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D’Agata

Modello A
Schede di valutazione

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCADIPARTIMENTO PER L’UNIVERSITÀ, L’ALTA FORMAZIONE ARTISTICA, MUSICALE E COREUTICA E PERLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICAPROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALERICHIESTA DI COFINANZIAMENTO (DM n. 30 del 12 febbraio 2004)

PROGRAMMA DI RICERCA – MODELLO A
Anno 2004 – prot. 2004119120

PARTE I

1.1 Programma di Ricerca di tipo
Interuniversitario

1.1 Area Scientifico Disciplinare

1.
11: Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
% (*)  
2.
% (*)  
3.
% (*)  

1.2 Titolo del Programma di Ricerca

Le culture politiche europee tra distensione e crisi, 1963-1979

1.3 Abstract del Programma di Ricerca

Nello sviluppo dell’economia-mondo capitalistica e della civiltà correlata, la crisi degli anni Settanta del Novecento è sempre più largamente riconosciuta come tale da meritare una centralità, negli studi di storia contemporanea, almeno pari a quella degli anni Trenta dello stesso secolo; e, auspicabilmente, una mole di studi comparabile con l’avanzare del tempo. Sotto l’aspetto dell’economia internazionale e del sistema politico internazionale, gli studi sono già progrediti. Anche allo sviluppo delle vicende politiche interne di singoli paesi in quel periodo è stata prestata una certa attenzione, sebbene solo incidentalmente questo livello sia stato visto esplicitemente in relazione con i primi due.
La crisi, rivelata dalla dissoluzione del sistema di Bretton Woods e poi dallo shock energetico, sorprende le culture politiche europee mentre già queste sono più o meno efficacemente impegnate a comprendere e interpretare vertiginose e quasi epocali trasformazioni della stratificazione della società e del costume civile al culmine della più veloce e impetuosa ondata di sviluppo economico che l’umanità abbia mai conosciuto, cioè il trentennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale. Favorite da una lunga pace e da particolari vantaggi comparativi, le società dell’Europa occidentale furono specialmente rappresentative di questa tendenza.
Ricostruire percezioni, interessi, giudizi e opzioni di valore delle élites dirigenti (di governo e di opposizione), in relazione a questa duplice sollecitazione, appare quindi molto utile al fine di contribuire all’elaborazione di un bilancio critico delle più recenti trasformazioni dell’economia-mondo a partire da quegli anni di svolta. Una particolare attenzione, in questo contesto, merita di essere rivolta alle idee circa il senso e gli scopi del processo di integrazione europea (anch’esso colto di sorpresa dalla crisi in una delicata quanto ambiziosa fase di rielaborazione e di “rilancio”).
Durante il presumibile periodo di svolgimento della ricerca (2005-2006), alcuni importanti archivi diplomatici europei, secondo la regola dei trent’anni, diventeranno accessibili; inoltre sarà possibile continuare lo studio delle fonti americane già disponibili per quel periodo, e si potrà verosimilmente fruire di nuove aperture in quel campo. Fondi archivistici relativi a protagonisti della vicenda politica europea del tempo, come Willy Brandt ed Enrico Berlinguer, sono anche stati resi recentemente accessibili.
Lo spazio cronologico enunciato nell’intestazione della ricerca è definito da due date-chiave del periodo della distensione (il primo trattato USA-URSS circa il controllo degli armamenti, e l’apertura della crisi degli “euromissili”) così come della storia politica dell’Europa occidentale del secondo dopoguerra (la formazione di un governo a partecipazione socialista in Italia, l’elezione di Margaret Thatcher in Gran Bretagna). Ciò dovrebbe permettere opportune ricognizioni circa premesse da un lato, e sviluppi dall’altro, del nucleo principale di eventi concentrati negli anni 1971-1974, tra la crisi del dollaro e la crisi energetica.


