Roma, 5 ottobre 2008
Care Socie e Cari Soci,
Come sapete il 16-18 settembre si è svolto a Napoli il nostro Convegno nazionale, “Le regioni multilingui come faglia e motore della storia europea nel XIX-XX secolo”. Il giudizio dei soci che vi hanno preso parte è stato in genere positivo, e di questo devo ringraziare Marina Cattaruzza e Adriano Roccucci, che hanno fatto parte con me del Comitato scientifico, il nostro tesoriere, Agostino Bistarelli, e il segretario, Marco Rovinello, coadiuvato dal socio Antonio Ferrara. Senza il loro aiuto organizzare il convegno sarebbe stato impossibile.
La formula adottata, che ha messo a confronto giovani, ma già maturi, studiosi italiani con grandi nomi internazionali delle loro aree di studio, nonché con alcuni studiosi italiani di maggiore esperienza, ha funzionato bene. E la temuta confusione linguistica—molti degli interventi sono stati in inglese, senza traduzione simultanea—non si è verificata, confermando che la scelta per l’internazionalizzazione non è solo giusta e inevitabile, ma anche praticabile. Sarà quindi possibile ripetere l’esperienza, anche linguistica, nei nostri incontri futuri. Semmai, ma per colpa degli organizzatori, e in primo luogo del sottoscritto, vi è stato poco spazio per il dibattito, che mostrava di poter essere vivace. Si tratterà in futuro di caricare meno le singole sessioni.
Non è possibile qui entrare nel merito scientifico dei lavori, che saranno però presto disponibili sul sito, a partire dall’interessante relazione di Zurcher sull’ingegneria demografica nell’impero ottomano e dall’apertura di Michael Confino, che purtroppo non ha potuto presenziare al convegno (verificherò a questo proposito se è possibile far caricare sul sito anche il testo di un’intervista da lui di recente rilasciata a “Kritika”, una bella rivista statunitense).
*********
All’interno del Convegno, nel pomeriggio del 17, si è tenuta l’assemblea dei soci. Gli interventi hanno in generale apprezzato l’indirizzo preso dalla SISSCo, invitando anzi Presidente e Direttivo a procedere più speditamente nel cammino intrapreso, come si evince dal verbale che verrà tra breve affisso sul sito
Parallelamente al dibattito si sono tenute le elezioni per i nuovi membri del Direttivo. Gli eletti sono Marco de Nicolò e Barbara Curli, cui vanno i complimenti e gli auguri della Società, così come ai membri uscenti, Antonella Salomoni e Simona Troilo, va il suo ringraziamento, e in particolare il mio. Poiché Antonella era anche la nostra vice-Presidente ho poi proceduto nominare al suo posto Federico Romero, che è quindi il nuovo vice-Presidente della Società.
Per adempiere alle norme previste dal nuovo Statuto, l’assemblea ha anche nominato tre probi viri nelle persone degli ultimi tre presidenti della Società (Claudio Pavone, Raffaele Romanelli e Tommaso Detti), che ringrazio per aver accettato. Il criterio di scelta dei probi viri si manterrà inalterato in futuro: allo scadere di ogni presidenza, il più recente ex presidente prenderà il posto del più ‘vecchio’.
Dopo l’assemblea vi sono state le premiazioni: il premio Sissco è stato quest’anno assegnato a Sergio Luzzatto, per il suo libro su padre Pio; il premio opera prima a Matteo di Figlia, per il suo volume su Farinacci, e il premio Anci-Sissco a Enrico Landoni per il lavoro sull’amministrazione di Milano tra il centrismo e il centro-sinistra. Come al solito le motivazioni dei premi sono state caricate sul nostro sito.
Dopo l’assemblea si è riunito il Direttivo, che ha tra l’altro approvato un piccolo aumento delle quote sociali (da 30 a 35 euro la quota precari, da 60 a 70 quella regolare).
Recuperiamo così a fatica l’inflazione degli ultimi due anni, un fatto—per quanto doloroso—indispensabile.
Le domande di iscrizione continuano ad essere numerose e nelle prossime settimane procederemo al recupero delle quote dei soci fermi al 2005 e 2006 (prima dell’estate è stato completato come sapete il recupero del periodo 2000-2004). Dall’anno prossimo con la semestralizzazione e la spedizione in abbonamento del nostro Mestiere di storico (cfr infra) speriamo di riuscire a regolarizzare le iscrizioni con l’invio in primavera del primo numero.
