Siena 6 ottobre 2004
Care amiche, cari amici,
come sanno i molti soci che vi hanno partecipato, il Convegno Confini / Grenzen che si è svolto pochi giorni fa a Bolzano ha avuto un successo addirittura superiore alle aspettative; a maggior ragione, dunque, desidero ringraziare ancora una volta tutti coloro che vi hanno contribuito: dai relatori ai discussants, dagli amici del Centro di ricerca per la storia regionale / Arbeitsgruppe Sozialgeschichte di Bolzano al Comitato scientifico, dal Comune e dalla Provincia autonoma di Bolzano (Assessorati alla cultura italiana e alla cultura tedesca e ladina) alla Regione autonoma Trentino Alto Adige, fino ai partecipanti tutti. In realtà dovrei rivolgermi nominativamente a un gran numero di soci e di amici, ma ciò renderebbe troppo lunga questa lettera; agli interessati, del resto, ho già espresso al convegno la gratitudine della Sissco e mia personale. Ricordo comunque a tutti che molti dei papers del convegno sono consultabili nel sito web.
A Bolzano abbiamo avuto anche l’adesione di numerosi nuovi soci, ai quali porgo il più cordiale benvenuto unitamente a quelli già iscrittisi dopo la mia ultima lettera: Alberto M. Banti (Pisa), Simone Bellezza (Torino-Venezia), Elissa Bemporad (Cognento [Mo] – Stanford), Tiziano Bonazzi (Bologna), Barbara Bracco (Milano), Riccardo Brizzi (Bologna), Marcello Carmagnani (Torino), Siglinde Clementi (Bolzano), Maria Coccia (Bologna), Milena Cossetto (Bolzano), Marco Cuzzi (Milano), Raffaele D’Agata (Roma – Sassari), il Dipartimento di Storia della società e delle istituzioni dell’Università di Milano, Antonio Ferrara (Viesti [Salerno]), Alberto Ferraboschi (Reggio Emilia), Sebastiano M. Finocchiaro (Misterbianco – Catania), Marco Fontana, Michele Marchi (Monzuno – Bologna), Paola Pizzo Roma), Edith Saurer (Wien).
Il verbale dell’assemblea annuale svoltasi a Bolzano il 26 settembre è pubblicato sul sito web, dove i soci potranno leggerne le delibere senza che io debba allungare eccessivamente questa lettera. Mi limito perciò a rendere noti i risultati delle elezioni, che quest’anno come sapete riguardavano due membri del Consiglio direttivo per il triennio 2004-7 in sostituzione di Agostino Giovagnoli e Marco Palla, giunti alla scadenza del loro mandato, e un terzo in sostituzione di Maura Palazzi, dimissionaria, per il periodo 2004-5. Votanti: 67. Per l’elezione “ordinaria” di due membri del Consiglio direttivo per il triennio 2004-2007 hanno riporato voti: Simona Colarizi 18, Claudio Pavone 18, Stefano Trinchese 18, Alfredo Canavero 3, Antonella Salomoni 3, Maria Elisabetta Tonizzi 1. Schede bianche 2, schede nulle 4. Per l’elezione “straordinaria” di un membro del Consiglio direttivo in sostituzione di Maura Palazzi per il periodo 2004-2005 hanno riportato voti: Antonella Salomoni 54, Simona Colarizi 1, Gustavo Corni 1. Schede bianche 9, schede nulle 2. Quando questi risultati sono stati annunciati, nel corso della cena sociale, Claudio Pavone ha preso la parola per dichiarare di non avere avanzato la propria candidatura e di non accettare la sua eventuale elezione. Preso atto di questa dichiarazione, al termine della quale i soci hanno tributato un affettuoso applauso al loro ex presidente Pavone, sono stati proclamati eletti nel Consiglio direttivo per il triennio 2004-7 Simona Colarizi e Stefano Trinchese, per il periodo 2004-5 Antonella Salomoni.
