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Fedel 2002

Il discorso politico nel parlamento italiano: maggioranza e opposizioni nel dibattito sulla fiducia (1948-2001)

Area 14 – Scienze politiche e sociali

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
PROGRAMMI DI RICERCA ANNO 2002
COMPITI E SUDDIVISIONE DELLE UNITÀ DI RICERCA
Dipartimento Affari Economici


     
Coordinatore   GIORGIO FEDEL
Titolo della Ricerca   IL DISCORSO POLITICO NEL PARLAMENTO ITALIANO: MAGGIORANZA E OPPOSIZIONI NEL DIBATTITO SULLA FIDUCIA (1948-2001)
Finanziamento assegnato   30000 Euro
Rd+Ra    25100 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   
Durata    24 mesi
 Obiettivo della Ricerca

La ricerca si propone di studiare, con tecniche di analisi del contenuto quantitativa e qualitativa, il discorso politico che accompagna il momento cruciale della formazione degli esecutivi: gli interventi dei partiti (di maggioranza e di opposizione) nel dibattito parlamentare che precede il voto di fiducia. In questa sede, infatti, le modalità che connotano le relazioni tra maggioranza e opposizione trovano un importante punto di condensazione, fissandosi in una cornice di atteggiamenti che ha per oggetto diretto il governo, giacché è su quello che si deve prendere posizione.
Nella discussione sulla fiducia, ciascun partito definisce il proprio visibile posizionamento nei confronti degli altri partiti, e lo correda di elementi di qualificazione che esprimono la “distanza” variabile che da quelli lo separa: e questi elementi, opportunamente individuati e registrati, possono fungere da indicatori del grado di polarizzazione ideologica. Inoltre, nella discussione sulla fiducia, ciascun partito prefigura la condotta che si accinge a tenere nei confronti del nuovo esecutivo: l’ampiezza e i limiti del sostegno che si appresta a conferirgli, o viceversa il carattere dell’ostilità che si appresta a riservargli – motivando l’uno o l’altra con un’argomentazione discernibile. La ricostruzione del tessuto simbolico che sorregge quell’argomentazione dovrebbe dunque consentire di compiere un passo ulteriore in vista della comprensione del rapporto governo/opposizione nel nostro sistema politico, integrando le risultanze conseguite con accostamenti analitici di tipo strutturale e comportamentale.
Dispiegandosi lungo l’intero arco temporale dell’Italia repubblicana, dal dopoguerra fino ai nostri giorni, l’analisi del discorso dei partiti in parlamento è mirata a conseguire due obiettivi principali. Il primo obiettivo consiste nella ricostruzione del grado di polarizzazione ideologica, a livello di élite, riscontrabile in ogni momento dato, e nella conseguente verifica, consentita dall’analisi diacronica, della progressiva attenuazione del fenomeno nel corso del tempo, così come questa si esprime sul piano dell’invocazione simbolica utilizzata dagli attori: a questo scopo, l’indagine adotta una specifica scansione della metodologia, volta all’individuazione e al trattamento analitico dei simboli di collocazione. Il secondo obiettivo è volto all’accertamento delle modalità con cui i partiti di maggioranza e quelli di opposizione motivano la propria condotta di fronte al nascente governo, identificando il proprio ruolo nel sistema politico, e collocandolo sullo sfondo di una visione generale della società e della politica, una “mappa” in cui ciascun attore, in ogni momento dato, compone il quadro dei valori e degli eventi-fini (nonché dei mezzi idonei a produrli) posti a guida della propria azione politica: a questo scopo, l’indagine si serve di un’elaborata griglia di rilevazione dei simboli politici.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Il progetto è innovativo da diversi punti di vista.

