Organizzato dall’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste.
Con il patrocinio e il contributo del CEI – Central European Initiative.
Con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Io sono Friuli Venezia Giulia.
Realizzato a conclusione di un progetto triennale di ricerca denominato “Costruire la specialità. Politica, economia e funzione strategica in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nell’età della Guerra Fredda”.
Una Regione speciale nel centro d’Europa
Il Friuli – Venezia Giulia negli anni della Guerra Fredda
Le regioni che costituiscono la vasta area denominata “Frontiera Adriatica” – vale a dire la lunga fascia che si estende dal Friuli fino alle Bocche di Cattaro – vengono ormai da qualche tempo considerate dagli studiosi come una sorta di “laboratorio della contemporaneità” nell’Europa di mezzo. Alcuni degli aspetti caratteristici di quelle esperienze storiche svoltesi a cavaliere fra XIX e XX secolo sono stati ampiamenti esplorati, mentre altri da minor tempo hanno cominciato a venir analizzati in maniera sistematica e rigorosa.
Così, è noto che negli anni seguenti la seconda guerra mondiale Friuli e Venezia Giulia sono stati terre di prima linea nell’Europa della guerra fredda e ciò ha rafforzato all’interno della società locale quella tendenza alla divisione ed alla conflittualità che era purtroppo già emersa alla fine dell’800 e si era manifestata in forme devastanti nella prima metà del ‘900. A partire dalla seconda metà degli anni ’50 invece, a seguito del “non allineamento” jugoslavo e della conclusione di fatto della “questione di Trieste”, le aree poste al confine orientale d’Italia sono divenute luogo di sperimentazione di logiche di ricomposizione e pacificazione, se pur sempre all’interno di un continente diviso in due blocchi. Il Convegno Una regione speciale nel centro d’Europa. Il Friuli – Venezia Giulia dopo il dopoguerra si propone di esplorare gli inizi di quella nuova stagione, a cavaliere fra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, come una tappa fondamentale all’interno di un più ampio percorso di studi che proseguirà negli anni a venire.
Il Convegno metterà particolarmente a fuoco tre grandi questioni: quella della specialità, quella delle minoranze linguistiche e quella della difesa di uno dei confini strategici dell’Occidente. Nella prima sessione si discuterà pertanto di come le diverse articolazioni culturali, nazionali e politiche della società giuliana e friulana hanno affrontato il problema della costituzione di una regione autonoma. Nella seconda verranno messi a fuoco i dibattiti ed i provvedimenti relativi alla tutela della minoranza slovena in Italia, in connessione anche al trattamento della minoranza italiana nella ex Jugoslavia.
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