Sturzo approvò lo schema di statuto dell’Istituto il cui scopo venne così fissato nell’art. 2: “promuovere e incoraggiare nell’Italia e all’estero gli studi nel campo delle discipline morali con particolare riguardo alla sociologia”. Le attività furono così stabilite dallo statuto: “Raccogliere, pubblicare e diffondere gli scritti di Luigi Sturzo e di altri studiosi di qualunque nazionalità attinenti agli studi stessi ed essere di ausilio a tutti gli studiosi che abbiano per essi interesse; promuovere cicli di conferenze; conferire premi che costituiscano segno di riconoscenza per l’opera compiuta dagli studiosi in questo campo e promuovere qualunque altra iniziativa che possa agevolare il raggiungimento degli scopi dell’Istituto”.
L’Istituto fu eretto in Ente Morale il 25 novembre 1951 con decreto n. 1408 del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi; con decreto n. 1528 del Presidente Giuseppe Saragat in data 15 dicembre 1965, lo Statuto venne opportunamente modificato. Per espressa volontà dei fondatori e dello stesso Sen. Luigi Sturzo, l’Istituto non doveva avere finalità economiche o politiche, doveva mantenere il suo carattere aconfessionale e svolgere la sua attività nel campo delle discipline morali con scopi esclusivamente scientifici.
Organi direttivi: Assemblea generale dei membri dell’Istituto (membri fondatori, benemeriti, sostenitori); Consiglio di Amministrazione (9 membri); Presidente; Segretario Generale.
Forme di finanziamento: Enti pubblici e privati.
Finalità statutarie: “Promuovere e incoraggiare nell’Italia e all’estero gli studi nel campo delle discipline morali con particolare riguardo alla sociologia”, “Raccogliere, pubblicare e diffondere gli scritti di Luigi Sturzo e di altri studiosi di qualunque nazionalità attinenti agli studi stessi ed essere di ausilio a tutti gli studiosi che abbiano per essi interesse; promuovere cicli di conferenze; conferire premi che costituiscano segno di riconoscenza per l’opera compiuta dagli studiosi in questo campo e promuovere qualunque altra iniziativa che possa agevolare il raggiungimento degli scopi dell’Istituto”.
Iniziative in corso: nel corso del prossimo triennio 1993-95 sono previsti i seguenti convegni di rilevanza nazionale e internazionale:
– convegno di studi promosso in collaborazione con l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia su “La sociologia di fronte al post-comunismo”, a cura di Achille Ardigò e di Vaclav Delohradsky;
– convegno di studi su “Rappresentazione sociale rappresentanza politica nell’Europa contemporanea”, a cura del Prof. Carlo Mongardini;
– XIII Cattedra Sturziana sul tema “Federalismo e micronazionalità”;
– convegno di studi organizzato in collaborazione con la Fondazione Konrad Adenauer di Roma su “Valori, diritto e politica per la promozione della vita umana”.
L’istituto fu fondato per volontà di Luigi Sturzo e di un gruppo di estimatori ed amici, realizzando così l’idea di una istituzione capace di promuovere studi e ricerche nel campo delle scienze politiche, storiche e sociali. Per espressa decisione dei fondatori l’Istituto non doveva avere finalità di lucro o politiche, doveva mantenere il suo carattere aconfessionale e svolgere la sua attività nel campo delle discipline morali con scopi esclusivamente scientifici.
Per realizzare questi fini l’Istituto cura i seguenti settori:
– conserva gli archivi storici di cattolici popolari e democristiani come Gronchi, Scelba, Meda, Spataro, Secco Suardo, Rodinò, Coccia, Veronese, oltre, naturalmente, l’archivio di Luigi Sturzo;
– ha una biblioteca specializzata di 60.000 volumi e cura anche l’aggiornamento di 250 periodici attinenti alle discipline sociologiche, storiche e antropologiche;
– cura la pubblicazione e la diffusione dell’opera omnia di Luigi Sturzo;
– pubblica la rivista quadrimestrale “Sociologia” fin dal 1956;
– cura la pubblicazione di opere a carattere storico e sociologico;
– promuove ricerche e borse di studio anche con paesi stranieri;
– promuove congressi, cicli di conferenze e seminari su argomenti e problemi di carattere storico-sociale e di interesse culturale.
4.6. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea
C.D.E.C.
