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Biagini 2003

La Russia tra Europa e Asia: relazioni internazionali e nuove prospettive

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Coordinatore

   

ANTONELLO FOLCO BIAGINI

   

Titolo della Ricerca

   

LA RUSSIA TRA EUROPA E ASIA: RELAZIONI INTERNAZIONALI E NUOVE PROSPETTIVE

   

Finanziamento assegnato

   

90000 Euro

   

Rd+Ra

   

54500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   

   

Durata

   

24 mesi

   

 Obiettivo della Ricerca

L’intenzione della ricerca è di porre al centro dello studio il concetto di Russia – dal XIX secolo ad oggi – come storia di un modello specifico, impregnato di Europa ma anche di Asia, con relazioni che possono essere rivisitate e con tematiche di prospettiva nuova.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

L’analisi della politica estera russa tra XIX e XX secolo è stato uno dei principali obiettivi della storiografia contemporanea. Spesso il dibattito che questa analisi ha generato è sconfinato nella politica e nella propaganda, soprattutto se ad essere studiati erano i rapporti tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti o, comunque, il contrasto tra blocco orientale e blocco occidentale. Meno studiati sono stati, invece, i differenti atteggiamenti di Mosca verso l’Asia e verso i Balcani sia in età zarista che in età sovietica e post-sovietica.
L’evolvere della situazione internazionale in questo secolo e le ripercussioni del crollo finale dei regimi comunisti tanto in Europa centro-orientale che nei Balcani e l’implosione della stessa Unione Sovietica devono tuttavia ancora essere compresi nei loro effetti di lunga
durata. In realtà ancora non sono stati compiuti i necessari sforzi per analizzare quale sarà la posizione della Russia – anche rispetto al suo passato – in un ordine mondiale che attualmente vede l’esistenza di una sola grande potenza (gli Stati Uniti d’America). La comprensione di questo ruolo passa necessariamente attraverso un attento studio delle
scelte di politica estera russa e degli equilibri di forza in Asia e nei Balcani nell’ultimo secolo e una comprensione di elementi “espansionistici” tipici della storia russa e che affondano le
proprie ragioni nell’affermazione di Mosca come capitale di un’impero a cavallo, appunto,
tra Europa e Asia.
La storia dei rapporti tra la Santa Sede e la Russia – studiata solitamente soprattutto dal punto di vista polacco o dell’organizzazione della gerarchia cattolica all’interno dell’impero zarista -, i mutamenti e le analogie tra la politica estera russa e quella sovietica dopo la
rivoluzione bolscevica, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda e, infine, il difficile passaggio dal socialismo e dall’economia pianificata ad un’economia di mercato e alla ricerca di una nuova identità russa al livello internazionale, saranno i momenti cardine intorno ai quali articolare l’evoluzione della scelte internazionali della Russia.

Criteri di verificabilità

1) Interdisciplinarietà

2) Attualità del progetto

3) 

4) 

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi di ROMA “La Sapienza”

     Responsabile Antonello Folco BIAGINI

     Rd+Ra      12000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   30800 Euro

 

     Compito

     

La ricerca si propone dunque di studiare il ruolo che la Turchia potrebbe assumere nei confronti delle Repubbliche asiatiche dell’ex Unione Sovietica dove, dopo secoli di soggezione alla Russia degli zar e a quella dei soviet, è tornata ad affermarsi con grande forza l’identità nazionale delle Repubbliche turcofone del Caucaso e dell’Asia Centrale, due aree di grande rilevanza strategica politica ed economica per l’approvvigionamento di importanti materie prime come quelle energetiche per i Paesi industrializzati. Il controllo dell’area attraverso sistemi politici più moderni – e questo è un elemento raramente sottolineato – risulta importante in attesa di una “ricostituzione” del ruolo della Russia: un processo già avviato secondo modalità occidentali (economia di mercato, democrazia parlamentare, ecc.) ma dall’esito ancora incerto.

2]  Unità di       Libera Università degli Studi “S. Pio V” ROMA

     Responsabile Antonella ERCOLANI

     Rd+Ra      15600 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   24900 Euro

 

     Compito

     

il presente progetto di ricerca intende focalizzare la propria attenzione su tre tematiche fondamentali inerenti al rapporto tra Santa Sede ed Unione Sovietica:

a) l’evoluzione dello scontro durante il periodo degli anni ’30 (attraverso le carte degli archivi vaticani e russi – RGANI);

b) il ruolo del vaticano nella nascita e nell’evoluzione del movimento di Solidarnosc in Polonia (archivi russi – APRF, archivi del movimento sindacale europeo – Amsterdam, archivi del movimento sindacale americano – Chicago, Archivi Polacchi – Varsavia);

c) gli sviluppi e le prospettive attuali nelle relazioni tra ortodossia e cattolicesimo.

Per realizzare tali fini la ricerca si svilupperà secondo le seguenti fasi:

1) suddivisione delle ricerche archivistiche tra i componenti dell’unità;
2) missioni in Italia e all’estero per la raccolta dei documenti d’archivio e del materiale bibliografico;
3) classificazione del materiale raccolto e pianificazione di eventuali integrazioni;
4) stesura dei testi;
5) convegno internazionale per la divulgazione dei risultati.

