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Democrazia/Democrazie – Convegno sociale Sissco 2021

4 / 7 / 14 / 15 giugno 2021 - convegno telematico

Apertura e Keynote Lecture


Prima sessione


Seconda sessione


Terza sessione


Programma

Società italiana per lo studio della storia contemporanea – convegno 2021

 

Democrazia/democrazie:

costruzioni e crisi in una prospettiva di storia globale

(secoli XVIII-XXI)

 

4 / 7 / 14 / 15 giugno 2021

 

in modalità telematica all’indirizzo:

https://zoom.us/j/96271965651?pwd=YU9VRVVYemRzSFJiNUhXZk53L2NBQT09

 

 

Comitato scientifico

 

Arianna Arisi Rota [Università di Pavia], Raffaella Baritono [Bologna], Simone Attilio Bellezza [Napoli], Maria Pia Casalena [Bologna], Valeria Deplano [Cagliari], Gabriele D’Ottavio [Trento], Enzo Fimiani [Chieti-Pescara], Guido Formigoni [Milano], Carlo Fumian [Padova], Raffaele Nocera [Napoli]

 

 

Manifesto di intenti

 

Il convegno sociale 2021 della SISSCo intende affrontare la grande questione della democrazia in prospettiva storica.  L’inevitabile complessità del tema non consente un’irraggiungibile esaustività, bensì – e proprio per questo – chiama a compiere scelte precise al fine di provare a dominarne alcuni aspetti, sia nel metodo generale, sia nell’oggetto delle relazioni, sia nel taglio di ciascun intervento previsto nelle tre sessioni di lavoro.

 

Tali scelte derivano da un’idea a monte: le democrazie e le loro evoluzioni storiche (al plurale, per l’intrinseca diversità di origini, processi, diffusioni/ricezioni nel tempo e nello spazio) non rappresentano soltanto uno dei possibili “sistemi” di potere che si muovono tra altri regimi più o meno “concorrenti” e mutano per oltre due secoli. Esse costituiscono, anche e soprattutto, la trama medesima di una più ampia dimensione storica della politica che definiamo nuova o moderna, scaturita da fatti – rivoluzionari – della storia susseguitisi tra le due sponde dell’Atlantico dalla fine del secolo XVIII (e che hanno aperto scenari in fondo ancor oggi attuali). È dentro questa dimensione storica di lungo periodo che si gioca la partita dell’autorità pubblica e statuale in età contemporanea, a prescindere dalla natura più o meno democratica di un alveo politico. Vi sono inevitabilmente comprese, anche, tutte le esperienze plurime di anti-democrazia, all’apparenza più lontane dal modello democratico oppure che di quest’ultimo sembrino versioni distorsive, le quali non nascono in territori “altri” e non si muovono su binari rigidamente separati rispetto alla democrazia. Tali esperienze, infatti, appartengono comunque alla fase storica definibile “democratica”, intesa in accezione larga, poiché assai spesso bonapartismi, autoritarismi, dittature, persino totalitarismi finiscono per utilizzare le regole del gioco della democrazia, ne erodono alle basi la natura, ricalcano orme non troppo dissimili sul piano formale, mostrano di avere similari obiettivi di consenso dentro appunto una comune dimensione storica che, per quanto troppe volte distorcendola nei fatti, si richiama alla crazia del demos (con al centro un popolo nuovo, detentore della sovranità, dispensatore formale della legittimazione del potere, dotato di uno status giuridico).

 

Se si assume per plausibile una simile ottica, si rivela ancora più fecondo un tentativo di riflettere e interpretare intorno al tema sul piano storiografico. Ne viene difatti coinvolta l’intera dimensione della politica e della società dei moderni, con tutte le interconnessioni e le comparazioni possibili tra spazi, modelli, esperimenti trasversali dalle grandi rivoluzioni settecentesche a questo scorcio di secolo XXI. Sebbene dotati di propri tratti specifici, gli eventuali “modelli” democratici, nella loro varietà, si costruiscono, si sviluppano, subiscono scarti e tornanti, vivono crisi, all’interno di un contesto più vasto sul piano cronologico e geopolitico.

 

Lo sforzo di guardare dentro questa dimensione storica attraverso le sue reciproche influenze e interconnessioni, comporta la scelta di alcune coordinate, che paiono utili all’analisi dei processi democratici e dei loro cambiamenti nel tempo.