Via Eupili, 6 – 20145 Milano
Tel. 02-316338
La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea C.D.E.C. è un Istituto culturale che ha per scopo statutario “di assicurare la raccolta della documentazione e di promuovere lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli Ebrei con particolare riferimento all’Italia e all’età contemporanea”.
Il C.D.E.C. venne costituito a Venezia nel 1955 ad iniziativa della Federazione Giovanile Ebraica d’Italia; negli anni seguenti si trasferì a Milano, mentre la sua veste giuridica si evolveva fino ad assumere lo status di Fondazione (Decreto del Presidente della Repubblica del 17 aprile 1990).
La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea C.D.E.C. è statutariamente posta sotto l’egida dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e sotto la vigilanza della stessa e del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Il C.D.E.C. è inserito nella “tabella” delle istituzioni culturali italiane di rilevante importanza e perciò destinatarie di un contributo fisso da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Al suo bilancio concorrono altri enti pubblici, istituzioni ebraiche italiane e straniere, singoli amici, la Associazione “Amici del C.D.E.C.”.
Il C.D.E.C. è articolato in tre settori di lavoro: biblioteca, archivio storico, settore di studi e ricerche sul pregiudizio e l’antisemitismo contemporanei.
Le sue attività sono articolate nel seguente modo:
Attività di conservazione e documentazione
La biblioteca possiede oltre 12.000 volumi e 1.450 collezioni di periodici, 125 dei quali correnti. I temi principali sviluppati sono: vicende e problemi dell’ebraismo italiano, storia degli ebrei in Europa e nel mondo, antisemitismo, deportazione e Shoà, cultura e religione ebraica, sionismo e Israele; in sostanza tutte le tematiche che rientrano nella definizione di “judaica”.
Nella politica degli acquisti viene tenuta presente anche la produzione straniera; grazie a numerose donazioni la biblioteca possiede una ricca collezione di opere e periodici editi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, nonché fondi particolari come quello di alcune centinaia di libri in yiddish (l’apertura al pubblico è limitata alla mattina; l’utente ha a disposizione un catalogo generale per autore e uno per soggetto -contenente anche uno spoglio sistematico delle principali riviste -e un servizio di consulenza bibliografica; il prestito è sottoposto ad alcune limitazioni).
L’archivio storico (frutto di ricerche apposite o di donazioni) è centrato sul periodo 1938-1945: legislazione e persecuzione fascista, deportazione e Shoà, aiuti prestati dalla popolazione ai perseguitati, partecipazione degli ebrei alla Resistenza, vicende dei singoli e delle comunità.
Altri dossier raccolgono documenti relativi alle varie comunità od organizzazioni ebraiche nel corso di questo secolo. Alcuni fondi personali illustrano infine singole vicende o questioni particolari.
In totale sono conservate decine di migliaia di documenti in circa 350 buste.
Il settore che si occupa dell’antisemitismo e più in generale del pregiudizio nell’Italia odierna raccoglie e conserva testimonianze ed analisi di varia natura relative al loro riemergere o riassopirsi nella società italiana.
La documentazione raccolta è al tempo stesso materiale di archivio e strumento di lavoro; per questo motivo la sua consultazione, pur rimanendo pubblica, è limitata agli studiosi della materia e a coloro che operano nel campo dell’informazione e della cultura.
Il costante arricchimento della documentazione conservata in tutti i settori avviene anche grazie a
numerose donazioni.
Attività di ricerca e di intervento culturale
Le ricerche che il C.D.E.C. conduce autonomamente o in collaborazione con altri Enti concernono sia la documentazione conservata che più in generale le tematiche proprie dell’Istituto. Nel primo gruppo rientrano le ricerche finalizzate ad acquisire nuovo materiale documentario o a produrre cataloghi bibliotecari ed inventari archivistici. Del secondo fanno parte iniziative di studio – talora di portata pluriennale e concluse dalla pubblicazione dei risultati emersi – su rilevanti questioni di ordine storico (la storia della deportazione dall’Italia e l’elenco delle vittime, la legislazione antiebraica fascista,…), socio-demografico (l’indagine sull’ebraismo contemporaneo italiano),…
Questa attività è affiancata e integrata dall’organizzazione di convegni, giornate di studio e lezioni nelle scuole; dalla collaborazione e dalla partecipazione ad iniziative di terzi; dall’allestimento di mostre; dalla presenza fattiva in occasione delle manifestazioni di ricordo delle vittime della Shoà.