1) Metodologico. Le ricerche che indagano gli atteggiamenti di élite si avvalgono tendenzialmente di una tecnica specifica: la somministrazione di questionari o l’esecuzione di interviste. Questa tecnica ha il vantaggio dell’interazione, diretta o indiretta, tra il ricercatore e il suo oggetto di ricerca, e quello connesso della stimolazione del rispondente su quesiti preformati, calibrati sulle esigenze conoscitive dello studioso. In tal modo, però, gli atteggiamenti vengono rilevati in un contesto diverso e “distante” da quello dell’azione politica, e l’interposizione tra il ricercatore e il rispondente, stante il carattere “artificiale” della stimolazione di cui si è detto, costituisce un ulteriore elemento di disturbo.
La tecnica qui adottata – l’analisi del discorso parlamentare – consente di rilevare gli atteggiamenti di élite in stretta connessione con l’azione politica, e permette al ricercatore di indagare un materiale su cui l’attore ha goduto di piena sovranità, e che conserva la ricchezza del discorso diretto, pubblico, tenuto di fronte a un uditorio qualificato (il parlamento, appunto). Nello stesso tempo, l’identificazione dell’unità di analisi (il “simbolo”) e la predisposizione di un’articolata griglia di rilevazione mettono il ricercatore nelle condizioni migliori per sfuggire sia al rischio dell’appiattimento sul materiale trattato, sia a quello dell’assunzione impressionistica dei dati linguistici a scopi interpretativi.

2) Sostantivo. L’acquisizione delle “mappe simboliche” complessive per ciascun partito, e l’accertamento delle modificazioni intervenute in quelle mappe nel tempo, offrono un materiale originale per il controllo delle ipotesi generali sviluppate dalla letteratura in merito ai contenuti e allo stile del linguaggio e della comunicazione politica in Italia, nonché di quelle particolari elaborate negli studi dedicati ai singoli partiti, integrando le risultanze acquisite mediante l’impiego di ricerche di taglio diverso (studi della struttura organizzativa, della leadership, delle strategie elettorali, ecc.). Inoltre, sempre in rapporto con i partiti, la parte della ricerca rivolta all’analisi della polarizzazione ideologica promette di gettare luce, anche qui in base a dati originali, su questo particolare aspetto della vita politica italiana dell’ultimo mezzo secolo.

Criteri di verificabilità

1) In generale:
– efficacia delle risposte ai quesiti formulati in sede di delineazione dell’obiettivo della ricerca, quanto alla polarizazione ideologica e alle modalità prevalenti di rappresentazione dei rispettivi ruoli da parte dei partiti di maggioranza e di quelli di opposizione.

2) Fase 1:
Perspicuità ed efficacia delle “griglie” metodologiche utilizzate per l’indagine: precisione delle unità di analisi (rispettivamente, il simbolo politico e il simbolo di collocazione); reciproca esclusività delle classi di simboli, ed esaustività del complesso delle categorie simboliche; accuratezza dei criteri predisposti per il controllo delle procedure di rilevazione; efficacia dell’addestramento dei ricercatori all’uso delle metodologie;
– perspicuità ed efficacia della classificazione dei governi adottata per selezionare il campione su cui svolgere l’indagine.

3) Fase 2:
– accuratezza della rilevazione dei simboli politici e dei simboli di collocazione, con il corredo delle informazioni rilevanti in vista dell’imputazione del singolo simbolo (classe di appartenenza, segno di avvaloramento, ecc.);
– efficacia del controllo intersoggettivo sui “punti dubbi”;
– efficacia dell’organizzazione dei reperti su supporto informatico, e del relativo trattamento statistico.

4) Fase 3:
– rispetto, da parte dei singoli ricercatori, delle scadenze predisposte per la trasmissione dei rapporti di ricerca;
– accuratezza e completezza dell’analisi, quantitativa e qualitativa, svolta nei suddetti rapporti di ricerca;
– efficacia delle riunioni collettive del gruppo di ricerca, volte alla discussione dei singoli rapporti di ricerca, alla predisposizione di schemi integrati di interpretazione complessiva e comparativa dei dati raccolti, e alla programmazione delle pubblicazioni.

