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Amatori 2004

Modelli di impresa nel capitalismo industriale italiano del Novecento

Area 13 – Scienze economiche e statistiche

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
PROGRAMMI DI RICERCA ANNO 2004
COMPITI E SUDDIVISIONE DELLE UNITÀ DI RICERCA
Dipartimento Affari Economici


     
Coordinatore   FRANCO MARIA AMATORI
Titolo della Ricerca   MODELLI DI IMPRESA NEL CAPITALISMO INDUSTRIALE ITALIANO DEL NOVECENTO
Finanziamento assegnato   70000 Euro
Rd+Ra    58300 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   
Durata    24 mesi
 Obiettivo della Ricerca

Sebbene il Novecento sia stato complessivamente un secolo in cui sono stati preponderanti i temi macroeconomici, ed in particolare il problema dello sviluppo, gli ultimi decenni hanno visto una decisa inversione di tendenza. I temi della varietà organizzativa ed istituzionale, e più in generale, l’attenzione verso i microcomportamenti degli attori economici, e verso le politiche in grado di orientarli attraverso opportuni incentivi, ha preso progressivamente campo, fino a dominare il dibattito economico contemporaneo.
In questo sforzo di differenziazione, molto si è appreso in merito alla complessità dell’impresa, delle sue possibili forme, dei rapporti interni che ne determinano il comportamento, dei contesti istituzionali che le offrono opportunità o le impongono vincoli. D’altro canto, si è spesso smarrito il desiderio di costruire quadri generali di riferimento, correndo così il rischio di perdere di vista gli obiettivi stessi dell’analisi economica, per definire i quali difficilmente può essere sottovalutatA la rilevanza del tema dello sviluppo economico e sociale.
Alla luce di queste brevi riflessioni, e sulla scorta di una solida esperienza accumulata negli anni dalle unità di ricerca coinvolte nel progetto, l’obiettivo è quello di gettare un ponte tra i due approcci sopra menzionati – quello che privilegia le regolarità strutturali e quello che sottolinea differenze e varietà – con l’intento di sviluppare una visione più ampia e completa della storia economica italiana. Il punto di partenza dell’analisi è il riconoscimento della presenza, nelle successive fasi dello sviluppo italiano, di diversi modelli di impresa «dominanti», che hanno caratterizzato momenti diversi sia per la natura delle opportunità tecnologiche e di mercato prevalenti, sia per il diverso contesto istituzionale nazionale e internazionale. A queste si aggiungono varietà specifiche derivanti da peculiarità di natura istituzionale e storica, come le imprese cooperative e le municipalizzate. Tuttavia l’attenzione dedicata al problema della varietà da parte delle singole unità di ricerca non sarà fine a se stessa, ma orientata a definire con più precisione il sentiero di sviluppo dell’Italia, identificandone i punti di forza e i limiti strutturali, in una prospettiva non priva di interesse anche per il dibattito economico attuale sulle prospettive future del Paese. Ovviamente, offrire una giusta attenzione alle differenze senza trascurare al tempo stesso le regolarità è il compito più difficile per lo storico, così come, in generale, per lo scienziato sociale.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Per conseguire gli obiettivi ambiziosi sopra delineati, il progetto intende avvalersi di due punti di forza che costituiscono la principale innovazione rispetto allo stato dell’arte nello studio dell’impresa italiana. In primo luogo la varietà delle competenze attivate dalle diverse unità di ricerca consentirà di analizzare le diverse tipologie di impresa attraverso l’utilizzo di metodologie condivise. In secondo luogo la disponibilità di una base iniziale di informazioni unica per ricchezza e completezza (archivio IMITA.db), che sarà ulteriormente arricchita ed ampliata nel corso del progetto e che costituirà la base di partenza per le diverse linee di analisi.
L’obiettivo del progetto è quello di ricostruire e/o verificare, attraverso un duplice criterio di identificazione – concettuale e quantitativo – i diversi modelli di impresa che hanno caratterizzato l’industria italiana. Evidentemente le tipologie sopra richiamate non costituiscono una tassonomia «forte», in quanto i fattori che le identificano (dimensionale, tecnologico, istituzionale) agiscono su piani diversi, che in parte possono incrociarsi o sovrapporsi; tuttavia i modelli identificati finora dalla letteratura rappresentano una base di partenza preziosa per approfondire il tema della varietà del
capitalismo italiano.
Obiettivo generale del progetto è quello di costruire una base più solida da fornire alla riflessione storiografica, verificando la
coerenza e la rilevanza dei modelli sopra menzionati alla luce di dati di lungo periodo che permettano di confrontare le specificità
italiane rispetto alle forme di impresa presenti in altre esperienze storiche.
Le unità di ricerca si concentreranno nell’analisi dei diversi modelli:
– la grande impresa e le «rane saltatrici»;
– l’impresa pubblica;
– la piccola impresa;
– la media impreesa o «quarto capitalismo»;
– le imprese multinazionali;
– le imprese cooperative;
– le imprese municipalizzate;
Sulla base delle definizioni già elaborate, le unità di ricerca individueranno i criteri empirici da seguire per identificare le tipologie
di impresa da analizzare. Successivamente, si procederà in una duplice direzione: i) nei casi in cui sono già disponibili fonti
quantitative sufficientemente rappresentative, le unità di ricerca si concentreranno in un lavoro di riclassificazione; ii) nel caso,
invece, in cui la tipologia considerata non sia già identificabile attraverso le fonti esistenti, l’unità di ricerca procederà ad
identificare e digitalizzare le fonti necessarie. Più in dettaglio, per l’analisi della grande impresa, della media impresa e dell’impresa
pubblica si ricorrerà all’archivio IMITA.db, che rappresenta una fonte unica per ricchezza e completezza sulle società per azioni italiane. Per l’analisi delle imprese cooperative, delle imprese multinazionali e, in parte, anche delle società municipalizzate e delle piccole imprese, si dovrà invece ricorrere alla seconda opzione le cui metodologie vengono ampiamente descritte nei progetti delle singole unità. (max 4000 caratteri) (max 4000 caratteri)

