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Calendario di storia contemporanea

 

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    LabOral. Storia orale del lavoro

    Pistoia (25/11) – Firenze (26/11) per le sedi del convegno, vedi file del programma allegato, Pistoia e Firenze, Italia

    La Fondazione Valore Lavoro (FVL), con il patrocinio di AISO e SISLav, organizza a Pistoia e Firenze per il 25 e 26 novembre 2021 un convegno dedicato alla storia orale del lavoro.

    Il convegno sarà in presenza e sarà possibile seguirlo in diretta streaming sulle pagine facebook della Fondazione Valore Lavoro, della Società Italiana di Storia del Lavoro e dell' AISO - Associazione Italiana di Storia Orale .

    Il convegno si situa all’incrocio tra un approccio metodologico, la storia orale, e un’area tematica, la storia del lavoro, ed intende indagare la storia orale del lavoro partendo dalla sua dimensione di lungo periodo per poi passare ad una ricognizione delle nuove ricerche in corso o appena concluse ed infine affrontare il tema dei prodotti culturali, anche nella loro caratterizzazione di Public History, che scaturiscono dal lavoro di ricerca storica tramite le fonti orali.
    Prima sessione
    La storia orale si è intrecciata fin dalle origini con la storia del lavoro, divenendone una delle metodologie d’indagine più proficue per l’età contemporanea e favorendo un’intersezione di temi e pratiche con la storia sociale, la storia popolare e della gente comune, la storia delle organizzazioni produttive e sindacali.
    Gli storici impegnati nell’incrocio tra Oral history e Labour history condividono il senso di impegno civile e di responsabilità per la valenza pubblica del loro lavoro, tanto verso i propri testimoni “co-autori” quanto verso il rilievo politico-culturale delle ricerche che portano avanti, che uniscono la valenza pubblica della storia orale – che facilita la partecipazione dei testimoni al “fare storia” – al campo di intervento proprio della storia del lavoro, muovendo dal presente per guardare alla storia del proprio oggetto di indagine
    Ad un passato ricco di esperienze si aggiunge oggi una nuova stagione di interesse. Il convegno intende esplorare questo terreno assai frequentato partendo da una prima sessione storiografica e metodologica capace di tenere assieme il passato della storia orale del lavoro con il suo presente e con le nuove prospettive che si stanno aprendo per il futuro sia come campi di indagine sia tramite l’utilizzo dei social network.
    Seconda sessione
    La storia orale, muovendo dall’ascolto, dai racconti e dalle testimonianze, permette di indagare i fenomeni storici da un’angolazione “interna” che prende le mosse dal punto di vista dei protagonisti, consentendo la messa a fuoco di aspetti che rimangono preclusi alla storiografia che utilizza solo la documentazione archivistica risultante dall’attività di enti strutturati. Fonti soggettive per eccellenza, le fonti orali per questa loro caratteristica hanno dunque la forza di mettere in primo piano la soggettività degli attori storici. Il valore euristico di questa metodologia applicata a un ambito come quello dei rapporti tra lavoro, conflitti del e sul lavoro e organizzazioni dei lavoratori, permette di illuminare zone sfuggenti, di meglio comprendere le dinamiche interne ai mondi del lavoro, le loro sfaccettature, il rapporto tra il lavorare e l’organizzarsi, la professionalità e il nesso con la conoscenza, la cultura e le identità, favorendo una ricostruzione problematizzante. Possono così essere rimessi in discussione approcci consolidati, in relazione a fasi già storicizzate, anche attraverso il riuso di fonti orali prodotte in passato, oppure aprirsi nuove piste di indagine per favorire la comprensione e la storicizzazione di quanto è più vicino a noi nel tempo ed attende ancora di essere indagato e compreso, anche nel suo rapporto con il presente. In aggiunta, l’ascolto del lavoro risulta essere un felice terreno di incontro interdisciplinare, dove la storiografia si incrocia e si confronta con l’antropologia, la sociologia, la psicologia.
    Inoltre, sulla scorta di questa metodologia, si sta facendo largo una riflessione più ampia che focalizza la sua attenzione sul fatto che i rapporti di e sul lavoro, dentro le organizzazioni, in quanto rapporti umani, lungi dall’essere di carta sono prima di tutto fondati sulla parola, cioè sull’oralità. Esiste uno spazio di relazioni orali nel mondo del lavoro, tra i lavoratori, dentro alle loro organizzazioni e con le controparti datoriali, fatto anche di momenti collettivi (come le assemblee e i congressi sindacali), che aprono la porta all’utilizzo della documentazione sonora intesa in senso ampio ed alla messa a fuoco di questo spazio nel quale si svolge la storia.
    Terza sessione
    Accanto al libro come risultato di una ricerca si stanno facendo strada nuovi prodotti culturali: video, documentari, podcast, esposizioni, ecc. La sessione intende affrontare le particolarità e le problematiche specifiche delle nuove forme di restituzione, che spesso combinano pubblicazione cartacea con altri linguaggi di larga accessibilità e che si inseriscono nell’ambito della Public History.
    Comitato scientifico organizzatore:
    Stefano Bartolini (FVL), Alessandro Casellato (AISO),
    Pietro Causarano (Università di Firenze), Stefano Gallo (CNR), Fabrizio Loreto (SISLav), Gilda Zazzara (Università Ca’ Foscari Venezia)