Sin qui le comunicazioni “ufficiali”. Il presidente verrebbe tuttavia meno ai suoi compiti se non le commentasse. I soci che hanno concentrato i loro voti sul nome così autorevole di Claudio Pavone hanno evidentemente voluto mandare un segnale, che attende di essere interpretato e può esserlo in vari modi. A mio parere essi hanno inteso dirci che secondo loro il Consiglio direttivo, così come veniva configurandosi, non rispecchia adeguatamente la fisionomia della società. Tutti i suoi membri sono in effetti docenti universitari, e tra essi ben cinque su sette sono professori di prima fascia. Se pure dal punto di vista dei rapporti di genere possiamo considerarci un’associazione esemplare (escluso il presidente, il direttivo è costituito da tre donne e tre uomini), questa composizione rischia di far apparire la Sissco come una società spiccatamente accademica. Se così fosse, la natura e le tradizioni della nostra società ne verrebbero significativamente alterate e noi mostreremmo di non saper valorizzare come merita il prezioso patrimonio di energie e di intelligenze di cui la Sissco gode grazie all’adesione di un gran numero di soci che docenti universitari non sono, e in particolare di giovani studiosi. Non credo che sia così, né ritengo che la capacità del Consiglio direttivo di rappresentare il “corpo sociale” possa misurarsi sul solo metro di una sorta di numerica “rappresentanza degli interessi”, ma penso anch’io che uno squilibrio si sia determinato e non intendo ignorare il messaggio che questi soci hanno voluto inviarci.
Nel ringraziare ancora Agostino Giovagnoli, Maura Palazzi e Marco Palla per il contributo che hanno dato in questi anni alla vita della società, ricordo che il primo e il terzo hanno svolto sinora le funzioni di vicepresidente e di tesoriere. Alla carica di tesoriere, come già annunciato, l’assemblea ha chiamato Agostino Bistarelli, che torno a ringraziare per aver accettato un incarico così impegnativo e delicato. Quanto al vicepresidente, l’art. 12 del nostro statuto dispone che sia il presidente a nominarlo “annualmente tra i membri del Consiglio direttivo”. Quest’anno ho chiesto di assumere la vicepresidenza ad Andrea Graziosi, che ringrazio per avere accettato, pur augurandomi che non gli capiti – come pure lo statuto giustamente prevede – di sostituire il presidente in caso di “impedimento”.
Al convegno di Bolzano, com’è ormai consuetudine, sono stati consegnati i premi Sissco 2004 e il premio Anci storia 2004 . Rinviandovi alle pagine del nostro sito web per la lettura delle motivazioni, ho intanto il piacere di comunicarvi che il premio Sissco destinato a un’opera più matura di sintesi è stato assegnato al volume di Gaetano Quagliariello, De Gaulle e il gollismo, edito da Il Mulino, mentre quello riservato a una monografia di ricerca è andato al libro di Paola Pizzo, L’Egitto agli Egiziani! Cristiani, musulmani e idea nazionale, 1882-1936, edito da Silvio Zamorani. A sua volta il premio Anci storia è stato assegnato al volume di Alberto Ferraboschi, Borghesia e potere civico a Reggio Emilia nella seconda metà dell’Ottocento (1859-1889), pubblicato da Rubbettino.
Il Consiglio direttivo si riunirà a breve per affrontare le scadenze più urgenti, costituite dalle tre giornate di lavoro che abbiamo deciso di dedicare nei prossimi mesi alla storia nella riforma della scuola (in collaborazione con la SIS e con la SISEM), alla storia contemporanea in quella che può essere definita la riforma della riforma dell’università e alla divulgazione storica. In attesa di potervi dare maggiori informazioni al riguardo,torno a ricordarvi che la scadenza per la presentazione dei panels per la terza edizione dei Cantieri di storia , che avrà luogo a Bologna il 22-24 settembre 2005, è stata fissata al 1° dicembre 2004.
Molti soci già ci chiedono notizie dei volumi che sono stati presentati al convegno di Bolzano: l’”Annale” Il mestiere di storico, V/2004 , Il mondo visto dall’Italia e La storia contemporanea tra scuola e università . A coloro che non erano presenti al convegno i primi due saranno inviati prima possibile; quanto al terzo, come avevo anticipato ve lo proporremo al prezzo di 10 euro, cioè scontato del 50%, ma coloro che sono interessati ad averlo possono farcene richiesta sin d’ora scrivendo a: sissco@unisi.it.
Debbo infine avvertirvi che a causa di uno spiacevole disguido organizzativo è rimasto escluso dalla parte sesta, Russia e Unione sovietica del volume Il mondo dall’Italia il saggio di Andrea Graziosi su Gli archivi e la storia sovietica. Scusandocene molto con l’autore, informiamo gli interessati che il testo è consultabile su https://www.sissco.it/articoli/il-mondo-visto-dallitalia-642/gli-archivi-e-la-storia-sovietica-654/.
Molti cari saluti,
Tommaso Detti
PS: Come sempre, questa lettera viene inviata in forma cartacea soltanto alle socie e ai soci che non hanno o non ci hanno comunicato un indirizzo di posta elettronica.