Martedì 17 ottobre 2017, alle ore 17.00, presso la
Biblioteca di storia moderna e contemporanea
(Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume
La mafia dimenticata. La criminalità organizzata in
Sicilia dall’Unità d’Italia ai primi del Novecento. Le inchieste, i processi. Un documento storico
di Umberto Santino, Melampo, 2017. Intervengono:
Franca Imbergamo, Antonio La Spina, Piergiorgio Morosini. Coordina: Enzo Ciconte.
Sarà presente l’autore.
In queste pagine si incontrano boss che raccontano guerre di mafia, donne e familiari di vittime che chiedono giustizia, politici e aristocratici che testimoniano a difesa dei mafiosi, dando un’immagine della genesi della mafia finora in larga parte inedita o non adeguatamente rappresentata. Qui si pubblicano per la prima volta integralmente i rapporti redatti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dal questore di Palermo Ermanno Sangiorgi, che tracciò un profilo della mafia che somiglia molto a quello che sarebbe emerso novant’anni dopo con le rivelazioni dei collaboratori di giustizia: un’associazione strutturata, con capi, gregari e un vasto sistema di relazioni. Ne emerge un quadro completo della criminalità organizzata dall’Unità d’Italia ai primi del Novecento, del contesto in cui si svolgevano il lavoro investigativo e i processi e in cui maturavano le prime lotte sociali, tra l’accavallarsi dei delitti e l’intrecciarsi delle complicità, anche all’interno delle istituzioni.
Eppure per decenni l’esistenza stessa della mafia in Sicilia venne negata e quei preziosi documenti
furono dimenticati a lungo negli archivi di Stato. Nel libro, oltre alle relazioni del questore Sangiorgi, con gli allegati, viene pubblicato un documento che si riteneva introvabile: la “bolla di
componenda” con cui la Chiesa cattolica condonava i reati dietro versamento di una somma di
denaro.