Nei suoi campi di attività, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea C.D.E.C. rappresenta il principale punto di riferimento per gli studiosi italiani e per gli istituti similari stranieri.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è composto da: Guido Artom, Bruno Contini, Paola De Benedetti, Enrico Finzi, Arrigo Levi. Giorgina Levi, Luisella Ottolenghi Mortara, Giorgio Sacerdoti, Bruno Segre, Paolo Sereni, Leo Valiani, Bruno Zevi.
La Fondazione C.D.E.C. è inserita nella tabella degli istituti culturali di rilevante interesse sostenuti dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.
Nel 1991 la Fondazione C.D.E.C. ha ricevuto numerosi contributi a sostegno delle attività generali o di specifici progetti. In particolare i seguenti enti hanno erogato contributi pari o superiori a 10 milioni di lire: Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Levy, Comunità Ebraica di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia. Tra gli altri enti sostenitori vanno ricordati: Associazione Amici del C.D.E.C., Associazione Italia-Israele di Torino, Cassa di Risparmio di Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino.
Sono stati condotti progetti di ricerca finanziati da: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Memorial Foundation for Jewish Culture.
Generosi contributi sono pervenuti da Piera Corgnier Jona in memoria di Raffaele Jona, Luisella Mortara Ottolenghi, Amedeo Donati, Bruno Contini in memoria di Luciano Jona, Sara Segre per l’informatizzazione della biblioteca, Davide Hodara, Luciano Consigli, Guido Jarach, Emilio Braun, Adriana Goldstaub in memoria di Giulio Goldstaub, Ines Consigli in memoria di Elio Consigli, Silvia Levi, Gian Begola (Publikompass) e le terze medie della Scuola Ebraica di Milano. Un’altra importante entrata, nel corso del 1991, è derivata dalla cessione alla Fondazione C.D.E.C. da parte di Liliana Picciotto Fargion dei proventi dei diritti di autore de “Il libro della Memoria”. Sono state donate attrezzature di vario tipo dalla ditta M.P.U. e dal Sig. Paolo Vismara.
I contributi alla Fondazione possono essere versati sul conto corrente postale n° 50172204 intestato a Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano e sul conto corrente bancario n° 27/31143, presso il Credito Commerciale di Milano in Via Armorari, intestato a Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
La Fondazione C.D.E.C. è legittimata a ricevere eredità e donazioni, anche di modico valore, esenti da imposta ed erogazioni liberali deducibili dal reddito d’impresa ai sensi dell’art. 65/2/a del D.P.R. 917/1986.
5. PROGETTO DI LEGGE PER LA RIFORMA DEI CONCORSI UNIVERSITARI
E’ giunta anche a qualche membro della SISSCO, per i soliti tortuosi canali, copia del documento che contiene il progetto di legge per la riforma dei concorsi universitari predisposto dal competente Ministero e di cui i giornali parlano in questi giorni. In Italia è sempre difficile dire a che livello di elaborazione si collochi un progetto, ma certo questo apparentemente ha le sue credenziali. E’ dunque sembrato molto opportuno che i soci potessero immediatamente prenderne visione ed iniziare a rifletterci. Per un’analisi dettagliata ci sarà tempo in seguito.
MINISTERO DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
(Nuove norme in materia di reclutamento dei professori universitari)
Art 1
(Bandi di concorso)
1. Il ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica bandisce, entro il 31 dicembre di ogni anno, concorsi per il conferimento dei giudizi di piena maturità scientifica affini delle nomine dei professori universitari di I fascia e per il conferimento dei giudizi di idoneità scientifica e didattica ai fini della nomina dei professori di II fascia. I concorsi sono banditi ogni due anni, alternativamente per ciascuna fascia.
2. Per ciascun settore disciplinare, di cui all’art.14 della legge 19 novembre 1990, n. 341, il bando indica il numero massimo di coloro che possono conseguire la piena maturità scientifica o l’idoneità scientifica e didattica. Il numero dei posti disponibili è determinato sulla base dei posti di cui si prevede la vacanza e la disponibilità nel biennio successivo.
Art. 2
(Commissione di concorso per l’accesso alla fascia dei professori ordinari)
1. Per l’accesso ai posti di professore ordinario sono costituite, per ciascun settore disciplinare previa elezione e con esclusione di qualsiasi sorteggio, commissioni nazionali, composte da cinque professori ordinari.