*********
Nel corso del convegno è stato distribuito l’ultimo numero del Mestiere di storico nella sua vecchia veste annuale. L’Annale, che verrà presto spedito ai soci in regola con le quote 2008 (e a quelli fermi al 2007 con la domanda di regolarizzare la loro posizione), è molto bello. Segnalo in particolare la rassegna delle riviste del 2007, che è ricchissima di informazioni e spunti. Faccio perciò, a nome del Direttivo e della Società, i miei complimenti alla redazione e alla sua responsabile, Gia Caglioti, oggi impegnati nel difficile ma eccitante lavoro di trasformazione del Mestiere. Per rendere ciò possibile, la redazione è stata allargata a comprendere i soci Mario Del Pero, Arturo Marzano, Niccolò Pianciola, Antonello Venturi e Francesca Canale Cama, che affiancherà Catia Papa nella segreteria di redazione. Li ringrazio per avere accettato di prendere parte a questa sfida, come ringrazio Silvano Montaldo che abbandona la redazione di sua volontà dopo averne a lungo e fruttuosamente fatto parte.
Come ricorderete, nella sua nuova veste, il Mestiere si propone di fare più spazio al dibattito storiografico, pubblicando in ogni numero un saggio ad esso dedicato, e recensioni di maggior peso o gruppi di recensioni e forum su opere di particolare importanza. Al tempo stesso, esso continuerà a recensire, nella forma tradizionale, le riviste e buona parte dei libri di storia contemporanea pubblicati in Italia, incluse alcune traduzioni e alcuni libri di speciale interesse pubblicati all’estero. Colgo a questo proposito l’occasione di ricordare che i recensori sono scelti in totale autonomia dalla redazione e che—per ovvie ragioni—non vengono accettate segnalazioni in materia. E’ però lecito spedire alla redazione i libri che si vuole vengano recensiti, fermo restando il diritto della redazione a non farlo. Ricordo altresì che alcune opere non vengono recensite malgrado si avesse intenzione di farlo o perché gli editori, malgrado le richieste della redazione, rifiutano di spedirne copia, o perché alcuni recensori finiscono col disattendere al compito che si erano assunti, o infine per pochissimi errori e disguidi, che la redazione si sforzerà di ridurre ancor più.
Al convegno sono state anche distribuite le prime copie di una nuova e bella pubblicazione SISSCo, basata sul convegno a suo tempo tenuto presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università della Tuscia. Si tratta de La storia contemporanea attraverso le riviste, Rubbettino, 2008, curato da Maurizio Ridolfi, cui va anche il merito di aver a suo tempo organizzato il convegno e che ringrazio. In virtù di un accordo con Maurizio e il suo Dipartimento, i soci potranno acquistare copia del volume al prezzo di 10 euro, più 2 euro di spese di spedizione, scrivendo al ns segretario, Dr. Marco Rovinello, segreteria@sissco.it.
*********
La SISSCo ha in cantiere numerose iniziative:
1. Come sapete, in collaborazione con la Scuola di Dottorato in Scienze storiche, giuridiche e geografiche e la Scuola di Dottorato in Antropologia, Storia e Teoria della cultura dell’Università degli studi di Siena, stiamo organizzando a Siena il 12-13 marzo 2009 la quarta edizione di Storie in Corso, il nostro Workshop nazionale dottorandi, un evento la cui importanza e il cui interesse è inutile sottolineare;
2. Subito dopo si dovrebbe tenere ad Aosta un Seminario internazionale sui Dottorati di ricerca, la loro organizzazione, la loro didattica e i loro sbocchi, in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta. Spero di essere in grado tra breve di cominciare a far circolare un programma provvisorio;
3. Come avrete visto dai messaggi circolati sulla lista, stanno inoltre cominciando a partire i Seminari nazionali di ricerca SISSCo approvati prima dell’estate. In particolare quello di Storia internazionale dell’età contemporanea ha fatto un call for paper per il suo incontro di febbraio, un esempio che mi auguro venga seguito. Va da sé che la SISSCo e il suo presidente sono pronti a fornire agli organizzatori dei Seminari nazionali tutto l’appoggio necessario, incluso la scrittura di lettere sostegno, che pare a volte funzionino.
