Francesca Anania
Le fonti audiovisive sono ormai riconosciute a più livelli come un patrimonio storico culturale. Si tratta di interrogare queste nuove fonti e svelarne l’informazione latente: leggere il documento e il film come il discorso di una società su se stessa. L’intervento svilupperà sostanzialmente due punti:
1) gli archivi e la valorizzazione dell’audiovisivo come documento storico: in Italia si comincia appena adesso a porsi il problema di pubblicizzare gli archivi audiovisivi, che per lo più sono archivi di produzione e non di conservazione. Ci si muove, infatti, in un’area de iure condendo in quanto l’uso come fonte con le relative necessità di visione, riproduzione, inserimenti in altri contesti configura impieghi non previsti nel fine originario della produzione.
2) L’uso dell’audiovisivo da parte del sistema dei media ovvero l’uso pubblico della storia: negli ultimi vent’anni il tema dell’uso pubblico della storia s’ intreccia con l’utilizzazione dell’audiovisivo come fonte per una nuova interpretazione, che, in alcuni casi, si contrappone ad interpretazioni consolidate dal punto di vista storiografico. Si partirà dalla storia delle strutture mediatiche, degli apparati della propaganda, per arrivare ad un dibattito proficuo sul tema.