10 marzo 2022
Dipartimento di Scienze della Formazione,
Via Principe Amedeo, 184, 00185
Aula 10, ore 16:30-19:00
Decolonizzazione ed esperienza missionaria fra religione e politica. Nuove piste di ricerca sul pontificato di Pio XII dopo l'apertura degli archivi vaticani
Io seminario: Il caso francese (in occasione del 60° anniversario degli accordi di Évian)
Saluti istituzionali
Massimiliano Fiorucci, Direttore Dipartimento di Scienze della Formazione - Università Roma Tre
Daniela Luigia Caglioti, Università di Napoli, Presidente SISSCO
Chair: Mauro Forno, Dipartimento di Studi Storici - Università di Torino
Interventi:
Leila El Houssi, Dipartimento di Scienze Politiche - Università La Sapienza di Roma
I processi di decolonizzazione del Nord-Africa: aspetti sociali, religiosi e culturali
Oissila Saaïdia, Université Lyon 2, LARHRA (UMR 5190)
L'Algeria cattolica tra percorso d’indipendenza e Stato musulmano
Édouard Coquet, Université Paris-Sorbonne (Paris IV)
Politica missionaria e decolonizzazione: l’Africa subsahariana francese (1930-1958)
Il seminario è in presenza e on-line
link di connessione:
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In occasione del 60° anniversario degli accordi di Évian e dell’indipendenza algerina, il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre ospita il primo seminario del ciclo Decolonizzazione ed esperienza missionaria fra religione e politica. Nuove piste di ricerca dopo l'apertura degli archivi vaticani di Pio XII (nell'ambito dei seminari della Sissco e dell'École française de Rome).
L’apertura degli Archivi di Pio XII, declassificati nel marzo 2020, consente agli studiosi di accedere a un'enorme quantità di materiale documentario inedito relativo ad aspetti di questo Pontificato non ancora sufficientemente studiati. La documentazione getta nuova luce su alcune questioni fondamentali di un'epoca di transizione sociale d’importanza decisiva per la società europea e per la Chiesa, come la sfida posta dai processi di indipendenza nazionale africana, la trasformazione dell'esperienza missionaria, il declino dell'Europa coloniale e la crisi dei suoi modelli culturali basati in gran parte sul legame tra la civiltà cristiana e il primato dell’Occidente, considerato fino ad allora inscindibile.
I seminari intendono prendere in considerazione il ruolo della Chiesa cattolica nel processo di decolonizzazione nel quadro geopolitico della crisi delle relazioni euro-africane e nel contesto culturale e teologico della revisione dei modelli missionari, ricostruendo il complesso intreccio diplomatico, politico, culturale, assistenziale e culturale finora trascurato dalla storiografia.
On the occasion of the 60th anniversary of the Évian agreements and Algerian independence, the Department of Education of the Roma Tre University will host the first of two seminars on Decolonization and missionary experience between religion and politics. New research tracks after the opening of the Vatican archives of Pius XII (in the context of the seminars of Sissco and of the École française de Rome).
The recent opening of the archives of Pius XII, declassified from March 2020, permits scholars to access an enormous amount of unpublished documentary material relating to aspects of that pontificate that have not been studied sufficiently as yet. These documents shed new light on a number of fundamental issues regarding an epoch of social transition of decisive significance for European society. One such issue was the challenge posed by the processes of African national independence, by the transformation of the missionary experience, by the decline of colonial Europe and the crisis of its cultural models based largely on the link between Christian civilisation and the primacy of the West, considered inseparable until then.
The objective of the seminars is to seek to take into consideration the role of the Roman Catholic Church in the process of decolonisation within a geopolitical framework of the crisis of Euro-African relations and the cultural and theological context of the revision of missionary models, by reconstructing the complex interweave of the diplomatic, political, cultural, welfare and cultural heritage overlooked so far by historiography.
