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    Un altro sguardo sul 1969. I territori sociali del conflitto in Italia

    Dip. Forlilpsi – Università di Firenze e Camera del Lavoro di Firenze Aula magna, via Laura 48 (17/12); Salone Di Vittorio - CdLM, Borgo de' Greci 3 (18/12), FIRENZE, Italia

    La Camera del Lavoro di Firenze e l'IRES Toscana organizzano a cinquant'anni dall'Autunno Caldo questo convegno, insieme a AISO, FDV, FVL, Proteo e SISLav. L’iniziativa, essendo organizzata con soggetto qualificato per l’aggiornamento (DM 08.06.2005), l'agenzia formativa Proteo Fare Sapere, è automaticamente autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67 CCNL 2006/2009 del Comparto Scuola, con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi e come formazione e aggiornamento dei Dirigenti Scolastici ai sensi dell’art. 21 CCNL 11/4/2006 area V e dispone dell’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio.

    Un altro sguardo sul 1969: i territori sociali del conflitto in Italia.

    Oltre le letture convenzionali

    Il ciclo di lotte del cosiddetto Autunno Caldo viene comunemente conosciuto come «il ’69 operaio», per distinguerlo dal «’68 degli studenti» con cui intrattenne rapporti talmente stretti da poter parlare di un unico «biennio rosso». Furono anni di fortissima conflittualità sociale che videro come epicentri simbolici prima le università e le scuole superiori, quindi le grandi  fabbriche, in un movimento complessivo di contestazione del potere gerarchico e autoritario che vigeva in queste grandi «istituzioni totali»: alla protesta si unì da subito la costruzione di organi assembleari alternativi, espressione di un contropotere dal basso che fosse veicolo della voce di studenti e operai. Secondo una narrazione convenzionale, le istanze dei lavoratori dei grandi stabilimenti si estesero dai consigli di fabbrica al resto della società, erompendo dai cancelli dei complessi industriali e travolgendo il territorio circostante. I sindacati, per quanto all’inizio colti di sorpresa, si fecero latori e promotori di questa ondata innovatrice e misero imprese, enti pubblici e partiti politici di fronte alla necessità di dare risposte nuove ai bisogni sociali di base: la casa, la sanità, l’istruzione, i trasporti, le mense, i servizi per l’infanzia, il tempo libero.
    Questa versione molto diffusa delle dinamiche del ’69 operaio si basa su un modello schematico estremamente semplice e monodirezionale: partendo dalla scuola e dall’università il movimento innovatore sarebbe passato alla grande fabbrica, dove divenne richiesta di riforma sociale complessiva investendo quindi l’intero territorio. Tutta la società che non si identificava direttamente con le istituzioni educative e con il mondo industriale più rappresentativo avrebbe giocato in questa visione una funzione prevalentemente passiva, di adeguamento alle rivendicazioni elaborate e portate avanti altrove, più che mobilitarsi quindi sarebbe stata mobilitata.
    L’articolazione territoriale del conflitto in Toscana e nella Terza Italia

    Eppure, la conoscenza diretta dell’esperienza toscana – così come le acquisizioni emerse dalla ricerca storica su diversi contesti a livello nazionale – spingono a ritenere che anche altri elementi ebbero un ruolo decisivo nello stesso svilupparsi della conflittualità, dentro e fuori la fabbrica: il mondo contadino e gli ambienti rurali della campagna urbanizzata, l’associazionismo cattolico di
    base, le reti sociali di quartiere, le tradizioni familiari, i luoghi di sociabilità popolare, non solo nella grande fabbrica ma anche a scala territoriale e nelle aziende piccole e medie, in cui svolgeva un ruolo di primo piano un’imprenditorialità di estrazione operaia, la diffusione della scolarizzazione e dei consumi di massa. A Firenze la reazione popolare all'alluvione del 1966 giocò una funzione importante nel definire come centrale il territorio nello sviluppo della conflittualità e dell’identità
    sociale. Un evento in grado di attivare comitati di base, case del popolo, sezioni di partito, strutture sindacali, parrocchie e studenti che costruirono relazioni in un certo senso uniche che avranno conseguenze anche negli anni successivi. I lavoratori e le lavoratrici che parteciparono al ciclo del conflitto industriale ebbero una composizione sociale molto più complessa di quella dell’operaio massa prevalentemente maschio della fabbrica fordista, in cui agivano componenti culturali variegate e dalle molteplici origini. L’impressione, insomma, è che il filo che unisce «la centralità della fabbrica» alla «scoperta del territorio» non fu un filo a una sola direzione e in regioni come la
    Toscana - e in genere nella cosiddetta Terza Italia - non fu affatto occasionale.
    Un altro sguardo sul 1969 italiano
    Il convegno sul 1969 vorrebbe quindi indagare il rapporto complesso, dinamico, poco studiato fra il conflitto sociale (e industriale in particolare) e la dimensione territoriale in cui si inserisce. Se questo è forse più evidente nella Terza Italia, è necessario verificarlo in tutta l’articolazione sociale nazionale, anche nei contesti canonici del «secondo biennio rosso» o nelle aree più periferiche. Non
    evidenziare cioè soltanto una semplice pluralità dei luoghi, quanto piuttosto analizzare la stratificazione territoriale del processo sociale, aprire quindi uno squarcio nella complessa pluralità che è presente nei luoghi. Si tratta di tracciare una cornice che non delimiti il campo di analisi soltanto in senso spaziale, ma riesca a comprendere un contesto dinamico di repertori di azione e di regolazione, di relazioni pubbliche e private, di modelli imprenditoriali e di culture del lavoro, che
    interagiscono e si modificano, provocando la (e adattandosi alla) rottura dell’Autunno Caldo. È in
    questa ottica che potrebbe essere indagato il ruolo del sindacato che, in maniera non sempre compiuta, vive la contraddizione di essere da un lato sindacato in fabbrica e dall'altro sindacato generale e territoriale.

