INDICE:
1. Attività della Società:
1.1 Verbale della riunione del Direttivo del 19.11.1993.
1.2 Premio SISSCO 1993
1.3 I prossimi incontri della Società.
1.4. Richiesta d’aggiornamento dell’elenco dei soci.
4. Convegni e seminari:
4.1 Novecento. Il viaggio di Erodoto, Riva del Garda, 11-13 novembre 1993
4.2 II Mito del Risorgimento, Milano, 9-12 novembre 1993
4.3 I musei della Grande guerra dalla Val Camonica al Carso, Rovereto, 11-13 novembre 1993
4.4 Convegni d’interesse storico-militare
4.5 Tempo libero e società di massa nell’Italia del Novecento, Sesto San Giovanni, 20-22 gennaio 1994
4.6 Seminario “Madri e maternità”, Bologna, AA 1993/94.
4.7 Convegno di studi “Agricoltura come manifattura”, Pisa, 22-25 febbraio 1994.
5. Riviste di Storia contemporanea:
5.1 RISC/Ragionieri
5.2 Il Cavallo e la Torre (Pisa)
5.3 Spagna contemporanea
5.4 Memoria e Ricerca (Forlì)
6. Abbiamo ricevuto:
Lettera dagli archivi.
Redazione presso:
Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia
Università degli Studi di Bologna
Strada Maggiore 45 –
40125 BOLOGNA
Fax 051 / 239548
1. ATTIVITA’ DELLA SOCIETA’
1.1 Verbale della riunione del Direttivo, Bologna, 19 novembre 1993.
Il Direttivo della SISSCO si riunisce alle ore 11 presso i locali del Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia dell’Università di Bologna. Sono presenti: il presidente Paolo Pombeni e i membri Patrizia Dogliani, Marco Meriggi, Paolo Pezzino,Mariuccia Salvati. All’ordine del giorno vi sono i seguenti punti:
1. Organizzazione dei prossimi incontri della Società.
2. Premio SISSCO 1994.
3. Accettazione di nuovi soci.
1. Dopo una messa a punto dell’organizzazione dell’incontro del 2 dicembre a Roma
con l’editoria italiana, si passa a discutere dei prossimi i seminari.
a. Viene proposto un incontro per avviare una riflessione sui contenuti e sull’andamento di una riforma della prassi dei concorsi universitari nazionali (eventuale prova d’idoneità) e locali (per dottorandi e ricercatori) e per riprendere la questione dei raggruppamenti concorsuali. Il Presidente scriverà in proposito una lettera ai soci. Si conterebbe di tenere tale incontro a Bologna, nella giornata di venerdì 28 gennaio, in un’aula della Facoltà di Scienze politiche di Bologna.
b. Seminario di Sesto San Giovanni. Meriggi riferisce della disponibilità dell’Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio di Milano ad ospitare la giornata di studi sul mezzogiorno l’ 11 febbraio p.v. Il Direttivo dà mandato a Pezzino e a Salvati di verificare la disponibilità di alcuni studiosi individuati come possibili relatori. Si sono già resi disponibili Banti e Bevilacqua.
c. Assemblea e seminario annuale a San Miniato. Vengono confermate dal Presidente le date del 12-13-14 maggio 1994 per l’incontro annuale dei soci, determinate dalla disponibilità dei locali a San Miniato. Il Direttivo discute lungamente sul taglio e sulla scansione da conferire al seminario annuale dedicato a "Classi dirigenti nella storia dell’Italia unita" (organizzazione cronologica o tematica; relazioni portanti su tre periodi con discussants od interventi tematici "trasversali", ecc.). Esso non giunge a conclusioni definitive; dà mandato a Pezzino di vagliare ulteriormente le proposte e si aggiorna per la stesura del programma definitivo. Stila invece una calendario dei lavori delle giornate.
2. Premio SISSCO 1994. Per il conferimento dei premi SISSCO del prossimo anno, il
Direttivo ritiene di dover procedere con una prassi diversa da quella adottata negli anni precedenti, per rendere più ampia e riflettuta la scelta dei candidati e dei vincitori. Si richiederà a ciascun socio di segnalare al Direttivo entro il 31 gennaio p.v. due titoli di volumi pubblicati nel corso del 1993 per la sezione Sintesi e due titoli per la sezione Monografia. In base alle preferenze ricevute una giuria composta da tre soci della SISSCO eleggerà i vincitori.
3. II Direttivo accetta all’unanimità la richiesta d’iscrizione di 4 nuovi soci: Roberto
Balzani (Università di Firenze); Alfonso Botti (Università di Urbino/Trieste); Fulvio Conti (Università di Firenze); Paola Magnarelli (Università di Macerata).
1.2 Vincitori del premio SISSCO 1993.
A Roma, alle ore 16 del 2 dicembre p.v., in occasione della giornata dedicata a "Editoria e storia contemporanea: una collaborazione possibile", organizzata presso la Fondazione Basso (via Dogana Vecchia 5), verranno premiati i vincitori del referendum indetto tra i suoi soci per la migliore sintesi storico-interpretativa e per la migliore ricerca storico-monografica pubblicate nel corso del 1992.
Sono risultati vincitori, per la prima sezione: Silvio Lanaro con il libro Storia dell’Italia repubblicana. Dalla fine della guerra agli anni novanta (Marsilio). Per la seconda sezione: Brunello Mantelli, con la ricerca "Camerati del lavoro". I Lavoratori italiani emigrati nel Terzo Reich nel periodo dell’Asse 1938-1943 (La Nuova Italia).
1.3 I prossimi incontri della SISSCO
ROMA, 2 DICEMBRE 1993, Fondazione Basso "Editoria e storia contemporanea: una collaborazione possibile". Giornata d’incontro con gli editori. Introducono Paolo Pombeni, Patrizia Dogliani, Salvatore Lupo, Gaetano Quagliariello, Nicola Tranfaglia.
BOLOGNA, 28 GENNAIO 1994 (orario da definirsi), presso i locali della Facoltà di Scienze Politiche, Strada Maggiore n. 45.
Dibattito sulla riforma delle prassi concorsuale nelle Università italiane e sulla revisione dei raggruppamenti concorsuali per il settore disciplinare della Storia contemporanea.
SESTO SAN GIOVANNI, 11 FEBBRAIO 1994, inizio ore 11, presso l’Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio.
Seminario: IL MEZZOGIORNO: UN PROBLEMA ITALIANO?
SAN MINIATO (Pisa), Centro Studi I Capuccini 12-14 MAGGIO 1994. Assemblea e seminario annuale SISSCO.
Calendario delle giornate: 12 maggio.
Arrivo nel tardo pomeriggio, cena e pernottamento.
13 maggio, mattinata. Seminario "Classi dirigenti nella storia dell’Italia unita" (prima sessione).
pomeriggio: ore 15-18. Proseguimento del seminario (seconda sessione) serata: a partire dalle ore 18, sino ad esaurimento, con la sola interruzione della cena: relazione del Presidente, relazione del Tesoriere, assemblea dei Soci, rinnovo delle cariche.
14 maggio, mattinata. Conclusione del seminario.
pranzo e partenza.
1.4 Preparazione di un elenco aggiornato sull’attività dei Soci
Abbiamo purtroppo ricevuto solo una trentina di risposte all’invito fattovi lo scorso inverno a spedire un breve curriculum delle vostre attività e pubblicazioni. Vorremmo compilare entro il 1993 un nuovo Elenco dei soci che seguisse il primo pubblicato nel 1991. Siamo pertanto costretti a chiedere nuovamente a tutti i soci, scusandoci con coloro che l’avessero già fatto (e che pertanto avranno la possibilità di rivederlo), di redigerlo una scheda personale aggiornata a tutto il 1993 secondo criteri ben precisi di sequenza e di lunghezza che qui vi indichiamo, onde evitare disomogeneità finali.
– Nome e Cognome – indirizzo personale, qualora si voglia fornire – funzione universitaria ricoperta – indicazione del dipartimento e dell’università d’appartenenza
Pubblicazioni : non più di cinque, significative, apparse tra il 1991 e il 1993
Ricerche : una breve descrizione di non più di 8/10 righe.
Attendiamo le risposte entro il 20 dicembre, per lettera a: Patrizia Dogliani, Via Masia, 2 40138 Bologna oppure Mirco Dondi, Via R. Fucini 12, 40033 Casalecchio di Reno (Bo) per Fax, all’attenzione della SISSCO, al n. 051/-239548.
