Area 14 – Scienze politiche e sociali
Coordinatore |
| ENNIO DI NOLFO |
Titolo della Ricerca |
| DALLE SPERANZE DI HELSINKI ALLE INCOGNITE DEL NUOVO ORDINE INTERNAZIONALE (1975-1991) |
Finanziamento assegnato |
| 300000 Euro |
Rd+Ra |
| 350000 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Durata |
| 24 mesi |
Obiettivo della Ricerca |
Due sono le questioni più dibattute, e quanto mai aperte, quando si affronta il tema della fine della guerra fredda: se la sconfitta dell’Unione Sovietica sia da considerarsi, e in che misura, una vittoria degli Stati Uniti e se la guerra fredda sia stata semplicemente uno scontro tra il comunismo e il liberalismo oppure solo un episodio del confronto ancora in atto tra totalitarismo e democrazia. L’esistenza di una molteplicità di attori internazionali presuppone peraltro che la sconfitta dell’Unione Sovietica non debba ricondursi soltanto all’intersezione tra quelle che le analisi politologiche considerano ne siano le due sole matrici, cioè la sfida militare e tecnologica lanciata da Reagan e il collasso economico del sistema sovietico. Il crollo dell’Unione Sovietica – suggeriscono le indagini storiografiche finora condotte – è maturato per la concorrenza di altri molteplici fattori. D’altra parte sembrerebbe che proprio in questi anni affondino le radici delle minacce e dei pericoli che oggi gravano sulla comunità internazionale, e ciò lascia intuire che il primato assegnato dagli Stati Uniti al confronto con l’Unione Sovietica abbia provocato squilibri (per esempio nei rapporti euro-atlantici) e premesse di destabilizzazione (specialmente in Asia centrale e in Medio Oriente) che ugualmente possono essere compresi e valutati solo ricostruendo il quadro complessivo delle relazioni internazionali. |
Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo |
L’obiettivo di fondo della ricerca è quello di scandagliare il mutamento del sistema internazionale dalla fase dominata (ma non esaurita) dall’apparente ordine bipolare verso l’apparente Nuovo Ordine Internazionale. Capire le due facce della medaglia: l’andamento autonomo e i punti di intersezione con l’evolvere del sistema internazionale è il fulcro delle fasi analitiche, in vista della percezione dell’ambiguità che la fine della “guerra fredda” lasciò come legato ereditario agli attori, grandi e piccoli, del successivo (nuovo) ordine internazionale non è un compito agevole. In questa sede l’interesse dominante riguarda l’evolvere del sistema internazionale,nei diversi momenti di passaggio che portarono dalle speranze suscitate dagli accordi di Helsinki a un apparente riaccendersi della guerra fredda, all’affiorare delle diverse caratteristiche interne ai sistemi contrapposti, all’evolvere dei processi decisionali strategici, sino al dispiegarsi della fase finale della crisi sovietica, agli eventi del 1989 in Europa e alle loro ripercussioni fuori dell’Europa, con l’emergere, durante la crisi mediorientale del 1990-91 e la “guerra del golfo” del primato americano ma, al tempo stesso,con l’affiorare delle ambiguità che caratterizzavano tale condizione di “esitante” monopolio del potere mondiale. L’approccio storico, che ispira tutta la ricerca deve guardare in profondità taluni aspetti particolari. Deve poi affrontare queste tematiche con la coscienza dei limiti imposti sia dalla natura delle fonti, sia dal fatto che esse non sono sempre le fonti caratteristiche di storia politica, anche se internazionale. |
Criteri di verificabilità |
1) In primo luogo dovranno essere valutate la qualità e l’originalità delle fonti reperite in riferimento agli obiettivi del progeto e al contributo che esse possono dare alla comunità scientifica. |
2) In secondo luogo dovranno essere prese in considerazione le fasi intermedie della ricerca: i seminari, le conferenze, i workshop, le missioni, i convegni organizzati. |
3) Dovrà essere verificata anche la corrispondenza del lavoro compiuto dalle singole unità e dal gruppo nel nuo insieme in relazione al progresso delle conoscenze esistenti in amvito internazionale e in relazione al tema oggetto delle ricerca. |
4) Infine il criterio di verificabilità principale dovrà riguardare i convegni nazionali einternazionali conclusivi che verranno organizzati; il numero delle pubblicazioni prodotte, l’allestimento di siti web ai quali sia affidata la diffusione dei risultati della ricerca; la creazione di Cd-rom contenenti materiali di documentazione o saggi intehgrativi rispetto a ciò che è stato pubblicato. |
Unità di Ricerca
1] Unità di Università degli Studi di FIRENZE |
Responsabile Ennio DI NOLFO |
Rd+Ra 135500 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 107000 Euro |
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Compito |