3]  Unità di       Università degli Studi di GENOVA

     Responsabile Roberto SINIGAGLIA

     Rd+Ra      18000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   21700 Euro

 

     Compito

     

E’ necessario analizzare con attenzione le interconnessioni tra etnie, religioni e culture nell’area della Russia europea e asiatica e nelle repubbliche asiatiche dell’ex URSS. In Russia si è sempre sostenuto e si continua a sostenere che le religioni tradizionali sarebbero quattro: cristianesimo ortodosso, giudaismo, islam e budddismo. In verità la situazione è più complessa perché è ancora presente un forte sostrato “pagano” che presso le minoranze etniche presenti dal Volga alla Siberia e anche nel Caucaso è ancora prevalente nelle sue manifestazioni animistiche e sciamaniche.
Queste le specificità dell’euroasiatismo: la formazione di un forte stato centralizzato non ha portato all’assorbimento delle minoranze etniche da parte dei russi. Le etnie minoritarie sono spesso prevalenti con le loro specifiche tradizioni in larghe fasce della federazione russa relativamente poco abitate.

4]  Unità di       Università degli Studi di NAPOLI “L’Orientale”

     Responsabile Sergio BERTOLISSI

     Rd+Ra      3400 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   5300 Euro

 

     Compito

     

La ricerca si propone,ed in questo risiede la sua originalità, la definizione dei caratteri di relazione tra il forte potere centrale e l’amministrazione di territori e di popoli con delle strutture politiche autonome. L’Impero multinazionale russo si profila come un insieme di aggregazioni successive, di territori e di popoli, andando a costituire un particolare tipo di istituzione politico-sociale i cui termini (popoli partecipanti, strutture politiche ed influenze reciproche) sono oggetto della ricerca.
Si prevede nel primo anno la predisposizione delle basi bibliografiche della ricerca nei primi due settori di investigazione, la Siberia ed il Caucaso, attraverso ricerche on-line e sul campo con l’individuazione dei popoli conquistati, le loro caratteristiche etniche e sociali ed i modi di organizzazione amministrativa che furono per essi stabiliti. Nel secondo anno saranno esaminate le diverse tipologie di amministrazione dei popoli conquistati ad Est e a Sud messe in atto dal potere politico centrale. Nel terzo anno verranno analizzati e studiati i profili diversi dei principali popoli dell’Asia Centrale e del Caucaso tra XVIII e XIX secolo.

5]  Unità di       Università degli Studi della TUSCIA

     Responsabile Gaetano PLATANIA

     Rd+Ra      1500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   2800 Euro

 

     Compito

     

Il lavoro dei ricercatori spazierà soprattutto su quell’area geo-politica tornata all’indipendenza e all’unità nazionale dopo il crollo di secolari dinastie (quella dei Romanov in Russia, degli Hohenzollern in Germania, degli Asburgo in austria-Ungheria e in Turchia), e dalla dissoluzione dei loro imperi sorsero nuovi stati nazionali mentre altri, come la Polonia, i Paesi Baltici, la Finlandia riacquistarono l’indipendenza.
Il gruppo di ricerca intende pertanto affrontare il tema attraverso lo spoglio, lo studio, l’analisi di tutta quella documentazione oggi accessibile soprattutto presso l’Archivio Segreto Vaticano, quella documentazione che recentemente è stata per la prima volta messa a disposizione dall’autorità vaticana.
Particolare attenzione, quindi, alle carte del pontificato di papa Benedetto XV, alla nunziatura di monsignor Achille Ratti, visitatore Apostolico, in Polonia e in Lituania, ai rapporti tra Santa Sede e Russia bolscevica.

6]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA

     Responsabile Francesco BENVENUTI

     Rd+Ra      4000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   4500 Euro

 

     Compito

     

La ricerca intende appurare con quali mezzi e in quali ambiti la FR si sia proposta di compensare la sua attuale, scarsa capacità di proiettare il proprio potenziale di potenza politica e militare fuori dei suoi confini, dato il suo modesto potenziale economico. L’ipotesi è che la Federazione abbia cercato di compensare la sua debolezza strutturale (rispetto al periodo sovietico)sopratutto grazie al dispiegamento di una vasta e intensa attività diplomatica. Ciò sembra abbia avuto luogo sopratutto dopo le delusioni degli anni 1995-1999 in ambito balcanico, dove il ruolo russo è stato decisamente marginalizzato da quello degli US e della NATO. Inoltre, la Federazione potrebbe aver cercato di rafforzare i propri legami con altri Stati, grandi ma dalla rispettabilità internazionale contestata, come l’Iran e la Cina (oltre all’India) sopratutto grazie al suo secondo più importante articolo di esportazione dopo il petrolio greggio: le armi.
Infine, la ricerca intende fondare documentariamente la domanda, se l’ansia della federazione russa di giuocare un ruolo veramente planetario e paritetico con altre grandi potenze non l’abbiano portata, in passato, a sottovalutare i suoi rapporti politici (più che economici) con la EU. Qui, forse, emerge anche il problema che la Russia attuale non è finora riuscita a definirsi pienamente sul piano storico e culturale nei confronti dell’Europa.