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Calendario di storia contemporanea

 

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    Transnational War Volunteering: From Garibaldi To The Cold War

    University of Leeds University of Leeds, Italia

    Transnational War Volunteering: From Garibaldi To The Cold War

    School of History – Leeds Humanities Research Institute, University of Leeds

    10 - 11 July 2018

    10th July: School of History, Michael Sadler Building, Room 3.11

    13:00 – 14:15 Panel I: Transnational volunteering: longue durée approaches Chair and opening of the conference: Nir Arielli (University of Leeds)

    Enrico Acciai (University of Leeds, UK) – Transnational war volunteering and political radicalism in Southern Europe: a new approach to Garibaldinism

    Samuël Kruizinga (University of Amsterdam. Netherlands) – Foreign fighting and the Law. Evolving Dutch Laws on Citizenship, 1815-2015

    14:15 – 14:30 Coffee break

    14:30 – 16:00 Panel II: First World War Chair: Jessica Meyer (University of Leeds)

    Andrea Spicciarelli (University of Bologna, Italy) – Garibaldinism at the outbreak of the Great War (1914-15). A case study

    Lidia Pupilli (University of Macerata, Italy) – “Waging war on war”. The voluntarism of Giuseppe Chiostergi from the Balkans to the Argonne (1911-1915)

    David Stefancic (Saint Mary's College - Notre Dame, USA) – Jozef Pilsudski's Polish Legions: A Polish Army without a Polish State 1914-1918

    16:00 – 16:15 Coffee break

    16: 15 – 19:00 Public keynote speech and screening
    Hearing Voices (a short fiction film by Marylou & Jerome Bongiorno, 2018)

    Filmmakers’ Q&A via Skype
    Nir Arielli (Univeristy of Leeds, UK) – How foreign war volunteers imagine their predecessors

    19:00 – 19:30 Wine Reception

    11th July: Leeds Humanities Research Institute, Seminar Room 1 and 2

    9:30 – 11:00 Panel III: The Spanish Civil War and Beyond Chair: Peter Anderson (University of Leeds)

    Fraser Raeburn (University of Edinburgh, UK) – An “army of strangers”? Network, locality and decisions among the International Brigade Volunteers

    Tyler Wentzell (Canadian Forces College, Canada) – “A Vast and Cunning Conspiracy”: Recruiting, Dispatching and Supporting Canadians in the Spanish Civil War

    Margit Franz (University of Graz, Austria) – “No Munich in the Pacific!”: The “Spanish doctors” in China Kristo Karvinen (University of Leeds, UK) – The Finnish Foreign Ministry and the Treatment of Foreign

    Volunteers in the Winter War

    11:00 – 11:15 Coffee break

    11:15 – 12:45 Panel IV: Transnational War Volunteering in the Middle East and Africa Chair: Elisabeth Leake (University of Leeds)

    James Olusegun Adeyeri (Lagos State University, Nigeria) – Foreign Volunteers in the Nigeria-Biafra Civil War: Political Radicalism and Impact

    Volker Prott (Aston University, UK) – Freedom Fighters, Liability, or Useful Idiots? British, Belgian, and German Mercenaries in the Congo, 1960–65

    Ines El Alami (Sciences Po, France) – Moroccan volunteers for Palestine, 1948-1982

    12:45 – 14:00 Lunch break

    14:00 – 15:30 Panel V: War volunteering from the late Cold War to our days Chair: Morten Heiberg (University of Copenhagen)

    Gerardo Sanchez Nateras (Colegio de México, Mexico) – International volunteering and the Revolution of Nicaragua

    Ahmet Yusuf Ozdemir (Yildiz Technical University, Turkey) – “Afghan Turks"; Volunteers from Turkey in the Soviet-Afghan War

    15:30 – 16:00 Final Remarks

    Enrico Acciai (University of Leeds)
    Nir Arielli (University of Leeds)
    Morten Heiberg (University of Copenhagen)

    IL BILANCIAMENTO DIFFICILE. INDUSTRIA ED AMBIENTE DAL SECONDO DOPOGUERRA AD OGGI

    Potenza - Università di Salerno via Giovanni Paolo II, 132, Fisciano (SA) - Potenza, Italia

    Il bilanciamento difficile.
    Industria ed ambiente dal secondo dopoguerra ad oggi
     
    Potenza e Salerno, 19-20 luglio 2018
     
     
    Potenza, 19 luglio 2018
    Sede Cgil Scuola, via del Gallitello, n. 143
     
    Ore 10.00 Saluti introduttivi
    Angelo Summa (Segretario Generale Cgil Basilicata)
    Alfonso Conte (Università degli Studi di Salerno)
     
