4. Lettera di Tommaso Detti al Direttore de «L’Unità», 11 marzo 2002
Caro Direttore,
nel suo articolo Come ti scelgo gli storici adatti N. Tranfaglia ha riportato fedelmente i punti essenziali del dibattito che si è sviluppato sulla mailing list della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco: https://www.sissco.it) in relazione a uno dei pareri in base ai quali il progetto di ricerca da me coordinato su «Memoria e storia del Novecento» non è stato finanziato del Ministero. I miei colleghi ed io non siamo stati tuttavia vittime di una discriminazione politico-ideologica: il progetto non sarebbe stato finanziato anche in assenza di quel parere, sicché la cosa non desta scandalo alcuno. Molto vi sarebbe se mai da dire a proposito della politica dell’attuale governo, che dopo aver annunciato la sua intenzione di aumentare i finanziamenti alla ricerca li ha invece ulteriormente decurtati, senza poter accampare le motivazioni addotte dai precedenti governi per giustificare politiche analoghe (risanare i conti per “entrare in Europa”).
Il parere dell’anonimo referee riportato da Tranfaglia può essere certo letto come un sintomo del mutato clima politico-culturale del paese e forse altrettanto può dirsi della risposta data alla mia lettera dal presidente del Comitato dei garanti (peraltro nominato da un precedente governo). Il motivo per cui ho reso noti questi documenti alla nostra comunità scientifica prescinde tuttavia dal segno politico del parere “incriminato”: l’ho fatto per dare pubblicità a vicende che di solito rimangono avvolte nel silenzio e per contribuire a sollevare una discussione sui meccanismi di ripartizione delle risorse per la ricerca scientifica, che sono caratterizzati da mancanza di trasparenza, di controlli e perfino di informazione sui criteri seguiti. Purtroppo, però, tali difetti non si debbono al governo in carica, ma a quelli che lo hanno preceduto. Perciò il mio vecchio amico Tranfaglia non me ne vorrà se osservo che nella sua polemica contro l’attuale governo avrebbe potuto usare argomenti di ben altra efficacia: c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Cordialmente,
Tommaso Detti