Concorso per l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca nelle Università ed Istituti di istruzione universitaria. Nono ciclo. Gazzetta Ufficiale 70-bis del 3.9.1993
1. Politica e società nella storia dell’età moderna e contemporanea. Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Sedi consorziate: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
2. Storia del federalismo e dell’unità europea. Posti 2. Durata 3 anni. Sede amministrativa: Università degli Studi di Pavia. Sedi consorziate: Università degli Studi di Firenze, Genova, Siena, Torino.
3. Storia dell’Italia contemporanea. Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: IIIa Università degli Studi di Roma.
4. Storia del repubblicanesimo e del costituzionalismo (sec. XIV-XX). Idee politiche, istituzioni, società. Posti 3. Durata anni 3. Sede amministrativa: Università degli Studi di Messina. Sedi consorziate: Università degli Studi di Firenze, Milano, Padova, Pisa.
5. Storia militare. Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: Università degli Studi ai Padova. Sedi consorziate: Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università di Pavia, Pisa, Torino.
6. Storia moderna e contemporanea. Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: Università degli Studi di Pisa.
7. Storia moderna e contemporanea (storia della famiglia e dell’identità di genere tra XVIII e XX secolo nella società europea). Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: Istituto universitario orientale di Napoli. Sedi consorziate: Università di Bologna, Torino.
8. Storia, istituzioni e relazioni internazionali dei paesi extraeuropei. Posti 2. Durata anni 3. Sede amministrativa: Università degli Studi di Pisa. Sedi consorziate: Università di Roma "La Sapienza", Torino, Firenze.
Termine di scadenza per la presentazione delle domande: 4 ottobre 1993.
Concorsi per posti di ricercatore in Storia contemporanea:
un aggiornamento*
39. Università della Tuscia (Viterbo). Facoltà Conservazione dei Beni Culturali. G.U. 29.11.1991, 94 bis (Cfr. Bollettino n. 9).
Graduatoria finale: Paolino 72; B. Mantelli 70; Ciampani 64; S. Cavazza 59.
40. IULM Milano. Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. G.U. 20.3.1992 (Cfr. Bollettino n. 9).
Il concorso si è chiuso ad aprile.
Graduatoria finale: Formigoni (vincitore); P. Ferrari; S. Cavazza.
41. Università di Trieste. Scuola di Studi Avanzati. Facoltà di Scienze Politiche. G.U. 20.3 1992 (Cfr. Bollettino n. 8).
Il concorso si è chiuso alla fine di settembre.
Graduatoria finale: Raoul Pupo 76; Aurelio Alammo 75; Andrea Bosco 74; Paolo Blasina 67; Antonio Sema 46.
42. Università di Bari. Facoltà di Lettere e Filosofia. G.U. 8.5.1992 (Cfr. Bollettino n. 7).
II concorso si è chiuso all’inizio di giugno. Commissione: Franco De Felice (I), Fabio Grassi, Angiolina Arru (A).
Vincitore: Silvio Pons.
43. Università di Trieste. Facoltà di Magistero. G.U. 8.5.1992 (Cfr. Bollettino n. 9). Il concorso si è concluso all’inizio di maggio. Vincitore: Valdevit.
44. Università di Roma "La Sapienza". Facoltà di Magistero, scadenza iniziale 9.12.1992 (Cfr. Bollettino n. 8).
La scadenza di presentazione della domanda è stata riaperta. E’ stato anche mutato il testo del bando, che nella sua prima versione non comprendeva la laurea in storia tra quelle che consentivano l’ammissione al concorso.
45. Università di Perugia. Facoltà di Magistero, scadenza 19.12.1992 (Cfr. Bollettino n. 8). Commissione: Romano Ugolini (1), Mario Isnenghi, Emilio Franzina (A).
46. Università di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, un posto per ricercatore in Storia contemporanea. Membro interno: Franco De Felice; i membri interni non sono stati ancora designati.
47. Università di Lecce, Facoltà di Magistero, un posto per ricercatore in Storia contemporanea. Commissione formata prima dell’estate da Mario Casella (Interno), Zeffiro Ciuffoletti (O); Taddia (A). Alla metà di novembre 1993 non era stata ancora notificata nessuna data di convocazione dei candidati.
48. Università di Napoli, Facoltà di Lettere e Filosofia, un posto per ricercatore in Storia delle istituzioni parlamentari. Commissione formata da Piero Craveri (I), Guido Melis, Dora Marucco. Primo classificatosi: Maurizio Griffo; secondo classificatosi: Luigi Musella.
49. Università di Torino, un posto per ricercatore in Storia contemporanea, G.U. 15/10/1993.
Borse post-dottorato.
Università di Venezia. Borsa post-dottorato in Storia contemporanea: Renato Camurri (da ottobre 1993).
Università di Bologna. Borsa post-dottorato in Storia contemporanea: Stefano Cavazza (da luglio 1993)
Borse di studio Duilio Codrignani
Il 10 settembre scorso, nella sede dell’Istituto Granisci Emilia Romagna sono state assegnate le due borse di studio intitolate a Duilio Cudrignani bandite dall’Istituto Granisci e dalla Fondazione L. e L. Basso Issoco. Le due borse istituite per promuovere due ricerche sul tema "Unità della sinistra e società civile in Emilia Romagna" sono state vinte da Letizia Gozzini dell’Università di Milano e da Marzia Marsili dell’Università di Bologna.
3. ISTITUZIONI
LANDIS
Laboratorio nazionale per la didattica della storia
Il LANDIS si è costituito all’inizio degli anni Ottanta e appartiene alla rete degli Istituti storici che fanno capo all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI). Esso è sorto per iniziativa congiunta di tale istituto e dell’Istituto regionale emiliano "Ferruccio Parri" e fa parte dei centri specializzati previsti dall’intesa tra la Regione Emilia Romagna e l’IRRSAE emiliano
Per le finalità etico-civili che li governano, l’Istituto nazionale ed i circa sessanta istituti ad esso associati affiancano all’attività storiografica l’intervento sul terreno della divulgazione e della didattica.
Caratteristica dell’intera rete degli Istituti è la compresenza alloro interno di competenze molteplici e complementari quali quelle garantite da storici, archivisti, bibliotecari, didattologi, insegnanti.
II LANDIS in particolare ha lo scopo di:
– promuovere e realizzare ricerca didattica in stretta connessione con la ricerca scientifica; – produrre percorsi didattici innovativi utilizzando le tecnologie più diverse;
– formare un centro di documentazione e un’ emeroteca specializzata per la trasmissione delle discipline storico-sociali;
– promuovere l’ informazione e la formazione tra gli insegnanti e gli operatori nel settore storico-sociale.
AI di là delle proprie finalità, ciò che caratterizza il LANDIS è un modo di lavorare che pone al proprio centro la responsabilità di docenti e discenti in un’attenzione costante non solo agli obiettivi cognitivi, ma a quelli valoriali e socio-affettivi.
Attività e servizi del LANDIS
Produzione e diffusione di materiali didattici e filmati di storia e scienze sociali.
Raccolta e diffusione di notizie e documenti in ordine alle politiche scolastiche, alle pubblicazioni scientifiche e didattiche nel settore storico-sociale.
Consulenze in sede e fuori sede per scuole, insegnanti e operatori del settore.
Organizzazione in sede e fuori sede di seminari, convegni, corsi di aggiornamento.
Stages annuali intensivi per operatori del settore.
Formazione in sede di gruppi di lavoro tematici e metodologici.
Interventi nelle scuole sulle tematiche emergenti della storia del Novecento.
Rilettura dell’insegnamento della storia alla luce delle finalità dell’educazione allo sviluppo, all’ambiente, alla pace, ai diritti e alla cultura delle differenze.
Apertura al pubblico dell’ emeroteca e della c i.
Pubblicazione di dossier e quaderni
La metodologia seguita dal LANDIS nell’attività di ricerca e di formazione metodologico-didattica si basa sul lavoro di gruppo guidato da esperti e finalizzato alla produzione di materiale didattico.
Attività svolte a livello regionale e nazionale*
*Gran parte delle attività si sono svolte in collaborazione con l’INSMLI e la sua Commissione didattica
1981, Venezia, Convegno nazionale INSMLI "La storia: fonti orali nella scuola".
1983, Rimini, Seminario nazionale INSMLI "L’insegnamento della storia e la riforma della scuola secondaria superiore".
1985, Venezia, Convegno nazionale "Didattica della storia: ricerca e laboratorio".
1986, Bologna, Seminario nazionale "Gli Istituti storici e l’insegnamento della storia".
1988, Cesena, Convegno nazionale "II curricolo verticale di storia".
1988/1989, Bologna, Corso regionale di formazione "A scuola con la Costituzione".