2. L’elettorato attivo e passivo spetta ai docenti della medesima fascia, di discipline ricomprese nei settori per i quali è bandito il concorso. Per essere eletti è necessario aver ottenuto almeno cinque voti; a parità di voti prevale l’anzianità del ruolo e, a parità di ruolo, prevale il più anziano d’età. Ciascun elettore può indicare al massimo due preferenze. II professore più anziano di ruolo assume le funzioni di presidente e quello meno anziano di ruolo le funzioni di segretario. Le commissioni giudicatrici operano nella sede universitaria che sarà indicata nella Gazzetta Ufficiale in cui saranno pubblicate le stesse commissioni giudicatrici, e concludono i loro lavori entro sei mesi dalla data della loro prima convocazione.
3. Entro e non oltre novanta giorni dalla nomina, il presidente dovrà convocare, a pena di decadenza, gli altri componenti. Nei successivi centottanta giorni la commissione dovrà ultimare i lavori depositando una relazione di maggioranza ed una di minoranza, ove non sia stata raggiunta l’unanimità sui singoli candidati. Qualora la commissione, anche a maggioranza dei suoi componenti, non concluda i lavori entro tale termine sarà dichiarata decaduta di diritto e sostituita con coloro che abbiano riportato il maggior numero di voti dopo i primi eletti. In mancanza, si provvederà alla sostituzione con gli eletti del settore affine, indicato dal consiglio universitario nazionale. Coloro che sono risultati assenti, senza giustificato motivo, per due volte alle riunioni della commissione decadono da componenti della stessa e sono sostituiti. La sostituzione dei componenti della commissione, da qualunque causa determinata, avviene mediante nomina di coloro che seguono nello scrutinio di elezione.
4. Le commissioni sono tenute a formulare i criteri di massima alla stregua dei quali procedere alla omogenea valutazione dei titoli scientifici. Tali criteri dovranno essere depositati in busta chiusa, controfirmata da tutti i componenti o dalla maggioranza degli stessi e consegnata al responsabile amministrativo della sede ove si svolge il concorso prima dell’esame dei titoli dei singoli candidati.
5. La valutazione del curriculum dei singoli candidati dovrà articolarsi mediante una analitica e motivata esposizione degli elementi di originalità dei singoli lavori scientifici presentati da ciascun candidato, nonché della rilevanza degli altri titoli posseduti, suffragata da oggettivi riscontri. E’ in facoltà della commissione assegnare un eventuale punteggio a ciascun candidato ripartito sulla base degli anzidetti titoli.
6. Il giudizio conclusivo di piena maturità scientifica dovrà risultare coerente con i criteri di massima prescelti e con le valutazioni espresse sui singoli aspetti della personalità del candidato.
7. Le commissioni formulano una lista pubblica e nazionale di maturi nei limiti del numero massimo indicato dall’articolo 1, comma 2, aumentata in misura non superiore al 30% dei posti disponibili nel successivo biennio, con eventuale arrotondamento all’unità superiore.
8. Le facoltà provvedono alla copertura dei posti vacanti e disponibili mediante motivata chiamata dei maturi formulata con riferimento alle obbiettive esigenze che si intendono soddisfare nelle aree didattiche e scientifiche interessate, tenuto conto dei giudizi espressi dalle commissioni giudicatrici su ciascun maturo.
9. Il giudizio di piena maturità scientifica ha validità biennale e costituisce titolo esclusivamente per la chiamata nelle università; i candidati che entro il biennio non risultino chiamati da alcuna facoltà, perdono titolo alla nomina e alla conseguente maturità.
Art. 3
(Commissioni di concorso per l’accesso alla fascia dei professori associati)
1. Per l’accesso ai posti di professore associato sono costituiti, per ciascun settore disciplinare, previa elezione e con esclusione di qualsiasi sorteggio, commissioni nazionali composte da tre professori ordinari e due professori associati.
2. Per quanto concerne l’elettorato attivo e passivo, la costituzione e il funzionamento delle commissioni, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 2, fatta eccezione per le preferenze che sono limitate ad un solo nominativo rispettivamente per la componente degli ordinari e degli associati.
