Il discorso elettorale è uno degli elementi portanti delle campagne elettorali. Il suo rimanere nel tempo strumento privilegiato nel rapporto che lega l’elettorato attivo e quello passivo evidenza la sua capacità di mantenersi come medium in quella comunicazione politica che certamente ha nel momento del rinnovo delle rappresentanze il suo momento topico.
Il dato della persistenza di questo genere letterario in cui vengono “compressi” i programmi elettorali, coniugato con la trasformazione dell’ambiente sociale in cui si cala, nel lungo dipanarsi della storia dell’Italia prima liberale, poi fascista ed infine repubblicana, la convocazione dei comizi rappresenta un interessante campo di indagine che permette di seguire, non solo a livello di forma, ma soprattutto nella trasformazione contenutistica del messaggio, l’evoluzione del rapporto tra la classe politica che si candida alla deputazione nazionale e quelle masse che progressivamente entrano, metaforicamente parlando, a far parte della città.
Il paper si propone di leggere attraverso l’analisi di un campione di discorsi elettorali, selezionati all’interno delle tre epoche di riferimento (liberale, fascista e repubblicana), due dati:
- come muta il genere letterario “discorso elettorale” nel lungo periodo;
- come la comunicazione politica riflette la trasformazione del rapporto tra l’elettorato e la classe politica.