1.4 Durata del Programma di Ricerca    24 Mesi  


1.5 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca
M-STO/04 – Storia contemporanea  


1.6 Parole chiave

CULTURE POLITICHE ; EUROPA ; DISTENSIONE ; CRISI ; ANNI SETTANTA


1.7 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca
D’AGATA 
RAFFAELE 
Professore Associato 
22/06/1946 
DGTRFL46H22H501X 
M-STO/04 – Storia contemporanea 
Università degli Studi di SASSARI 
Facoltà di LINGUE e LETTERATURE STRANIERE 
Dipartimento di STORIA 
067080092
(Prefisso e telefono) 
(Numero fax) 
raffaeledagata@libero.it
(Email) 


1.8 Curriculum scientifico

Professore associato di Storia contemporanea nella Facoltà di Lingue e letterature straniere dal 2001, Raffaele D’Agata è stato ricercatore presso l’Università di Roma “La Sapienza” dal 1980. Ha insegnato come titolare di corso per supplenza Storia delle relazioni internazionali e Storia contemporanea nell’Università di Urbino dal 1991 al 2000. Ha fondato e diretto la rassegna trimestrale “Letture urbinati di politica e storia”, uscita dal 1998 al 2000. Ha organizzato a Urbino un colloquio internazionale su “European Integration and Cold War: A Reappraisal”, curando successivamente la pubblicazione degli atti in lingua inglese per la Lothian Foundation Press. Ha partecipato come relatore a convegni di studio su “Bilancio dell’Italia repubblicana all’inizio del nuovo secolo” (Roma, novembre-dicembre 2001, a cura dell’omonimo Comitato nazionale); “La comparazione nelle scienze sociali” (Torino 1999, a cura dell’Associazione Italiana di Sociologia”); “Il 1948 cinquant’anni dopo: politica, economia, società, cultura” (Urbino e Pesaro, 1998); “La cultura della pace dalla Resistenza al patto atlantico” (Ancona 1986) Ha collaborato come commentatore a “Paese sera” (1982-1983), ha fatto parte del comitato di redazione dei “Quaderni della Rivista Trimestrale” (1972-1983) e del “Nuovo Spettatore Italiano” (1984-1989. Nel 1989, ha ricevuto il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Essendo stato dichiarato idoneo alla qualifica di professore ordinario nel gennaio del 2003, è stato chiamato a ricoprire tale ruolo presso la Facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Sassari, restando attualmente in servizio nella precedente qualifica fino allo spirare dei termini previsti dalle vigenti leggi.


1.9 Pubblicazioni scientifiche più significative del Coordinatore del Programma di Ricerca
1.
D’AGATA R. (2004). “Il contesto europeo della distensione internazionale”
In GIOVAGNOLI; A; PONS; S A CURA DI L’Italia repubblicana nella crisi degli anni settanta: Tra guerra fredda e distensione. vol. 1 pp. 299-330 ISBN: 88-498-0751-1 SOVERIA MANNELLI: Rubbettino (ITALY)  
2.
D’AGATA R. (2003). Idee, potere e società ISBN: 88-498-0669-8 SOVERIA MANNELLI: Rubbettino (ITALY)  
3.
D’AGATA R.; R. (2001). La nemesi dei prestadenaro: economia mondiale e guerra fredda, 1944.1948 ISBN: 88-498-0133-5 SOVERIA MANNELLI: Rubbettino (ITALY)  
4.
D’AGATA R. (1996). European Integration and Cold War: A Reappraisal. Collected Papers from the Seminar Held in Urbino May 13th, 1995 Atti. ISBN: 1-87210-30-9 – Lothian Foundation Press – Printed in Great Britain by Anthony Rowe Ltd, Chippenham.  
5.
D’AGATA R. (1989). Da Monaco a Bretton Woods. L’evoluzione transnazionale degli interessi e degli scopi ISBN: 88-204-3163-7 MILANO: Franco Angeli (ITALY)  


1.10 Elenco delle Unità di Ricerca
Responsabile Scientifico
Qualifica
Settore Disc.
Università
Dipartimento
Mesi Uomo


1.11 Mesi uomo complessivi dedicati al programma
Numero
Mesi uomo
1° anno
Mesi uomo
2° anno
Totale mesi uomo
Personale universitario dell’Università sede dell’Unità di Ricerca 
Personale universitario di altre Università 
Titolari di assegni di ricerca 
Titolari di borse 
Dottorato 
Post-dottorato 
Scuola di Specializzazione 
Personale a contratto 
Assegnisti 
Borsisti 
Dottorandi 
Altre tipologie 
Personale extrauniversitario 
TOTALE 
  