1989, Bologna, "Incontro nazionale di bilancio delle esperienze di formazione per insegnanti formatori nell’area storico-sociale della scuola elementare".
1991, Bologna, Seminario nazionale per operatori delle sezioni didattiche degli Istituti storici, per operatori culturali degli enti locali e per insegnanti "Formarsi per formare. Approcci storiografici alla soggettività nel contesto dei regimi autoritari’— – I modulo.
1991, Bologna-Cattolica. Stage regionale estivo per studenti israeliani, italiani, palestinesi "Pace a tre voci".
1992, Bologna, Giornata nazionale di studio "II mondo della scuola di fronte alla Resistenza".
1992, S. Agata sui Due Golfi (NA), Seminario nazionale per operatori delle sezioni didattiche degli Istituti storici, per operatori culturali degli enti locali e per insegnanti "Formarsi per formare" – II modulo a carattere didattico.
1992, Bologna-Cattolica, Stage regionale estivo per studenti israeliani, italiani, palestinesi "La pace a tre voci".
Attività a livello cittadino
Il LANDIS ha promosso e promuove corsi di aggiornamento, giornate di studio, seminari per insegnanti di ogni ordine e grado di scuola nel settore delle scienze storico-sociali.
Sono attivi presso il LANDIS gruppi di lavoro di insegnanti delle scuole elementari, medie e medie superiori.
Attività in corso
Il LANDIS attualmente approfondisce la propria riflessione soprattutto intorno al Curricolo Verticale di storia. In tale ambito, esso si pone come primo obiettivo quello di contribuire all’insegnamento della contemporaneità, affrontando alcuni dei grandi nodi della storia del Novecento emergenti nel "presente" dei diversi contesti nazionali ed internazionali, quali razzismo, antisemitismo, interculturalità, criminalità e politica, nazioni e nazionalismi, resistenza e "nuova resistenza". L’attenzione con cui tali nodi sono affrontati va ai soggetti, ai generi e alle generazioni.
Curricolo verticale di storia
Il tradizionale curricolo di storia dalle elementari all’università è caratterizzato da elementi negativi di continuità e di discontinuità: da una parte, la ripetizione ciclica della storia generale; dall’altra, una divisione confusa o troppo gerarchica dei compiti fra i vari cicli scolari.
Il LANDIS propone di sostituire il curricolo tradizionale con un curricolo innovativo, caratterizzato da elementi positivi di continuità/unitarietà e di discontinuità/gradualità.
Fra gli elementi di continuità/unitarietà si sottolineano:
a) un approccio per temi, problemi, tipologie e casi, filoni ricorrenti di temi e finalità (es.: educazione allo sviluppo, all’ambiente, alla pace, ai diritti, alla cultura delle differenze, alla storia delle donne e degli uomini), come risposta. efficace alla doppia esigenza formativa di quadri storici generali di riferimento e di concreti approfondimenti monografici;
b) una progettazione curricolare come combinatoria coerente di elementi: contenuti, obiettivi e strategie didattiche.
Fra gli elementi di discontinuità/gradualità si segnalano:
a) un percorso graduale da un approccio predisciplinare a uno disciplinare e interdisciplinare (es.: area geostorico-sociale);
b) una graduazione della complessità dei contenuti, degli obiettivi cognitivi e socio-affettivi e delle strategie didattiche che tenga conto dei diversi processi cognitivi e socio-affettivi degli studenti di varie fasce di età e dei processi educativi specifici dei vari gradi e ordini di scuola.
Varie sono le attività svolte dal LANDIS su questo terreno:
a) elaborazione, da parte di gruppi di esperti, di ipotesi di curricolo verticale di storia, come quelle presentate al Convegno di Cesena "II curricolo verticale di storia" (1988);
b) approfondimento di ipotesi curricolari specifiche per singoli cicli scolari (v. l’incontro nazionale bolognese del 1989 sull’area storico-sociale nella sccuola elementare e le iniziative in corso o in cantiere sulla secondaria superiore), per la storia del Novecento (con il contributo di archivisti, storici ed esperti di didattica della rete dei soci LANDIS e dell’INSMLI) e per la storia delle donne e degli uomini;
c) traduzione delle ipotesi curricolari in piste di lavoro, materiali didattici, consulenze rispetto a progetti ed esperienze in corso di innovazione e sperimentazione didattica;
d) interventi in ambito politico-scolastico su questioni strategiche quali il diritto allo studio della storia del Novecento, del passato recente e delle scienze sociali.
Formarsi per formare
una "scuola" per insegnanti e per operatori didattici
A partire dal 1991 il LANDIS ha istituzionalizzato una "scuola"ricorrente di storia e scienze sociali con lo scopo di formare docenti ed operatori del settore. Ad essa è affidato l’impegno di realizzare un ponte fra storiografia e didattica, attraverso l’interazione di storici, esperti delle diverse scienze sociali, didattologi ed insegnanti, e di confrontarsi con le "questioni di frontiera" che il mondo attulae propone, seguendo l’impostazione, comune all’intera rete degli Istituti storici della resistenza, secondo la quale teoria e pratica, conoscenza e coscienza civile sono considerate poli inscindibili.
La prima "scuola" si è occupata di soggetti, uomini e donne, e vincoli nei lager nazisti e nei sistemi totalitari , vale a dire delle condizioni di esistenza in situazioni estreme che hanno caratterizzato e caratterizzano il XX secolo.
La prossima "scuola" verterà su Spazi, tempi, cittadinanze , ed affronterà il problema della pluralità etnica e dei conflitti democratici o sanguinosi ad essa connessi.
"Grande e piccola criminalità nel nostro paese", "Per una storia di uomini e di donne" saranno i temi che verranno affrontati dalle prossime "scuole".
Video didattici
realizzati dal LANDIS o a cui il LANDIS ha collaborato
"La storia attraverso le trasformazioni dei consumi"
Regia: Luisa Cigognetti, 1989 realizzazione: Istituto regionale "Ferruccio Parri", in collaborazione con il LANDIS.
"Aspetti della famiglia italiana negli anni Cinquanta"
1 parte: il dramma della famiglia. Regia: Luisa Cigognetti, 1990 II parte: la commedia della famiglia. Regia: Elisabetta Lodoli, 1993 realizzazione LANDIS.
"La pace a due voci" . Ragazzi israeliani e palestinesi in Emilia Romagna.
Regia: Elisabetta Lodoli, 1990 realizzazione LANDIS.
"Altre giovinezze. Crescere nel conflitto" . Dalla crisi del Golfo alla conferenza di pace di Madrid.
regia: Elisabetta Lodoli, 1992 realizzazione LANDIS
Presidente del LANDIS: Raffaella Lamberti. Vicepresidente: Maurizio Gusso. Consiglio di presidenza: Giuliana Bertacchi, Aurora Delmonaco, Maurizio Gusso, Raffaella Lamberti. Direttrice: Nadia Baiesi. Membri del direttivo: Giuliana Bertacchi, Emy Beseghi, Antonio B-rosa, Guido D’Agostino, Aurora Delmonaco, Valter Deon, Francesca Koch, Nicoletta Pontalti, Teodoro Sala, Giuseppe Serri, Giorgio Vicchi. Segretaria: Lucia Bonini. Comandate LANDIS: Nadia Baiesi, Elda Guerra, Elena Lorenzini.
Il LANDIS ha una convenzione con il Comune di Bologna-Assessorato alle politiche scolastiche per l’attivazione di un’aula didattica. L’Associazione al LANDIS dà diritto alla gamma dei servizi che il LANDIS predispone; essa è aperta ad enti, scuole ed anche a singoli docenti e operatori. comporta un versamento annuo di £ 150.000. Bibliografie e copie delle pubblicazioni possono essere richieste al LANDIS, via Castiglione, 25 – 40124 Bologna. Tel. 051/225186. Fax. 051/260090.
Didascalie; rivista della scuola trentina.
