Lo sviluppo intellettuale nei Balcani, dall’illuminismo in poi, è segnato da un profondo divario fra la produzione intellettuale individuale e le condizioni materiali della società ottomana e post-ottomana. Se da un lato, i singoli pensatori delle varie nazioni balcaniche erano spesso ben inseriti nelle principali correnti intellettuali europee e mondiali, dando anche contributi di rilievo nelle varie discipline nelle quali erano impegnati, dall’altro, le società balcaniche, non soltanto si mostravano spesso riluttanti verso nuove idee nel campo politico e sociale, ma facevano molta fatica anche a garantire strumenti per la continuazione della produzione intellettuale stessa. Istituzioni d’istruzione secondaria e universitaria, biblioteche specialistiche ed istituti di ricerca nacquero relativamente tardi sul suolo ex-ottomano. La storia della nascita della disciplina storica moderna in Serbia e in Bulgaria si inserisce pienamente in questo contesto intellettuale. Il compito di questa relazione sarà dunque di descrivere, attraverso l’analisi comparata dei percorsi di vita dei primi storici serbi e bulgari, e sulla base delle loro riflessioni sulle condizioni della storiografia nazionale dei loro tempi, le modalità d’inserimento di questi autori nel tessuto sociale delle rispettive nazioni post-ottomane.