La premiazione, alla quale hanno presenziato il vicesindaco di Bertinoro dr. Giampaolo Amadori e il Rappresentante dell’ANCI Dr. Nicola Cirimele, ha avuto luogo presso il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro, alle ore 19.15 del 29 settembre 2006. Il Presidente della Commissione giudicatrice del Premio ANCI Storia 2006, Prof. Angelo Ventura, ha dato lettura del verbale conclusivo della Commissione:
La Commissione giudicatrice del Premio ANCI Storia 2006, composta da Angelo Ventura (presidente), Salvatore Adorno, Renato Camurri, Marco Gervasoni e Maria Marcella Rizzo, rileva innanzi tutto, con vivo compiacimento, come un grande fervore di studi e ricerche pertinenti alla storia delle comunità locali abbia prodotto nel corso del passato anno 2005 una ricca messe di pubblicazioni, per lo più di buono o eccellente livello scientifico. Non facile quindi, e senza alcuna pretesa di completezza e di indiscutibilità di giudizio, è stata la selezione delle opere considerate più valide ai fini del presente concorso.
In via preliminare la Commissione ha stabilito i criteri di giudizio cui attenersi, confermando quelli ormai consolidati attraverso le precedenti edizioni. In primo luogo, con particolare riferimento allo spirito del Premio, definito dalla convenzione Anci-Sissco, si è ritenuto di privilegiare le opere che pongono al centro della ricerca le problematiche specifiche della storia urbana e municipale, escludendo quindi i lavori che, pur riferendosi a vicende legate ad un ambito locale, affrontano tematiche pertinenti ad altri particolari settori della ricerca storica. In secondo luogo si è deciso di prendere in considerazione soltanto le opere monografiche, escludendo le opere collettanee, e i volumi di singolo autore consistenti in una raccolta di saggi pubblicati in precedenza in altre sedi, o che comunque ripropongano, pur inseriti nel contesto di nuove originali ricerche, alcuni contributi già edito.
Nondimeno, benché in base ai criteri sopra esposti non si possano considerare ai fini del premio in concorso, la Commissione unanime ritiene doveroso e opportuno dedicare una speciale menzione a due opere che rivestono una particolare importanza per la storia dei comuni d’Italia e dei rapporti tra le autonomie locali e i poteri dello Stato: Piero Aimo, Il centro e la circonferenza. Profili di storia dell’amministrazione locale, Milano, Franco Angeli ed., pp. 304; e Maurizio Degl’Innocenti, Identità nazionale e poteri locali in Italia tra ‘800 e ‘900 , Manduria-Bari-Roma, Piero Lacaita ed., pp. 329. Sulla base delle segnalazioni e dei giudizi espressi da ciascun membro della giuria, dopo attenta riflessione la Commissione giudicatrice è pervenuta concordemente a comporre una rosa di sette opere degne di particolare considerazione ai fini del premio, assumendo come criterio generale di valutazione la loro rispondenza ai seguenti criteri: 1) rigore, completezza e spessore problematico ed erudito della ricerca; 2) capacità di proporre significativi e giustificati elementi innovativi di carattere metodologico e interpretativo. Le opere selezionate sono le seguenti.
- Stefano Agnoletto, Un modello di welfare locale. Storia dei servizi sociali a Firenze dalla nascita delle regioni alla società della salute , Milano, Franco Angeli, pp. 200;
- Pietro Causarano, Combinare l’istruzione coll’educazione. Municipio, istituzioni civili ed educazione popolare a Firenze dopo l’Unità (1859-1878) , Milano, Unicopli, pp. 225;
- Elisabetta Colombo, Come si governava Milano. Politiche pubbliche nel secondo Ottocento , Milano, Franco Angeli, pp. 331;
- Filippo De Pieri, Il controllo improbabile. Progetti urbani, burocrazie,decisioni in una città capitale dell’Ottocento , Milano, Franco Angeli, pp. 207;
- Gian Luca Fruci, La politica al municipio. Elezioni e consiglio comunale nella Mantova liberale (1866-1914) , Mantova, Tre Lune Edizioni, pp. 289;
- Giancarlo Poidomani, Le opere pie in Sicilia (1861-1915) , Acireale, Bonanno pp. 381;
- Giovanni Taurasi, Autonomia promessa, autnomia mancata. Governo locale e reti di potere a Modena e Padova (1945-1956) , Roma, Carocci, pp. 203.
Tra queste infine, la Commissione unanime ha deciso di conferire il Premio Anci Storia all’opera di Elisabetta Colombo, con la seguente motivazione.
L’opera di Elisabetta Colombo, Come si governava Milano. Politiche pubbliche nel secondo Ottocento, s’impone nell’ambito della storiografia urbana per il carattere innovativo e la complessità della sua impostazione, per l’importanza dei problemi affrontati, per l’esemplare rigore della ricerca, condotta sistematicamente su una vasta serie di fonti archivistiche e bibliografiche. Centro interpretativo e filo conduttore della ricerca è il tema del governo della città, studiato attraverso tre casi significativi: il progetto di ristrutturazione del centro che comportava la parziale demolizione dell’antica chiesa di San Giovanni in Conca; l’Esposizione nazionale del 1881; alcuni tentativi di riforma dell’Ospedale Maggiore legati all’approvazione del regolamento igienico-sanitario del 1884. L’indagine ricostruisce attentamente, in tutta la loro complessità, i processi decisionali che vedono l’intervento di diversi attori, con una partecipazione corale delle forze più vive della società milanese e della sua classe dirigente. Pur riconfermando l’importanza del rapporto verticale tra centro e periferia, e il ruolo fondamentale degli organismi municipali, la ricerca mette in luce una serie di relazioni orizzontali con altri centri amministrativi locali, con soggetti pubblici e privati, come pure con soggetti sopranazionali. L’autrice dimostra che le decisioni vengono elaborate – per via di mediazione, cooperazione o conflitto -, non solo giocando su una serie di norme e regolamenti formali su cui si articola la rete dei rapporti amministrativi e istituzionali, ma anche attraverso la prassi di un codice di comportamenti sociali e amministrativi radicato nella cultura dell’élite notabiliare. Rispetto alla tradizione di storia amministrativa che privilegia il ruolo centrale e la ricostruzione formale degli istituti, la ricerca si sofferma dunque prevalentemente sulla prassi amministrativa, come prodotto delle relazioni sociali e culturali delle élites, ponendo in primo piano l’analisi delle politiche pubbliche piuttosto che quella degli enti e delle istituzioni, pervenendo a risultati convincenti e fortemente innovativi.
Il premio Anci Storia 2006 viene quindi consegnato ad Elisabetta Colombo dal Vicesindaco di Bertinoro.