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Sull’accesso ai ruoli della scuola secondaria

Documento SISSCo sulla recente tornata concorsuale per l’accesso ai ruoli della scuola secondaria di primo e secondo grado

Recentemente alcuni soci hanno posto alla SISSCo il problema relativo all’esito del concorso a cattedre di Storia e Filosofia. Più in generale la recente tornata concorsuale per l’accesso ai ruoli dell’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado è stata oggetto di vivaci polemiche. Alcuni aspetti sono stati particolarmente contestati attraverso interventi a stampa, ad esempio l’elevato numero di bocciature spesso attribuito alla difficoltà delle tracce in rapporto ai tempi a disposizione dei candidati, oppure le incongruenze presenti nelle griglie di valutazione utilizzate dalle commissioni regionali e ancora l’anomalia dell’ambito disciplinare 6 (A18 Filosofia e Scienze umane e A19 Filosofia e Storia) dove i candidati – caso unico – hanno dovuto sostenere due prove scritte pur concorrendo per una sola graduatoria e, infine, la bassa retribuzione a cottimo per il lavoro dei commissari che ha allontano molti docenti dal concorso, abbassando presumibilmente il livello di qualità delle commissioni. Sulla base delle criticità finora emerse nello svolgimento delle sessioni concorsuali, la SISSCo auspica che a conclusione della tornata venga fatta dal Miur un’analisi adeguata dei risultati al fine di rilevare gli eventuali punti deboli della procedura attivata. Su un piano più generale la SISSCo ritiene che sia necessario prendere atto dei problemi emersi per mettere al centro della riflessione il rapporto tra i processi di formazione in entrata degli insegnanti e le modalità reclutamento, problema che rappresenta uno snodo importante del rapporto tra Università e Scuola. Tempi e modi delle prove concorsuali, competenze e conoscenze da verificare, dovrebbero appartenere al bagaglio formativo degli insegnanti in formazione in modo da farli arrivare attrezzati alle prove selettive. In ogni caso le prove selettive dovrebbero essere coerenti con l’iter formativo fino a quel momento sviluppato. La riforma iniziata con l’approvazione della legge 107 del 2015, posticipa la formazione dell’insegnante a dopo il superamento del concorso articolandolo in tre anni, e impone una formazione didattica preventiva basata su 24 cfu in materie antropo – psico – pedagogiche da acquisire durante il percorso universitario. Le modalità di selezione concorsuale devono inserirsi in modo coerente ed equilibrato all’interno di questo processo definendo il dosaggio tra le competenze disciplinari e competenze didattiche da valutare. A questo fine sarebbe inoltre opportuno che il Miur si dotasse di un sistema di monitoraggio dei criteri selettivi delle prove concorsuali in modo da permettere di migliorare l’efficacia delle modalità di reclutamento, finalizzandole a una selezione del personale coerente con il profili professionali richiesti. La commissione della SISSCo porterà queste osservazioni all’attenzione della Commissione didattica nazionale con l’obiettivo di aprire una riflessione più ampia che possa essere trasmessa anche al Miur.

12 febbraio 2017

Commissione didattica della SISSCo.