14 Novembre 2000
In questi giorni gli organi di stampa hanno dato grande risalto ad una delibera del Consiglio regionale del Lazio, che si è proposto di nominare una commissione di esperti per la revisione di libri di testo scolastici e che avrebbe manifestato il proposito di mettere allo studio forme di sostegno a manuali da esso consiglio ritenuti adatti. Tale delibera, seguita da iniziative simili prese in altre regioni, ha suscitato proteste, allarme e fermi appelli alle autorità perché si facciano custodi del dettato costituzionale sulla libertà d’insegnamento.
Come presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO) esprimo la adesione dei soci alle preoccupazioni espresse da tali appelli. Poiché l’Italia di oggi è un paese civile, nel quale la libertà d’opinione e d’insegnamento e lo stato di diritto sono saldamente garantiti, la SISSCO non crede vi sia particolare bisogno di ribadire ulteriormente che un controllo critico sui manuali scolastici, e la segnalazione di eventuali deformazioni, inesattezze o perfino faziosità che vi fossero contenuti, devono e possono avvenire soltanto in sede scolastica e di opinione, nel libero confronto delle idee da parte di insegnanti, alunni e opinione pubblica, e comunque mai da commissioni di nomina politica e con il sostegno o il controllo di organi politici e istituzionali.
Raffaele Romanelli