Lunedì 30 maggio 2016, alle ore 17.00, in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, presso la Biblioteca di storia moderna
e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Mussolini e la storia. Dal socialismo al fascismo (1900-1922)
di Paola S. Salvatori, Viella, 2016. Introduce: Marcello Verga. Intervengono: Andrea Giardina, Maurizio Ridolfi, Vittorio Vidotto. Coordina: Rosanna De Longis.
L’uso dell’analogia storica fu uno dei principali strumenti politici ai quali il duce ricorse durante il
ventennio fascista per ottenere e mantenere il consenso. Ma già nei vent’anni precedenti la conquista del potere il giovane Mussolini adoperò la storia per interpretare e rappresentare gli avvenimenti presenti: evocare la Roma antica, ragionare sulla Rivoluzione francese, ricordare
particolari episodi del Risorgimento italiano, storicizzare la Grande Guerra già durante il suo
svolgimento significava riflettere prima di tutto sui contrasti sociali e politici attuali.
In questo libro si analizzano i riferimenti culturali e le modalità retoriche attraverso i quali il Mussolini socialista e poi interventista utilizzò la storia nei discorsi pubblici e negli interventi
giornalistici, proponendo una particolare e innovativa chiave di analisi del suo percorso ideologico.
Paola S. Salvatori è assegnista di ricerca presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupata
di politiche culturali del fascismo, con particolare attenzione agli aspetti relativi alla propaganda,
alle retoriche politiche, ai rituali e al culto fascista della romanità. Ha curato Nazione e antinazione.
2. Il movimento nazionalista dalla guerra di Libia al fascismo (1911-1923) (Viella, 2016).