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Il corporativismo alla prova dei fatti. Stato ed economia nell’Italia fascista

A. Gagliardi (Università di Torino)

La relazione prende in esame il rapporto tra Stato ed economia nell’Italia fascista. Si sofferma, in particolare, sul corporativismo, che di quel rapporto rappresentò uno degli elementi più rilevanti, non soltanto per l’imponente mobilitazione culturale e ideologica di cui fu oggetto. Se infatti, come è noto, l’intervento pubblico in Italia negli anni Venti e Trenta si svolse all’esterno delle istituzioni corporative, è al tempo stesso vero che la storia del corporativismo fascista non fu soltanto la storia di un fallimento. Le istituzioni corporative contribuirono alla progressiva affermazione di un nuovo modello di regolazione dei rapporti tra istituzioni pubbliche e soggetti privati e costituirono uno dei canali privilegiati attraverso i quali l’associazionismo imprenditoriale riuscì a partecipare al processo decisionale del governo. Il funzionamento del corporativismo inoltre può, più in generale, costituire una chiave di lettura utile a esaminare le complesse relazioni tra politica, apparato amministrativo ed economia negli anni della dittatura fascista.