3. Le commissioni sono tenute a formulare i criteri di massima alla stregua dei quali procedere alla omogenea valutazione dei titoli didattici e scientifici dei singoli candidati. Tali criteri dovranno essere depositati in busta chiusa, controfirmata da tutti i componenti o dalla maggioranza degli stessi e consegnata al responsabile amministrativo della sede ove si svolge il concorso prima dell’esame dei titoli dei singoli candidati.
4. La valutazione del curriculum scientifico e didattico dei singoli candidati dovrà articolarsi mediante una analitica e motivata esposizione degli elementi di originalità dei singoli lavori presentati e dell’attività didattica svolta. E’ in facoltà della commissione assegnare un eventuale punteggio a ciascun candidato ripartito sulla base degli anzidetti titoli.
5. Per lo svolgimento delle prove d’esame si applicano le disposizioni contenute nell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382.
6. Il giudizio conclusivo di idoneità didattica e scientifica dovrà risultare coerente con i criteri di massima prescelti e con le valutazioni espresse sui singoli aspetti della personalità del candidato.
7. Le commissioni formulano una lista pubblica e nazionale di idonei nei limiti del numero massimo indicato dall’articolo 1, comma 2, aumentato in misura non superiore al 30% dei posti disponibili nel successivo biennio, con eventuale arrotondamento all’unità superiore.
8. Le facoltà provvedono alla copertura dei posti vacanti e disponibili mediante motivata chiamata degli idonei formulata con riferimento alle obbiettive esigenze che si intendono soddisfare nelle aree didattiche e scientifiche interessate, tenuto conto dei giudizi formulati dalle commissioni giudicatrici su ciascun idoneo.
9. Il giudizio di idoneità didattica e scientifica ha validità biennale e costituisce titolo esclusivamente per la chiamata nelle università; i candidati che entro il biennio non risultino chiamati da alcuna facoltà, perdono titolo alla nomina e alla conseguente idoneità.
Art. 4
(Norme comuni)
1. Restano ferme le norme sulla chiamata per trasferimento dei professori ordinari e associati.
2. Il ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, con sua ordinanza, sentito il consiglio universitario nazionale, disciplinale operazioni relative allo svolgimento delle elezioni.
3. Coloro che siano stati membri di commissioni non possono comunque far parte delle commissioni per la tornata immediatamente successiva. Tale criterio si rispetta anche nel caso della definizione di nuovi settori disciplinari.
4. Per la formazione di commissioni per settori disciplinari cui afferisce un numero di docenti inferiore a cinquanta, il bando di concorso indicherà su conforme parere del consiglio universitario nazionale i settori disciplinari affini i cui docenti partecipino con il solo elettorato attivo. Nel caso in cui dopo le elezioni le commissioni risultassero incomplete, sono nominati, su indicazione del consiglio universitario nazionale, professori di università della comunità europea o di altri paesi.
5. Con decreto del ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, su conforme parere del consiglio universitario nazionale, previo esame di legittimità dei criteri di massima e dei giudizi sui singoli candidati, sono approvate le liste dei maturi e degli idonei, anche parzialmente, allorché eventuali rilievi siano scindibili e non investano l’intero procedimento concorsuale.
6. La nomina dei professori ordinari ed associati è disposta, sulla base delle delibere delle facoltà, dal ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica.
7. Per i lavori in collaborazione e per quant’altro non espressamente previsto dalla presente legge restano in vigore le disposizioni precedenti in quanto compatibili.
Art. 5
(Norme transitorie)
1. Le commissioni istituite ai sensi della legge 7 febbraio 1979, n. 31, una volta esaurite le procedure previste per l’espletamento del bando di concorso indetto con decreto ministeriale del 16 aprile 1992, ovvero con successivi bandi, possono altresì formulare una lista di candidati giudicati maturi o idonei, in applicazione dei criteri dettati dalla presente legge e nei limiti del 50% dei posti messi a concorso.
Qualora le commissioni abbiano esaurito i lavori all’entrata in vigore della presente legge, entro sessanta giorni dalla decorrenza di tale termine, esse dovranno essere riconvocate dal presidente della stessa commissione, o in caso di suo impedimento, dal ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, per valutare l’esistenza delle condizioni per la formulazione di liste di candidati maturi o idonei da scegliere tra coloro non dichiarati vincitori o tra coloro che presentino domanda ai sensi del comma 2.
