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I rapporti tra la Spd e la sinistra italiana negli anni della transizione (1989-92)

F. Traldi (Centro per gli Studi Storici Italo-Germanici di Trento)

Dal 1979 i partiti sono divenuti i «portavoce delle volontà dei cittadini» in Europa. Come hanno contribuito al processo di integrazione europeo? A questa domanda si intende rispondere interpretando il rapporto tra Psi e Spd e comparando le politiche dei due partiti sul terreno dell’eurosocialismo. In Germania all’indomani della sconfitta elettorale del 1982 l’eurosocialismo permise alla Spd di ricostruire l’identità del partito. In Italia, nel volgere di pochi anni, il Psi si servì dell’eurosocialismo per soppiantare l’eurocomunismo nel linguaggio e nella strategia politica: l’europeismo visto dal Psi come «alternativa socialista alle forze conservative e reazionarie dell’Europa». Dal biennio 1979-1980 l’ancoramento all’Europa fece da cornice ad un rapporto serrato con gli altri socialismi europei e al consolidarsi di un rapporto privilegiato con la Spd. Cosa rimase di quella sfida all’indomani del crollo del muro di Berlino?