    Comunicazione di apertura
     
    Luigi Piccioni (Università degli Studi di Calabria, Fondazione Micheletti)
    Tra documentazione e ricerca. Il contributo della Fondazione Luigi Micheletti agli studi sulla storia del rapporto industria-ambiente
     
    10.30 - 13.45 Prima sessione
    Ambiente di lavoro. Il sindacato italiano di fronte alla sfida della tutela ambientale
     
    Coordina Valerio Tramutoli (Università degli Studi di Basilicata)
     
    Intervengono
     

    Casaletto Giovanni (Ires Cgil Basilicata)
    Le lotte per la salute in fabbrica nella storia della Cgil Basilicata (1965-1975)
     
     
    Elena Davigo (Università di Firenze e Siena)
    Una riforma sanitaria dal basso. (Dis)continuità tra tutela della salute e difesa dell'ambiente nell'iniziativa sindacale italiana (1968-1978)
     
    Diego Alhaique (Ires CGIL Roma)
    Le lotte operaie e sindacali per il controllo dell’ambiente di lavoro nel Mezzogiorno (1970-1985)
     
    Silvia Pizzirani (ricercatrice indipendente)
    La Cgil di Bologna tra spinte innovative e ambientalismo timido: nascita e attività dell'associazione Gaia (1979-1985)
     
    Elisabetta Risi (Università Iulm di Milano)
    Senza le mura: tra lavoro cognitivo e ricerca del benessere ambientale (e mentale)
     
    Discutono
     
    Rossella del Prete (Università degli Studi del Sannio)
    Elisa Castellano (Fondazione Di Vittorio)
     
    13.45 – 15.00 Pausa pranzo
     
    15.00 – 18.30 Seconda sessione
    Persistenze, rimozioni e nuove traiettorie nel rapporto tra industria e ambiente: i casi del Mezzogiorno
     
    Coordina Donato di Sanzo (Università degli Studi di Salerno)
     
    Intervengono
     
    Onofrio Bellifemine (Università Cardinale Stefan Wyszynski di Varsavia)
    Taranto tra progresso e ambiente: r-impianti industriali?
     
    Giovanni Ferrarese (Università degli Studi di Salerno)
    Ambiente o lavoro? Il caso della Liquichimica nel metapontino (1973-1980)
     
    Beatrice Benocci (Università degli Studi di Salerno)
    La percezione pubblica e sociale dell’impatto dei processi industriali sull’ambiente. Caso di Studio: Le Fonderie Pisano
     
    Gloria Pessina (Politecnico di Milano)
    Il Polo industriale di Portovesme tra path dependency e tentativi di innovazione
     
    Discutono
     
    Enzo Alliegro (Università degli Studi di Napoli)
    Alfonso Conte (Università degli Studi di Salerno)
     
     
    Salerno, 20 luglio 2018
    Università degli Studi di Salerno
    Aula Imbucci, Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione
     
    10.00 – 13.30 Terza sessione
    Programmi di riconversione industriale tra promesse e sconcerto
     
    Coordina Luca Castagna (Università degli Studi di Salerno)
     
    Intervengono
     
    Elio Frescani (Università degli Studi di Salerno)
    Un'industria non fredda. la politica ambientale nei documentari dell'Eni
     
    Antonio Santoro (Università degli studi di Salerno)
    Petrolio e conflitti ambientali. L’Eni nel disastro del Delta del Niger (1962-1985)
     
    Sara Roncaglia (Università degli Studi di Milano)
    Le trasformazioni degli spazi industriali e di vita di Mumbai nei canti dei bardi urbani (lok Shabir)
     
    Francesco Zanotelli (Università degli Studi di Messina)
    Blanking the green. Ambientalismi a contrasto nei parchi eolici messicani
     
    Federica Tortora (Università La Sapienza)
    From Favela Bairro to Minha Casa Minha Vida: some reflections about the role of the construction private sector within the implementation of urban programmes in Brazil
     
    Discutono
     
    Elena Dinubila (Università Aix-Marseille)
    Gennaro Avallone (Università degli Studi di Salerno)

    Sessantotto L’America in Italia. Società, politica e cultura americana nella contestazione italiana

    Pesaro – Sala Consiglio Comunale Pesaro, Italia

    Sessantotto:l’America in Italia
    Società, politica e cultura americana nella contestazione italiana

