Martedì 23 Aprile 2024, alle 17.00, presso la sede e sul canale Facebook della Biblioteca di storia moderna e contemporanea, sarà presentato il volume «Noi figli di Roma». Fascismo e mito della romanità a cura di Elvira Migliario, Gianni Santucci (Le Monnier, 2022). Saluti: Patrizia Rusciani. Coordina: Simona Troilo. Intervengono: Maddalena Carli, Fabrizio Oppedisano, Aldo Schiavone. Saranno presenti i curatori.
«Noi figli di Roma», aveva proclamato Mussolini ai fascisti milanesi nel 1922, con parole anticipatrici e programmatiche di una politica culturale che sul mito e sul culto di Roma antica avrebbe costruito i propri codici narrativi e le proprie ritualità, attingendone motivi iconografici e simboli estetici. Il centenario dalla marcia su Roma offre l’occasione a un gruppo di studiosi di diversa provenienza disciplinare di riflettere criticamente sul rapporto tra fascismo e romanità, e di tentare una sintesi dei risultati raggiunti dall’ampia storiografia che negli ultimi decenni si è depositata sul tema. Privilegiando linee di ricerca finora sviluppate solo marginalmente o parzialmente, i saggi raccolti nel volume esplorano la presenza e l’incidenza del mito di Roma in diversi ambiti e profili della vita pubblica italiana, individuando i diversi elementi che concorsero a costruirlo e valutando l’uso propagandistico che ne fece il regime.
Elvira Migliario insegna Storia romana all’Università di Trento. Alla storia degli studi antichistici italiani del Novecento ha dedicato alcuni saggi comparsi in riviste e opere collettanee; ha inoltre curato, con Leandro Polverini, il volume Gli antichisti italiani e la Grande Guerra (2017).
Gianni Santucci insegna Diritto romano all’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni di storia della storiografia del Novecento italiano ed europeo: Decifrando scritti che non hanno nessun potere. La crisi della romanistica fra le due guerre (in Storia del diritto e identità disciplinari: tradizioni e prospettive (2016) e Diritto romano e diritti europei. Continuità e discontinuità nelle figure giuridiche (2018).