La Commissione, all’unanimità, ha individuato nel volume di Federico Paolini, Firenze 1946-2005. Una storia urbana e ambientale (FrancoAngeli) il testo vincitore del premio di quest’anno. La ricerca di Paolini si segnala per l’originalità con cui i classici temi urbanistici vengono legati alla percezione dell’ambiente e del territorio, e per l’approfondita disanima delle scelte amministrative, secondo una chiave di lettura che interessa opportunamente il “lungo periodo” repubblicano e non solo la fase della Ricostruzione e del primo centro-sinistra. Molti dei nodi individuati dall’autore, meritevoli di dibattito e di ulteriore approfondimento – dal policentrismo alla “retorica metropolitana”, all’“ambientalismo di carta” di molte giunte -, sono tuttora ben visibili nei nostri comuni e possono aprire alla storia urbana non solo nuovi fecondi filoni, ma un contatto vivo e diretto con i problemi attuali della “periferia” italiana. Paolini, d’altronde, non è un caso isolato, se pensiamo alla Storia di Siracusa. Economia, politica, società (1946-2000) (Donzelli), curata da Salvo Adorno, una parte dei cui saggi è in aperto dialogo con questi temi innovativi.
La Commissione, sempre all’unanimità, segnala inoltre il lavoro di Laura Francescangeli, Politiche culturali e conservazione del patrimonio storico-artistico a Roma dopo l’Unità (Viella), robusto contributo alla storia del patrimonio culturale, costruito sullo spoglio di un ricchissimo fondo dell’archivio capitolino; e la ricerca di Andrea Cafarelli, Il leone ferito. Venezia, l’Adriatico e la navigazione sussidiata per le Indie e l’Estremo Oriente (1866-1914) (Viella), che coniuga con intelligenza una questione d’identità urbana (la vocazione portuale e mercantile di Venezia) con la grande trasformazione dei traffici e delle linee di comunicazione consumatasi fra XIX e XX secolo.