Sidney Sonnino e le istituzioni liberali
Castello Sonnino, Montespertoli (Firenze) , ItaliaPrimo convegno organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Sidney Sonnino
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Primo convegno organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Sidney Sonnino
Tavola rotonda con interventi di:
Mario Calabresi | giornalistaChora Media
Paola Fortuna | designerstudio +fortuna di Trieste
Luca Gibillini | responsabile UnitĂ relazioni istituzionali e coordinatore di âMilano Ăš memoriaâGabinetto del Sindaco â Comune di Milano
Jacopo Perazzoli | storicoUniversitĂ degli studi di Bergamo
Introduce e modera:Sara Zanisi | direttrice generaleIstituto nazionale Ferruccio Parri
Alla tavola rotonda Ăš stato invitato lâAssessore alla cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi.
Il totalitarismo Ăš lâantitesi della democrazia liberale? PuĂČ il rifiuto del totalitarismo costituire lâasse di una memoria europea, come prospettato dalle risoluzioni di aprile 2009 e del settembre 2019 del Parlamento europeo?Il convegno intende affrontare lâuso pubblico e le stratificazioni semantiche di una categoria che ha mutato nel tempo il suo significato. Tra le questioni che intendiamo sollevare sono le differenze tra lâaggettivo totalitario impiegato tra le due guerre e il successivo modello formalizzato di totalitarismo consolidatosi nel corso della guerra fredda, le modalitĂ del suo impiego da parte della storiografia, le critiche emerse tra anni Sessanta e Settanta, il recupero della categoria nel corso degli anni Ottanta e la sua estensione dopo il 1989.Sul piano politico, la categoria puĂČ essere considerata costitutiva del nesso tra consenso sociale e militarizzazione che accompagna lâascesa degli Stati Uniti e la divisione dellâEuropa e funge da elemento identitario di un blocco occidentale liberaldemocratico che si definisce antitotalitario e quindi libero e pacifico. Dâaltra parte essa assume dopo il 1945 una valenza filosofica piĂč generale nella fondazione dei diritti individuali, e si traduce negli anni Cinquanta in un modello idealtipico delle analogie tra le dittature fasciste e il socialismo sovietico.Lâinterrogativo Ăš se tale polisemia venga compressa entro uno schema duale che sembra perpetuarsi rinnovandosi nella costruzione di una Europa unificata dallâantitotalitarismo dopo il 1989 e poi nel modello universalizzato del sec. XXI dello scontro di civiltĂ e delle operazioni di polizia internazionale susseguitesi dopo il 1991. Davanti al ritorno della guerra aperta in Europa e alla sua logica dicotomica amico/nemico, nuove semplificazioni potrebbero affacciarsi poggiando su una tradizione giĂ da tempo obsoleta. Una ricostruzione dellâereditĂ del totalitarismo, largamente impiegato durante la guerra fredda, nel plasmare la lettura dei rapporti internazionali dopo il 1989 sarebbe auspicabile.La Siscalt intende promuovere una ricognizione storica sulle origini e lo sviluppo della categoria, fino a giungere a una prima storicizzazione della sua estensione dopo il 1989. Consapevole delle inevitabili limitazioni di una apertura critica su un tema che ha risvolti globali, lâiniziativa sarĂ centrata sullâimpiego e il significato del totalitarismo per Italia e Germania, due paesi particolarmente rilevanti per la genesi e le dinamiche della categoria sin dai tempi del fascismo.
Il convegno, a carattere internazionale, ha per lingue di lavoro lâitaliano e il tedesco; Ăš previsto un servizio di interpretariato simultaneo.
Nel maggio del 2021 il Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato allâunanimitĂ una legge âper la riabilitazione storica attraverso la restituzione dellâonore dei soldati nati o cadutiâ nel territorio attuale della Regione âcondannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della Prima guerra mondialeâ. La legge, resasi necessaria per la perdurante assenza di un provvedimento nazionale in tal senso, Ăš stata il frutto di una mobilitazione iniziata molti anni fa nella piccola comunitĂ di Cercivento per ricordare quattro alpini fucilati il 1 luglio del 1916 in quel Comune: mobilitazione che ha progressivamente coinvolto lâopinione pubblica e le forze politiche di tutta la regione. In particolare la legge ha istituito una âGiornata regionale della restituzione dellâonoreâ da celebrare appunto il 1 luglio di ogni anno, e al tempo stesso ha dato vita a una Consulta storica sulle fucilazioni e decimazioni per lâesempio (nominata su indicazione delle UniversitĂ di Udine e Trieste e della Presidenza del Consiglio regionale) volta ad approfondire la conoscenza di questi temi e a promuoverne la memoria. Il convegno Non solo Cercivento. Le fucilazioni per lâesempio in Friuli Venezia Giulia durante la Prima guerra mondiale Ăš il primo appuntamento scientifico promosso dalla Consulta e si colloca allâinterno di un percorso iniziato sin dalla fine degli anni sessanta da un libro fondamentale come Plotone dâesecuzione di Enzo Forcella e Alberto Monticone, e proseguito poi sino al convegno su LâItalia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: quello che (non) sappiamo, tenutosi a Rovereto nel maggio del 2015 e ad altri incontri ancora.