    Giornata della Memoria 2020 La Shoah a Viterbo

    Aula Magna G.T. Mugnozza, Università degli Studi della Tuscia Via S. Maria in Gradi, Viterbo, Italia

    Commemorazione della Giornata della Memoria 2020 con scopertura della targa in ricordo dei dodici ebrei detenuti nel carcere di S. Maria in Gradi nel dicembre 1943 (attuale sede dell'Università degli Studi della Tuscia), dieci dei quali furono deportati nel campo di Fossoli e poi nei campi nazisti, da dove solamente una sopravvissuta fece ritorno. Alla cerimonia seguirà un convegno su La Shoah a Viterbo.

    Protagoniste. Politica, guerra, Resistenza nella storia di Anna Bravo

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani 32, Roma, Italia

    Mercoledì 29 gennaio p.v., alle ore 15.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), la Biblioteca e la Società italiana delle storiche organizzano un incontro dedicato al ricordo di Anna Bravo (1938-2019), dal titolo: Protagoniste. Politica, guerra, Resistenza nella storia di Anna Bravo.
    Saluti: Patrizia Rusciani, direttrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Simona Feci, presidente della Società italiana delle storiche.
    Intervengono: Mario Boccia, Bruno Bonomo, Marina d’Amelia, Anna Foa, Dianella Gagliani, Alessandra Gissi, Daniele Jalla, Lucetta Scaraffia; coordina Simona Lunadei.

    Con l’incontro del 29 gennaio p.v. la Biblioteca di storia moderna e contemporanea e la Società italiana delle storiche vogliono rendere omaggio alla storica Anna Bravo, scomparsa nello scorso mese di dicembre. Docente di storia sociale all'Università di Torino, Anna Bravo aveva iniziato il suo percorso di storica con ricerche sulla Resistenza nell’Alto Monferrato e da allora aveva rivolto i propri interessi ai movimenti politici e sociali del Novecento, con un’attenzione particolare alle guerre e al ruolo delle donne. La sua attività di studiosa si era accompagnata a una costante militanza politica, nel Partito comunista prima, nel Sessantotto, in Lotta continua e nel movimento femminista poi. Come ha scritto Luisa Passerini, nelle sue ricerche si individua un itinerario significativo “non solo per capire la sua figura, ma anche quella di più generazioni: dagli studi sulla Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato alla storia orale e sociale delle donne nel Novecento; dalle analisi del fotoromanzo all’indagine sulla Shoah e i sopravvissuti – altrettanti passaggi che riflettono lo sforzo di ingaggiarsi con la memoria collettiva, conservando le differenze individuali. E ancora: Anna ha esplorato altre tematiche, dato che i suoi scritti includono lavori sulle donne nella sfera pubblica, riflessioni sulla propria esperienza, rievocazioni del Sessantotto, quest’ultimo nella sua duplice dimensione tra l’est e l’ovest dell’Europa” (Il manifesto, 10.12.2019). Le sue indagini sulla non-violenza hanno segnato una stagione storiografica profondamente innovativa degli studi sulla Resistenza e sulle guerre, fino alle sue più recenti riflessioni sui temi delle lotte inermi, oggetto di una delle sue ultime pubblicazioni, La conta dei salvati. Dalla Grande guerra al Tibet. Storie di sangue risparmiato (Laterza, 2013).
    All’incontro intervengono studiose e studiosi che hanno condiviso con Anna Bravo scelte e interessi di ricerca o hanno riconosciuto nei suoi studi fonte e stimolo di riflessione storiografica.