PARTE II

2.1 Obiettivo del Programma di Ricerca


Anche se in modo indiretto, questa ricerca mira a contribuire a porre qualche prerequisito per ogni ulteriore sforzo di capire meglio ciò che fu in gioco nella fase finale della guerra fredda. Effettivamente, fu appunto alla fine degli anni Settanta (quando tale fase ebbe la sua origine attraverso la crisi della distensione) che i limiti del sistema internazionale esistente cominciarono ad essere avvertiti come insostenibili da un insieme di attori decisivi che pervennero a svolgere i massimi ruoli decisionali in Occidente (e non a caso). D’altra parte, potrebbe risultare che molte delle novità che affiorarono nella scena della politica mondiale alla fine degli anni Settanta furono effettivamente predisposte nel quadro del genere di adattamento che si affermò di fatto in Occidente (e influì sull’Oriente) all’indomani della grande crisi. Verificare una simile ipotesi sembra meritare un po’ di lavoro.
Naturalmente, la nascita della Commissione Trilaterale è un punto importante in questo contesto. Altrettanto lo è in generale l’interazione dell’anticomunismo conservatore di tipo tradizionale con i modi di pensare anti-autoritari sull’onda del 1968. Il problema di stabilire chi credesse di servirsi di chi, in tale contesto, è abbastanza coinvolgente:ed è un problema che va molto al di là della solita banale questione circa la natura veramente “rossa” della Brigate Rosse italiane, per esempio. Lo erano, naturalmente, e nondimeno si suppone largamente che vari e diversi giocatori abbiano fatto le regole per un gioco in cui anche una tale presenza era prevista (per quanto si possa anche avere esagerato l’importanza di questo specifico aspetto). A un livello più profondo, si sviluppò una specie di gara per l’egemonia globale nel cui quadro i blocchi ideologici venivano scossi e riplasmati. Come, e quanto, un tale rimodellamento di blocchi ideologici fu incoraggiato o gestito a livello della politica degli Stati, almeno nel quadro europeo-occidentale, è un problema da chiarire.

 


2.2 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale
Gli studi di Giovanni Arrighi, Immanuel Wallerstein e Riccardo Parboni offrono da tempo proposte d’interpretazione e stimoli sul tema, soprattutto da un punto di vista sociologico ed economico. La rivista Vigtième siècle ha dedicato alle interpretazioni della crisi degli anni Settanta un numero monografico, in cui quegli approcci sembrano tuttora prevalenti, La relazione di Charles S. Maier al convegno dell’Istituto Gramsci di Bologna del 1998 sulla crisi degli anni Settanta (i cui atti sono ora in L. Baldissara, a cura di, Le radici della crisi: L’Italia negli anni Sessanta e Settanta, Roma, Carocci, 2000) ha posto con forza la centralità di tale crisi nei termini qui esposti. Alla fine del 2002 un convegno sul “Bilancio dell’Italia repubblicana all’inizio del nuovo secolo”, rivolto soprattutto a studiare i nodi e le svolte di quel medesimo decennio, ha prodotto materiali e prime riflessioni, affermando l’esigenza di ulteriori letture incrociate che promettono di offrire sguardi sintetici ancora più rivelatori. Contribuire a ciò è uno scopo di questo progetto.


2.2.a Riferimenti bibliografici
 
Adrianopoulos, Argyris, Western Europe in Kissinger’s Global Strategy, New York, St. Martin’s Press, 1988

Allin, Dana, Cold War Illusions. America, Europe and Soviet Power 1969-1989, London, Macmillan, 1994

Anderson, P., Camiller, P., Mapping the West European Left, London, Verso, 1994

Arrighi, Giovanni, The Long Twentieth Century: Money, Power, and the Origins of Our Times, London, Verso, 1994 (Il lungo XX secolo, Milano, Il Saggiatore, 1996)

Arrighi, Giovanni, Beverly J. Silver, et al., Chaos and Governance in the Modern World System, Minneapolis, University of Minnesota Press, 1999

Baldissarra, Luca (a cura di), Le radici della crisi. L’Italia tra gli anni sessanta e settanta, Roma, Carocci, 2001

Barnet, Richard, The Alliance: America, Europe, Japan, Makers of the Postwar World, New York, Simon & Schuster, 1983

Bender, Peter, Die neue Ostpolitik. Vom Mauerbau bis zum Moskauer Vertrag, München, DTV, 1977

Bundy, William, A Tangled Web: The Making of Foreign Policy in the Nixon Presidency, New York, Hill & Wang, 1998

Burr, William (ed.), The Kissinger’s Transcripts, New York, The New Press, 1998

Coopey, Richard, e Nicholas Woodward (eds.), Britain in the 1970s: The Troubled Economy, London, University College London Press, 1996