Criteri di verificabilità

1) Costruzione delle diverse basi quantitative che costituiranno le fonti primarie da utilizzare per l’analisi delle tipologie d’impresa individuate dal progetto.

2) Esposizione dei risultati – parziali e finali- attraverso l’utilizzo di metodologie condivise che consentano di verificare, anche in forma comparativa, la validità della tassonomia proposta.

3) Diffusione dei risultati a livello nazionale ed internazionale in workshop e seminari. Promozione di due workshop a cui parteciperanno tutti i componenti dei diversi gruppi di ricerca.

4) Presentazione dei risultati attraverso pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali e di una pubblicazione su un volume che contenga i contributi dei diversi filoni di ricerca.

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università Commerciale “Luigi Bocconi” MILANO
     Responsabile Franco Maria AMATORI
     Rd+Ra      22000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   28900 Euro
 
     Compito
     

Il compito dell’unità di ricerca è quello di studiare tre tipologie di impresa che hanno caratterizzato l’economia italiana nelle differenti fasi che caratterizzano il Novecento. Queste sono la piccola impresa, la media impresa (o «quarto capitalismo») e l’impresa multinazionale.
Le fasi della ricerca sono:
1. Ricerche archivistiche ed utilizzo letteratura secondaria.
In questa fase si raccoglieranno i dati e le evidenze qualitative atte a mettere in luce la varietà delle classi dimensionali minori in seno al processo di industrializzazione nazionale. La metodologia verrà estesa anche alle fasce dimensionali intermedie. In questo caso sarà necessario predisporre una serie di schede d’impresa da compilare da intervistatori sulla base di testimonianze orali e storie aziendali. Si prevede la raccolta di dati relativamente a un campione di almeno 100 tra le principali imprese medio-grandi. Parallelamente, su fonti originali e su letteratura secondaria si procederà alla raccolta di informazioni su penetrazione, strategia e struttura delle multinazionali straniere in Italia. Si provvederà inoltre all’individuazione di alcuni idealtipi di impresa industriale minore, soprattutto sulla base di evidenza di carattere qualitativo. A questo scopo si utilizzerà la metodologia del questionario d’impresa (Cfr. Federico e Toninelli 2003 in Giannetti e Vasta 2003, pp. 299-370) compilato sulla base della letteratura secondaria esistente (storie d’impresa)
2. Costruzione base quantitativa
Sarà in questo caso necessario prevedere la costruzione di un database con i principali dati d’impresa e le principali grandezze di bilancio, oltre a schede d’impresa in grado di descrivere le principali fasi di insediamento e sviluppo di un determinato investimento diretto estero in Italia.
Successivamente, il progetto prevede lo sviluppo di uno specifico database, realizzato sulla base della letteratura disponibile e della corposa documentazione presente negli archivi dei principali istituti di credito (almeno per i primi decenni del Novecento) ed in vari repertori.
Allo stesso tempo sarà necessario costruire un database e una banca dati che contenga le sbobinature delle interviste effettuate agli imprenditori e ai principali esponenti delle fasce intermedie del capitalismo italiano.