    La Sapienza chiede scusa. Leggi razziali, la scuola e l’accademia: riflessioni e testimonianze

    Aula Calasso – Facoltà di Giurisprudenza Piazzale Aldo Moro, 5 , Roma, Italia

    Presiede Oliviero Diliberto, Preside della Facoltà di Giurisprudenza

    Saluto del Magnifico Rettore, Eugenio Gaudio

    Saluto del Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Luisa Avitabile

    Messaggio di saluto della Senatrice Liliana Segre

    Intervengono: Guido Alpa, Vincenzo Cerulli Irelli, Claudio Contessa, Andrea Di Porto, Noemi Di Segni, Giorgio Fabre, Emanuele Fiano, Angelo Lalli, Lea Polgar, Paolo Ridola

    Nell’occasione sarà presentato il volume di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco “Vietato studiare, vietato insegnare. Il ministero dell’educazione nazionale e l’attuazione delle norme antiebraiche: 1938 – 1943”, Modena, Palombi Editore, 2019

    Saranno presenti gli autori.

     

    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea e storia sociale. Una discussione fra le riviste

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    In occasione del suo settantesimo anno di attività, ‘Italia contemporanea’ (rivista dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, già Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) promuove – in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea – una discussione fra studiose e studiosi appartenenti alle redazioni di alcune fra le principali riviste di storia.

    Giovedì 6 febbraio 2020, dalle 14.30 alle 17.3 a Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, si terrà l'incontro di studio
    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea
    e storia sociale. Una discussione fra le riviste.
    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea e storia sociale.

    Una discussione fra le riviste.

    Giovedì 6 febbraio 2020

    ore 14.30 - 17.30,

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea

    (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma),

    Saluti:

    Patrizia Rusciani, Nicola Labanca.

    Intervengono:

    Enrica Asquer (Italia Contemporanea),

    Daniela Lugia Caglioti (Presidente SISSCO),

    Gabriella Corona (Meridiana),

    Ida Fazio (Genesis),

    Maria Malatesta (Società e Storia),

    Marco Meriggi (Storica),

    Domenico Rizzo (Quaderni storici),

    Silvia Salvatici (Contemporanea)

    Modera: Alessandra Gissi

    Dove va la ricerca contemporaneistica in storia sociale oggi in Italia? Quali sono i suoi risultati e quali le sue prospettive? Anzi, cosa è la storia sociale oggi? Praticato nei decenni passati secondo diverseprospettive, animato da differenti pulsioni, condotto su fonti documentarie diverse, un approccio di storiasociale ha rappresentato anche in Italia un elemento importante per l’innovazione degli studi storici. Alcune ricerche sono diventate addirittura dei classici. La conoscenza storica della società italiana contemporanea ne ha beneficiato enormemente.

    Oggi lo stato della storia sociale appare più incerto, l’approccio appare meno frequentato, i punti di riferimento internazionale più confusi. In occasione del suo settantesimo anno di attività, ‘Italia contemporanea’ (rivista dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, già Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) promuove – in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea – una discussione fra studiose e studiosi che hanno dato contributi importanti in questo senso e fanno parte delle redazioni di alcune fra le principali riviste di storia che si sono segnalate per la loro attività in questo ambito, cruciale per il futuro della ricerca contemporaneistica italiana.

    Info: http://bsmc.it/index.php/9-articolihome/appuntamenti/917-Storia%20contemporanea,%20storia%20dell

    Waging War and Making Peace

    Online Ca' Foscari, Palazzo Cosulich, Dorsoduro 1405, Venezia, Italia

    European Ways of Inciting and Containing Armed Conflict, 1648–2020

    11th Annual Symposium of the Research Network on the History of the Idea of Europe

    24 June – 3 July 2020

    The history of Europe is as much about violence and divisions – including religious wars, national clashes and ideological conflicts – as it is about shared cultural, social and economic accomplishments. What, if anything, can be regarded as ‘typically European’ in ideas of war and peace that referred to, or originated within, Europe and its space? In our conference discussion, we will try to find out whether there are long-term patterns of ‘Europe’-related discourses concerning peace and war, and if so, what they consist of.