 

Le sessioni del convegno e le varie relazioni cercheranno dunque di muoversi entro:

a) una prospettiva storica complessiva di medio-lungo periodo (gli oltre due secoli dalla fine del XVIII agli inizi del XXI);

b) una curvatura attenta a quattro dinamiche alternatesi e incrociatesi nel corso del tempo: le costruzioni originarie di eventuali modelli delle democrazie, comprensivi di pratiche, istituzioni, discorsi; gli irraggiamenti in ambito europeo, spesso eterogenei rispetto ai fini, alimentati da tornanti di particolare rilevanza storica; i periodi di crisi e di retrocessione di questi esperimenti; le fasi, tutt’altro che scontate e lineari, di ricezione, in aree geopolitiche ben al di là dell’alveo originario di matrice atlantico-europea;

c) un approccio, per quanto possibile, di tipo globale, nel caso transnazionale e/o comparativo, che consenta di far emergere come siano le pluralità della questione storica della democrazia a porsi tra le sue principali caratteristiche;

d) una concettualizzazione delle differenze tra le diverse fasi storiche: ad esempio quella tra democrazie e liberal-democrazie, che distingua non solo i percorsi non univoci ma anche gli attuali destini differenti (con le crisi che sembrano colpire piuttosto le seconde).

 

Le tre sessioni

 

Nel metodo utilizzato per costruire le tre sessioni di lavoro nelle quali è diviso il convegno resta fermo che le relazioni possano finire per muoversi, di fatto, a cavallo di ciascuna sessione, sia per tematica, sia quanto a sviluppo cronologico, specie per quelle aree (come i contesti asiatici o africani) che abbiano maggiori peculiarità nella vicenda messa a tema.

 

Alle sessioni, in modo dialettico e non rigido, viene affidato il compito di analizzare e interpretare:

  1. tra ultimo quarto del ‘700 e inizi ‘900: le fasi di origine della dimensione storica delle democrazie e dei loro diversi modelli, intersecati però in modo dinamico con i diversi sviluppi innescati da tornanti cruciali dell’800, con la dialettica crisi/successi, con le prime forme di ricezione extraeuropee;
  2. tra ‘800 e ‘900: l’impatto con alcuni fattori, esogeni ed endogeni, capaci di mutare, caratterizzare, condizionare il corso storico delle democrazie;

III. fino ai primi del secolo XXI: le ricezioni e le declinazioni globali delle forme democratiche, le ondate di diffusione internazionale di queste pratiche, associate ai processi che hanno condotto agli attuali disagi della democrazia (specie della sua versione liberal-democratica) anche nei suoi contesti storici di origine.

 

Programma

 

 

venerdì 4 giugno

Apertura del convegno:

 

ore 17.30

 

Saluti:

Daniela Luigia Caglioti (Presidente SISSCo)

 

Introduce:

Enzo Fimiani

 

Modera:

Arianna Arisi Rota

 

Lectio introduttiva:

Virtù e fragilità delle democrazie

Salvatore Veca (Università di Pavia)

 

 

lunedì 7 giugno

 

I sessione

Le origini: costruzioni e tornanti

 

ore 15.00-16.30

 

Modera:

Maria Pia Casalena

 

Democrazia e costituzionalismo: origini e tensioni nelle rivoluzioni atlantiche

Matteo Battistini (Università di Bologna)

 

Il lato oscuro della rivoluzione: democrazia e autoritarismi nel lungo XIX secolo

Antonino De Francesco (Università di Milano Statale)

 

[pausa]

 

Modera:

Carlo Fumian

 

ore 17.00-18.30

 

Alla prova della società di massa: ‘crisi’ e successi a cavallo dei secoli XIX-XX

Giulia Guazzaloca (Università di Bologna)

 

Sulle radici della democrazia in Giappone

Rosa Caroli (Università Ca’ Foscari Venezia)

 

Dibattito

 

 

lunedì 14 giugno

 

II sessione

Sfide, crisi, avversari

 

ore 15.00-16.30

 

Modera:

Valeria Deplano

 

Le regole del gioco: suffragismi e rappresentanza

Vinzia Fiorino (Università di Pisa)

 

Crisi economica e crisi politica. Il caso di Weimar

Gustavo Corni (Università di Trento)

 

 

[pausa]

 

Modera:

Simone Attilio Bellezza

 

ore 17.00-18.30

 

Rappresentare il popolo: Russia-Urss-Russia

Antonella Salomoni (Università della Calabria)

 

Democrazie e religioni

Agostino Giovagnoli (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)

Dibattito

 

 

martedì 15 giugno

 

III sessione

Ricezioni, apogeo, incertezze

 

ore 15.00-16.30

 

Modera:

Raffaella Baritono

 

Democrazia/democrazie nella modernizzazione politica africana

Arrigo Pallotti (Università di Bologna)

 

India: democrazia a rischio?

Marzia Casolari (Università di Torino)

 

[pausa]

 

Modera:

Gabriele D’Ottavio

 

ore 17.00-18.30

 

Democrazie complicate, democrazie mancate? Le aree ex-sovietiche dopo l’89

Stefano Bottoni (Università di Firenze)

 

I disagi della democrazia? Crisi, demagogie, populismi tra le due sponde dell’Atlantico

Federico Finchelstein (The New School for Social Research, New York)

 

Dibattito


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