Denn, Kenneth W, The Rules of the Game: Reform and Evolution in the International Monetary System, Chicago, University of Chicago Press, 1982

Documents on British Policy Overseas, series III, Vol. II: The Conference on Security and Cooperation in Europe, London, Her Majesty’s Stationery office, 1997

Foreign Relations of the United States (FRUS), Washington, DC, Government Printing Office, 2002-2004

– Volume I, Foundations of Foreign Policy, 1969-1972
– Volume III, Foreign Economic Policy; International Monetary Policy, 1969-1972
– Volume IV, Foreign Assistance, International Development, Trade Policies, 1969-1972

Donoghue, Bernard, Prime Minister: The Conduct of Policy Under Harold Wilson and James Callaghan, London, Jonthan Cape, 1987

Galbraith, John Kenneth, The World Economy Since the Wars: A Personal View, London, Mandarin, 1995 (Cose viste. Viaggio attraverso un secolo di economia, Rizzoli, Milano, 1995).

Garthoff, Raymond, Detente and Confrontation: American-Soviet Relations from Nixon to Reagan, Washington DC, Brookings Institution Press, 1994, II ed..

Garton Ash, Timothy, In nome dell’Europa, Milano, Mondadori, 1994

Gustafson, Thane, Crisis and Plenty: The Politics of Soviet Energy Under Brezhnev and Gorbachev, Princeton, Princeton University Press, 1989

James, Harold, Rambouillet 15 novembre 1975. La globalizzazione dell’economia, Bologna, Il Mulino, 1999

Johnston, R. B., The Economics of the Euro-Market. History, Theory, and Policy, London, Macmillan, 1983

Loth, Wilfried, Overcoming the Cold War. A History of Détente, 1950-1991, Palgrave, New York, 2002

Pulzer, Peter, German Politics 1945-1995, Oxford, Oxford University press, 1995

Romero, Federico, Storia internazionale del Novecento, Milano, Garzanti, 2000

Rubbi, Antonio, Il mondo di Berlinguer, Roma, Napoleone, 1994

Schulzinger, Robert D., Henry Kissinger. Doctor of Diplomacy, New York, Columbia University Press, 1989

Suri, Jeremi, Power and Protest, Global Revlution and the Rise of Detente, Cambridge, Harvard University Press, 2003.

Wallerstein, Immanuel, Geopolitics and geoculture : essays on the changing world-system,Cambridge University Press, 1992

Westad, Odd Arne (ed,), The Fall of Detente: Soviet-American Relations during the Carter Years, Oslo, Scandinavian University Press, 1996

Fonti archivistiche

Public Record Office, Londra
Archiv des Auswärtigen Amts, Berlino
National Archives and Records Administration (NARA), College Park, Maryland
National Security Archives, Washington
Gerald Ford Library, Ann Arbor, Michigan
Richard Nixon Presidential Materials, College Park, Maryland
Records of the Council on Foreign Relations, Seley Mudd Library, Princeton University.
Willy Brandt Archiv, Friedrich Ebert Stiftung, Bonn
Fondo Berlinguer, Archivio del PCI, Fondazione Gramsci, Roma


2.3 Numero di fasi del Programma di Ricerca: 2


Durata  
Mesi  24 
Costo previsto  
Euro   
Saranno svolte ricerche presso l’Archiv del Auswärtigen Amts, Berlino, e la Fredrich-Ebert Stiftung, Bonn, per ricostruire la visione del governo Brandt, e in particolare le convinzioni e le ipotesi personali dello stesso Brandt, circa la crisi dei rapporti interatlantici, i rapporti Est-Ovest, la questione del Medio Oriente, e il ruolo dell’Europa. Ricerche analoghe saranno condotte presso i National Archives di Washington, il Public Record Office di Londra e gli archivi del Quai d’Orsay. L’accessibilità degli archivi diplomatici italiani per il periodo non è garantita. Interviste orali e archivi di partito, a cominciare da quello del PCI e del Fondo Berlinguer, molto importanti circa i rapporti con la SPD al governo di Bonn, cercheranno di colmare la carenza. Alla fine del periodo la congruità dei materiali raccolti con i fini della ricerca sarà valutata collegialmente entro il gruppo di ricerca, e si discuterà circa la conferma ovvero il riaggiustamento delle domande-chiave.
Fase 2
saranno organizzati workshops con la partecipazione di studiosi esterni al gruppo, anche attraverso la circolazione di primi semilavorati. Si predisporrano i temi di singoli papers. I papers saranno presentati in un convegno finale. Si procederà alla pubblicazione di un volume.
Risultati parziali attesi

