“Il Messaggero”, 12 febbraio 2000
La storia del Risorgimento è la storia d’Italia dalla fine del Settecento alla prima guerra mondiale, cioè il complessivo mutamento della società italiana gradualmente divenuta cosciente della propria individualità storica e della identità nazionale.
Uno dei quattro Istituti storici nazionali è l’Istituto per la storia del Risorgimento che ha sede a Roma al Vittoriano. Giovanni Belardelli (´Corriere della Seraª del 24 gennaio) si è chiesto se ´un istituto del genere debba intitolarsi proprio alla storia del Risorgimento piuttosto che a quella del XX secolo o ad altro ancora.ª
Ma l’intitolazione dell’Istituto (nato come gli altri Istituti storici, nel 1835 dalla fusione della ´Società nazionale per la storia del Risorgimentoª, privata, con il ´Comitato per la storia del Risorgimentoª, statale, entrambi sorti nel 1906) è strettamente legata all’ingente materiale archivistico che esso conserva e tutela, (carte Settembrini, Garibaldi, Rattazzi, Depretis, Crispi, autografi degli scritti di Pisacane, di Giuseppe Ferrari, di Gabriele Rossetti, di Gioberti). In tutto oltre un milione di ´pezziª che documentano quel secolo e mezzo. Non c’è studioso della storia d’Italia fra Sette e Ottocento – da Adolfo Omodeo a Rosario Romeo – che non abbia frequentato quell’archivio, aperto quotidianamente agli studiosi.
E allora: un Istituto che non intende fare una agiografica storia del patriottismo ma promuovere gli studi sugli Stati italiani preunitari e sull’Italia unita fino agli inizi del XX secolo con rigorose collane di Fonti e di Memorie, con la più diffusa rivista storica italiana (´Rassegna storica del Risorgimentoª), con dei congressi internazionali biennali, potrebbe mai intitolarsi ´alla storia del XX secolo o ad altro ancora?ª
Giuseppe Talamo