    Ca’ Foscari University of Venice - Venice Foundation for Research on Peace - Institute for the Study of Ideas of Europe - University of East Anglia

    Programme attached

     

    Roma Capitale: La città laica, la città religiosa (1870-1915)

    Roma Campidoglio; Fondazione Caetani; Istituto Luigi Sturzo; Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Roma, Italia

    21 settembre 2020, Campidoglio, aula Giulio Cesare
    Il governo della città
    Ore 16:00
    Presiede Antonio Rodinò di Miglione (Presidente Fondazione Camillo Caetani)
    Saluti della Sindaca di Roma Virginia Raggi
    Saluti di Daniela Vuri (Prorettrice alla ricerca, Università di Roma “Tor Vergata”)
    Vittorio Vidotto (“Sapienza” Università di Roma), Prolusione
    Guido Melis (“Sapienza” Università di Roma), Roma capitale e l’amministrazione.
    Cronache del dopo 29 settembre
    Marina Formica (Roma “Tor Vergata” – Coordinatrice Centro Studi “Roma 800”), L’insediamento della
    Corte reale nelle sedi del potere pontificio
    Andrea Ciampani (Università LUMSA di Roma), S. Sede, Chiesa e politica al tempo del Concilio
    Proiezione del documentario La Presa di Roma di Filoteo Alberini (1905) con introduzione di
    Fabrizio Natalini (Università di Roma “Tor Vergata”)

    22 settembre 2020, Istituto Luigi Sturzo, via delle Coppelle 35
    Identità religiose tra tradizione e nuovi equilibri
    Ore 9:00
    Presiede mons. Giuseppe Croce (Prefetto Archivio capitolare Basilica S. Maria Maggiore)
    Daniele Menozzi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Un nuovo rapporto tra Chiesa e società
    Tommaso Caliò (Università di Roma “Tor Vergata”), Spazi sacri, rituali, devozioni
    Claudio Procaccia (Comunità Ebraica Roma), Gli ebrei e l’emancipazione
    Simone Maghenzani (University of Cambridge), I protestanti e Roma
    Gianmario Cazzaniga (Università di Pisa), La tradizione settaria a Roma
    L’integrazione temuta, l’integrazione sperata
    Ore 15:00
    Presiede Nicola Antonetti (Presidente Istituto Luigi Sturzo)
    Umberto Gentiloni (“Sapienza” Università di Roma), Roma tra identità e missioni.
    La difficile ricerca di una capitale
    Adriano Roccucci (Università “Roma Tre”), Il primato della politica estera. La nazione e il mondo
    nelle piazze della capitale
    Luigi Giorgi (Istituto Luigi Sturzo), Come nasce un partito: il Partito popolare italiano come
    espressione della realtà cattolica cittadina
    Marco De Nicolò (Università di Cassino), Classe dirigente nazionale e classe dirigente locale:
    un confronto atipico
    Donatella Strangio (“Sapienza” Università di Roma), Borsa e mercato finanziario: Roma da capitale
    del Lazio “pontificio” a capitale d’Italia
    23 settembre 2020, Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32
    Gruppi e imprenditori, ceti e famiglie
    Ore 9:00
    Presiede Paola Pavan (Presidente Società romana di Storia patria)
    Matteo Sanfilippo (Università della Tuscia), I movimenti di popolazione in entrata e in uscita, 1870-1915
    Fernando Salsano (Università di Roma “Tor Vergata”), L’economia di Roma capitale e le finanze del Regno
    Maurizio Ridolfi (Università “Roma Tre”), Rituali dinastici e tradizioni repubblicane
    nella religione civile di Roma capitale
    Tommaso di Carpegna (Università di Urbino), Ritratto in bianco e nero di un’aristocrazia
    Mostra fotografica La città ritratta con introduzione di Alberto Manodori Sagredo
    (Università di Roma “Tor Vergata”)
    Ore 15:00
    Presiede Antonio Rodinò di Miglione (Presidente Fondazione Camillo Caetani)
    Caterina Fiorani (Fondazione Camillo Caetani), I Caetani e la capitale del Regno d’Italia
    Giuseppe Monsagrati (“Sapienza” Università di Roma), Nobiltà romana e monarchia nazionale:
    il caso Baldassarre Odescalchi
    Daniela Felisini (Università di Roma “Tor Vergata”), I Torlonia tra Roma pontificia e Roma italiana
    Claudio Petrillo (Università di Roma “Tor Vergata”), La “contro-costruzione” di Roma capitale d’Italia.
    Le politiche conservatrici dell’aristocrazia intransigente attraverso il caso dei Cavalletti
    Guido Pescosolido (“Sapienza” Università di Roma), La famiglia Borghese nell’Italia unita
    Rino Caputo (Università di Roma “Tor Vergata”), “Nel fango della terza Roma”. La Capitale narrata