Ciascuna unità determinerà gli stadi del lavoro di raccolta, classificazione, discussione ed analisi dei dati provenienti dagli archivi. Sarà sollecitata la collaborazione dell’Archivio storico del ministero degli Esteri italiano per raccogliere nuovi dati su azioni e reazioni relative al pro cesso di coinvolgimento del Partito comunista italiano nell’area di governo  tra il 1975-e il 1976 nel contresto internazionale, e per sottoporli ad analisi incrociata con dati provenienti da altri archivi, inclusi alcuni non ancora sfruttati per quegli anni come quelli tedeschi.
 
Unità di Ricerca impegnate
 
 
2.5 Criteri suggeriti per la valutazione globale e delle singole fasi

Il

PARTE III

3.1 Spese delle Unità di Ricerca

Unità di Ricerca 
Voce di spesa 
TOTALE
Materiale inventariabile 
Grandi Attrezzature 
Materiale di consumo e funzionamento 
Spese per calcolo ed elaborazione dati 
Personale a contratto 
Servizi esterni 
Missioni 
Partecipazione / Organizzazione convegni 
Pubblicazioni 
Altro  
TOTALE 
0


3.2 Costo complessivo del Programma di Ricerca
Unità di Ricerca 
Voce di spesa 
RD 
RA 
RD+RA 
Cofinanziamento di altre amministrazioni 
Cofinanziamento richiesto al MIUR 
Costo totale del programma 
TOTALE 

Euro  
Costo complessivo del Programma  
Fondi disponibili (RD)  
Fondi acquisibili (RA)  
Cofinanziamento di altre amministrazioni  
Cofinanziamento richiesto al MIUR  

Occorre precisare che la quota di cofinanziamento MIUR più la quota di cofinanziamento di altre amministrazioni cofinanziatrici del Programma di Ricerca non potrà superare il 70% per programmi Interuniversitari e il 50% per programmi Intrauniversitari del costo totale ammissibile del Programma stesso.

(per la copia da depositare presso l’Ateneo e per l’assenso alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi finanziati e la loro elaborazione necessaria alle valutazioni; legge del 31.12.96 n° 675 sulla “Tutela dei dati personali”)

Firma _____________________________________  
Data     (dal sistema alla chiusura della domanda) 

 

SCHEDA DI VALUTAZIONE

#Criteri di valutazionePunteggioMotivazione del punteggio

1Originalità del Progetto e suo contributo al progresso delle conoscenze scientifiche 6 sufficiente
 
La proposta riguarda una fase storica (attorno agli anni Settanta del Novecento) che richiama una crescente attenzione degli studiosi. I singoli progetti contengono alcuni spunti frammentari, alcuni dei quali di una certa originalità 
2Chiarezza e verificabilità degli obiettivi 3 molto insufficiente
 
Più che obiettivi, sono indicati dei temi monografici (culture politiche di singoli partiti, storie di singoli governi, etc.) presentati in alcuni casi in maniera disordinata e incoerente (colpisce ad es. la proposta del gruppo 2, intestata alla Ostpolitik e poi consistente in alcuni studi disparati che spaziano dalla storia interna francese a quella della Sardegna) 
3Appropriatezza dei metodi e delle tecniche da utilizzare 6 sufficiente
 
Si propone la lettura di documenti d’archivio o di opere a stampa senza fornire particolari indicazioni dei percorsi da seguire. 
4Adeguatezza delle risorse umane e strumentali già disponibili e/o richieste 2 molto insufficiente
 
Si dà una valutazione di “insufficienza” solo con riferimento alla dimensione delle cosiddette “unità”, che per lo più sono costituite da singoli studiosi. Eclatante il caso dell’unità 3, costituita da uno/a studioso/a che deve completare alcuni studi già avviati. L’unità 1 è invece composta di due studiosi, ciascuno dei quali studia separatamente un paese. 

5Competenza del coordinatore scientifico 6 sufficiente
 
Il coordinatore ha pubblicazioni ed esperienza sufficiente 
6Competenza dei gruppi proponenti 6 sufficiente
 
Di vario livello, complessivamente sufficiente 
7Complementarità dei gruppi proponenti 2 molto insufficiente
 
Valga quanto già osservato sulla frammentarietà e il carattere “centrifugo” del gruppo di ricerca. 