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi di PAVIA
     Responsabile Giorgio FEDEL
     Rd+Ra      7800 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   15000 Euro
 
     Compito
     

Fase 1
La prima fase della ricerca ha come scopo di mettere a punto e testare la griglia di rilevazione da utilizzare per l’indagine, e di selezionare il campione dei governi a cui applicarla. Per quanto concerne l’unità di ricerca pavese, la griglia di rilevazione individua come unità di analisi il simbolo politico, ossia il segno fisico-grafico che esprime un significato avente funzione di avvaloramento (positivo o negativo) di determinati aspetti del sistema politico.La classificazione e la registrazione dei simboli politici sono guidate da un apparato di categorie che raggruppa innanzitutto i simboli in quattro macro-insiemi:simboli di stato,simboli di società,simboli di partiti e simboli dell’ordine interstatale.
La procedura di rilevazione sarà precisata,codificata in un manuale per i ricercatori,e provata su alcuni discorsi. Sulla base delle risultanze di questi test, potrà essere eventualmente modificata,in modo da approdare a una metodologia definitiva.
Nel corso di questa fase si provvederà a delimitare il campione di governi su cui condurre l’analisi.A questo scopo,l’unità pavese e quella triestina collaboreranno alla elaborazione di una classificazione dei governi che utilizza come criterio discriminante l’investimento di sostegno, più o meno ampio e condizionato, di cui godono,e la dilatazione nel tempo, predeterminata ovvero indeterminata, di quell’investimento di sostegno. Dall’applicazione congiunta dei due criteri al caso italiano si ricavano tre tipi di governo: governi di prospettiva,governi provvisori e governi a tempo determinato.
Fase 2
La seconda fase consiste nell’analisi dei discorsi parlamentari tenuti dai partiti in occasione della discussione sulla fiducia. La rilevazione coinvolge i partiti che hanno operato continuativamente nella “Prima repubblica” (Dc, Pci, Psi, Psdi, Pri, Pli e Msi), e i principali tra quelli che sono emersi nel corso della transizione degli anni ’90 (Pds, Rifondazione comunista, An, Forza Italia, Lega Nord, Ccd, Ppi). L’unità di ricerca pavese si occuperà della rilevazione dei simboli politici. Ciascun ricercatore svolgerà tale compito in relazione a determinati partiti.I discorsi prescelti sono quelli pronunciati in occasione della prima presentazione del governo alle camere: a seconda delle circostanze, si tratterà del dibattito tenutosi alla Camera dei Deputati, ovvero di quello svoltosi in Senato.
I ricercatori pavesi saranno impegnati a ricostruire la mappa simbolica complessiva invocata da ciascun attore. Ciò significa che, da ciascun discorso analizzato, saranno rilevati i simboli politici, ovvero un repertorio di simboli, classificati in base alle categorie che compongono la griglia, e corredati del relativo segno di valorizzazione (positivo o negativo), registrato su supporto informatico.
Fase 3
La terza fase della ricerca è volta all’interpretazione dei dati raccolti. Ciascun ricercatore sarà chiamato ad approntare una relazione dettagliata delle risultanze scaturite dalla ricerca, per la parte di sua competenza, e a trasmetterla agli altri componenti del gruppo di ricerca.Tale relazione organizzerà i dati raccolti,e ne fornirà una prima interpretazione, incentrandola in particolare sui caratteri peculiari della mappa simbolica complessiva invocata dai partiti studiati,e ai cambiamenti più significativi intervenuti nel corso del tempo in quella mappa.
Così procedendo,ciascuno dei partecipanti al progetto sarà messo al corrente dei risultati conseguiti dagli altri, e potrà metterli in rapporto con quelli conseguiti in proprio.Il che è preliminare alla discussione collettiva dei frutti complessivi dell’indagine.In quella sede si potrà accertare il tipo di risposte che il materiale raccolto offre alle ipotesi di partenza, e si potranno elaborare le linee generali di un’interpretazione d’insieme dei dati.