    Pesaro, 6 e 7 settembre 2018

    6 settembre, h. 17.00
    MOVIMENTI
    PRESIEDE: Anna Tonelli (ISCOP Pesaro - Università di Urbino)
    F. Montessoro (Università di Milano), America e Vietnam nell'Italia degli anni Sessanta
    M. Tirabassi (Fondazione Agnelli, «Altreitalie»), Diritti civili, minoranze e culture alternative
    A. Santese (Università di Bologna), I movimenti antinucleari statunitensi ed europei

    7 settembre, h. 17.00
    PERSONAGGI
    Presiede: Barbara Montesi (Istituto Storia Marche - Università di Urbino)
    S. Luconi (Università di Genova), Il kennedismo in Italia e l'assassinio di Robert F. Kennedy
    G. Scroccu (Università di Cagliari), "Il '68 non sarà il tuo anno": l'immagine di Lyndon B. Johnson nella contestazione italiana
    A. Martellini (Università di Urbino), La morte di M.L. King in Italia

    Finir la Grande Guerre dans le Balkans 1918-1923

    Sala 2 Accademia Serba delle Scienze Knez Mihailova 35, Belgrado , Serbia

    Convegno Internazionale di Studi organizzato dall'Istituto di studi Balcanici dell'Accademia Serba delle Scienze (Belgrado) e Mission du centenarie de la Première guerre mondiale (Parigi). Belgrado 12-14 settembre.

    La Rivoluzione bolscevica e la nascita del nuovo Stato sovietico: narrazioni, memorialistica e testimonianze 1917-1924

    FONDAZIONE BIANCA PICCOLOMINI CLEMENTINI Banchi di Sotto 81, Siena, Italia

    Siena 2018
    Le narrazioni della rivoluzione e del primo stato comunista
     
    Come è ampiamente condiviso, il racconto di quell’evento storico epocale che è stata la Rivoluzione d'Ottobre, connotato da una attesa politica di carattere messianico, si è posto con tutta la sua decisiva importanza nella storia e della cultura contemporanea. Per affrontare la seconda parte della nostra proposta di convegno dedicata alle diverse narrazioni, occorre considerare, per un verso, la potenza del messaggio di liberazione e di uguaglianza che gli alfieri della rivoluzione bolscevica portavano alle nazioni; e, per l’altro, bisogna tenere conto di tutte le memorie e delle testimonianze -esterne e interne alla Russia- provenienti da vari soggetti istituzionali e diplomatici, da intellettuali favorevoli e contrari, dalle diverse parti politiche, culturali, economiche, sociali e sindacali in lotta, sia in Russia che nel resto del continente.
    Come sono stati raccontati i fatti del 1917? Come è stata commentata la presa del potere di Lenin e l’instaurazione della “dittatura del proletariato”? Come è stata descritta la situazione dell’Unione Sovietica dopo la fine della prima guerra mondiale, dalla guerra civile alla morte di Lenin?
    Infatti, è nella comunicazione di questi avvenimenti che si intrecciano o si scontrano visioni politiche e ideologiche, convinzioni personali, paure e fanatismi, elaborazioni di miti o decostruzioni simboliche.
    Non è assolutamente irrilevante riflettere sulla trasmissione di tali eventi, poiché la posta in gioco nel continente europeo, dilaniato dal conflitto bellico, era altissima. L’effetto emulativo e il motto di Lenin di scatenare la “rivoluzione in tutti i paesi” percorrono diverse nazioni europee, senza però produrre esiti positivi e radicarsi stabilmente come avviene invece in Russia. Le fratture che la rivoluzione produce in Russia –non solo con la guerra civile tra Armata Bianca e Armata rossa- ma anche all’esterno, per via della volontà imitatrice dei partiti socialisti (e poi comunisti) sono numerose e profonde. Le organizzazioni internazionali socialiste ed operaie trovano, per la prima volta, un modello paradigmatico di stato comunista dei lavoratori che avrebbero potuto instaurare nei propri paesi. Di contro, l’opposizione a tale disegno nei vari paesi d’Europa è altrettanto dura. I movimenti e i partiti del liberalismo ottocentesco ne risultarono scossi, così come quelli facenti capo alle organizzazioni cristiane e cattoliche. A questi due schieramenti va poi aggiunta la schiera di intellettuali, letterati, uomini politici che – senza ancora schierarsi pro o contro - guardano con occhio attento ad un fenomeno totalmente nuovo nella storia europea.
    In conclusione, vorremmo che da questi due convegni possano emergere sia i nodi problematici rimasti ancora da sciogliere, sia i dati consolidati e accettati dalle varie scuole storiografiche, tenendo conto delle più recenti acquisizioni emerse dalla consultazione degli archivi. Nelle molteplici narrazioni si eviterà di indulgere alle celebrazioni nostalgiche o, per contro, alle ipotesi apologetiche ed assertive.