    Convegno internazionale – La caduta del Muro e gli altri comunismi

    Fondazione Marco Besso Largo di Torre Argentina, 11, Roma, Italia

    Il convegno è organizzato  dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sull'Europa Centro-orientale, la Russia e l'Eurasia dell'Università Roma Tre (Criere)  in collaborazione con Aisseco (Associazione Italiana Studi di Storia dell'Europa Centrale e Orientale - aisseco.org) , Cisueco (Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e sull'Europa Centrale e Orientale - https://host.uniroma3.it/associazioni/cisueco/) e Fondazione Marco Besso (https://www.fondazionemarcobesso.net/). I lavori si svolgeranno i prossimi 25  e 26 novembre presso i locali della Fondazione Besso (a Largo di Torre Argentina, 11) e sarà possibile seguirli anche in streaming. Trovate tutti i dettagli nel documento annesso.

    SECRET. Spies in European Culture between Reality and Tales

    Università di Napoli Federico II , Italia

    I prossimi 1 e 2 dicembre si terrà, tra la sede dell'Institut Français de Naples e la Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, il convegno internazionale SECRET. Spies in European Culture between Reality and Tales, a cura di Elisabetta Abignente, Laura Di Fiore, Anna Masecchia e Valeria Sperti, del Dipartimento di Studi Umanistici.Il convegno è incentrato sul profilo storico, le rappresentazioni e le percezioni della figura della spia in Europa tra Ottocento e primo Novecento.  L'intento è di analizzare la genesi dello spionaggio contemporaneo e, al tempo stesso, dell'immaginario culturale (letterario, iconografico, teatrale, cinematografico) ad esso legato.La collaborazione tra studiosi di diversi ambiti scientifici e università di provenienza punta a un'analisi trans-disciplinare che prenda in considerazione tanto il piano politico-istituzionale quanto quello culturale, rilevando quanto, in entrambi, le dimensioni della realtà e della finzione furono profondamente interconnesse.

    A 80 anni dall’entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale (1941-2021)

    Centro Studi Americani Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    In occasione dell’anniversario dell’entrata in guerra degli Stati Uniti in seguito all’attacco di Pearl Harbor (7 dicembre 1941), il Centro Studi Americani  organizza l'incontro “A 80 anni dall’entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale (1941-2021). La partecipazione dei soldati italoamericani”.

    Interventi:

    - John L. Harper (John Hopkins University, Sais Bologna): “Il giorno dell’infamia”: il 7 dicembre 1941

    - Matteo Pretelli (Università di Napoli “L’Orientale”): Americani e patriottismo nella Seconda Guerra Mondiale

    - Francesco Fusi (Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea): Combattenti italoamericani nella Campagna d’Italia

    - Marco Curti, regista e documentarista: “Fighting Paisanos”

    Modera: Michela Ponzani (storica e conduttrice)

    L'evento si svolgerà in presenza, con diretta streaming sul canale Youtube e sul portale di RAI Cultura

    La partecipazione è gratuita ma è gradita la registrazione.

    Men in Arms. Banditry, Revolution, and Counter-guerrilla (ca. 1750s-1915)

    Università di Salerno – piattaforma zoom , Italia

    Men in Arms. Banditry, Revolution, and Counter-guerrilla (ca. 1750s-1915)

    Convegno internazionale di studi - 7, 10 e 14 dicembre 2021, Università di Salerno

    PRIN 2017 Il brigantaggio rivisitato. Narrazioni, pratiche e usi politici nella storia dell'Italia moderna e contemporanea

    La lotta per la sovranità è stata al centro della transizione dall’ancien régime all’età contemporanea. Dalle rivoluzioni atlantiche alla Prima guerra mondiale, i fenomeni di insorgenza e contro-insorgenza hanno definito la nascita dei nuovi stati-nazione e la formazione dei nuovi imperi. In un’epoca di frontiere porose e istituzioni fragili, sfidare o difendere l’ordine ha impegnato non solo forze ed eserciti regolari, ma anche una variegata gamma di “uomini in armi”. Figure carismatiche, organizzate in compagnie private o unità irregolari molto mobili, hanno guidato azioni di banditismo, guerriglia politica e rivolta etnico-religiosa, intrecciando ambizioni individuali a più generali rivendicazioni di tipo. Il seminario riunisce casi di studio dall’America Latina all’Europa centrale, fino all’Africa del nord, al fine di esplorare pratiche operative e strategie militari della guerra irregolare nel mondo moderno.