Programma:
giovedì 11 novembre
ore 9.30 seduta plenaria/relazioni - Palameeting
LE POLARITA' STRATEGICHE
presiede - Fulvio Zuelli
La questione demografica: Nord e Sud - Carlo Corsini
Mercato: povertà e ricchezza - Paul Bairoch
Etnie: guerre e confini - Luigi-Bonanate
ore 15.30 sessioni parallele
LE POLARITA' STRATEGICHE. REPERTORIO
Famiglia - Franca Bimbi
Lavoro e classi sociali - Marco Revelli
Migrazioni - Eugenio Sonnino
Minoranze in Europa - Marek Valdenberg
Moneta - Lapo Berti
Nord e Sud dell'Italia - Vera Zamagni
Postcolonialismo - Giampaolo Calchi Novati
Questione jugoslava - Nicole Janigro
Questione palestinese - Guido Valabrega
Tempo storico e tempo libero - Stefano Pivato
venerdì 12 novembre
ore 9 seduta plenaria/relazioni - Palameeting
IDEE CHIAVE E MODELLI CRITICI
presiede - Francesco Pitocco
La "guerra civile europea": ideologie e regimi del AA secolo - Gianenrico Rusconi
Le religioni in un mondo secolarizzato - Andrea Riccardi
Gli stili del discorso filosofico nell'età contemporanea - Aldo Gargani
Il ruolo dell'etica in una età di trasformazione - Sebastiano Maffettone
La scienza e la storia: l'esplorazione del tempo - Gianluca Bocchi
ore 15.30 seduta plenaria/colloquio a più voci - Palameeting
IDENTITA' RELIGIOSE: IL DIO DELLA PACE, IL DIO DEGLI ESERCITI
presiede - Francesco Pitocco
Cattolicesimo - Bruno Forte
Ebraismo - Stefano Levi Della Torre
Islam - Khaled Fouad Allam
Protestantesimo - Paolo Ricca
sabato 13 novembre ore 9.30 sessioni parallele
LE CITTA' DELL'UOMO: POTERE, CONTRATTO, UTOPIA
Autoritarismo, totalitarismo, fascismi - Claudio Pavone
Autoritarismo, totalitarismo, comunismi - Marcello Flores
Ebrei in Europa fra integrazione e shoah - Anna Foa
Sviluppo e non-sviluppo fuori d'Europa: l'Asia - Claudio Zanier
Mondo e techne - Tomàs Maldonado
I partiti strutture del consenso: ascesa e declino - Gianfranco Pasquino
Donne, femminismo, processi di trasformazione - Anna Rossi Doria
L'America e le sue immagini - Pier Paolo D'Attorre
La Germania in Europa - Gustavo Corni
Razzismi - Franco Ferraresi
Televisione: l'immagine invasiva - Giorgio Simonelli
ore 14.30 seduta plenaria/tavola rotonda - Palameeting
COSTRUIRE LA MEMORIA
presiede - Alberto De Bernardi
Antonio Brusa -- Francesco Maiello
Roberto Finzi -- Salvatore Natoli
Scipione Guarracino -- Giovanni Sabbatucci
4.2. Il Mito del Risorgimento
Convegno "Il mito del Risorgimento nell’Italia unita"
Milano – Palazzo Greppi, via S. Antonio, 9-10-11-12 novembre 1993
Programma:
martedì 9, ore 15.30
Saluto delle autorità
Prolusione di Giovanni SPADOLINI
I SEZIONE
I SEZIONE
Liberalismo e Risorgimento - Roberto Vivarelli
I Cattolici e il Risorgimento
Democrazia e Risorgimento - Franco della Peruta
mercoledì 10, ore 9.15
Il racconto delle battaglie perdute - Giovanna Rosa
Carducci e il Risorgimento - Paolo Alatri
Il mito del Risorgimento nella pittura storica dell'Ottocento italiano - Fernando Mazzocca
Il Risorgimento nella scuola della terza Italia - Marino Raicich
Il mito del Risorgimento nell'editoria italiana del secondo Ottocento:
le grandi biografie popolari - Cosimo Ceccuti
mercoledì 10, ore 14.45
Le strutture della storia del Risorgimento: musei ed istituti - Romano Ugolini
Lo statuto e il Corpus Domini. Una festa nazionale nell'Italia unita - Ilaria Porciani
I luoghi della memoria e della rimembranza - Bruno Tobia
Grande Guerra e miti risorgimentali - Luigi Sabbatucci
Dal costituzionalismo liberale al regime fascista - Carlo Ghisalberti
giovedì 11, ore 9.15
II SEZIONE
Il fascismo e il Risorgimento - Francesco Perfetti
il mito del Risorgimento nella pubblicistica sindacale fascista - Giuseppe Parlato
Il mito del Risorgimento dai-neohegeliani di Napoli alla scuola gentiliana - M. Luisa Cicalesi
Il Risorgimento nell'antifascismo liberaldemocratico tra le due guerre - Arturo Colombo
Il Risorgimento degli antifascisti (socialisti e comunisti) - Zefiro Ciuffoletti
giovedì 11, ore 14.45
Il Risorgimento nel mondo della Chiesa e dei cattolici - Andrea Riccardi
Il Risorgimento e la scuola fascista - Gabriella Ciampi
Il mito del Risorgimento nella cultura tedesca - Jens Petersen
Nella Svizzera- Fabrizio Panzera
II mondo anglosassone - Paul Ginsborg
venerdì 12, ore 9.-15
Tra padri della patria italiana e ' pròceres" locali:
l'ambigua complessità dell'America Latina - Aldo Albonico
II Risorgimento visto dal Canada e dagli Stati Uniti - Matteo Sanfilippo
La monarchia sabauda e l'impero del Sole come ideologie
per l'unificazione nazionale - Fusatoshi Fujisawa
venerdì 12, ore 14.45
III SEZIONE
La riconquista guelfa - Giorgio Rumi
Granisci e il Risorgimento - Renato Zangheri
11 secondo Risorgimento - Angelo Varni
La Resistenza fu un secondo Risorgimento? - Claudio Pavone
1 romanzieri del disinganno: De Roberto, Pirandello,
Tomasi di Lampedusa - Vittorio Spinazzola
Il Risorgimento e la storia d'Italia - Sergio Romano
4.3.1 musei sulla Grande Guerra dalla Val Camonica al Carso
Rovereto, 11-13 novembre 1993
II Centro interuniversitario intende dedicare il suo seminario del 1993, in collaborazione con il Museo della guerra di Rovereto, ad una riflessione e discussione sulle condizioni, il ruolo e le prospettive di sviluppo dei musei sulla Grande Guerra 1915-1918 esistenti nelle regioni, in cui fu combattuta la guerra, dalla Valtellina e Val Camonica al Carso, tenendo presenti anche le sezioni dedicate alla 1 guerra mondiale dai musei del Risorgimento e di storia contemporanea e dai musei militari.
La proposta nasce da una serie di esigenze che riassumiamo:
– la situazione dei musei di storia contemporanea, in particolare dei musei dedicati alla storia delle guerre nazionali, in Italia è complessivamente insoddisfacente e assai più arretrata che in altri paesi europei. Registriamo infatti un distacco tra gli sviluppi molto interessanti e vivaci della ricerca scientifica sulla storia degli ultimi due secoli e la loro influenza e traduzione a livello di cultura nazionale, di insegnamento nelle scuole secondarie e di massmedia, tutti settori che denotano una certa difficoltà ad affrontare la storia contemporanea al di fuori di categorie tradizionali, sempre più incapaci di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. Per i musei a questa difficoltà di fondo si aggiunge un ritardo nella utilizzazione delle moderne tecniche di selezione e valorizzazione didattica dei materiali conservati. Il confronto con le realizzazioni straniere è quasi sempre per noi sfavorevole.
– il quadro complessivo non è però così negativo, perché in una serie di situazioni locali sono state condotte ristrutturazioni parziali e totali di musei preesistenti di indubbi rilievo. Così pure abbiamo avuto uno sviluppo notevole dell’interesse per i luoghi della Grande Guerra, con il recupero e l’apertura al pubblico di fortificazioni e trincee. Queste realizzazioni sono però rimaste finora isolate, le iniziative nuove e stimolanti di gruppi locali non hanno avuto sufficiente diffusione, né dato origine ad un confronto e ad un dibattito complessivo.
– il momento sembra opportuno per un tentativo di confronto e dibattito, che coinvolga sia i responsabili dei musei, sia gli studiosi interessati.
Il seminario si articola su una serie di comunicazioni e di interventi ad una tavola
rotonda conclusiva, lasciando ampio spazio al dibattito.
