Bologna, 12 maggio 2000
Facoltà di Scienze Politiche, Palazzo Hercolani, Strada Maggiore 45
Ore 10-18.
La Società Italiana per la Storia Contemporanea (SISSCO) e la Sezione storica dell’Associazione Italiana di Studi Nordamericani (AISNA), in collaborazione con i Dipartimenti di Politica, Istituzioni, Storia e di Discipline Storiche dell’Università di Bologna organizzano un seminario sui rapporti fra storia e storiografia europee e americane in Italia. Dal punto di vista della Sissco, è questa la prima occasione di arricchire il dibattito storiografico interno – che molto spesso, se non sempre, è incentrato su tematiche prevalentemente autoctone – alimentandolo con le esperienze maturate dagli storici italiani specialisti di altre aree e di altre “agende storiografiche”. Seguendo l’ipotesi che le schiere ormai nutrite di studiosi italiani di altre aree soffrano di una certa “insularità” nella contemporaneistica italiana, alla quale potrebbero portare il contributo di problemi, suggestioni interpretative e conoscenze nuove, la Sissco si propone di ripetere l’esperimento con altri gruppi specialistici.
Nel caso degli americanisti, che per primi hanno proposto questo incontro, l’iniziativa nasce dall’esigenza di esaminare l’oggettivo stato di lontananza esistente fra gli studi storici americani ed europei. Non v’è dubbio che, sin dai tempi di Tocqueville pesa sulla storiografia la convinzione che l’America sia una sorta di “modello” in cui per particolari contingenze alcuni sviluppi dei modi di organizzazione della società umana e della cultura, che sarebbero, almeno secondo questo approccio, “universali”, hanno subito un corso particolare, impossibile in Europa dove si era gravati dal peso del passato. Questo paradigma dell’eccezionalismo americano è stato ampiamente smontato e criticato, in parte o totalmente respinto, ma è rimasto sullo sfondo e forse condiziona ancora i rapporti tra le storiografie dei due lati dell’Atlantico. Con il seminario che qui si propone, si vorrebbe dunque iniziare una riflessione su quanto la distanza che separa le due storiografie, che spesso è stata vera estraneità, dipenda da effettive differenze nei processi e nelle strutture storiche e quanto dall’eredità di esigenze politico-culturali ormai obsolete come l’eurocentrismo da un lato e l’eccezionalismo dall’altro, oppure dalla prospettiva nazionale e statualistica che la storiografia ha tradizionalmente avuto e continua ad avere nonostante gli sforzi della comparatistica e di tendenze recenti quali l’analisi transnazionale.
I lavori avranno inizio alle ore 10, saranno interrotti da un buffet offerto dal Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia e proseguiranno fino alle ore 18 circa. Dopo che i presidenti delle due associazioni, Raffaele Romanelli e Tiziano Bonazzi, avranno molto brevemente illustrato il retroterra da cui è nata la proposta, il seminario discuterà le distanze e le differenze fra i processi storici del Vecchio e del Nuovo Mondo – o tra paradigmi conoscitivi – in rapporto a tre campi di studio, ciascuno dei quali sarà – anche qui, molto brevemente – introdotto da due storici. Essi sono:
1. la cultura politica e l’identità nazionale, introdotto da Anna Maria Martellone e da Raffaele Romanelli;
2. la società, le strutture sociali, introdotto da Ferdinando Fasce e Mariuccia Salvati;
3. il sistema politico, introdotto da Maurizio Vaudagna e Paolo Pombeni.
I soci della Sissco sono invitati a partecipare, e ad estendere l’invito a quanti fossero interessati. Per informazioni rivolgersi a Tiziano Bonazzi (t. 051-2092515, fax 051-239548, email bonazzit@spbo.unibo.it) oppure a Paolo Pombeni (pombeni@spbo.unibo.it).