Crisi energetica e cambiamenti climatici hanno riportato in primo piano le potenzialità dell’energia idroelettrica. Su questi temi si concentra il convegno internazionale L’energia della montagna. Il settore idroelettrico dalle Alpi ai Pirenei, in programma giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre 2023 all’Università degli studi di Torino, nella sede di Palazzo Nuovo. In una prospettiva storica, relatori e relatrici provenienti da Italia, Francia, Slovenia, Spagna e Svizzera analizzeranno le origini e le ricadute della costruzione di dighe e impianti per la produzione di energia idroelettrica nelle aree montane. L’obiettivo del convegno è discutere l’“idroelettrico delle grandi dighe” come simbolo di quel gigantismo industriale, diffuso tra America ed Europa tra la Grande Guerra e gli anni del “miracolo economico”, che ha contribuito alla ricchezza delle nazioni, ma che ha generato anche non pochi problemi, sia ambientali che sociali, specie per le comunità locali.
Il convegno, organizzato dal Dipartimento di studi storici con il patrocinio della Fondation Emile Chanoux di Aosta, affronta un tema di estrema attualità. È evidente la drammatica siccità di questi anni, in Italia come nell’intera regione del Mediterraneo, con i complessi problemi legati all’utilizzo dell’acqua, sia in ambito domestico che nei settori economici dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi. Sono allo stesso modo molto vivaci le discussioni sulle energie rinnovabili, di cui l’idroelettrico fa parte, e sulle prospettive del cosiddetto “mini-idroelettrico”. Altrettanto acceso è il dibattito sul Piano Verde Europeo (European Green Deal) e sul Next Generation EU, il piano di aiuti pubblici dell’Unione europea concepito non solo per uscire dalla grave crisi congiunturale del Covid, ma anche dalla crisi più strutturale – e ancor più dirompente – che riguarda il futuro del nostro pianeta.
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Giacomo Bonan giacomo.bonan@unito.it
Fabrizio Loreto fabrizio.loreto@unito.it