Programma:
11 novembre
pomeriggio:
P. Del Negro
Origini dei musei militari loro sviluppo fino alla Grande Guerra
A. M. Arpino
II museo centrale del Risorgimento di Roma
F. Rasera, Il museo storico italiano della guerra di Rovereto. Storia, realtà, programmi
A. Sema
Il museo della guerra 1915-1918 di Gorizia
12 novembre
mattinata:
V. Calì
La Grande Guerra nel Museo del Risorgimento e della Lotta per la libertà di Trento
D. Sedmark
II museo di Caporetto-Koóarid
A. Furlan
Il museo di guerra per la pace "Diego de Henriquez"
V. Pianca
II museo della Battaglia di Vittorio Veneto
W. Belotti
Il museo della guerra bianca di Temù
F. Auciello
Una mostra in preparazione all’Archivio storico di Milano su donne e uomini nel milanese di fronte alla guerra (1866-1945)
P. Dogliani
Recenti studi e progetti stranieri di museografia militare: spunti per una discussione sul caso italiano
pomeriggio:
G. Rochat
I musei all’aperto e la museificazione del territorio
G. Bellò
Le aree monumentali della Grande Guerra: il Grappa e l’Altopiano di Asiago
D. Leoni
L’area-museo del Pasubio
L. Fabi
Percorsi sul Carso
G. Marzari, D. Leoni
Il progetto dell’Acropoli Alpina di Trento
M. Franzinelli
II progetto di Museo della Val Camonica
13 novembre
mattinata:
Assemblea del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari
C. Zadra
Risultati dell’indagine sui musei della Grande Guerra
Tavola rotonda
P. Del Negro, R. Guerri, M. Isnenghi, G. Kezich, M. Masau Dan, A. Miorandi
Le funzioni del museo storico: memoria e celebrazione, conservazione e collezionismo, comunicazione e didattica, ricerca e divulgazione
Sede del seminario: Museo storico italiano della guerra – via Castelbarco 7, 38068 Rovereto
– tel 0464/438100 – fax 0464/423410
4.4. CONVEGNI DI INTERESSE STORICO MILITARE
Milano, 28-30 ottobre 1993. Convegno su "L’Italia in guerra. Il quarto anno (1943-1993)". Il Convegno è organizzato dalla Commissione Italiana di Storia Militare, presieduta dall’Ammiraglio di Divisione Renato Sicurezza. Il Convegno prevede cinque sezioni: I. Le operazioni militari fino all’8 settembre; II. Gli armistizi di settembre; III. La società italiana; IV. L’Italia divisa: il Regno del Sud; V. L’Italia divisa: il Nord tra R.S.I. e lotta partigiana.
Presenteranno relazioni nell’ambito della prima parte Pierluigi Bertinaria (La situazione globale del confitto), Giancarlo Gay (La fine delle operazioni in Nord Africa, lo sbarco alleato in Sicilia e nell’Italia meridionale), Renato Sicurezza (Le operazioni in Tunisia e nell’Italia meridionale: l’aspetto navale), Giovanni De Lorenzo (Le operazioni in Tunisia e nell’Italia meridionale: l’aspetto aereo), Romain H. Rainero (il 25 luglio: i quarantacinque giorni), Lucio Ceva (II comando suprema).
La seconda parte prevede le relazioni di Filippo Stefani (L’8 settembre e le Forze Armate italiane), David Ellwood (Gli armistizi e la Gran Bretagna), Elena Aga Rossi (Gli armistizi e gli Stati Uniti), Antonello Biagini-Francesco Guida (Gli armistizi e l’U.R.S.S.), Paul Gaujac (Gli armistizi e la Francia), Jens Petersen (Gli armistizi e la Germania).
La terza parte si articola nelle relazioni di Simona Colarizzi (Razionamento e mercato nero), Gabriella Pasqualini (I bombardamenti sulle città italiane), Nicola Della Volpe (La propaganda), Andrea Curami (L’industria bellica prima dell’8 settembre), Paolo Ferrari (L’industria bellica dopo l’8 settembre).
Nella quarta sezione sono comprese le relazioni di Massimo De Leonardis (Realtà internazionale del Regno del Sud), Aldo A. Mola (Vecchio e nuovo nel governo del Sud), Giuseppe Conti (La ricostruzione delle Forze Armate), Claudio Spironelli (La politica della Commissione interalleata), Gianluca André (La cobelligeranza: aspetti diplomatici dell’attività militare). La quinta parte prevede le relazioni di Marco Cuzzi (Presupposti sociali ed organizzativi della R. S.I. dal processo alle Tavole di Verona), Mario Cervi (Le Forze Armate della RESE), ), Alfonso Bartolini (Le resistenze militari ed i loro teatri), Gerhard Schreiber (Gli internati militari in Germania), Franco Bandini (Prime attività partigiane: i partiti e la clandestinità).
La segreteria del Convegno è presso il Dipartimento di Storia della Società e delle Istituzioni, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano, via del Conservatorio n. 7, 20122 Milano. Ulteriori informazioni possono essere richieste all’Ufficio Storico della Marina Militare, via Romeo Romei n. 5, 00136, Roma.
Cassini, 6-7 dicembre 1993. Convegno storico-militare su "II I° Raggruppamento Motorizzato" organizzato dall’Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate nella Guerra di Liberazione. Con questo convegno inizia un ciclo di iniziative, alcune in corso di definizione, programmate dal Comitato organizzatore delle manifestazioni celebrative dell’impegno delle Forze Armate – Cinquantenario della Guerra di Liberazione 1943/’45 (presidente il gen. Luigi Poli). Si prevedono, tra l’altro Convegni su La rinascita delle Forze Armate e la cobelligeranza (8 settembre 1943 – 8 maggio 1945) (Bari, primo semestre 1994), su II Corpo Italiano di Liberazione (Corinaldo, giugno 1994), su La partecipazione dei militari alla Guerra di Liberazione, alla Resistenza in Italia e all’estero e all’internamento (Torino, secondo semestre 1994), su Le Divisioni Ausiliarie (Lucca, novembre 1994), su 1 Gruppi di Combattimento (Firenze, febbraio 1995) e su La Liberazione e la resa dei conti dopo cinquanta anni (Bologna, primo semestre 1995)
Venezia, maggio 1994. Seminario organizzato dall’Istituto per la storia dello Stato e della società veneziana della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, 30124 Venezia, su "Guerra e società in età moderna".
4.6. Seminario "Madri e maternità"
Università di Bologna Dipartimento di Discipline storiche via Zamboni 38
Louise A. Tilly (New School for social research, N. Y.)
Ricerca ed insegnamento di storia delle donne nelle Università americane
martedì 5 ottobre, ore 10
Ilaria Porciani (Università di Bologna)
Educazione e ruolo materno dagli inizi dell’Ottocento ad oggi
lunedì 18 ottobre, ore 15.30
Massimo Angelini (Università di Perugia, dottorato in Storia urbana e rurale)
Pratica dell’impostura e presunti efetti della fantasia materna sulle malformazioni infantili in età moderna
novembre, giorno da definire
Adelina Modesti (Monash University, Melbourne)
Elisabetta Sirani e le sue patronesse nella Bologna del Seicento
giovedì 2 dicembre, ore 15.30
Nadia Filippini (Venezia)
Il sacrificio della madre: norme, valori e modelli sessuali nella pratica del taglio cesareo (XVIII-XIX secolo)
giovedì 13 gennaio 1994, ore 15.30
Gloria Felicani (Bologna)
La rappresentazione del parto nella Bibbia ebraica
giovedì 10 febbraio, ore 15.30
Annarita Buttafuoco (Università di Arezzo)
Materno e valore sociale della maternità nel movimento politico delle donne fra ‘800 e ‘900
venerdì 25 marzo, ore 15.30
Roberta Gandolfi
(Università di Bologna, dottorato in Discipline dello spettacolo)
Legami d’arte e dì parentela nel teatro inglese del prìmo Novecento. Ellen Terry e i suoi figli: Edith e Gordon Craig
giovedì 14 aprile, ore 15.30
4.7. CONVEGNO DI STUDI "AGRICOLTURA COME MANIFATTURA". ISTRUZIONE AGRARIA, PROFESSIONALIZZAZIONE E SVILUPPO AGRICOLO NELL’OTTOCENTO
UNIVERSITA’ DI PISA – Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea
REGIONE TOSCANA – PROVINCIA DI PISA
Pisa, Palazzo dei Congressi
22-25 febbraio 1994
Cari amici e colleghi,
nell’inviarvi il programma provvisorio del Convegno "Agricoltura come manifattura Istruzione agraria, professionalizzazione e sviluppo agricolo nell’Ottocento, desidero informarvi brevemente sulla natura di questa iniziativa.
Il convegno rappresenta il momento finale di un progetto di ricerca avviato nel 199091 presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università di Pisa, dove è ormai consolidata una tradizione di studi sulla storia dell’agricoltura e dove è attivo anche un gruppo di ricerca sulla storia dell’università. Nell’Italia dell’Ottocento, questi due settori della vita economica e culturale l’agricoltura e l’istruzione (anche di livello superiore e universitario) – cercano per la prima volta dei punti di contatto, finalizzati innanzi tutto alla formazione di tecnici e operatori agricoli in grado di dare un contributo allo sviluppo economico. Con la creazione delle prime scuole teorico-pratiche dì agricoltura negli anni ’30-’40 del secolo e con l’apertura del primo istituto agrario in ambito universitario (Pisa, 1843), prende cosa corpo anche in Italia quel fenomeno, dalle dimensioni europee, di crescente interesse per la formazione professionale in agricoltura, che più tardi spingerà le classi dirigenti ad assegnare allo Stato il compito di promuovere sistemi organici di istruzione agraria.
