I sei tornanti plebiscitari che (al ritmo di oltre uno all’anno, tra novembre 1933 e dicembre 1938) punteggiarono la vita politica e sociale dei tedeschi sotto la dittatura nazionalsocialista, suggellando alcuni dei principali strappi hitleriani e legalizzando gli aspetti di più aperta illegalità del regime nei confronti dell’opinione pubblica internazionale, possono considerarsi, per molti versi, autentici paradigmi del plebiscitarismo totalitario nelle sue massime espressioni, per la violenza della propaganda, la straordinaria forza organizzativa, il peso della coercizione, la tattica di mobilitazione permanente così marcata nella politica del Terzo Reich. L’intervento proverà prima di tutto a ricostruire i caratteri della forma di legittimazione plebiscitaria nazista, i suoi segni peculiari, le continuità con il passato e le analogie/differenze rispetto all’esempio del fascismo italiano; in secondo luogo, tenterà anche di focalizzarne aspetti controversi, ambiguità, limiti principali.