Le donne e le forme del potere, il lavoro, i temi della cittadinanza, le lotte politiche.
Ma anche i diritti alla sessualità (in molti Paesi ancora negati), le manifestazioni della violenza e poi il mondo degli oggetti creati dalle donne, le arti visive e la letteratura, le migrazioni, le politiche a sostegno dell’inclusione e delle pari opportunità, la scienza e la tecnologia, la religione.
Sono solo alcuni dei temi al centro del IX Congresso della Società Italiana delle Storiche – la prima e più antica società scientifica di storia che raccoglie studiose di storia delle donne e di genere – che dal 20 al 22 giugno riunirà a Palermo oltre 250 relatrici e relatori in arrivo da 25 Paesi e più di 100 istituzioni, per confrontarsi sullo stato della ricerca. Un appuntamento realizzato quest’anno in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo e con il contributo del Ministero della cultura, sotto al titolo Genere e Storia Oltre i Confini / Gender and History Beyond Boundaries.
In programma, circa 60 panel che dall’Italia e dall’Europa aprono a storie e contesti in India e Medio Oriente, lungo il Mediterraneo, in Afghanistan e Angola. Si parte con l’anteprima, il 19 giugno, sul tema Educare alla sessualità e all’affettività nella scuola italiana dagli anni Settanta a oggi, mentre a inaugurare ufficialmente gli studi è la lectio magistralis di Hoda Elsadda, professora di Letteratura Inglese e Comparata all’Università del Cairo e cofondatrice del Women and Memory Forum. Chiude la tavola rotonda su L’accesso all’istruzione e alla cultura delle bambine, delle ragazze e delle donne.
“La storia ci aiuta a rispondere alle domande del presente”, racconta all’ANSA Ida Fazio, docente di Storia moderna all’Università di Palermo e coordinatrice scientifica e organizzativa del Congresso insieme a Simona Feci de L’Orientale di Napoli. “Con questo appuntamento – dice – vorremmo disseminare anche fuori dall’ambito accademico la presenza delle donne e del genere come categoria di analisi della storia”.