    Il convegno si terrà su Zoom, al link disponibile nell'0puscolo allegato, al quale si rimanda per il programma completo.

    TRAILS OF PEACE. History, Memory and Communication

    Università IULM, IULM 6 Auditorium (In presenza e in streaming) via Carlo Bo 1, Milano, Italia

    TRAILS OF PEACE. 
    History, Memory and Communication
    DECEMBER 10th (with Preview online December 9th)
    Università IULM, Politecnico di Milano, Rete degli atenei italiani per la pace (Runipace),
    International Network of Museums for Peace (INMP), Red Internacional de Universidades Lectoras (RIUL)
    December 9th Program (Online), 15.00 h. 

    Youtube link: https://go.iulm.it/trailsofpeace9
     
    Saluti istituzionali: Kazuyo Yamane (INMP),  Federico Bucci (Vice-rector of the Mantova Campus of Politecnico di Milano)
    Key note speech:
    Philippe Prost, From War to Peace
    Tavola rotonda: The Italian museums for Peace

    Museo-laboratorio di Pace, Collegno (Lucetta Sanguinetti)
    International Peace Poster Documentation Centre, Bologna (Vittorio Pallotti)
    Gorla Museum project (Piera Caramellino)
    International Museum of Red Cross MICR, Castiglione delle Stiviere (Michele Romeo Jasinski)
    Museo storico del Trentino, Trento (Sara Zanatta and Giuseppe Ferrandi)
    Fondazione Fossoli, Carpi (Andrea Luccaroni)
    Centro Studi Sereno Regis (Angela Dogliotti, Elena Camino)

    Chair and Conclusion: Elena Montanari (Politecnico di Milano)
    10 dicembre Auditorium IULM Open Space
    To attend in presence, please fill the form https://survey.alchemer.eu/s3/90405947/Trails-of-Peace

    In streaming Youtube link: https://go.iulm.it/trailsofpeace10

    The Program:
    Saluti istituzionali: Gianni Canova (Rector of IULM University), Enza Pellecchia (Runipace Coordinator), Akihiko Kimijima (INMP World Coordinator)
    Introduzione:
    Massimo De Giuseppe (IULM University) - The museums of peace between history, memory and communication

    Memory (Peace Museums)
    Ore 10.00-13.00

    Thomas Schneider (Erich Marie Remarque Center, Germany)
    Iratxe Momoitio (Guernica Museum, Spain)
    Junko Kanekiyo (Kyoto Museum for World Peace/Ritsumeikan University, Japan)
    Kim Yeonghwan (The Museum of Japanese Colonial History in Korea) 
    Clive Barrett (Chair of Trustees, The Peace Museum, Bradford, UK)
    Munuve Mutisya (Community Peace Museum, Kenya) 
    Jesper Magnusson (Fredens hus Museum, Uppsala, Sweden) 
    Kevin Kelly (Dayton Peace Museum, USA)

    Chair and Conclusions: Roy Tamashiro (Webster University, USA)

    History: 
    Ore 14.30-16.30
    Greetings: Giovanna Rocca (Pro-Rector of Research)

    Makiko Takemoto (Hiroshima City University Peace Institute): Japan, Germany and peace 
    Renato Moro (Romatre University) - Pacifism in Contemporary Italy 
    Enrico Palumbo (IULM University) – Peace in the Meddle East, The Refugee Issue
    Angela Santese (University of Bologna) - Pacifisms after the Cold War

    Chair and conclusion: Guido Formigoni (IULM University)

    Communication:
    Ore 17.00-19.00

    Gianni Canova (Rector of IULM University): War & Peace in Cinema
    Savina Tarsitano (European Cultural Parlament): Photography for Peace
    Francesca Corrao (Fondazione Orestiadi di Gibellina): The Museum and the Theater as tools of education for peace: the Orestiadi Foundation
    Ítaca Palmer Campos (Universidad de Granada): Peace Lectures and SDG (Sustainable Development Goals) 
    Anne Noonan, Nina Burridge (The Australian Peace Network): From Pandemic to Peace building - creating cultures of peace as the new normal
    Anna Castelli (Università IULM) : Indigenous artists for peace. A tribute to Jimmie Durham
    Satoko Norimatsu (Director of Peace Philosophy Center, Canada): Critical Thinking, Peace and Memorializations 