CHE GENERE DI SPORT?
PROSPETTIVE STORICHE DI LUNGO PERIODO
Convegno della SocietĂ italiana delle storiche, Roma 17-19 novembre 2022
Casa internazionale delle donne, Via della Lungara, 19
Orto botanico, Largo Cristina di Svezia 24
17 novembre 2022, h. 15.00-19.00 - Casa internazionale delle donne - Sala Lonzi
Saluti
Raffaella Sarti (Presidente della SocietĂ italiana delle storiche)
Francesco Bonini (Presidente della SocietĂ italiana di storia dello sport), Storia dello sport: una storiografia in divenire
Francesca Tacchi (UniversitĂ di Firenze), Storia di genere e storia dello sport: le ragioni di un confronto
Discussione
I sessione â Donne e uomini nella pratica sportiva
Presiede Marina Garbellotti (UniversitĂ di Verona)
Alessandro Arcangeli (UniversitĂ di Verona), Per uno sguardo di genere su sport e storia
Deborah Guazzoni (SocietĂ Italiana di Storia dello Sport), Sportive: un mito di genere?
Pausa
Francesco Gallo (SocietĂ italiana di storia dello sport), Althea Gibson, il diritto di contare. Tennis, razzismo e politica
Intervista a Sara Gama (Juventus F.C., Nazionale A di calcio femminile, AIC, CONI)
Anteprima del documentario di Francesco Gallo Le Dee di Olimpia
Discussione
18 novembre 2022, h. 9.00-13.30 - Orto botanico, Sala dellâAranciera
II sessione - Sport e politica
Presiede Catia Papa (UniversitĂ della Tuscia)
Ingrid Runggaldier (Provincia autonoma di Bolzano), âUscire di casa fu piĂč difficile che scalare la cimaâ: i primi passi delle donne nella storia dell'alpinismo
Elena Tonezzer (Museo storico del Trentino), Associazionismo sportivo trentino e pedagogia nazionale (1870-1914): lo spazio delle donne
Manuela Maffongelli (Université de Lausanne), Tra applausi e stupore: il primo congresso svizzero di educazione fisica femminile (Lugano 1910)
Discussione
Pausa
Cosmin-Ètefan Dogaru (University of Bucharest), Womenâs Participation in Sports Competitions in Interwar Romania. Barriers and Achievements
Gigliola Gori (UniversitĂ di Urbino Carlo Bo), La contrastata ascesa dello sport femminile negli anni del fascismo
Erminio Fonzo (UniversitĂ di Salerno), Le questioni di genere nello sport universitario durante il fascismo
Marco Giani (SocietĂ italiana di storia dello sport), Attraverso, e dopo Ondina: la lunghissima lotta per lâemancipazione delle sportive italiane
Discussione
18 novembre 2022, h. 15.00-19.00 - Orto botanico, Sala dellâAranciera
III sessione - Sport e genere: prospettive intersezionali
Presiede Silvia Carraro (UniversitĂ di Verona)
Sara Bozzoli (UniversitĂ di Bologna), Monica Giorgi: una biografia politica
Fabrizio Ciocca (Sapienza UniversitĂ di Roma), Donne musulmane e sport in Occidente
Maylén Bolchinsky Pinsón (CONICET-INHUS-CEHIS, Argentina), Heroes, warriors and patriots. Masculinities around football in times of dictatorship. Argentina 1978
Discussione
Pausa
Viktorija Sukovata (National Karazin University in Ukraine, Kharkiv), Images of Soviet Sportive Women in Painting of Alexander Deineka
Leo Goretti e Sofia Mariconti (Istituto Affari Internazionali, Roma), Impariamo il judo con Vladimir Putin. Potere, virilitĂ e sport nella Russia del XXI secolo
Marlene Hartmann (Technische UniversitÀt Chemnitz), Natty or juiced? IPED consumption among men
Discussione
19 novembre 2022, h. 9.00-13.00 - Orto botanico, Sala dellâAranciera
IV sessione - Lo sport come professione femminile
Presiede Diva Di Nanni (UniversitĂ di Napoli Federico II)
Nicola Sbetti (UniversitĂ di Bologna), Le Olimpiadi invernali di Cortina 1956: una prospettiva di genere
Daniele Serapiglia (Universidad Complutense di Madrid), Lo sport e le donne nellâItalia degli anni Ottanta. Il caso del volley
Sara Gama (Juventus F.C., Nazionale A di calcio femminile, AIC, CONI) e Andrea Zannini (UniversitĂ di Udine), Goal*! Il professionismo femminile nel calcio in Italia
Discussione
Pausa
Tavola rotonda - Quale sport in prospettiva non binaria?