Nell’ambito del progetto generale, l’Unità di Firenze intende concentrare la sua attenzione su una serie di temi necessariamente coordinati con il progetto generale e, di conseguenza, tali da seguire filoni di ricerca in parte differenziati. Infatti la localizzazione presso la sede di Firenze non impedisce che singoli ricercatori interagiscano con ciò che viene studiato presso altre unità operative che collaborano al progetto generale. |
2] Unità di Università degli Studi ROMA TRE |
Responsabile Leopoldo NUTI |
Rd+Ra 20000 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 45000 Euro |
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Compito |
Il progetto di ricerca mira ad analizzare uno dei temi centrali del dibattito storiografico relativo alla fase finale della guerra fredda e alla sua conclusione, vale a dire la querelle relativa allo schieramento in Europa dei missili Pershing II e Cruise dal 1979 al 1983. |
3] Unità di Università degli Studi di URBINO “Carlo BO” |
Responsabile Massimiliano GUDERZO |
Rd+Ra 62300 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 40000 Euro |
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Compito |
I. Compiti dell’Unità. L’Unità svolge quattro compiti principali: a) sviluppo di un progetto autonomo di ricerca, centrato sull’intersezione delle tematiche storico-internazionalistiche tipiche della grande distensione con gli aspetti peculiari del quadro geopolitico latinoamericano nel periodo 1975-91; b) progettazione e realizzazione di una banca-dati a disposizione di tutte le Unità di ricerca, tramite l’acquisizione di materiale documentario di eccezionale rilevanza scientifica su microfiche, microfilm, o disponibile per via informatica e telematica con il sistema username-password; c) circolazione all’interno del programma nazionale del materiale raccolto nella banca-dati; d) organizzazione e promozione dell’immagine esterna del progetto per mezzo dell’allestimento di un sito Internet adeguato all’ampio respiro del programma. |
4] Unità di Università degli Studi di MILANO |
Responsabile Maria Paola OLLA BRUNDU |
Rd+Ra 80100 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 80000 Euro |
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Compito |
L’unità, attraverso l’esame di una serie di casi studio, affronterà, nel quadro del confronto bipolare e delle nuove minacce rappresentate dall’integralismo islamico e dal terrorismo, il nodo critico del rapporto tra le dottrine statunitensi della diffusione della democrazia e della difesa dei diritti umani e la realtà della politica attuata dalle amministrazioni Carter e Reagan nei confronti dei regimi autoritari. |
5] Unità di Università degli Studi di PERUGIA |
Responsabile Fulvio D’AMOJA |
Rd+Ra 24100 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 11000 Euro |
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Compito |
I. L’Unità Locale di Perugia contribuirà allo sforzo di ricerca collettivo privilegiando due aree e due fili conduttori: |
6] Unità di Università degli Studi di PAVIA |
Responsabile Marco MUGNAINI |
Rd+Ra 5800 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 4200 Euro |
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Compito |
Nel quadro del progetto nazionale, questa Unità si propone di approfondire lo studio di un tema specifico: il ruolo della religione nella transizione dalle relazioni internazionali del periodo bipolare a quelle del nuovo ordine internazionale. In questo contesto, particolare attenzione verrà dedicata alla politica della Santa Sede. La posizione internazionale del Vaticano si era infatti intrecciata con le dinamiche della guerra fredda; queste dinamiche si esano poi evolute nel periodo della coesistenza competitiva. A questa situazione corrispose una azione della Santa Sede che si manifestò con iniziative particolari tramite la diplomazia di Paolo VI. Il culmine di quella fase storica fu rappresentato dalla partecipazione della Santa Sede al processo della CSCE. Partendo dal quadro appena delineato, questa Unità si propone di analizzare le novità che emersero durante e dopo la Conferenza di Helsinki (dove tra l’altro vennero sottoscritti i principi di libertà religiosa) per giungere poi sino alla svolta 1989-1991. In questo contesto, si approfondirà lo studio della politica della Santa Sede in quello stesso arco cronologico, esaminando anche le continuità e i cambiamenti tra il pontificato di Paolo VI e quello di Karol Wojtyla (il cui avvio ha quasi coinciso con l’inizio della seconda guerra fredda, ed è poi proseguito anche dopo la svolta 1989-1991). Nel quadro del dibattito tra crisi della distensione e esiti della guerra fredda verrà inquadrato lo studio di aspetti rilevanti dell’iniziativa vaticana: dalla Ostpolitik alla Ostmission, al significato della “geopolitica dei viaggi pontifici”. Questi