    Chair and conclusion: Mauro Ceruti (IULM University)

     

    L’Italia repubblicana: costruzione, consolidamento, trasformazioni (1946-2020) – III: La Repubblica tra mondo globale, crisi di transizione e tempo presente (1989-2020)

    Fondazione Pescarabruzzo - sala convegni Corso Umberto I, n. 83, Pescara, Italia

    Il convegno chiude un ciclo di tre incontri scientifici nazionali che, dopo gli appuntamenti del 2017 e del 2019, intende rileggere e ripensare in forme critiche la storia dell’Italia repubblicana, lungo un percorso di settant’anni che attraversa plurime storie generazionali. Muovendosi tra fattori tanto di continuità quanto di trasformazione, nei tre convegni vengono scandite le principali acquisizioni proposte dalla storiografia. A partire anche dalle domande che sorgono dal tempo presente, ci si propone dunque di definire un percorso tematico e cronologico (il primo ventennio della Repubblica; gli anni tra fine Sessanta e vigilia del 1989; l’ultimo trentennio fino a oggi) attento alle peculiarità della democrazia e della società in Italia, con un occhio particolare ad alcuni dei suoi caratteri di lungo periodo, anche osservati da prospettive non troppo usuali.
    Il taglio di questo terzo e ultimo appuntamento scientifico privilegia da un lato un affondo interpretativo sui principali nodi strutturali della vicenda repubblicana in Italia; e dall’altro lato offre una riflessione storica aperta agli orizzonti attuali e futuri.
    Per ciascun incontro, viene poi pubblicato un volume promosso dalla Fondazione Brigata Maiella, curato dal comitato scientifico del progetto e stampato dalla casa editrice Viella di Roma: l’ambizione è di proporre a specialisti e cittadini un’opera che, nel suo complesso, si ponga come un’ideale trilogia sulla storia della Repubblica italiana dalle sue origini al secolo XXI.
    Comitato scientifico: Maurizio Ridolfi, Patrizia Gabrielli, Enzo Fimiani
    Segreteria organizzativa: Alessandra De Nicola
     

    Programma:
    giovedì 9 dicembre
    ore 16.00-19.30
    Saluti: Nicola Mattoscio (presidente Fondazione Brigata Maiella)
     
    Fattori e nodi strutturali nella storia dell’Italia repubblicana
     presiede: Patrizia Gabrielli (Università di Siena)
     
     Francesco Bonini (Università di Roma LUMSA)
    Lo Stato, le istituzioni, l’amministrazione
    Daniela Felisini (Università di Roma Tor Vergata)
    L’economia italiana tra globalizzazione e integrazione
    Michela Minesso (Università di Milano statale)
    Le famiglie: il dibattito sui nuovi diritti
     Catia Papa (Università della Tuscia di Viterbo)
    Genere e generazioni: tra dimensione locale e globale
     Simone Neri Serneri (Università di Firenze)
    Spazi, territori, ambiente: l’Italia e la “Grande Accelerazione”
     
    Venerdì 10 dicembre
    ore 9.30-13.30
    Le sfide aperte
    presiede: Enzo Fimiani (Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara – comitato scientifico FBM)
     
     Giovanni Orsina (Università LUISS Guido Carli di Roma)
    La crisi della politica e del sistema dei partiti
     Michele Colucci (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
    Emigrazione/immigrazioni: integrazione e conflitti
     Irene Piazzoni (Università di Milano statale)
    Apocalittici, “cannibali”, situazionisti: la cultura italiana tra vecchi e nuovi media
     Carlo Spagnolo (Università di Bari)
    Un paese in discussione: spinte centrifughe e storie transnazionali 
     Lucia Ceci (Università di Roma Tor Vergata)
    Mondi cattolici, pluralismo religioso, prospettive globali
     
    Tavola rotonda finale sul progetto:
    “L’Italia repubblicana: costruzione, consolidamento, trasformazioni (1946-2020)”
    partecipano: i relatori
    coordina e conclude: Maurizio Ridolfi (Università della Tuscia di Viterbo)

    “Oltre il Lager. Attualità dell’impegno antifascista: alle radici della democrazia in Europa”

    Palazzo Reale - Sala Conferenze Piazza Duomo 14, Milano, Italia

    Per una riflessione sulla militanza antifascista

    In una prospettiva ormai non più di breve periodo, a quasi otto decenni dalla fine della Seconda guerra mondiale e trascorso ormai un secolo dall’arrivo sulla scena storica del fascio primigenio, destinato ad avere negli anni seguenti seguaci capaci di radicalizzarne la carica di violenza, è opportuna una riflessione su chi ai fascismi si contrappose, fondando così una categoria politica nuova: l’antifascismo.