2]  Unità di       Università degli Studi di SIENA
     Responsabile Michelangelo VASTA
     Rd+Ra      11000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   14800 Euro
 
     Compito
     

Il compito dell’unità di ricerca è quello di studiare l’impresa pubblica italiana nel corso del Novecento.
Le fasi della ricerca sono:
1. Indagine su fonti di archivio e sistematizzazione della letteratura secondaria.
L’analisi mira ad identificare, in modo esaustivo, tutti gli studi che nel passato hanno tentato, seppure in modo parziale, di
ricostruire l’universo dell’impresa pubblica italiana.
2. Implementazione degli archivi IMITA.db
Attraverso i dati sulle partecipazioni azionarie raccolti nella fase precedente, questa fase di indagine sarà rivolta ad implementare il database IMITA.db. La fonte rappresenta già oggi una delle più importanti basi di dati sulle imprese a livello internazionale. In primo luogo la banca dati IMITA.db, che adesso si conclude nel 1973, verrà estesa al 1982 con la completa digitalizzazione del volume delle Notizie Statistiche del 1984. Per ciascuna impresa di tutti gli anni benchmark, che diverranno nove, sarà identificata la quota di partecipazione pubblica. Inoltre, per quelle imprese la cui partecipazione azionaria è mutata in un momento intermedio fra due anni benchmark, si provvederà ad identificare l’anno del cambiamento in modo che se ne possa tenere conto nelle valutazioni reddituali. In questa fase si procederà inoltre ad un ulteriore approfondimento. Infatti, per un panel di imprese pubbliche opportunamente scelto si procederà
all’acquisizione di dati di bilancio più dettagliati rispetto a quelli disponibili negli archivi IMITA.db. Questo permetterà di svolgere un’analisi più in profondità sulle dinamiche delle imprese pubbliche e, al contempo, di verificare la coerenza fra le due diverse forme di bilanci: quella semplificata che si ricava dagli archivio IMITA.db e quella più dettagliata raccolta direttamente presso i fondi archivistici.
Una volta che la ricerca sarà ultimata, tutte le informazioni raccolte saranno disponibili in rete attraverso interfacce che
consentiranno l’accesso a tutti gli archivi e il download dei dati.
3. Ricostruzione dell’universo.
In questa fase si procederà a ricostruire l’universo delle imprese pubbliche italiane. Attraverso l’utilizzo della banca dati IMITA.db sarà possibile fornire un quadro dettagliato a livello territoriale, dimensionale e settoriale procedendo anche ad un’analisi comparativa rispetto alle imprese private. Si potrà quindi ricostruire nel dettaglio l’evoluzione dell’estensione «reale» dell’impresa pubblica italiana nel corso del periodo oggetto di analisi.
4. Analisi dei bilanci
In questa fase si procederà ad una serie di analisi di bilancio delle imprese pubbliche italiane al fine di valutarne la performance reddituale sia in termini comparativi intragruppo sia in confronto con le imprese private. Questa metodologia, già adottata nello studio della redditività complessiva delle imprese italiane [Vasta 2003b], permetterà di identificare quali caratteristiche d’impresa determinino le migliori, o peggiori, performance reddituali nelle diverse fasi del processo di crescita economica italiano.

3]  Unità di       Università degli Studi di MODENA e REGGIO EMILIA
     Responsabile Giuliano MUZZIOLI
     Rd+Ra      15000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   12700 Euro
 