2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, coloro che intendano essere sottoposti a giudizio di piena maturità scientifica o di idoneità di cui ai precedenti articoli, possono presentare domanda, corredata dai relativi titoli, al ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, che provvederà a trasmettere l’intera documentazione alle commissioni esaminatrici di cui al primo comma.
3. Le facoltà entro il successivo biennio potranno procedere alla copertura dei posti disponibili, utilizzando la lista dei maturi, o degli idonei, di cui al comma 2.
6. PREMIO ALBERTO ACQUARONE Bando di concorso Anno accademico 1992-1993 Il Comitato promotore del Premio Alberto Acquarone bandisce il “Premio Alberto Acquarone” di £ 4.500.000, da assegnarsi ad un laureato (da non più di due anni accademici dalla data di consegna dei titoli per il presente bando), la cui tesi di laurea abbia trattato argomenti concernenti la Storia degli Stati Uniti d’America. Al “Premio Alberto Acquarone”, è abbinata una speciale borsa di viaggio Fulbright messa a disposizione dalla Commissione per gli scambi culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti. Inoltre il Fondo Lois Roth elargisce al vincitore la somma di 500 $ per l’acquisto di libri. Il Comitato promotore si avvale della collaborazione del Dipartimento di Studi Americani dell’Università degli Studi di Roma, III. II Premio dovrà essere utilizzato per una ricerca personale di studio da svolgersi in una Università o Istituto di Ricerca degli Stati Uniti d’America, a scelta del vincitore, per un periodo non inferiore a tre mesi. Il termine per la presentazione della domanda è fissato al 16/04/1993. Il Premio deve essere fruito dal vincitore entro e NON OLTRE SEI MESI dalla sua assegnazione da parte del Comitato Scientifico, formato dai Professori: Renzo De Felice, Presidente; Ottavio Barié; Tiziano Bonazzi; Cristina Giorcelli; e dal Prof. Arnaldo Testi, Segretario. Le domande di ammissione al concorso, in “carta semplice”, dovranno pervenire per raccomandata a: Comitato Scientifico, Premio Alberto Acquarone, presso la Commissione per gli Scambi Culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti, via Castelfidardo n. 8, 00185 Roma – entro la data di cui sopra. Nella domanda, inviata al C.S., il candidato dovrà indicare: nome e cognome; luogo e data di nascita; cittadinanza e residenza. Titolo imprescindibile per la partecipazione al concorso sarà la buona conoscenza SCRITTA e PARLATA della lingua inglese. Ogni partecipante al Premio dovrà, entro il 16/04/1993, richiedere al Direttore della più vicina sede USIS di sostenervi un colloquio in lingua inglese. (Per quanto riguarda Roma, si prega di rivolgersi alla Commissione per gli Scambi Culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, tel. 4819742). Alla domanda dovranno essere allegati: a) curriculum studiorum con l’indicazione dei voti riportati in ciascuno degli esami universitari sostenuti; b) certificato di laurea con l’indicazione della votazione riportata; c) tre copie della tesi di laurea, firmate dal candidato; d) due lettere di presentazione di docenti universitari; e) un dettagliato programma di ricerca; f) ogni altra documentazione ed eventuale pubblicazione il candidato ritenga pertinente alla valutazione complessiva dei suoi titoli scientifici, compresa la propria conoscenza della lingua inglese. La scelta della tesi meritevole del Premio verrà effettuata con giudizio INSINDACABILE dai membri del Comitato Scientifico. Il Premio verrà assegnato al primo candidato di una graduatoria che sarà formulata dal C.S. entro DUE mesi dalla data di scadenza delle domande. II vincitore riceverà comunicazione dell’avvenuta assegnazione per mezzo lettera RACCOMANDATA, inviata a cura del C.S. all’indirizzo indicato nella domanda. L’accettazione del Premio dovrà essere comunicata dal vincitore al Comitato Scientifico entro 15 giorni dalla data di ricevimento della raccomandata. In caso di rinuncia da parte del vincitore, il Premio verrà assegnato al candidato successivo nella graduatoria. Gli elaborati dei candidati non verranno restituiti. Il C.S. si riserva la facoltà di pubblicare gratuitamente, sotto il nome dell’autore, l’opera, o stralci significativi di essa, frutto della ricerca compiuta grazie ai fondi del Premio. Per informazioni generali rivolgersi a: Prof. Cristina Giorcelli, Dipartimento di Studi Americani, Piazza della Repubblica, 10 – 00185 Roma