Il territorio del Mezzogiorno d’Italia, anche nelle zone più impervie, vede un continuo movimento di uomini e donne che si spostano per necessità legate al
loro lavoro e ai ritmi di una vita quotidiana problematica, incerta, spesso conflittuale; a tal fine intraprendono viaggi, oggetto di racconto o sotto forma
di resoconti ufficiali o di appunti personali, che rendono le località veri “lieux de mémoire”.
Dove si fermano, come si organizzano, esistono alloggi, locande, osterie? Quale paese si offre a chi intraprende questi spostamenti? Quali strade vengono percorse e
descritte, rispondendo a motivazioni e suggestioni legate al proprio impegno individuale, sociale e politico? Il convegno ha lo scopo di indagare non il Grand tour o
il viaggio per soddisfare le esigenze del loisir, ma tipologie di persone che in qualche modo sono ad esso funzionali e, per i motivi del loro mettersi in cammino,
offrono anche una diversa narrazione del territorio. Dalla fine del secolo XVIII occasioni e forme di “cammini” si arricchiscono come riflesso di eventi che incidono su
una maggiore e più variegata mobilità degli uomini.
Fonti privilegiate di queste ricostruzioni sono le testimonianze lasciate attraverso diari e resoconti, nonché i documenti ufficiali come le relazioni del personale statale e non. Esse vanno rilette con attenzione alla quotidianità e alle difficoltà logistiche, agli aspetti legati alla sopravvivenza e agli incarichi da assolvere, alle circostanze materiali del viaggio
(condizioni e tipologie dei trasporti e delle forme di accoglienza, formalità amministrative, passaporti, dogane etc.). Approcci capaci restituire nuove identità in
campo politico, economico, artistico, letterario.