    What happened in the library? Cosa è successo in biblioteca?

    What happened in the library? Cosa è successo in biblioteca?
    Lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali. Readers and libraries from historical investigations to current issues
    International Research Conference Seminario internazionale di ricerca
    Roma, Sapienza Università di Roma, Aula Odeion, 27-28 settembre 2018

    Il convegno si propone di dare un contributo di stimolo e di sollecitazione problematica agli studi di storia delle biblioteche, soprattutto per l’età contemporanea.
    Ma vuole contribuire anche alla ricerca e alla riflessione biblioteconomica, sulla realtà attuale, le prospettive e le strategie da perseguire per lo sviluppo delle biblioteche (soprattutto, ma non solo, le biblioteche pubbliche). L'ipotesi di lavoro è che tramite nuove ricerche originali e confronti sulle iniziative in corso in vari paesi si possa comprendere meglio l’importanza che le biblioteche hanno avuto, soprattutto per la formazione e la crescita culturale ma anche personale di tanti lettori, e che questa ricerca storica possa dare un contributo importante, concreto e realistico, alla comprensione del ruolo sociale delle biblioteche oggi e a una più solida progettazione della loro attività in una società in rapido cambiamento e attraversata da molteplici tensioni.
    La storia delle biblioteche, soprattutto in età contemporanea, conosce da una ventina d’anni una stagione molto vivace, in Italia e in vari altri paesi, con interessi e prospettive che mostrano profonde consonanze. Nella ‘nuova stagione’ della storia delle biblioteche ha avuto un ruolo importante, non solo in Italia, lo spostamento d’attenzione dalla storia delle raccolte (e dell’autolegittimazione degli istituti e della professione) al contesto istituzionale e soprattutto
    a quello socio-politico.

    Il Sud-est europeo e la regione adriatica alla fine della Grande Guerra

    Giornata di studi, organizzata dall'Associazione italiana di studi del Sud-est europeo in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche (Università Roma Tre) e la Società dalmata di storia patria (Roma) e dedicata agli ultimi due anni del primo conflitto mondiale.

    Guerra ai briganti, guerra dei briganti. Storiografia e narrazioni

    ex-Palazzo Poste, Univ. di Bari Bari, Italia

    Guerra ai briganti, guerra dei briganti.
    Storiografia e narrazioni
    Convegno di studi storici
    Bari, 11-13 ottobre 2018
     
     
    In varie congiunture della storia nazionale, il difficile rapporto intercorso nei primi anni dell’Italia unita fra lo Stato unitario e le società e le popolazioni meridionali è stato ricondotto al tema del brigantaggio. Di recente, addirittura, si è rivendicato il brigantaggio contro lo Stato unitario, quasi esso fosse stata l’unica espressione delle, fra loro diverse, esperienze, culture e aspirazioni dei gruppi sociali del Sud post-unitario. Quasi che la complessità e le difficoltà dell’unificazione italiana si possano stilizzare nello stereotipo del brigante-eroe meridionale.
    Il presente convegno - organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari, dal Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari e dalla Società Napoletana di Storia patria, sotto il patrocinio della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, con il sostegno del Comune di Bari e della Regione Puglia e la collaborazione di altri centri di studio e ricerca - intende riesaminare quanto è stato scritto sul tema fin dagli anni così complicati dell’Unità. 
    Si è infatti accumulata un’enorme bibliografia, fatta di centinaia e centinaia di studi, forse migliaia, a livello ora regionale, ora provinciale e ora locale, che è stata spesso trascurata. I primissimi resoconti in presa diretta della ‘guerra al brigantaggio’, le prime testimonianze e ricostruzioni pubblicate nei decenni dell’Italia liberale, le sintesi (e le strumentalizzazioni) del periodo fascista, le prime (ma poche) vere storie edite nei primi decenni dell’Italia repubblicana e democratica, fino all’esplosione degli studi locali degli ultimi decenni: molte di queste pubblicazioni sono oggi dimenticate. In gran parte sono state ignorate da chi di recente ha più attizzato polemiche che prodotto veri e propri studi e ricerche sulle fonti.