     Compito
     

Il compito dell’unità di ricerca è quello di studiare l’impresa municipalizzata italiana nel corso del Novecento.
Le fasi della ricerca sono:
1. creazione di un’anagrafe della municipalizzazione italiana dalla legge del 1903 fino ai giorni nostri, in cui oltre alla raccolta delle singole esperienze si metteranno in luce anche tutti gli aspetti concernenti le questioni tecniche, quelle finanziarie, quelle relative al management e ai rapporti con gli organi tutori municipali. L’anagrafe consta di una serie digitalizzate di tutti i dati economici e tecnici relativi alla vita delle municipalizzate nella prospettiva storica indicata. La ricostruzione della consistenza delle imprese municipalizzate su scala nazionale permetterà altresì una comparazione al loro interno, sia sotto il profilo tipologico sia sotto quello delle singole caratteristiche di struttura che esse presentano (Giannetti-Vasta, 2003).
2. Messa a punto di una bibliografia completa relativa al settore della municipalizzazione, fornendo un quadro esaustivo della vicenda.
3. Raccolta delle varie storie d’impresa di municipalizzate con lo scopo di mettere a punto, attraverso un questionario d’impresa (G. Federico e P.A. Toninelli, in R. Giannetti e M. Vasta, a cura di, L’impresa italiana nel Novecento, Bologna, Il Mulino, 2003, pp. 362-65) un possibile modello per la municipalizzazione italiana nel corso del XX secolo, che rappresenta uno dei propositi di maggior rilevanza della ricerca stessa.
4. Un altro aspetto decisivo ai fini dello sviluppo del lavoro consiste nell’analisi dei bilanci, che verranno raccolti e confrontati nell’arco di tempo considerato.

4]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA
     Responsabile Vera NEGRI
     Rd+Ra      6000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   8000 Euro
 
     Compito
     

Il compito dell’unità di ricerca è quello di studiare l’impresa cooperativa italiana nel corso del Novecento.
Le fasi della ricerca sono:
1. Censimento delle cooperative con dati incrociati delle Centrali, del Registro delle cooperative, dell’Unioncamere.
Somministrazione di un questionario gia’ predisposto.
2. Per un campione piu’ ristretto di imprese cooperative sulle quali esistono storie d’impresa e/o dati abbondanti, costruzione
di un questionario piu’ approfondito che consenta di standardizzare gli aspetti più rilevanti dell’analisi (modello di riferimento: G. Federico-P.A. Toninelli, in R.Giannetti e M. Vasta, a cura di, L’impresa italiana nel Novecento, Bologna, Il Mulino, 2003, pp. 362-65).
3. Individuazione di tre-quattro anni benchmark per la raccolta dei bilanci, con l’obiettivo di proseguire successivamente ad
una serializzazione. Fonti: Busca, Unioncamere, Centrali cooperative. Analisi dei bilanci per ricostruire le strategie finanziarie e quelle relative all’intensità dell’uso dei fattori produttivi dell’impresa cooperativa. Modelli di riferimento: Matacena, 1991; Petrolati P. (in Zamagni, 2002); Fiorentini (in Fiorentini- Scarpa, 1998).

5]  Unità di       Università degli Studi di FIRENZE
     Responsabile Renato GIANNETTI
     Rd+Ra      4300 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   5600 Euro
 
     Compito
     

Il compito dell’unità di ricerca è quello di studiare la grande impresa italiana nel corso del Novecento con particolare attenzione alle «rane saltatrici».
Le fasi della ricerca sono:
1)Lo studio della dinamica della dimensione di un campione esteso di grandi imprese italiane in differenti fasi dello sviluppo economico italiano (1908-1029); (1921-1936); (950-1963); (1964-1971); (1972-1984); (1984-2000).
2)L’analisi delle prime 200 imprese italiane per dimensione, attraverso l’analisi dei meccanismi di entrata e uscita; il settore di appartenenza; la maturità del prodotto; l’intensità tecnologica; la proprietà e la governance; le strategie e l’organizzazione; la performance economica.
3) Lo studio di un fenomeno già notato dagli storici dell’economia [Giannetti e Vasta, 2003] e dall’economia industriale [Sutton 1999]: la presenza cioè di un gran numero di “rane saltatrici”, cioè di imprese che in un breve arco di tempo accrescono la loro dimensione, e, altrettanto rapidamente la vedono diminuire fino alla uscita vera e propria dal mercato. Riguardo a quest’ultimo punto il progetto si propone di individuare alcune relazioni fondamentali e in particolare:
a)se dipende dalle caratteristiche dell’industria;
b)se industrie diverse presentano un differente turn over delle imprese;
c)quali sono le caratteristiche dei settori o delle imprese che disegnano questa dinamica: le capacità innovative; la maturità del
settore; l’intensità tecnologica; la proprietà e l’organizzazione; l’imprenditorialità; i profitti.
4) I comportamenti dei grandi imprenditori e le politiche economiche governative verso di loro.