4. Se come sembra probabile otterremo i fondi necessari, cosa che si dovrebbe sapere tra breve e di cui non mancherò di informarvi, partirà anche il Seminario nazionale di Storiografia, organizzato coi due Dipartimenti di Storia dell’Università di Bologna, e dedicato alla storia del nostro paese negli ultimi decenni.
5. Il 23, 24 e 25 settembre 2009 dovrebbe infine tenersi a Trieste la quinta edizione del nostro Cantieri di storia, di cui il nostro segretario vi ha appena inoltrato il call for panels, cui spero risponderete numerosi. Colgo l’occasione per ringraziare di nuovo tutti i soci triestini, a cominciare da Giuseppe Battelli e Elisabetta Vezzosi, ma anche non soci, come Guido Abbattista, per il prezioso sostegno. La conferenza precedente l’assemblea del 24 dovrebbe essere tenuta da Luciano Maiani, il Presidente del CNR, che ci parlerà del ruolo della fisica nella storia contemporanea.
Per quanto riguarda le iniziative complessive della Società, è mia intenzione dare particolare importanza nel prossimo anno a due questioni che ritengo vitali.
La prima è quella della Valutazione, di cui parlo anche nella mia relazione ai soci sul primo anno della mia Presidenza, pubblicata sull’Annale 2008. Sulla base di un documento di indirizzo steso dal Direttivo, procederò alla nomina di una commissione incaricata di produrre proposte concrete che verranno poi sottoposte per un periodo determinato alla discussione dei soci, ma che verranno poi fatte proprie dalla SISSCo. Come sapete moltissime Università, a partire da Bologna, stanno infatti adottando liste e criteri di valutazione su cui è fondamentale dare il nostro parere informato, anche suggerendo appropriate e ragionevoli modifiche, prima che tali liste e tali criteri divengano operativi (e in parte già lo sono) e stabiliscano entità e forme di finanziamenti ecc. L’esempio ovvio è quello delle pubblicazioni. Invito a questo proposito i soci che non lo avessero ancora fatto a dare un sguardo all’elenco ‘graduato’ (in tre gruppi) delle riviste preparato dalla European Science Foundation (http://www.esf.org/research-areas/humanities/research-infrastructures-including-erih/erih-initial-lists.html), che potrebbe essere usato per decidere dei finanziamenti europei, la cui importanza è inutile ricordare. L’esserci, e l’esserci come A, B o C sarà quindi cruciale, e non possiamo perciò estraniarci da questo processo. Faccio presente che a Bologna è già operativo un elenco graduato di riviste.
La seconda è quella degli Archivi, il cui stato in Italia, specie per il secondo dopoguerra, è disastroso. Moltissime sono le amministrazioni che non versano i loro documenti, contravvenendo alla legge, moltissimi fondi non vengono inventariati e le recenti disposizioni sul segreto di stato, che facevano ben sperare, ad un’analisi più accorta—condotta per la SISSCo con grande professionalità da una commissione coordinata da Nicola Labanca—si sono rilevate a dir poco problematiche. E’ quindi mia intenzione allargare e rafforzare tale commissione sulle fonti per la storia del nostro paese, e aiutarla a prendere iniziative di rilievo, anche in collaborazione con altre società e istituzioni.
*********
Concludo con una breve nota sulla situazione davvero triste della nostra Università, raccomandando ai soci la lettura del libro di R. Perotti, L’Università truccata (Einaudi, 2008), sulle cui ricette si può forse dissentire, ma le cui analisi e i cui dati lasciano sgomenti, confermando coi numeri la penosa impressione che so molti di voi, come me, provano. Per quel che mi riguarda è chiaro che una tale Università è indifendibile. Solo una battaglia radicale per il suo rinnovamento potrebbe permetterci di rispondere a iniziative governative che possono apparire, e spesso sono, improvvide e cieche, ma che attaccano un’istituzione che—tranne le poche e fortunate isole felici, che pure vi sono grazie agli sforzi di tanti colleghi—sembra arrivata, così com’è, a un capolinea.
Andrea Graziosi