Firenze, 22 settembre 1999
Cari amici,
Avendo assunto la presidenza della Sissco dopo Luciano Cafagna, Paolo Pombeni e Claudio Pavone, è mio desiderio e mio dovere esporvi l’orientamento con cui ho accettato la nomina, nonché sollecitare il sostegno dei vecchi soci e l’adesione di nuovi su alcune linee programmatiche.
Ma prima di tutto un richiamo alle finalità dell’associazione. Perché mai, si chiedeva tempo fa un collega, per fare lo storico occorrerebbe iscriversi ad una associazione? Quali vantaggi, domandano altri, corrispondono al pagamento della quota associativa?
Sul primo punto, dato per scontato che per il buon esercizio dell’arte non occorre associazione di sorta, credo che valgano tutt’ora le motivazioni che ormai dieci anni suggerirono ad alcuni di noi di dar vita alla Sissco. Il nostro campo disciplinare ci sembrava negativamente condizionato dall’appartenza partitica e ideologica, e forse anche per questo lento a registrare proposte innovative (di qui l’accento posto sui rapporti tra storia e scienze umane) e poco incline all’aperto dibattito delle idee e a basare le sue interne gerarchie di merito e la riproduzione dei suoi “quadri” sulla discussione scientifica. Chi ritiene tutt’ora valida questa visione delle cose, trova le ragioni per impegnarsi nella costruzione d’uno spazio aperto alla discussione e al confronto spassionato delle idee – ma non perciò privo di passioni -, inteso alla migliore definizione dello statuto scientifico della scienza storica, alla valorizzazione degli strumenti di ricerca (archivi, biblioteche, università e centri di ricerca), a conoscere e a contribuire alle trasformazioni degli odinamenti accademici, a rafforzare la presenza internazionale della disciplina.
La creazione di questo spazio è la principale ragion d’essere della Sissco, associazione quanto più possibile aperta, volta a favorire l’incontro tra cultori di varie discipline e tra storici di diverse generazioni e di differente orientamento. Scorrendo l’elenco dei soci – 185 alla data di oggi – vedo che vi sono 29 professori ordinari, 39 associati, 37 ricercatori, 12 post-doc, 8 dottorandi, ed alcuni insegnanti medi, archivisti, bibliotecari, ricercatori di altre istituzioni. Ma alcuni sono morosi, e di altri non conosciamo gli interessi di ricerca, o le eventuali pubblicazioni. Per intensificare gli scambi tra i soci, sarà chiesto loro di fornirci maggiori dati, con l’eventuale autorizzazione a farli circolare. Grazie a uno statuto che stabilisce la frequente rotazione delle cariche, nel comitato direttivo – che oggi è composto da Pierluigi Ballini, Silvio Lanaro, Paolo Macry, Giovanni Sabbatucci, Carlotta Sorba, Bruno Tobia – si sono fino ad oggi alternati 24 soci, mentre altri collaborano alla redazione del “Bollettino” e del sito Web. Ora, proprio per questa sua voluta apertura, la Sissco non fornisce alcun corrispettivo materiale al pagamento della quota. Si tratta di una scommessa che credo vada rinnovata: fin’ora la Sissco ha scelto di aprire sempre gratuitamente al pubblico i suoi convegni, e i suoi materiali possono essere liberamente letti nel sito Web, senza quote o codici d’ingresso. E non ha mai agito da gruppo di pressione concorsuale, né intende farlo. Insomma il suo “prodotto” è nel fatto associativo, e la quota è solo il primo contributo che si chiede ai soci, a partire dal quale sono necessari altri apporti, di idee e di lavoro, per sostenere e sviluppare le sue varie attività.
Vi ricordo dunque quali sono le nostre attività – fino ad oggi intense e coronate da un buon successo, anche se volutamente poco “réclamizzate”, com’è nello stile di lavoro dell’associazione – accennando anche alle iniziative in corso, per le quali chiedo il vostro sostegno, e il vostro contributo critico.
Innanzi tutto i nostri convegni annuali. Ne organizziamo due all’anno, uno di carattere storiografico, e un secondo di argomento più professionale. Il 2 e 3 dicembre si svolgerà a Padova il convegno scientifico del ‘99, dedicato a “Cittadinanza. Individui, diritti sociali, collettività nella storia contemporanea”.[…] Spero che anche questo abbia successo come tutti i precedenti, i cui materiali hanno alimentato molte pubblicazioni, non però sistematiche e complete. Segnalo perciò l’accordo siglato con gli Archivi di stato, nella cui collana compariranno d’ora in poi gli atti dei convegni, a partire dai più recenti, dedicati a “I linguaggi della Nazione dall’Ottocento a Oggi” (Catania, ottobre 1997) e a “Rivoluzioni. Una discussione di fine Novecento” (Napoli, novembre 1988). E’ però necessario che i programmi dei convegni circolino largamente e per tempo tra i soci, ne sollecitino il contributo e la critica; presto sarà quindi formalizzata la proposta del convegno del 2000, dedicato al XX secolo e alle sfide alla democrazia, mentre tutti soci sono invitati a proporre temi da discutere e iniziative da prendere.