Commento generale

Si tratta di un singolare accostamento di vari progetti di ricerca e scrittura di impostazione diversa, su casi diversi e apparentemente giunti a un grado diverso di elaborazione. Li accosta una premessa comune che molto rapidamente tratteggia dei problemi di indubbio spessore ma che difetta di omogeneità e perfino di chiarezza, quando si riferisce genericamente alla finalità di “ricostruire percezioni, interessi, giudizi e opzioni di valore” da parte delle elites europee o allude al processo di integrazione europea, che non sembra oggetto di alcuna trattazione specifica.

La visione dei nominativi e dei curricula dei proponenti poco aggiunge a quanto già detto. Ciascuno di essi ha un curriculum valido e adeguato alla proposta. Manca tuttavia qualsiasi coordinamento o prospettiva di progettualità comune.

Punteggio finale31 / 70


Raccomanda il progetto per il finanziamento? NO

L’entità del finanziamento richiesto è: Congrua

 

SCHEDA DI VALUTAZIONE

#Criteri di valutazionePunteggioMotivazione del punteggio

1Originalità del Progetto e suo contributo al progresso delle conoscenze scientifiche 6.5 sufficiente
 
Il progetto non presenta carattere particolarmente innovativo né nel metodo, né nel merito. Si tratta di una ricerca di storia politica sui maggiori paesi europei (Italia, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Gran Bretagna) negli anno ’70 del secolo scorso.
Il riferimento ad alcune grandi interpretazioni di storici, economisti e sociologi che hanno cercato di leggere la crisi degli anni ’70 collocandola nel lungo periodo della storia del capitalismo, resta sostanzialmente avulso dai temi che i gruppi di ricerca si propongono di affrontare, che sono essenzialmente di storia politica o di storia della cultura economica e politica delle classi dirigenti dei singoli paesi. Qualche risultato significativo, lavorando su questi temi, si potrebbe ottenere attraverso un approccio comparativo, che è però del tutto assente. 
2Chiarezza e verificabilità degli obiettivi 5 insufficiente
 
L’indicazione dei risultati attesi è esposta in termini molto generici. Per la Fase 1 ci si limita ad auspicare che le ricerche condotte negli archivi producano una documentazione significativa. Per la Fase 2 si dichiara che i risultati parziali ottenuti nella prima fase saranno sottoposti alla valutazione degli studiosi interessati e a un pubblico dibattito.
In sostanza, gli stessi estensori del progetto non attribuiscono alla ricerca obiettivi conoscitivi, tanto che dichiarano che la verifica dei risultati si potrà avere solo valutando la circolazione di idee che le indagini condotte avranno stimolato. Scrivono infatti che “il progetto avrà raggiunto il suo scopo se vi sarà più discussione circa le origini del mutamento globale negli anni settanta”. 
3Appropriatezza dei metodi e delle tecniche da utilizzare 6 sufficiente
 
I riferimenti bibliografici sono orientati prevalentemente verso studi di economia, storia economica e sociologia economica, da un lato, e di storia delle relazioni internazionali dall’altro.
In questi settori le indicazioni sono ampie e pertinenti.
Molto lacunoso è invece – dato che come si è detto si tratta di ricerche di storia politica – il riferimento a studi di taglio politologico, alle ricerche di storia comparata dei sistemi politici e soprattutto alle analisi culturali della politica: a quei filoni di indagine, cioè, dai quali negli ultimi decenni sono venuti i contributi più significativi per il rinnovamento della storia politica. Questa lacuna, riconducibile forse a preclusioni di natura ideologica, priva la ricerca di strumenti analitici importanti che avrebbero potuto essere decisivi soprattutto nell’ottica, che sarebbe stata auspicabile, di indagini di tipo comparativo. 
4Adeguatezza delle risorse umane e strumentali già disponibili e/o richieste 7.5 discreto
 
Il numero complessivo dei ricercatori è esiguo: ma ciò appare coerente con la modestia dei risultati che il gruppo stesso si ripromette di conseguire. Solo una unità prevede personale a contratto, e questo perché, pur essendo l’unità più numerosa, comprende un solo docente universitario e altri 5 ricercatori o collaboratori non strutturati;
Quanto alle risorse strumentali, si tratta di ricerche che non richiedono più delle normali attrezzature di cui i Dipartimento sono ordinariamente dotati. E infatti la richiesta di fondi per materiale inventariabile riguarda prevalemtemente materiali bibliografici, e la previsione di spesa per materiali di consumo è molto contenuta. 

