Liliana Ellena
L’intervento intende discutere la contiguità tra luoghi e forme del discorso coloniale e l’ambito della comunicazione di massa negli anni Trenta in Italia. Oggetto specifico è la produzione del cinema coloniale, un genere che, in quanto tale, ha conosciuto in Italia una breve stagione che coincide con gli anni che vanno dal 1935 al 1942.
Attraverso l’analisi della genealogia del genere coloniale, delle sue fonti, e delle vicende che ne accompagnarono la produzione e al circolazione viene illuminato un frangente in cui per un verso l’ideologia coloniale si alimentò di stereotipi e modelli di rappresentazione che le preesistevano – immagini mentali e visive che vanno contestualizzate all’interno di un processo di più lungo periodo – per un altro le forme utilizzate dalla propaganda, e in particolar modo la spettacolarizzazione dell’impresa etiopica, innescò un processo di colonizzazione di intere aree dell’immaginario sociale, destinato a lasciare un segno duraturo ben al di là delle vicende contingenti.
In particolare la problematica relazione tra esotismo e colonialismo verrà discussa a partire da due ambiti :
di stereotipi relativi alla razza e alla sessualità all’interno di una narrativa di rigenerazione nazionale costruita sull’opposizione tra una idealizzata modernità maschile caratterizzata da gerarchia, disciplina e subordinazione e una modernità femminile negativa che lega il potere sessuale femminile alla corruzione morale e al disordine sociale.
– lo scarto tra materiale narrativo e codici visivi, tra simbologie culturali e la loro traduzione politica che prende forma nelle connessioni tra emigrazione, colonialismo e identità nazionale.