Coordina Francesca Tacchi (UniversitĂ di Firenze)
Nathalie Bettina Neeser (UniversitÀt Basel), Normative aesthetics. An ethnographic research about inclusion and exclusion in Artistic Swimming
Federico Greco (Liceo Frezzi-Beata Angela di Foligno), Gare miste, la frontiera del genere secondo il CIO
Michela Capris (UniversitĂ di Torino) e Francesca Vitali (UniversitĂ di Verona), EquitĂ nellâattivitĂ fisica e sportiva: sfida al binarismo di genere nello sport
Alice Corte (Storie in Movimento), âQuanto devi desiderare di diventare un campione di tennis se sei disposto a farti tagliare il pene per farcela?â (RenĂ©e Richards, medica e tennista, giĂ Richard Raskind)
Discussione
Comitato scientifico: Silvia Carraro, Siglinde Clementi, Diva Di Nanni, Marina Garbellotti, Tiziana Noce, Catia Papa, Raffaella Sarti, Francesca Tacchi
Informazioni: segreteria@societadellestoriche.it;
presidenza.sis@gmail.com
SocietĂ italiana delle storiche
presso Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara 19 - 00165 Roma
www.societadellestoriche.it
La SIS Ăš ente accreditato per la formazione e lâaggiornamento docenti ai sensi della D.M. 170/2016 e rilascia un attestato di partecipazione.
« Antimilitarisme et société en Italie »
Dans le cadre d'une journée d'étude "Antimilitarisme et société en Italie 1970-2000" organisée par l'Université Paul-Valéry, une présentation aura lieu au CAD le 24 novembre à 18h, autour du livre S'avanza uno strano soldato. Il movimento per la democratizzazione delle Forze armate (1970-1977), édité par Deborah Gressani, Giorgio Sacchetti, Sergio Sinigaglia (DeriveApprodi, 2022). En présence de Giorgio SACCHETTI (université de Florence) et Iz SEVERIN (Université Paul-Va) et Isabelle FELICI.
Cet ouvrage traite des idées antimilitaristes à l'intérieur des forces armées italiennes, et servira d'introduction historique et contextuelle à ces questions.
Nous pourrons continuer avec une discussion et un débat sur l'actualité des luttes antimilitaristes, au-delà du contexte italien.
Vous trouverez en piÚce-jointe le programme complet de la journée d'étude qui aura lieu le 25 novembre à l'Université Paul-Valéry, dans la Salle des colloques 2 du Site St Charles 1.