Quanto ai convegni “professionali”, che in genere ospitano anche l’assemblea annuale, ricorderete che gli ultimi si sono svolti nel 1997 a Forlì (“Clio fuori dall’Università: i centri di ricerca sulla storia contemporanea”), nel 1998 a Roma (“Corsi di laurea in Storia, dipartimenti di storia e formazione degli insegnanti di storia contemporanea”) e nel maggio di quest’anno a Bologna (“I mestieri dello storico. Profili professionali e carriere universitarie”). Il prossimo riguarderà la storia e le risorse Internet. Ma l’organizzazione della ricerca e della didattica sono stati oggetto di numerose altre iniziative. Grazie soprattutto a Claudio Pavone sono stati stabiliti rapporti di collaborazione con il Murst, e Pavone stesso ha partecipato alla commissione ministeriale incaricata di concedere i permessi per la consultazione di documenti recenti, che incontrano sempre maggiori difficoltà. E’ inoltre allo studio la possibilità di stabilire una convenzione tra gli Archivi di Stato e la Sissco per il censimento degli istituti di ricerca di storia contemporanea fuori dell’università. Si tratta un progetto ambizioso, da sottoporre al CNR per il finanziamento. Tra le collaborazioni che vanno stabilendosi, vorrei segnalare anche quella con la gemella società spagnola, che ha portato ad un convegno di studio italo-spagnolo svoltosi quest’anno a Granada, mentre sono allo studio iniziative comuni con la Associazione degli americanisti italiani e con la Società Italiana delle storiche. Poiché, come ho ricordato, la Sissco non intende agire da gruppo di pressione concorsuale e semmai si batte perché i concorsi si svolgano sulla base di reali criteri di merito, ho partecipato insieme ad altri soci alle riunioni degli ordinari del raggruppamento M04X (storia contemporanea). che sono state promosse in occasione delle recenti elezioni concorsuali. Se tali riunioni diverranno permanenti e non si occuperanno solo di organizzazione concorsuale, la Sissco non mancherà di dare il proprio contributo.
Quanto al Premio Sissco attributo al miglior libro di storia contemporanea apparso ciascun anno, dal 1993 sono stati segnalati 47 volumi, di cui 12 sono stati premiati. Purtroppo negli ultimi anni la partecipazione dei soci a questa iniziativa non è stata molto sollecita, il che ha portato ad una modifica del regolamento del premio, oggi attribuito direttamente dal comitato direttivo. E’ mia intenzione studiare nuove vie – sono state fatte ad esempio delle proposte per “sponsorizzarlo” – per dare al premio maggior risalto e coinvolgere maggiormente i soci.
Di tutte le attività qui appena sintetizzate, i documenti relativi e i programmi particolareggiati sono consultabili nel nostro sito elettronico, SISSCOWEB, che per la grande versatilità, l’immediatezza e l’economicità del mezzo può diventare lo strumento principale per la comunicazione con i soci, 70 dei quali del resto ci hanno già comunicato il loro indirizzo Email. Ciò peraltro non significa rinunciare alla stampa su carta del Bollettino periodico. L’assemblea di Bologna ha mi ha dato il mandato di formalizzare un nuovo assetto, nel quale il Bollettino a stampa avrà cadenza annuale e caratteri suoi propri, mentre il grosso della comunicazione e dell’informazione passerà attraverso il sito, ferma restando, per quei soci che avessero meno familiarità col mezzo elettronico, la possibilità di richiedere una stampata di quanto interessasse loro.
Per richiamare la vostra attenzione sui servizi offerti da SISSCOWEB vi accludo una stampata della pagina d’accesso, così come la trovate digitando: [/Welcome.html]. Le visite al sito sono numerose e in deciso aumento: come potete leggere sul sito stesso, nel 1998 sono state 886 e nei primi sei mesi di quest’anno già 1250, con provenienza soprattutto italiana, europea-occidentale e nordamericana. Il sito già funziona come link con altre risorse elettroniche, e grazie al nostro “Webmaster” Serge Noiret, da questa estate SISSCOWEB è stato scelto dal progetto internazionale WWW-VL, (World Wide Web Virtual Library) per ospitare la pagina di risorse virtuali sulla Storia d’Italia e sulla Storia di Spagna. Basate negli Stati Uniti presso le università di Stanford, Harvard e Kansas, queste pagine fanno parte del consortium internazionale e del network di risorse virtuali fondato alla fine degli anni ’80. Anche per questo, abbiamo iniziato a tradurre in inglese le pagine di ingresso del sito. Ma un suo potenziamento del sito consentirà anche di alimentare la vocazione documentaria che la Sissco ha sempre avuto. Una sezione archivio non solo conterrà i materiali storici dell’associazione, ma anche i dati riguardanti la storia della disciplina, l’evoluzione dei suoi quadri, il procedere della ricerca.
Come vedete, molto si sta facendo e molto c’è da fare. Ma la SISSCO esiste se i soci sono numerosi e attivi. Per la sua natura, essa dipende dalle quote associative e dal lavoro volontario e gratuito. Non riceve alcun finanziamento esterno; non si appoggia ad altre istituzioni, partiti o fondazioni. Perciò invito i soci a sostenerla attivamente, e chiunque ne condivida le finalità – o voglia contribuire a modificarle o a dirigerle – ad associarsi. Naturalmente SisscoWeb contiene lo statuto, l’elenco dei soci, le condizioni d’associazione, tutti dati che a richiesta possono essere forniti anche su carta.
Con i miei migliori saluti
Raffaele Romanelli