2]  Unità di       Università degli Studi di TRIESTE
     Responsabile Giuseppe IERACI
     Rd+Ra      17300 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   15000 Euro
 
     Compito
     

FASE 1
L’unità triestina sarà impegnata nell’elaborazione di una metodologia a sé stante, richiesta dallo studio della polarizzazione ideologica. A questo scopo, il rilevatore è chiamato a identificare e registrare i simboli di collocazione, che definiscono la posizione occupata nello spazio politico dall’attore che parla, nonché quella attribuita agli altri attori. Il primo passo consiste nel determinare quali attori partitici vengono citati nel discorso, con quale frequenza, e con quale segno (valorizzazione o svalorizzazione): ciò consente di ricostruire una “tabella dell’attenzione”. Il secondo passo porta alla delineazione dello spazio politico, così come questo è raffigurato dal parlante: uno spazio che ordina le posizioni dei partiti, a seconda del livello di ostilità/vicinanza espresso e ne stabilisce la collocazione rispetto al parlante (unilaterale ovvero bilaterale).Il passo conclusivo guarda alle qualificazioni della distanza o della prossimità, con l’obiettivo di trasformare una scala ordinale a intervalli costanti in un continuum che registra sia la variabilità delle distanze, sia la presenza di eventuali linee di demarcazione che segnalano l’esistenza di fratture più o meno intense,che chiamano in causa il regime.
Nel corso di questa fase si provvederà anche a delimitare il campione di governi su cui condurre l’analisi.
A questo scopo, l’unità pavese e quella triestina collaboreranno alla elaborazione di una classificazione dei governi che utilizza come criterio discriminante l’investimento di sostegno, più o meno ampio e condizionato, di cui godono, e la dilatazione nel tempo, predeterminata ovvero indeterminata, di quell’investimento di sostegno. Dall’applicazione congiunta dei due criteri al caso italiano si ricavano tre tipi di governo:governi di prospettiva;governi provvisori;governi a tempo determinato.
FASE 2
La seconda fase è riservata all’analisi dei discorsi parlamentari tenuti dai partiti in occasione della discussione sulla fiducia. La rilevazione coinvolge i sette partiti che hanno operato continuativamente nel corso della “Prima repubblica” (Dc, Pci, Psi, Psdi, Pri, Pli e Msi),e i principali tra quelli che sono emersi nel corso della transizione degli anni ’90 (Pds, Rifondazione comunista, An, Forza Italia, Lega Nord, Ccd, Ppi). L’unità di ricerca triestina si occuperà della rilevazione dei simboli di collocazione. Ciascun ricercatore svolgerà tale compito in relazione a determinati partiti.I discorsi prescelti sono quelli pronunciati in occasione della prima presentazione del governo alle camere: sicché, a seconda delle circostanze, si tratterà del dibattito tenutosi alla Camera dei Deputati, ovvero di quello svoltosi in Senato.I ricercatori triestini saranno impegnati nel trattamento autonomo dei simboli di collocazione. Da ciascun discorso analizzato, il ricercatore ricaverà una raffigurazione dello spazio politico, così come questo è rappresentato dal parlante, corredato dal trattamento qualitativo dei simboli di collocazione.
FASE 3
La terza fase della ricerca è volta all’interpretazione dei dati raccolti. A questo scopo, ciascun ricercatore sarà chiamato innanzitutto ad approntare una relazione dettagliata delle risultanze scaturite dalla ricerca, per la parte di sua competenza, e a trasmetterla agli altri componenti del gruppo di ricerca. Tale relazione organizzerà i dati raccolti, e ne fornirà una prima interpretazione.Ciò è preliminare alla discussione collettiva dei frutti complessivi dell’indagine. In quella sede si potrà accertare il tipo di risposte che il materiale raccolto offre alle ipotesi di partenza, e si potranno elaborare le linee generali di un’interpretazione d’insieme dei dati.