    24 settembre 2020, Biblioteca di storia moderna e contemporanea (auditorium ICBSA),
    via Michelangelo Caetani 32
    La Capitale culturale
    Ore 9:00
    Saluti di Patrizia Rusciani (Direttrice Biblioteca di Storia moderna e contemporanea)
    Presiede Giampaolo D’Andrea (Consigliere del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo)
    Paola Pavan (Società romana di storia patria), La storia, gli storici, gli istituti storici
    Massimiliano Valente (Università Europea di Roma), I rapporti italo-germanici e la questione di Roma nel 1871
    Raffaele Pittella (Archivio di Stato di Roma), “Una delle ricchezze e glorie onde è superba
    la patria nostra”. Politica e archivi a Roma in età liberale
    Massimiliano Ghilardi (Istituto nazionale di studi romani), Da Pio IX a Benedetto XV:
    il recupero archeologico e ideologico della Roma sotterranea
    François Jankowiak (Université Paris-Saclay), La Curia romana dopo la Breccia
    Giovanna Capitelli (Università “Roma Tre”), Frescanti a Roma: dalle chiese di Pio IX ai cantieri dell’Unità d’Italia

    Campidoglio, Sala della Protomoteca
    Le identità nazionali nella nuova Roma
    Ore 15:00
    Presiede Giuseppe Monsagrati (Ordinario Storia del Risorgimento)
    Fernando Garcia Sanz (Consejo Superior de Investigaciones Científicas), Roma e la Spagna:
    ambasciate, ambasciatori e politica estera
    Arthur Hérisson (Ecole française de Rome), I cattolici francesi di fronte alle due Rome
    dopo il 20 settembre
    Francesco Guida (Università “Roma Tre”), Un’utile neutralità: la presa di Roma e l’Austria-Ungheria
    Daniele Fiorentino (Università “Roma Tre”), Tra Grand Tour e grandi ideali:
    gli americani e Roma capitale
    Giovanni Iamartino (Università di Milano), La breccia di Porta Pia nella stampa inglese del tempo
    Marina Formica (Ordinaria Storia Moderna), Conclusioni
    L’accesso avviene solo su prenotazione tramite i seguenti indirizzi:
    per il Campidoglio eventi@fondazionecamillocaetani.it
    per l’Istituto Luigi Sturzo coordinamentogenerale@sturzo.it
    per la Biblioteca di storia moderna e contemporanea bsmc.prenotazioni@gmail.com
    Per le sessioni presso la Fondazione Camillo Caetani l’accesso è libero fino ad esaurimento posti
    In ottemperanza alla vigente normativa in materia sanitaria, si procederà alla misurazione della temperatura
    e alla registrazione. Sarà obbligo indossare la mascherina e rispettare il distanziamento fisico. In
    considerazione di tali limitazioni e per consentire una più ampia fruizione le sessioni saranno trasmesse
    sul canale Youtube della Fondazione Camillo Caetani.
    Organizzazione scientifica
    a cura di Marina Formica, con Tommaso di Carpegna, Giuseppe M. Croce, Caterina Fiorani, Luigi Giorgi,
    Giuseppe Monsagrati, Paola Pavan, Antonio Rodinò di Miglione, Patrizia Rusciani
    Segreteria
    Caterina Fiorani
    375 6370674
    eventi@fondazionecamillocaetani.it
    Si ringraziano il Comune di Roma e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (ICBSA) per la collaborazione
    In copertina:
    Museo Centrale del Risorgimento, Ricordo commemorativo dedicato a Vittorio Emanuele II per il 20 settembre
    1870. Litografia colorata a mano

    La Breccia di Porta Pia

    1 ottobre: LUMSA-Libera Università "Maria SS.ma Assunta", Aula Magna, Borgo Sant'Angelo 13, Roma; 2 ottobre Sala Capitolare del Chiostro di Santa Maria sopra Minerva presso il Senato della Repubblica, Piazza della Minerva 38, Roma 1 ottobre Borgo Sant'Angelo 13, Roma; 2 ottobre Piazza della Minerva 38, Roma, Italia

    Convegno Internazionale di Studi nel 150° anniversario (1870-2020)