L’intervento analizza l’immagine novecentesca del Mediterraneo come un canale, un lago o un “continente liquido” in grado di unire metaforicamente o letteralmente l’Europa e l’Africa, e di ispirare progetti utopici e politici di segno diverso. Nel periodo tra le due guerre essa giocò un ruolo strategico nel progetto dell’Eurafrica, che combinava all’interno di una visione organicistica categorie antropologiche e geopolitiche, e venne rilanciato all’inizio degli anni Venti da Richard Coudenhove-Kalergi nel contesto del movimento paneuropeo. La relazione ricostruisce alcuni dei passaggi del dibattito che accompagnò il progetto eurafricano, tracciandone le connessioni con l’idea di crisi e rigenerazione europea così come venne articolata in contesti diversi: il dibattito franco-tedesco, il movimento europeista, i piani egemonici italiani e tedeschi di un nuovo ordine mondiale.