1. Lettera di Tommaso Detti al Comitato dei Garanti, 27 novembre 2001
Gentili Signori,
ho presentato quest’anno, in qualità di coordinatore scientifico, un programma di ricerca ex 40% intitolato “Memoria e storia del Novecento. Interpretazioni storiografiche e uso pubblico della storia alla fine del
secolo: uno studio comparato”. Inoltrato all’Area n. 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, tale progetto non ha avuto accesso al cofinanziamento, ma non è ovviamente per questo che Vi scrivo, considerando la cosa del tutto normale. Desidero invece segnalare alla Vostra attenzione alcuni contenuti di uno dei pareri espressi dai revisori. Di tale parere riproduco alcuni punti per Vostra comodità:
– Punto 6 – Competenza del coordinatore scientifico: “Ha sicuramente tutta la competenza necessaria come preparazione storica e per competenza specifica. Certo è ideologicamente molto orientato e l’argomento, come è
evidente, confina con la ‘politica'”.
– Punto 7 – Competenza dei gruppi proponenti: “Un pò più disomogenea , ma vale lo stesso giudizio di cui sopra”.
– Commento generale: “Come si diceva nel commento precedente, l’argomento è di grande attualità e riguarda le sorti stesse della contemporaneistica. Difficile pretendere giudizi equilibrati quando non obiettivi.Certo questo gruppo di studiosi è molto orientato”.
Non so se il mancato cofinanziamento del progetto sia da attribuire al parere di questo revisore, che in effetti gli ha assegnato al programma il punteggio più basso, ma indipendentemente da ciò desidero esprimere il mio profondo sconcerto di fronte al fatto che un revisore possa formulare un parere del genere e soprattutto che tale parere venga preso in considerazione. Lo considero anzi scandaloso e desidero protestare fermamente contro una procedura di valutazione che giudico inaccettabile in un paese civile.
Che la storia contemporanea (e più in generale la storia) sia da sempre attraversata da una costante tensione tra “politicità” e “scientificità” è constatazione acquisita, a sostegno della quale può essere addotta una bibliografia interminabile. Non intendo tuttavia tediarVi su questioni sin troppo note a chiunque abbia qualche competenza della disciplina. Mi limito a pregarVi di farmi sapere quale sia la Vostra opinione su questo episodio e se sia o meno Vostra intenzione procedere affinché esso rimanga un caso isolato.
Trattandosi di una questione procedurale e di metodo, Vi comunico che è mia intenzione dare ampia pubblicità in sede accademica e tra i cultori della Storia contemporanea sia a questa mia lettera, sia alla risposta che mi auguro avrete la cortesia di inviarmi.
Molti cordiali saluti,
Prof. Tommaso Detti
Ordinario di Storia contemporanea
Università degli Studi di Siena