    Capace di coinvolgere visioni tra loro differenti e in anni precedenti contrapposte, come le culture liberali, democratiche, socialiste, l’antifascismo rappresentò inoltre, allora e successivamente, la via attraverso cui il movimento comunista, nato da quella rivoluzione bolscevica che ben presto si sarebbe risolta nella dittatura prima di un partito, poi dei suoi vertici, si sarebbe incontrato ed avrebbe fatto i conti con la democrazia politica.

    Rafforzatosi nella gigantesca e tragica temperie della Seconda guerra mondiale attraverso le Resistenze europee il cui riferimento generale era la coalizione guidata da URSS, USA e Regno Unito, l’antifascismo avrebbe duramente sofferto la frattura postbellica rappresentata dalla guerra fredda e dal progressivo irrigidirsi della «cortina di ferro», ad est della quale finiva con l’essere assunto a dottrina di Stato finalizzata a rivestire di panni presentabili regimi diretti da forze di minoranza la cui unica logica era di costituire una cintura di sicurezza per l’Unione Sovietica, mentre a occidente l’antifascismo veniva spesso guardato da parte dei gruppi dirigenti come un cavallo di troia del blocco contrapposto.

    In questo quadro piuttosto cupo l’Italia ha costituito tuttavia una felice eccezione; anche nei momenti di più dura contrapposizione tra le forze politiche, un tessuto antifascista, eredità della Resistenza, ha comunque tenuto, rendendo possibili scambi, contatti, interrelazioni.
    Conclusasi la guerra fredda in seguito al collasso dell’URSS, preceduto e accompagnato dallo scompaginarsi del «blocco orientale», il panorama europeo che si è delineato dopo il 1989 e in questo primo ventennio del XXI secolo rende a nostro parere quanto mai necessario ed opportuno un recupero pieno dell’antifascismo e dei suoi valori, al cui centro stava e sta l’idea di una democrazia e liberale e sociale.

    Con ben più forza del «paradigma vittimario», assunto non di rado come terreno minimo di costruzione di un’Europa unita e federale, l’antifascismo può essere, per la nostra Europa, valore fondante. Proprio per questo riflettere sulle biografie, convergenti nell’obiettivo quanto magari distanti nel loro sviluppo esistenziale, delle undici personalità che nel convegno saranno oggetto di studio costituisce il modo migliore per raccoglierne l’eredità ed onorarne la memoria.

    Massimo Castoldi – Brunello Mantelli

    Il Risorgimento, Roma, l’Europa

    Biblioteca del Senato piazza della Minerva 38, Roma, Italia

    Incontro di presentazione del nuovo Comitato di Roma dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.

    Interventi di Francesco Guida, Miguel Gotor, Laura Pettinaroli, Antonio Rodinò di Miglione, Marco Pizzo.

    Conferenza di Giuseppe Monsagrati, Un monumento alla memoria repubblicana: il Mazzini dell'Aventino, in occasione del centocinquantesimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini.

    Raccontare i conflitti. Giornaliste in prima linea

    Centro Studi Americani Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Con il convegno "Raccontare i conflitti” il Centro Studi Americani intende promuovere un approfondimento e una riflessione sul ruolo svolto dalle giornaliste sui fronti di guerra dalla metà dell'Ottocento a oggi

    Saluti: Roberto Sgalla, Direttore Centro Studi Americani

    Introduce e modera: Oliviero Bergamini, Vicedirettore Rainews24

    GIORNALISTE AMERICANE TRA '800 e '900:

    - Daniele Fiorentino, Direttore Dipartimento di Scienze Politiche, Università Roma Tre

    - Nicola Attadio, Autore e conduttore Radio3, fondatore Officina letteraria Cherry Run

    - Alessandra Mauro, Direttore editoriale casa editrice Contrasto

    GUERRE CONTEMPORANEE

    - Lucia Goracci, Corrispondente Rai a Istanbul

    - Stefania Battistini, Inviata RAI TG1 in Ucraina

    ***

    I posti sono limitati, per partecipare in presenza o ricevere il link Zoom scrivere a:

    library@centrostudiamericani.org

    Accesso con “super green pass”