La ricerca storiografica sul passato recente della Romania, in particolare sulle rappresaglie antiebraiche in Transnistria (1941-1942) e sui crimini commessi dalle autorità comuniste nel periodo 1945-1989 ha conosciuto negli ultimi anni un salto qualitativo, anche sul piano dell’uso pubblico del passato, grazie a due iniziative promosse rispettivamente dal governo presieduto dal socialdemocratico Adrian Nastase e dal presidente della Repubblica Traian Basescu: le commissioni di studio incaricate di redigere rapporti scientifici e al tempo stesso di preparare la condanna politica dei due fenomeni studiati. Il paper analizza l’attività della Commissione presidenziale per l’analisi della dittatura comunista in Romania (CPADCR), che ha riunito quasi 50 storici e intellettuali ex-dissidenti il cui rapporto – destinato a divenire come manuale universitario un testo di riferimento accademico – è stato pubblicato nel dicembre 2006 suscitando un vasto dibattito storiografico e civile sui modi di rappresentare il passato.