I progetti e le attività destabilizzanti del fascismo in Croazia durante gli anni Trenta
Pasquale Iuso
Ebbe il fascismo un progetto predeterminato di occupazione e snazionalizzazione? Quali i rapporti con il separatismo croato? Quali le strutture poste in essere dal regime nei confronti della penetrazione nei Balcani?
Si affrontano queste ed altre tematiche inserite nel più ampio contesto della politica destabilizzante del regime fascista nella penisola balcanica, con una particolare attenzione alle diverse forme assunte nel corso del decennio che precede la guerra. Non un progetto ma una lunga serie di tematiche, concetti e riferimenti, ma anche di azioni e aggressioni, che si raccordano in un complesso filo al cui termine troviamo non solo il concreto appoggio ai terrorismi balcanici, ma anche una concreta politica di parcellizzazione, di occupazione e di snazionalizzazione.
Sullo sfondo rimane il triplice livello di intervento che il regime pose in essere (attraverso strutture ufficiali e occulte appartenenti al Ministero degli esteri e al Ministero degli Interni) lungo un periodo di tempo che non può non essere considerato centrale anche per la storia successiva dei rapporti fra Italia e Yugoslavia durante e dopo la guerra.