Tra la nascita del primo istituto agrario italiano (1834) e la prima vera legge nazionale in materia di insegnamento agraria (1885) intercorre mezzo secolo. In questo lasso di tempo la complessa vicenda dell’istruzione agraria si lega inevitabilmente alla congiuntura economica e politica, ma si caratterizza anche per un continuo dibattito alla ricerca di modelli di riferimento, di proposte operative e di soluzioni valide, in generale, per la qualificazione delle tradizionali figure del settore agricolo (agenti rurali, affittuari, proprietari) ed in particolare per la creazione di figure professionali nuove (agronomi, tecnici, dirigenti d’azienda).
Frutto di un lungo lavoro preparatorio, che ha visto lo svolgimento di ben tre colloqui annuali (Pisa 1991, Cortona 1992, Castelfiorentino 1993) e di due cicli di seminari settimanali, il convegno riassumerà dunque un itinerario di ricerca partito dalle prime: esperienze private e locali di insegnamento agrario, per giungere. al momento in cui sorgono le prime scuole superiori di agricoltura, finalizzate alla formazione di profili professionali specifici e ben determinati. La comparsa sulla scena di nuove professionalità e la funzione di un sistema di istruzione media e superiore in vista dello sviluppo economico di un paese "moderno" costituiranno, in definitiva, il quadro generale dei temi affrontati nel convegno.
Prof. Mario Mirri
Programma provvisorio:
martedì 22 febbraio
ore 15 Apertura lavori
Mano Mirri
Introduzione
Carlo Poni
Innovazione agricola e sviluppo
Giuliana Biagioli
"Agricoltura come manifattura": le condizioni dello sviluppo agricolo
Marco Meriggi
Ceti dirigenti e professionalizzazione nella prima metà dell’Ottocento
mercoledì 23 febbraio
ore 9
Therèse Charmasson
L’istruzione agraria in Francia
F. Klemm
L’esperienza tedesca
E. J. T. Collins
Agricultural education and the diffusion of knowledgé in Britain in the 19th and early 20 th centuries
Helder A. Fonseca
L’istruzione agraria in Portogallo nell’Ottocento: uno sforzo statale tardivo e tirale riuscito?
ore 15
Ferdinando Abbri
Chimica e agricoltura tra Sette e Ottocento
Marco E. Guidi
L’economia rurale tra università e scuole di agricoltura: oggetti, scopi, destinatari
Rossano Pazzagli
Istruzione e nuova agricoltura in Italia: la fortuna del modello di Cosimo Ridolfi
Carlo Fumian
I congressi degli scienziati e l’istruzione agraria
Renato De Lorenzo
Sperimentazione e istruzione agraria nel Mezzogiorno preunitario
giovedì 24 febbraio
ore 9
Giorgio Bigatti
Dalla cattedra alla scuola. L’istruzione agraria in Lombardia (1802-1868)
Narciso Nada
Cultura e istruzione agraria nel Piemonte preunitario
Marco Moroni
Le scuole agrarie nelle Marche
Fabio Bettoni
Agricoltura e istruzione agraria in Umbria
Giovanna Canciullo
Agronomi e scuole di agricoltura in Sicilia
ore 15
Antonio Lazzarini
Trasformazione dell’agricoltura e istruzione agraria in Veneto
Silvio Fronzoni
L’insegnamento dell’agricoltura tra Emilia e Romagna alla metà dell’800
Romano P. Coppini, Alessandro Volpi
L’istruzione agraria all’Università di Pisa
Emilio Braga
G. Cantoni e la scuola superiore di Milano
Luigi Musella
La Scuola Superiore di Portici
venerdì 25 febbraio ore 9
Mario Moretti
La classe dirigente unitaria e l’istruzione agraria
Alberto M. Banti
Professioni tecniche e sviluppo agricolo
Tavola rotonda conclusiva (presiede Pasquale Villani)
Comitato scientifico:
F. Abbri, M. Ambrosoli, S. Anselmi, G. Barone, P. Bevilacqua, G. Biagioli, E. Bonari, L. Cafagna, Z. Ciuffoletti, R. P. Coppini, G. Coppola, L. De Rosa, Ch. Dipper, T. Fanfani, F. Giusberti, A. Grohmann, L. Iacoponi, D. Julia, M. Mirri, N. Nada, C. Pazzagli, C. Poni, P. Preto, M. A. Romani, B. Salvemini, P. Villani, S. J. Woolf, S. Zaninelli.
Segreteria Organizzativa (c/o Dip. di Storia Moderna e Contemporanea, p.zza Torricelli 3/a 56126 Pisa. Tel. 050/501012): Giuliana Biagioli, Mario Mirri, Rossano Pazzagli, Anna M. Pult.
5. RIVISTE DI STORIA CONTEMPORANEA
5.1. Riviste italiane di storia contemporanea (RISC)
Non mancano in Italia repertori bibliografici di spoglio delle riviste specializzate nel settore della storiografia contemporaneistica. Ma rispetto a questo patrimonio di esperienze collaudate, la banca dati RISC – sviluppata dalla Fondazione Ernesto Ragionieri grazie al sostegno della Regione Toscana – presenta alcune novità di rilievo.
S i tratta di una applicazione del software CDS/IS IS prodotto e sviluppato dall’UNESCO al fine di produrre un ambiente integrato per la gestione dei dati testuali e distribuito gratuitamente in tutto il mondo tramite i diversi agenti nazionali. E’ un programma elaborato per diverse configurazioni (Personal computer, Mainframe, Microvax, sistemi operativi MSDOS e UNIX). La versione per personal computer, su cui è implementato RISC, richiede all’utente i seguenti requisiti hardware e software:
* Personal computer IBM o compatibili con 640 Kb di Ram e Hard disk da 20 Mb
* Sistema operativo Ms-Dos
Si è voluta mantenere la maggiore adesione possibile agli standard biblioteconomici nazionali e internazionali, al fine di consentire la fruizione dell’archivio anche da parte di biblioteche e centri di documentazione, che lo troveranno così conforme alle regole di catalogazione interne. La struttura della base dati rispecchia perciò i criteri di descrizione bibliografica ISBD (International Standard Bibliografic Description, a cura dell’International Federation of Library Associations and Institutions), mentre l’intestazione adottata per le schede è nella scelta e nella forma indicate dalle RICA (Regole italiane di catalogazione per autori. Roma ICCU, 1979).
Tali criteri sono stati applicati al contenuto di diciotto riviste italiane di storia contemporanea, selezionate in base ad un doppio criterio: da un lato la rilevanza scientifica in ambito nazionale e internazionale, dall’altro la presenza diffusa e quindi l’accessibilità nel sistema bibliotecario italiano a tutti i livelli. La scelta innovativa è stata quella di privilegiare il trattamento informatico degli spogli in profondità piuttosto che la completezza del panorama di periodici utilizzati. Ciò ha significato, in concreto, l’inserimento di dati contenuti in rubriche finora trascurate come le schede di libri o le notizie bibliografiche, che compaiono nei periodici ma usualmente non vengono inseriti nei repertori.
La base dati RISC, inoltre, utilizza tre livelli di analisi in costante rapporto reciproco.
Il primo contiene tutte le informazioni bibliografiche relative alla storia del periodico spogliato, comprese le variazioni di testata, di periodicità e gli intervalli di sospensione intervenuti nel corso della sua esistenza.
Il secondo riguarda i saggi presenti in ogni fascicolo delle riviste esaminate, trattati secondo gli standard bibliografici correnti, ma con l’aggiunta importante di due chiavi di ricerca sistematiche: una per l’ambito geografico, cui attiene il contenuto dell’articolo, a livello, sia di continente, che di nazione e località; l’altra riguardante l’arco cronologico abbracciato, sia quando sia stato indicato esplicitamente dal titolo che quando si sia desunto con precisione dall’esame del testo. Ciò consente ovviamente la classificazione e l’accorpamento degli articoli secondo l’una o l’altra, o secondo la combinazione, di queste due chiavi.