5Competenza del coordinatore scientifico 8 buono
 
Il coordinatore presenta un profilo scientifico di rilievo, che mostra la sua esperienza specifica, comprovata anche da pubblicazioni recenti, nel campo di indagine nel quale il progetto si inscrive.
La sua formazione, il suo percorso di studioso e la sua produzione scientifica danno ragione della impostazione del progetto, fortemente orientata verso lo studio della storia delle relazioni internazionali, con particolare riguardo agli aspetti economici, dagli anni Trenta agli anni Settanta del ‘900.
Su questi temi egli può certamente svolgere con autorevolezza il compito di coordinatore nazionale del progetto proposto, il quale, tuttavia, comprende anche ricerche di storia dei partiti e di storia della cultura politica che non sembrano compiutamente armonizzate con le premesse del progetto complessivo. 
6Competenza dei gruppi proponenti 8 buono
 
I responsabili delle unità locali hanno un profilo scientifico certamente appropriato al ruolo di ricercatore principale dei rispettivi gruppi.
L’unità di Trento è composta da un unico docente, i cui titoli, e le sedi in cui sono stati pubblicati, comprovano competenza e livello scientifico adeguati rispetto all’impostazione della sua ricerca.
L’unità di Cagliari è coordinata da uno studioso che è considerato uno dei maggiori esperti italiani di storia della cultura politica britannica dalla tarda età vittoriana al secondo dopoguerra: egli è certamente all’altezza del compito , tanto più che gli altri due componenti del gruppo sono giovani studiosi che svolgono il dottorato di ricerca presso il suo stesso dipartimento.
L’unità di Torino fa capo a uno studioso molto noto, con eperienza internazionale e comprovata capacità di direzione di ricerche: il gruppo comprende un altro solo ricercatore, anch’egli docente e accreditato di una produzione scientifica ragguardevole. 
7Complementarità dei gruppi proponenti 5 insufficiente
 
Data la qualificazione dei reponsabili delle singole unità, c’è da attendersi che essi portino a compimento con successo i singoli progetti presentati. Si tratta però per lo più di ricerche individuali che, se hanno tra loro qualche punto di contatto (il tema della percezione della crisi degli anni ’70 tra le unità di Sassari, di Trento e di Cagliari; lo studio dei partiti socialisti tra le unità di Cagliari e di Torino), non sembrano tuttavia convergere verso risulati conoscitivi diversi da quelli che potranno conseguire le singole unità e, al loro interno, i singoli ricercatori.
Questo anche perché le basi da cui muovono i diversi studiosi sono molto diseguali: il componente dell’unità di Trento parte da un livello avanzato, tanto che si propone di completare un volume per il quale ha già un contratto editoriale, mentre i due componenti dell’unità di Torino si propongono, tra i risultati più significativi della ricerca, la costruzione di una bibliografia. 

Commento generale

Vi è una notevole sproporzione tra le premesse da cui parte il progetto – analisi della crisi degli anni Settanta del ‘900; ruolo delle classi dirigenti dei principali paesi europei nell’affrontarne le conseguenze – e le ricerche che le singole unità si propongono di effettuare. Queste appaiono piuttosto come ricerche individuali, o addirittura come completamento di percorsi di indagine già avviati autonomanente da tempo. E’ questo, in particolare, il caso di una unità, composta da un solo ricercatore, il quale dichiara che la fase culminante del lavoro sarà la “stesura di alcuni capitoli di un libro sulla politica europea dal 1968 per il quale l’A dispone già di un contratto con la casa editrice ……”.

Come si è rilevato nelle motivazioni addotte sopra, il progetto, pur se affronta un periodo che pone molti interrogativi alla ricerca storica, non ha carattere innovativo nel metodo, non individua in modo puntuale gli obiettivi conoscitivi e si propone più come terreno di incontro tra ricerche individuali che come rete di indagini complementari e convergenti verso acquisizioni rilevanti che trascendano i risultati conseguibili dalle singole unità.

Punteggio finale46 / 70


Raccomanda il progetto per il finanziamento? NO

L’entità del finanziamento richiesto è: Eccessiva