di Antonio Brusa e Chiara Frugoni
(da la Repubblica, 16 marzo 2001)
MartedÏ scorso, su queste pagine, Ë uscito un articolo di Chiara Frugoni sul manuale ´Le storie del mondoª di Antonio Brusa. Pubblichiamo qui un intervento di Brusa e una replica della Frugoni
CHIARA FRUGONI, sulle colonne di questo giornale, dedica un’ampia e severa recensione al mio manuale Le storie del mondo, che sarebbe ´vicinissimo alle lineeguida della Commissioneª per i nuovi curricoli della scuola riformata. In realtý questo libro Ë stato progettato quattro anni fa e pubblicato da due, quando nulla si sapeva della riforma, di commissioni, di nuovi curricoli. Ma tant’Ë. Chiara Frugoni probabilmente non segue da vicino il dibattito sull’insegnamento e sulla didattica; e ciÚ emerge anche considerando la critica fondamentale che rivolge al mio manuale. Quella cioË di proporre un’improbabile ´storia del mondoª, accostando arbitrariamente eventi e personaggi distanti fra loro anche ´migliaia di secoliª (non esageriamo!). Il fatto Ë che il mio manuale Ë destinato al primo anno degli istituti professionali e, per quell’ordine di studi, c’Ë una legge dello Stato che prevede un programma che va dalla preistoria a tutto il Settecento. Vi sono poi critiche di merito a supposti ´strafalcioniª. Direi esagerato infierire su imprecisioni nelle didascalie che accompagnano le figure e che verranno corrette. Sulle pi˜ rilevanti questioni ribadisco che, per esempio, Federico II ha effettivamente istituito una forma di inquisizione centralizzata nelle sue Costituzioni melfitane, imitata qualche mese dopo da papa Gregorio IX. Quelli che Frugoni definisce pesantemente ´strafalcioniª sono opinioni diverse dalle sue, documentate in pubblicazioni e argomentate ampiamente nella Guida allegata al manuale.
Antonio Brusa
SEGUO DA TEMPO e molto da vicino la riforma (tanto da essere incappata nei pubblici rimproveri dell’allora ministro Berlinguer). Quanto ho detto si basa sul confronto dei documenti elaborati dalla commissione per la riforma e il volume di Antonio Brusa. L’autore ha scritto un volume ed essendo uno dei membri della commissione ha messo in pratica quei principi che gli sembrano cosÏ buoni. Se c’Ë ´una legge dello Stato che prevede un programma che va dalla preistoria a tutto il Settecentoª non mi pare che ce ne sia giý una (forse purtroppo, arriverý molto presto) che preveda la cancellazione della cronologia. Quanto alle opinioni illustrate ampiamente nella Guida per gli insegnanti allegata al manuale, Antonio Brusa certamente conosce le reazioni degli insegnanti argomentate in numerosi articoli di protesta.
Chiara Frugoni