temi verranno studiati anche per i loro rapporti con le politiche di altri protagonisti delle relazioni internazionali dell’epoca, o nel contesto di precise problematiche di area: dall’attenzione vaticana verso l’integrazione europea alla questione dei diritti umani, al rinnovato interesse diplomatico verso il conflitto in Terra Santa. Verrà inoltre esaminato il significato di altri fatti specifici, in particolare: dall’emergere della questione polacca dal 1979 allo stabilimento di pieni rapporti diplomatici Vaticano-Stati Uniti nel 1984, dalla diffusione dei fondamentalismi politico-religiosi dopo il 1978-1979 alle nuove elaborazioni della Santa Sede sul rapporto guerra-pace dopo il 1989. Il primo obiettivo è quello di ricostruire con maggiore spessore storico il ruolo della politica internazionale della Santa Sede nel contesto storico esaminato. Ma si cercherà anche di individuare possibili elementi di novità dal punto di vista dei criteri interpretativi generali sulla guerra fredda e la distensione, in particolare sulle dinamiche nei rapporti fra religione e relazioni internazionali che si sono manifestate nella crisi del sistema bipolare e nella transizione al nuovo ordine internazionale: un arco temporale che alcuni autori hanno voluto sintetizzare con la formula “la revanche de Dieu”. Dal punto di vista operativo, si procederà: nell’approfondimento e completamento dello studio bibliografico, e nella individuazione di nuove possibili fonti e documenti su questi temi (in particolare nuova documentazione declassificata di parte americana, ma con possibilità di scandagliare anche altre fonti; in alcune missioni di ricerca, tese anche a individuare possibili testimonianze; nella estensione e miglioramento della collaborazione scientifica con altri studiosi maturata in precedenti ricerche; alla partecipazione a convegni di studio, e alla organizzazione di incontri anche a carattere seminariale. Inoltre, si prevede di confrontare questi studi con quelli delle altre Unità. Infine, si procederà alla pubblicazione dei risultati più significativi conseguiti nella ricerca, in accordo con il responsabile nazionale del progetto. |
7] Unità di Università degli Studi di LECCE |
Responsabile Antonio DONNO |
Rd+Ra 20400 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 11000 Euro |
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Compito |
L’unità di ricerca di Lecce si è proposta di analizzare la fase storica riguardante la politica mediorientale degli Stati Uniti nella cosiddetta “era Gorbaciov”. Il dato geo-strategico di fondo che sarà al centro dell’analisi è la fine di quello che si potrebbe definire il “bipolarismo mediorientale” dei decenni del secondo dopoguerra. Il crollo dell’Unione Sovietica, infatti,ha prodotto un vuoto di potere nel Medio Oriente che nello stesso tempo ha messo in crisi i paesi arabi già “clienti” di Mosca ma li ha affrancati da un controllo che, affiancato a quello americano in altre situazioni della regione, aveva “garantito”, al di là delle crisi regionali che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra, una precaria stabilità dell’area. |
8] Unità di Università degli Studi di PADOVA |
Responsabile Danilo ARDIA |
Rd+Ra 1800 Euro (dichiarata all’atto della domanda) |
Finanziamento 1800 Euro |
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Compito |
Il periodo che una larga parte della letteratura scientifica ha chiamato “il periodo della tripolarità” è particolarmente significativo per lo studio delle vicende (e la fine) della guerra fredda in Asia. Se è vero che gli elementi essenziali della guerra fredda fra Mosca e Washington, i due poli del sistema internazionale, e l’equilibrio strategico fra le due superpotenze e i loro alleati continuano a sussistere, è anche vero che apparve in quel periodo un nuovo fattore di complicazione delle relazioni bipolari, ora apertamente riconosciuto, la Cina, che costitui un cambiamento significativo con ben individuabili ripercussioni non solo sullo scacchiere globale, ma anche in Asia. Tuttavia fino al termine del confronto bipolare l’equilibrio strategico al centro del sistema internazionale continuò a configurare i conflitti regionali e sub-regionali. Solo con la fine della guerra fredda la Cina, liberata dalla minaccia militare sovietica riemerge con il suo ruolo pieno di grande potenza della regione. La ricerca si propone di sviluppare due prospettive che si riferiscono a due ben definite aree del continente asiatico: l’Asia dl Sud-Est e l’Asia meridionale. Sarà in queste due aree che l’azione delle grandi potenze del “triangolo strategico”, Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina, verrà studiata e analizzata nelle sue iniziative e nel suo impatto sulla struttura dei rapporti regionali e di alleanza. |