Bruno Trentin e lâEuropa in un mondo che cambia. Percorsi di ricerca in prospettiva transnazionale (1988-2007)
Nellâambito del progetto di ricerca âBruno Trentin e lâEuropa in un mondo che cambia. Dalla Segreteria Nazionale della CGIL al Parlamento Europeo (1988-2007)â, il seminario si pone lâobiettivo di rilanciare una nuova stagione di studi sullâopera politica e intellettuale di Bruno Trentin, con particolare attenzione alla dimensione europea e transnazionale. Nella prima parte, Bruno Trentin e lâEuropa in prospettiva transnazionale, si colloca il rapporto tra Stati Uniti e Europa, che attraversa la sua biografia politica e rinvia a solide reti intellettuali in funzione di politiche riformatrici tra le due sponde dellâAtlantico. Occorre approfondire lâintrecciarsi delle vicende dellâItalia repubblicana con i processi di integrazione europea e lâEuropa di Delors, la caduta del muro di Berlino nel 1989, la dissoluzione dellâUnione Sovietica e il Trattato di Maastricht del 1992. La rivoluzione informatica e digitale induce a mettere a fuoco nel contempo i temi della conoscenza e della formazione permanente, alla base del âsindacato dei dirittiâ e del âprogramma europeoâ della CGIL. Dalla necessitaÌ di riorganizzare il movimento dei lavoratori nel dopo Guerra fredda si impongono le analisi sulla mondializzazione, il rapporto Nord-Sud, i modelli di sviluppo e la questione ambientale. Parallelamente alla prima e alla seconda guerra del Golfo, Trentin apre una importante riflessione sulla dialettica tra Guerra e Pace, che coinvolge il ruolo dellâUnione come attore internazionale e lâesigenza di una difesa europea. Lâimportanza dellâEuropa politica nel governo della mondializzazione torna ad assumere centralitaÌ nel mandato al Parlamento europeo e nella battaglia per lâapprovazione del progetto di Costituzione europea. Nella seconda parte, Percorsi di ricerca tra storia, memoria e comunicazione, ci si propone di mettere in circuito la comunicazione politica e istituzionale di Trentin, le testimonianze di dirigenti sindacali che hanno condiviso lâimpegno per il rafforzamento della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), la documentazione conservata presso lâArchivio storico della CGIL. Chiude lâiniziativa una tavola rotonda sulla nuova edizione del volume La LibertaÌ viene prima. La LibertaÌ come posta in gioco nel conflitto sociale, con pagine inedite dei diari e altri scritti, allo scopo di porre le basi per una ricerca complessiva sullâintera biografia di Trentin. Attraverso la pubblicazione degli atti e lo sviluppo ulteriore del progetto, lo SPI - CGIL e lâAlta Scuola âLuciano Lamaâ confermano un ruolo di primo piano nella riscoperta dellâopera intellettuale e politica di Trentin, quanto mai necessaria di fronte alle attuali sfide del sindacato e della sinistra in Italia e in Europa.
Il convegno mira a indagare alcuni fenomeni di lunga durata della storia politica, culturale, religiosa ed economica italiana, che si manifestarono con particolare forza allâinizio degli anni Novanta del secolo scorso, contribuendo a mettere in crisi un sistema politico a lungo ritenuto inscalfibile. Al centro dellâanalisi sarĂ lâemersione della questione settentrionale, considerata il detonatore decisivo della âRepubblica dei partitiâ.
Il convegno rappresenta un'ulteriore tappa nello sviluppo del progetto di ricerca sull'impiego di manodopera italiana nell'economia di guerra tedesca prima e dopo l'8 settembre 1943. VerrĂ esaminato l'arco temporale 1938-1945.
Il convegno si aprirĂ con la presentazione della versione tedesca della mostra Tantebracciaperilreich.eu, giĂ disponibile sul web dallo scorso dicembre ed ora realizzata in lingua tedesca: https://italienischearbeitskraefteimreich.eu/
e del portale prosopografico http://www.lavorareperilreich.it/
La ricerca Ăš condotta con il sostegno finanziario del fondo italotedesco per il futuro, tramite il Bundestag, l'Auswaertiges Amt e l'Ambasciata della BRD a Roma;
il convegno, che vedrĂ la partecipazione di studiosi italiani e tedeschi, Ăš stato inoltre sostenuto dalla Landeszentrale fuer politische Bildung del Land Renania-Palatinato e dalla Rosa-Luxemburg-Stiftung.
L'ambasciata d'Italia a Berlino ha concesso il patrocinio.
Sede del convegno Ăš la Johannes-Gutenberg-Universitaet di Magonza/Mainz.
Il convegno potrĂ essere seguito da remoto anche via zoom: https://us06web.zoom.us/j/89655699579?pwd=QmRVaElmM3RVMWtrbXJMRjhXVVhiQT09
oltre che via Big Blue Botton al link indicato in locandina e programma
International Conference
Lingue e linguaggi per la pace/Language and Languages for Peace
UniversitĂ IULM, Rete Italiana degli Atenei per la pace, Red de Universidades Lectoras
Sessione "Storia, pace e media/Peace, History and the Media"
2 dicembre 9.00 - 9.40
Keynote address
Graham Spencer (University of Portsmouth)
The news mediaâs role in developing peace:
drawing from Northern Ireland
9.40 - 10.40
TAVOLA ROTONDA:
Concetti e linguaggi di pace nella politica estera
italiana tra anni Settanta e Ottanta
Guido Formigoni (UniversitĂ IULM)
Aldo Moro e la pace negli interventi allâONU
Enrico Palumbo (UniversitĂ Roma3)
LâItalia e il conflitto arabo-israeliano. Le interpretazioni
di Camp David nel dibattito politico
Massimo De Giuseppe (UniversitĂ IULM)
LâItalia e la pace in Centroamerica negli anni '80