Nel maggio del 2021 il Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità una legge “per la riabilitazione storica attraverso la restituzione dell’onore dei soldati nati o caduti” nel territorio attuale della Regione “condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della Prima guerra mondiale”. La legge, resasi necessaria per la perdurante assenza di un provvedimento nazionale in tal senso, è stata il frutto di una mobilitazione iniziata molti anni fa nella piccola comunità di Cercivento per ricordare quattro alpini fucilati il 1 luglio del 1916 in quel Comune: mobilitazione che ha progressivamente coinvolto l’opinione pubblica e le forze politiche di tutta la regione. In particolare la legge ha istituito una “Giornata regionale della restituzione dell’onore” da celebrare appunto il 1 luglio di ogni anno, e al tempo stesso ha dato vita a una Consulta storica sulle fucilazioni e decimazioni per l’esempio (nominata su indicazione delle Università di Udine e Trieste e della Presidenza del Consiglio regionale) volta ad approfondire la conoscenza di questi temi e a promuoverne la memoria. Il convegno Non solo Cercivento. Le fucilazioni per l’esempio in Friuli Venezia Giulia durante la Prima guerra mondiale è il primo appuntamento scientifico promosso dalla Consulta e si colloca all’interno di un percorso iniziato sin dalla fine degli anni sessanta da un libro fondamentale come Plotone d’esecuzione di Enzo Forcella e Alberto Monticone, e proseguito poi sino al convegno su L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: quello che (non) sappiamo, tenutosi a Rovereto nel maggio del 2015 e ad altri incontri ancora.