Come ogni anno dal 2002, nel corso del convegno annuale viene assegnato il premio ANCI storia, frutto di una collaborazione tra l’Anci e la Sissco. Il premio è dedicato a valorizzare opere che riguardano aspetti, vicende e problemi di storia locale, delle identità territoriali e delle autonomie locali,
Quest’anno la giuria era composta per la Sissco da Emanuele Bernardi, Paola Carlucci e da Pinella Di Gregorio, che la presiedeva, e per l’ANCI da Vincenzo Santoro e Giorgia Chiné.
Finalisti:
- Roberto Giulianelli, Porto e città. L’economia del mare ad Ancona dall’Unità al Duemila, FrancoAngeli, Milano 2021;
- Andrea Francesco Zedda, E poi arrivò l’industria. Memoria e narrazione di un adattamento industriale, Donzelli, Roma 2021;
- Marta Baiardi, Le tavole del ricordo. Guerra e Shoah nelle lapidi ebraiche a Firenze (1919-2020), Viella, Roma 2021.
Volume Premiato: Marta Baiardi, Le tavole del ricordo. Guerra e Shoah nelle lapidi ebraiche a Firenze (1919-2020), Viella, Roma 2021.
Il libro di Marta Baiardi si fonda su un’indagine esaustiva delle epigrafi contenute in lapidi e iscrizioni dedicate ad ebrei fiorentini, in un’accezione ampia: non si tratta solo di epigrafi commemorative di ebrei, ma, anche, di epigrafi “prodotte” da ebrei, nell’arco di tempo che va dal 1919 al 2020.
Uno dei punti di forza del libro è proprio l’indagine di lungo periodo, dalla fine della Prima Guerra Mondiale, appunto, ai giorni nostri. Il libro ricostruisce infatti i rapporti tra la società ebraica locale e la città Firenze, in un lasso di tempo che comprende l’esaltazione per la Grande Guerra e, poi, i suoi terribili lutti, fino alla triplice violenza del fascismo, del secondo conflitto mondiale e della persecuzione antiebraica, per poi arrivare ai giorni nostri.
Lo sguardo locale si intreccia costantemente con il contesto nazionale e, quindi, l’analisi sulle epigrafi, sulle loro motivazioni palesi e recondite, sulle narrazioni che le accompagnano si muove sempre oltre la vicenda fiorentina. Lo sguardo dell’autrice permette, più in generale, di cogliere bene continuità e fratture relative alla percezione della questione ebraica in relazione ai principali snodi della storia dell’Italia contemporanea: in primo luogo, ovviamente, la politica razziale del fascismo e la sua successiva ricostruzione storica nonché la valutazione, anche giudiziaria, che di tale politica si è operata nell’Italia repubblicana.
Infine, va sottolineata la capacità dell’autrice di confrontarsi con uno dei temi storiografici più dinamici degli ultimi anni, quello della memoria, indagato sotto vari profili, e in qualche caso delineandone, con sobrietà, gli eccessi.