II terzo livello, infine, che rappresenta una delle novità qualificanti del progetto, è relativo alle monografie recensite, schedate o annotate da ogni fascicolo. La creazione di questo archivio "virtuale", non presente ma collegato al contenuto delle riviste sotto spoglio, fornisce un servizio aggiuntivo e finora mancante: un repertorio, utilizzabile anche per le ricerche di tipo quantitativo, delle reazioni critiche suscitate dài libri e dai loro autori sulle riviste più autorevoli del settore.
Tecniche di ricerca
Le chiavi di ricerca possibili riguardano gli autori, i coautori e i curatori sia delle monografie che degli articoli, delle recensioni e delle schede di lettura, nella forma separata per cognome e nome. Altri accessi consentono la ricerca tramite i singoli termini del titolo, l’editore, l’arco cronologico e l’ambito geografico.
Gli operatori perla combinazione dei termini sono i classici booleani (AND, OR, NOT), cui si aggiungono operatori di troncamento ($), di adiacenza e qualificatori di campi. Per fare alcuni esempi:
– operatore AND: TOSCANA * TERRITORIO è un comando che recupera tutte le schede dove i due termini compaiono contemporaneamente
– operatore OR: FONTI + STUDI è un comando che recupera tutte le schede in cui si trova uno dei termini o tutti e due
– operatore NOT: RIVOLUZIONE ^ FRANCESE è un comando che recupera tutte le schede in cui compare il termine "rivoluzione" ma non il termine "francese". In questo caso l’ordine di inserimento delle due chiavi di ricerca condiziona il risultato, contrariamente al caso dei due precedenti operatori
– operatore di troncamento: STORI$ è un comando che recupera tutte le schede in cui compare almeno un termine che inizia con la radice "stori". Ad es. storia, storici, storicizzazione, storiografia …
– operatore di adiacenza: RIVOLUZIONE (F) FRANCESE è un comando che recupera soltanto le schede in cui i termini "rivoluzione" e "francese" compaiono all’interno dello stesso campo
– qualificatori di campo: per limitare la ricerca dei termini a campi specifici si può indicare al programma il campo o i campi su cui si vuole circoscrivere l’interrogazione. Diamo i numeri identificativi dei principali campi ed esempi di ricerca.
Titolo: 200
Autori della monografia o dell’articolo: 301
Autori delle recensioni: 311
Editore: 400
Ambito geografico: 911
Ambito cronologico: 912
Es.
Roma/(200) per ricercare la parola ROMA solo nel titolo
Senato della Repubblica/(400) , ricerca nel campo editore
Firenze/(911) , ricerca nell’ambito geografico
XVI/(912) , ricerca nella cronologia
La struttura dei dati consente di individuare i singoli elementi della descrizione, quali il titolo proprio, il complemento del titolo, il numero e il titolo del volume. Tale flessibilità ed identificabilità univoca dei dati facilita le operazioni per lo scambio dei dati stessi, non solo su altri archivi CDS/ISIS, ma anche su programmi in grado di gestire il formato di esportazione ISO 2709, che CDS/ISIS produce automaticamente secondo gli standard internazionali.
Tipologia degli utenti
II pubblico al quale RISC si rivolge è formato essenzialmente da due categorie di soggetti.
Gli utenti privati dotati di personal computer, interessati ai servizi bibliografici forniti e non necessariamente introdotti all’uso di CDS/ISIS: il dischetto distribuito, infatti, contiene anche una versione in formato testo della banca dati, utilizzabile con altri programmi.
Le biblioteche che intendano rendere utilizzabile per un’utenza più ampia il patrimonio di periodici da esse conservato, attraverso ricerche bibliografiche condotte al computer e l’uso di semplici parole chiave.
La Fondazione Ernesto Ragionieri (via Gramsci 282, 50019 Sesto Fiorentino, tel. 055/ 4490354, fax 055/4490354) è a disposizione per ogni eventuale chiarimento circa le modalità di distribuzione dei dischetti e dei cataloghi cartacei delle annate 1989-1990, che sono già disponibili. E’ prevista una forma di abbonamento annuale per i dischetti e i cataloghi cartacei degli anni successivi.
5.2. Il Cavallo e la Torre
E’ nata una rivista di Storia Contemporanea, Il cavallo e la torre, curata da alcuni studenti del Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università di Pisa.
I promotori intendono far in modo che l’iniziativa si sviluppi in due direzioni. Una rivolta verso l’interno, che ha come fine quello di perfezionare la formazione di quanti lavorano alla rivista attraverso esperienze di ricerca ed occasioni di confronto e scambio delle conoscenze individuali. L’altra, orientata piuttosto verso l’esterno, consiste nel dar vita ad uno strumento di informazione e divulgazione dei risultati acquisiti, di stimolo alla riflessione ma soprattutto finalizzata alla realizzazione di un mezzo attraverso il quale rendere palesi le esigenze di comprensione proprie delle nuove generazioni di studiosi e cittadini.
La premessa è una concezione della storia – e nella specificità della rivista, la storia contemporanea – come opera di ricostruzione e di interpretazione, strumento di conoscenza essenziale alla comprensione della realtà.
Gli argomenti che verranno fatti oggetto d’indagine nei numeri della rivista verranno selezionati in base a due ordini di interessi.
Il primo risiede nella necessità, non più eludibile, di intensificare l’impegno della ricerca storica nei confronti dell’Italia repubblicana, applicandosi nell’individuazione di criteri interpretativi fondati sul piano storico-scientifico, non condizionati dagli interessi particolari della competizione politica, bensì prodotto di una storiografia che è in primo luogo volontà di consapevolezza.
Il secondo interesse, di carattere più generale, si rivolge a temi rilevanti della storia contemporanea, in un’ottica non più solamente italiana e tuttavia nel tentativo, laddove è concesso, di istituire raffronti utili all’analisi della storia d’Italia.
Coerentemente con le prospettive fin qui descritte il numero 0 della rivista (giugno-luglio 1993) ha esordito con un’intervista a Vittorio Foa, personaggio degno di considerazione per le qualità dell’uomo ed in quanto protagonista attivo di un’ipotetica "prima Repubblica". Sono stati inoltre presi in considerazione i temi del rapporto Stato-impresa, con un articolo sulle origini dell’I.R.I., e delle riforme istituzionali, con due articoli, uno inerente le proposte di riforma del Senato del Regno d’Italia (1848-1926) e l’altro avente ad oggetto l’adozione del sistema proporzionale perle elezioni dell’Assemblea Costituente (1944-1946). Per ottemperare ad una funzione di informazione all’interno dell’Ateneo pisano è stata inoltre avviata un’indagine sul sistema delle biblioteche di Pisa, che avrà seguito nel numero 1 della rivista. Ancora in sommario del numero 0, un articolo di argomento letterario su Emily Dickinson e recensioni di testi e films.
Gli argomenti prospettati per il numero 1 sono: un tentativo di raffronto con l’esperienza giapponese sul tema del rapporto Stato-impresa; un esame generale del concetto di "revisionismo" e delle sue diverse accezioni. Inoltre, ai fini di tracciare in modo compiuto le linee di sviluppo perun’analisi storica dell’Italia repubblicana, si tenterà una valutazione globale delle principali opere a carattere generale pubblicate sull’argomento dalla storiografia più e meno recente. Infine, per la letteratura, un articolo su Virginia Woolf e recensioni di libri.
La direzione de II cavallo e la torre amministrazione e redazione:
via C. Abba, 6 – 56123 Pisa
5.3. Spagna contemporanea
Spagna contemporanea è una rivista semestrale sorta per iniziativa degli storici ispanisti italiani e dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino. Del comitato di redazione, oltre ai direttori Alfonso Botti e Claudio Venza, fanno parte Luciano Casali, Luis De Llera, Marco Mugnaini, Marco Novarino e Donatella Pini Moro. Conta su una fitta schiera di collaboratori ed è edita dalle Edizioni dell’Orso di Alessandria.
Ha iniziato le pubblicazioni nel gennaio 1992 ed è giunta ora al quarto numero.
I fascicoli finora usciti superano tutti le duecento pagine, pubblica studi e contributi in italiano e nelle lingue dello stato spagnolo (castigliano, catalano, basco e gagliego)
La rivista è strutturata per sezioni. Si apre con gli Studi e ricerche, seguono Rassegne e note e Fonti e fondi. Circa la metà delle pagine di ogni numero è dedicata alle Recensioni, alle Schede e alle Segnalazioni bibliografiche che riferiscono, per periodo e argomento, dello spoglio di oltre un centinaio di riviste storiografiche, letterarie e di cultura, italiane, spagnole
e internazionali. Ogni numero si chiude con un Notiziario che dà dei convegni e di tutte quelle iniziative culturali che rivestono un qualche interesse per lo studio della storia spagnola del XIX e XX secolo.
