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Da nomadi a profughi. Collettivizzazione, carestia e spostamenti di popolazione in Kazakistan (1928-1934)

Niccolò Pianciola

Niccolò Pianciola

La relazione prende in esame gli spostamenti forzati di popolazione durante la collettivizzazione delle campagne in una regione dell’URSS: la fuga per sfuggire alla carestia da parte di centinaia di migliaia di kazachi e il contemporaneo arrivo dalla Russia di altrettanti contadini deportati. Sarà analizzato l’impatto differenziato delle politiche statali di espropriazione violenta in una società rurale conflittuale divisa tra allevatori seminomadi e coloni agricoli sedentari, e in un contesto di politicizzazione della differenza etnica. Tali politiche culminarono nella collettivizzazione, nella cosiddetta «sedentarizzazione» dei pastori kazachi e nella grande carestia del 1931-33, che mieté le proprie vittime soprattutto tra i nomadi. Il periodo esaminato inizia dall’attacco alla società nomade della fine degli anni ’20 (campagne di requisizione del bestiame, estensione anche ai kazachi della leva militare, apertura della regione all’immigrazione) e si ferma al 1934, anno di parziale recupero dalla carestia. Saranno al centro dell’attenzione le configurazioni di interessi e obiettivi ai vari livelli dell’amministrazione e tra i diversi gruppi sociali.