Nata col proposito di dare sede e continuità di iniziativa al lavoro degli storici che in Italia si occupano delle vicende spagnole degli ultimi due secoli, la rivista è andata strada facendo incontrando il consenso dei colleghi spagnoli, di alcuni settori dell’ispanismo letterario e culturale italiano e, più in generale, degli storici contemporaneistici. Lo hanno confermato anche le adesioni e la qualità degli interventi all’incontro-seminario promosso dalla rivista e tenutosi ad Urbino il 12 e 13 ottobre scorso sui temi del comparatismo storiografico in ambito contemporaneistico.
La sede della redazione è presso l’Istituto di studi storici "Gaetano Salvemini",
via Vanchiglia 3, 10124 Torino,
tel. e telefax 011/835223-8124456.
L’abbonamento per l’Italia costa £ 45.000. Il pagamento può essere effettuato tramite versamento sul ccp 10096154 intestato alle "Edizioni dell’Orso sas", via Piacenza 66, 15100 Alessandria.
(Alfonso Botti)
5.4. "Memoria e ricerca": una rivista per la storia comparata delle identità territoriali
Ha preso avvio una nuova rivista che si occupa di storia contemporanea. L’ennesima pubblicazione, si dirà, in un mercato editoriale del settore che appare anche troppo inflazionato. Tutto vero. Eppure, sussiste qualche buon motivo per partire.
In primo luogo, la rivista, con cadenza semestrale, è l’espressione della neonata associazione culturale "Memoria e ricerca", costituita a Forlì. Muovendo da una condivisa volontà di riaffermare la funzione civile della storiografia, il gruppo di lavoro che sorregge l’iniziativa vede il concorso di giovani studiosi di formazione accademica ma anche di operatori nell’ambito dei "luoghi" della ricerca (archivi e biblioteche) e della didattica. L’obiettivo originario che ci si è posti è quello di offrire un permanente "osservatorio romagnolo" su fonti, problemi ed esiti della indagine storica in relazione ad una determinata area territoriale. Il primo fascicolo della rivista è in distribuzione dal mese di ottobre, mentre il secondo sarà chiuso in redazione nel dicembre prossimo.
La rivista però si è data una più ambiziosa prospettiva di lavoro. Essa è apertamente ventilata fin dalla discussione ospitata nel primo fascicolo (Una storia senza confini? Regioni, comunità e spazio nell’Italia contemporanea, con interventi di Alberto M. Banti, Paolo Macry e Simonetta Soldani), deve si rilancia un tema quale quello della dimensione spaziale della ricerca storica che si vorrebbe contribuire ad affermare maggiormente nell"’agenda di lavoro" degli studiosi. Le recenti vicende continentali ed italiane, con l’esplosione di dirompenti movimenti autonomistici, regionali o etnici, che corrodono le identità nazionali tradizionali, rinviano alla ricerca storica molteplici questioni e problemi aperti. La storia degli "spazi" (geografici, sociali, economici, politici, culturali, ecc.) e l’approccio comparatistico, al contrario, non hanno ancora incontrato una grande fortuna nella storiografia italiana. La direzione della rivista intende mettere in cantiere appositi fascicoli monografici, coi quali, a partire da una particolare attenzione per le aree centro-settentrionali italiane e attraverso il privilegio accordato alla storia comparata (sul piano nazionale in primo luogo ma anche con riguardo alle più significative aree mediterranee ed europee), concorrere a rileggere e a reinterpretare (forse) alcuni dei temi più significativi nelle ricerche degli storici che guardano ai processi di civilizzazione e di modernizzazione tra XIX e XX secolo.
Il 23 ottobre, a Forlì, si è svolto un primo, informale incontro tra gli «amici di "Memoria e Ricerca"». Erano presenti: Francesca Anania, Antonio Canovi, Stefano Cavazza, Donatella Cherubini, Fulvio Conti, Patrizia Dogliani, Mirco Dondi, Marco Fincardi, Andrea Giuntini, Manuela Martini, Serge Noiret, Simone Neri Serneri, Fiorenza Tarozzi, Carla Tonini e quindi, per la direzione della rivista, Roberto Balzani e Maurizio Ridolfi. Hanno giustificato la loro assenza ma motivato il loro interesse per una fattiva collaborazione: Patrizia Audenino, Maria Pia Bigaran, Fulvio Cammarano, Paola Corti, Pier Paolo D’Attorre, Emma Mana, Dino Mengozzi, Marco Palla, Stefano Pivato, Alberto Preti, Carlotta Sorba e Angelo Ventrone. Si è discusso degli orientamenti programmatici e della "carta d’identità" della rivista: la storia comparata, attraverso il prioritario punto di vista degli spazi e delle peculiarità territoriali. II felice concorso di competenze e forze nuove rispetto al nucleo originario dei promotori della rivista, ha permesso di prospettare la formalizzazione di un comitato-di-consulenti a partire già dal primo numero dell’anno 1994. La programmazione dei fascicoli è stata definita nel modo seguente:
– n.3 (giugno 1994): I collegi elettorali nell’Italia centrale e padana, a cura di Fulvio Conti e Serge Noiret.
– n.4 (dicembre 1994); Le reti (le comunicazioni, i servizi e le infrastrutture), a cura di Roberto Balzani e Andrea Giuntini.
25 ottobre 1993 (Maurizio Ridolfi)
6. ABBIAMO RICEVUTO
Cara Redazione,
ho letto sul n° 10 (giugno 1993) del Bollettino della SISSCO la lettera di Michele Sarfatti che denuncia i lunghi tempi di attesa necessari per ottenere, da parte del Ministero dell’Interno, l’autorizzazione alla consultazione degli atti riservati dell’ultimo cinquantennio.
Vorrei fornire alcune informazioni al proposito per offrire ai ricercatori degli strumenti utili a tutelare i propri diritti.
La legge 7 agosto 1990, n° 241 "Nuove norme sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso ai documenti amministrativi" ha introdotto alcune importanti garanzie per i cittadini, proprio per evitare che le "pratiche" vengano inghiottite nelle tenebre della pubblica amministrazione.
L’art. 2 impone infatti alle amministrazioni di definire il termine massimo entro cui debbono concludersi i procedimenti di propria competenza (quando non stabilito altrimenti da legge o da regolamento, il termine è fissato in 30 giorni). Il Ministero dell’Interno, con decreto ministeriale 2 febbraio 1993, n° 284 "regolamento di attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n° 241, riguardanti i termini di completamento ed i responsabili dei procedimenti imputati alla competenza degli organi dell’amministrazione centrale e periferica dell’interno", pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n° 185 del 9 agosto 1993, ha stabilito i tempi in cui devono concludersi i procedimenti di propria competenza. Per quanto riguarda I"’Autorizzazione alla consultazione di documentazione riservata", il termine massimo è fissato in 60 giorni.
Qualora dunque si verifichi un’attesa di più di un anno per tale autorizzazione, come lamentato da Sarfatti, si è senz’altro nelle condizioni di denunciare il Ministero per inadempienza.
Si tenga presente, fra l’altro, che la legge 86/1990, di modifica dell’art. 328 del codice penale, stabilisce che il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio "che entro 30 giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del suo ritardo" sia punibile con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a due milioni.
Desidero inoltre ricordare che la legge 241/1990 stabilisce che le pubbliche amministrazioni debbano dare notizia dell’avvio di un procedimento all’interessato, mediante comunicazione personale. "Nella comunicazione personale debbono essere indicati:
a) l’amministrazione competente;
b) l’oggetto del procedimento promosso;
c) l’ufficio o la persona responsabile del procedimento;
d) l’ufficio in cui si può prendere visione degli atti." (art. 8)
In sostanza la legge 241/1990 vuole offrire ai cittadini gli strumenti per seguire le "pratiche" nel loro iter amministrativo. Stabilisce inoltre, infatti, che per ogni procedimento amministrativo deve essere chiaramente individuato un responsabile (artt. 4-6) e che gli interessati e "i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento (anche la SISSCO?), hanno facoltà di intervenire nel procedimento" (art. 9). Questa "facoltà di intervento si traduce fra l’altro nella possibilità di prendere visioni degli atti del procedimento (fatti salvi i limiti all’accesso ai documenti amministrativi posti dall’art. 24 della stessa legge) o "di presentare memorie scritte e documenti, che l’amministrazione ha l’obbligo di valutare ove siano pertinenti all’oggetto del procedimento. " (art. 10). Spero che queste informazioni vi possano essere di qualche utilità.
Un cordiale saluto
Giulia Barrera (Roma)